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gennaio 21, 2014

LE PAROLE SONO IMPORTANTI! CAZZO!

C'è grande sintonia con Forza Italia, sulla riforma del Titolo V della Costituzione, sulla riforma del Senato; ma anche sulla legge elettorale

Ma per curiosità, di grazia: la "Grande Sintonia" si può estendere anche al lodo Alfano, alla legge Gasparri, allo scudo fiscale, alla depenalizzazione del falso in bilancio, alla Cirami e alla ex-Cirielli, a Ruby Rubacuori nipote di Mubarack, ai magistrati come cancro della democrazia, alle manifestazioni davanti al Tribunale di Milano, al Legittimo Impedimento, alla Legge Pecorella, ai condoni, e via a peggiorare?
Complimenti, Matteo Renzi da Rignano sull'Arno: incontri non si sa bene a qual titolo un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale e interdetto dai pubblici uffici (e se magari ti par poco, tieni a mente che questo tizio fino a ieri l'altro rappresentava lo Stato - malgrado quello stesso Stato, dico), ti ci accordi in fretta & furia, e ce lo vorresti anche far passare come grande successo? Quale grande successo, poi, che sinceramente non ho ben capito?
(E vogliamo anche ricordare di passaggio quali altri grandi accordi c'hanno fatto in passato gli allora Pezzi Grossi della Sinistra? Ah già, ma tu sei incommensurabilmente più furbo degli altri - quelli eran roba d'apparato, roba vecchia & polverosa, stantia & superata!) 
E a che titolo parlava, poi, quello stesso tizio, visto che tecnicamente niente rappresenta né può rappresentare? Ti è per venuto in mente, in quella bella TestaQuadra, che parlare con Silvio Berlusconi, oggi, è quanto di più sbagliato moralmente e scorretto formalmente tu potessi fare? Detto per inciso, poi: lo sai o non lo sai che questo paese, grazie anche al sopraccitato tizio e alla sua miratissima "desertificazione culturale" ha la memoria della mosca che picchia sul vetro, e se tu ti metti a trattare alla pari con un pregiudicato di fatto dai un altro bel colpo di spugna alla sua condanna davanti agli stolidi italiani e glielo sdogani un altro po'? Ancora un passo e ce lo facevi passare come il più grande statista degli ultimi centocinquant'anni, o un nobile padre della patria (ops, caso strano: son proprio le parole che va starnazzando lui, proprio dopo il vostro incontro. Bravo; bravo: bravo).
Bravo, ancora, complimenti: anche per volerci spacciare la tua fretta d'arrivare per le urgenze del paese e le impazienze del popolo, che ha dato il voto a te nelle primarie proprio "come ultima speranza" (concetto tutto tuo, e tra l'altro opinabilissimo).
No: nemmeno in nome dell'urgenza (un'urgenza a comando, come sempre in Italia, dove si par sempre all'ultima spiaggia e sull'orlo del baratro, salvo poi vedere come quest'ultima spiaggia e questo baratro son sempre il solito sonnacchioso limbo della procrastinazione) non si può far passare una cazzata per un grande risultato, che tra l'altro non si capisce quale sia: un altro porcellum, con un premio di maggioranza ancora una volta incostituzionale, liste bloccate con nomi imposti dall'alto (riborda!), e uno sbarramento un po' più rigido, così si fa un favore all'amico Silvio, che può cancellare pure l'insignificante Alfano e i suoi sodali?
Ma basta, di questo e dei dettagli sicuramente ne saprai di più e meglio, ci mancherebbe. Io vedo le cose da fuori, avanzatempo.
Quel che resta a me è, più che tutto, quella "Grande Sintonia": grande sintonia con forza italia e con quello che forza italia ha rappresentato e rappresenta; grande sintonia con quel tizio che continua a rappresentarla a dispetto della legge e delle sue legittime condanne, forza italia.
Ecco: grande sintonia con quella gente CE L'AVRAI TE E SOLTANTO TE, caro il mio MatteoRenzi da Rignano sull'Arno.
E se questo ti pare il solito Complesso di Superiorità della Sinistra con i suoi distinguo manichei, io non so proprio che farci.
Vedi, caro coso, lì: si dà il caso che Silvio Berlusconi non sia tanto "il nemico", il nemico da combattere, aborrire, distruggere; bensì - e molto più semplicemente - un criminale. Condannato. Interdetto. Con altri procedimenti in corso, tra l'altro (recidivo, quindi, magari).
Io, con Silvio Berlusconi e Forza Italia, GRANDE SINTONIA non ce l'ho per niente, e un accordo/incontro di qualsivoglia natura, con un pregiudicato non lo faccio né lo voglio.
Scusati per le tue parole: e fallo in tempo brevi, di grazia.

(e adesso vatti a far fare un altro bel servizio fotografico in giacchetto da Fonzie sul giornale di Alfonso Signorini, va'... e poi una bella capatina da Maria deFilippi. Cena elegante ad Arcore, naturalmente)

marzo 12, 2013

FOTO DI GRUPPO

sicché, insomma, sì, ecco, via, dicevo... c'era, sì, c'era questo complotto contro il povero cittadino SilvioBerlusconi®, complotto volto a limitarne le libertà e le ricchezze, questo attacco sconsiderato contro il di lui patrimonio, la di lui immagine e la di lui libertà (e 'l budello di so' mà - morta tra l'altro, ma insomma: pace). 
Ovvòve! Dico: OVVOVE! 
Orsù, muoviàmci a sdegno tutti quanti anzicheno: Italia s'è desta! Tutti quanti insieme, tenendosi per mano, d'in su la vetta del tribunale antico, a cantare a squarciagola o insomma a presenziare il nostro sdegno. 
Povero Presidente (ma presidente di che, tra l'altro? del MILA®?), presidente siamo con te menomalechesilvioc'è! Povero GelCapello!
Mi ricordo, sì, mi ricordo.
Ma questo complotto, poi, da cosa sarebbe mosso & ordito, alla fin del pane? Ma nulla più che dall'invidia e dalla bile, dal livore di chi rosica innanzi al successo cristallino in tutti i campi, siano essi il trombar le PHYAE minorenni o l'esser l'uomo di fiducia della mafia, l'evadere il fysco o il posseder mezzo paese purché in modi leciti o illeciti fa lo stesso.
Ma noi t'amiam, PIO BOVE! 
Non ti curar di lor, ma guarda e passa (e vai magari in culo, sì).

P.S. (un piesse a metà pezzo s'era mai visto?) mentre scrivo il Barcellona ha segnato il 3-0. Ri t'amo, Pio Bove, dio voglia tu stiantassi! Becca! 

Ma insomma, si diceva: questo astio, questo accanimento giudiziario, che movente ha ad avere, se non un credibilissimo (criterio della lectio facilior - chi non ha studiato l'ispidissima filologia italiana e/o romanza è un caprone - però fortunato - oltre che naturalmente un comunista-togarossa-nipotino di stalin) astio da parte di chi è per natura frustrato e comunista e non lo vuole lì solo perché sennò andrebbe a ledere interessi incancreniti e rendite di posizione consolidate/malate, a scuotere un sistema di potere che tutto possiede, dai media alle televisioni all'editoria alla cultura egemone catto-sinistroide e via e via e via? Suvvia, un po' di libertà, allentate la vostra morsa, o nipoti di Stalin: il comunismo ha fallito, il muro è crollato, il dado è tratto!
Libertà, libertà, libertà! Su' miei quaderni di scolaro; sui prodigi della notte; sul mare delle barche; su ogni carne consentita (e non - tanto c'è il legittimo impedimento). Libertà!
Questi magistrati che non garantiscono equità, ma solo livore. 
Questi PM che aberrano dalla norma (quale norma?).
Questi funzionari deviati dello Stato, di parte e giustizialisti. 
Questa giustizia a orologeria, questo accanimento teso all'eliminazione anche fisica di un avversario che, poverino, gliè venuto pure l'uveite prima e lo scompenso pressorio poi, e stai a vedere magari è la volta che ci resta (diovolesse, c'ho pronta la bottiglia in frigo).
Tutto questo, sì, e noialtri lì, sulle scale: a protestare, a brigare e menar vanto, della nostra vita, costretta; come dita. Dei piedi.
Ma insomma, sì, questo complotto si diceva: quello di cui l'accusano, di preciso, cos'è? Evasione fiscale, prostituzione minorile, concussione, corruzione di senatori, ricettazione, concorrenza sleale, corruzione di giudici, appropriazione indebita, creazione di fondi neri.
Maledetti PM, lo volete eliminare. Tutti da Napolitano, su, lesti!

Mi vien su però, come rocquefort che si ripresenta, nel contempo una domanda: ma lì, su quelle scale, in quella bella foto di gruppo, tutti insieme appassionatamente, belli papaveròsi/rifatti, tronfi & supponenti e malcreati; dico: lì, tutti quanti a a fare i guappi, maledetta magistratura... MA BRUNETTA, C'ERA?
Perché io mica l'ho visto!
AHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAH


(p.s. - stavolta un p.s. a fine scritto, vai: complimenti a Grillo, che continua a tuonare. Utile, no? A un certo punto, potrebbe anche smettere di piovere, eh? Si potrebbe anche guardarsi intorno e vedere un po' dove asciugare. Che non va bene niente s'è capito, sai. O se si cominciasse a provare a riparare qualcosa, invece di indicarlo e di urlar che è rotto? Noi qui ci si deve vivere, hai visto mai)

P.P.S. E sono 4. Che sia l'inizio della fine. O fai ricorso perché l'arbitro l'ha sorteggiato WOODCOCK, vai.
Buona jacuzzi, nella tua suite d'ospedale, lì.

marzo 05, 2013

Io l'Uomo Comune in parlamento ce lo manderei tutt'al più in gita

Se i vertici (come li conosciamo fino ad oggi - eccezion fatta magari per la Lega e qualche altro "notevole" soggetto politico, che hanno niente più che messo in pratica da qualche anno quel che accade adesso, solo in salse di volta in volta nordiche, razziste, etc.) sono comunque il prodotto di una selezione, più o meno attenta, più o meno naturale - questo è un altro discorso, volete provare ad immaginarvi come sarà la base?
Sarebbe anche l'ora di chiudere il libro delle favole: non si dà in nessun caso che a vertice malvagio corrisponda base buona. Il vertice lo esprime la base, è in qualche modo un'emanazione diretta di questa: poi, ci saranno certo meccanismi di agganci, addentellature, piccole o grandi ingiustizie, aderenze, scorciatoie. Ma la prima spinta è dal basso.
Ricordatevi sempre che il vostro vicino è un tizio che si lamenta della Terribile Crisi© mentre smanetta l'IPAD, apre il SUV col telecomando, non fa/si fa fare ricevute, e via così. È indignato, ma lo è - a ben guardare - perché qualcun altro ruba meglio, e ruba di più.
Per evitare un rimedio peggiore del male (altra arte di cui in Italia si è maestri sommi),  l'Uomo della Strada dovrebbe restarci, sulla strada, e rimanere a far le sue valutazioni politiche (e non) al bar, com'è sempre stato.
Casomai, una vera rivoluzione parte dal basso, dal singolo individuo; è guidata e interiore al tempo stesso, mirata e profonda: lenta, lentissima, ma costante, ci migliora ed al contempo è una rinascita (né, ed è anche un bene, ci sono più i tempi o società adatti per rivoluzioni quali atti di violenza puri e semplici). 
Una rivoluzione comincia smettendo di parcheggiare in doppia fila. E poi va avanti.


febbraio 28, 2013

Quando te lo dico io te grugnisci, poi vedrai ti passo tre milioni d'eurini e un trogolo pien di bucce, nuovo nuovo

...e mentre viene fuori qualcosa (che si è sempre saputo in realtà, ma ogni volta che il rubinetto butta acqua calda in Italia qualcuno ha da meravigliarsi) sul simpatico & bello Sergio De Gregorio (campione dipietrista del 2006, diciamo sarebbe il suo Razzi-Scilipoti di allora, e come mole li varrebbe entrambi - quand'è che finiremo di ringraziar Di Pietro per tutta questa bella gente? Grazie, grazie, grazie) e una compravendita di senatori nelle elezioni che videro poi il governo monco di Romano Prodi; mentre Grillo continua a distruggere e spaccare (finché si accorgerà che sta distruggendo la sedia su cui egli stesso siede), posseduto dal demone della negazione a tutti i costi e dalla rabbia, che a ben parlarne è un'emozione (non un sentimento: c'è assai più differenza di quanto non si pensi) alquanto cieca; mentre accadon queste cose, a sinistra si fan le pulci al Vello d'Oro, e come i rospi dopo piovuto torna fuori anche D'Alema - così, tanto per gradire. E dice stronzate, più o meno come sempre.
Tifiamo per il camion, nel caso: sappilo, caro baffino. 
Bello è anche - altra campana - sentire proposte costruttive tipo quelle sul reddito di cittadinanza: diamo 1.000€ a ogni cittadino italiano (ottimo: così nessuno va più a lavorare - io per primo) e quei soldi li prendiamo dagli stipendi degli statali e dalle pensioni dei medesimi. 
Perché c'è sempre bisogno di un nemico contro cui schierarsi, contro cui dire noi. La famiglia contro la famiglia; il vicino contro il vicino, il campanile contro il campanile; guelfi contro ghibellini, il paesello contro l'altro paesello: in Italia è un'arte di cui siam maestri, e che maestri.
Comunque sia, l'oggetto contendere a Sinistra - si contende e si discute: purché sempre a vuoto - è adesso l'ipotesi di quelli che ci fosse stato Renzi, avremmo vinto noi. 
In soldoni, e col senno di poi.
Ora, si sa cosa è buono a pienar di solito il senno di poi; tuttavia - per quel che vale, e quel che posso vedere io (i due concetti più o meno si equivalgono) - si dovrebbe notare che:

- Renzi si è presentato a regolari Primarie, ed ha perso in regolari Primarie;
- Bersani ha vinto, e nemmeno tanto di misura.

Poi, si potrà discutere sui modi con i quali Renzi si è presentato sul palcoscenico del Centrosinistra, sui toni che ha usato, sulle persone a cui pareva essersi legato, e via così. Però, il fatto unico e indubitabile è che abbia perso, e abbastanza nettamente. Quindi, il candidato era Bersani, e Renzi rimaneva dov'era (anzi, bravo è stato a non prender le consuete italiche scorciatoje, dando i natali a un qualche movimento tipo Rottamatori con Renzi, Tutti Carrozzieri con Renzi, Movimento Democratico dei Rottamatori, e via così)
Ma ancora, qualcuno continuerà a dire:

- Avrebbe rubato voti al PDL. Sì, qualcosa probabilmente, ma quanti? Se vi vien la tentazione di unire questo dato alla favoletta secondo cui il mummificato Berlusconi sarebbe tornato solo perché le primarie del PD le ha vinte Bersani e non Renzi, lasciate proprio perdere: è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e prima di tutto dovrebbe far arrabbiare Renzi stesso: dando ovviamente per assurda l'ipotesi che Berlusconi sia lì dov'è perché ama il suo paese, e che quindi si sarebbe nuovamente immolato solo per salvare nuovamente lo stivale dalla Bandiera Rossa alla riscossa (con Bersani nipotino di Stalin ad agitarla, mentre predisponeva piani quinquennali e Kolkhoz) cosa significherebbe? Che non si sarebbe presentato in virtù di un qualche accordo con Renzi perché dei propri interessi - vero e unico motore della sciagurata presenza ventennale dell'allegro vegliardo nella vita politica italiana - si curasse in qualche modo quest'ultimo? 
Si sarebbe presentato eccome, e avrebbe dato vita al solito show trito & ritrito, con IMU restituita in contanti, nipoti, cani, e avversari che puzzano e han la forfora. Renzi o non Renzi. E allora il gioco sarebbe stato più o meno lo stesso (e non scordiamoci mai dell'ipotesi broglio, che non sarebbe nemmen del tutto nuova).
- Era una faccia più "presentabile" di Bersani. Probabilmente vero, ma teniamo a mente che Renzi rimaneva sempre lì: non si sta parlando di un reietto preso a calci e sputi, espulso dal partito, additato a nemico del popolo, e via discorrendo. No: Matteo Renzi faceva, e fa, ancora parte del PD (è stato bravo: vedi sopra), tant'è che ha preso normalmente parte alla campagna elettorale (stiamo bassi, va', e ripensiamo a ciò che successe tempo addietro fra Hillary Clinton e Obama, per dire). 
Se poi esiste qualche elettore PD capace di aver sostenuto Renzi alle primarie per poi non andare a votare alle politiche per qualche forma di delusione/ripicca, beh, questa gente si merita tutto quello che accade nel paese.

Io credo che le due ragioni fondamentali del calo di voti del PD sia l'avanzata di Grillo (i cui voti Renzi avrebbe in alcun modo intercettato - semplicemente, nessuno avrebbe potuto farlo), e la bomba MPS. Picchia e mena, che altro?
Renzi o non Renzi, a cui - credo - tutta l'avventura può anche avere fatto bene per chiarirgli una volta per tutte il concetto che non tutto il vecchio è da rottamare e non tutto il nuovo è da promuovere: si pensi al Trota, tanto per dire. 

Tutto ciò però aspettando (magari con una doppietta) non solo il caro vecchio baffino, ma anche l'altro, il suo compare nemico che s'era rintanato a scriver libri da Manhattan. 
Torneranno mica entrambi, tanto per il gusto di dire du' cazzate?

febbraio 26, 2013

...eppure

Eppure, eppure...
eppure qualcosa di strano c'è... qualcosa di molto, troppo strano: questo procedere assurdamente appaiati, questa rimonta dopo gli instant pool (che sono, sì, indicativi e nulla più - ma che la cantonata fosse così grossa?), questo fare dimesso fino a stamani (non è ancora finita o qualche altra banalità sul genere, titolavano stamani i quotidiani di famiglia) ed alle prime ore di questo pomeriggio (il quartier generale del pdl era praticamente deserto, e lo ha notato anche Alfano, con accanto quel pupazzo sinstramente silente di Capezzone); qualcosa non torna.
Dopo i primi frizzi & lazzi di rientro sulla scena, pareva che l'opinione pubblica lo avesse più o meno "digerito", il commensale rumoroso e un po' caciarone che tolleri sospirando, quello che fa il buffone a tutti i costi; pareva che anche gli altri contendenti un po' di tacco lo prendessero, senza neppur imporre l'ultimo contraddittorio tutti insieme (non ci voleva Monti, il mariuolo, e ognuno immagini perché!), come se si fossero dimenticati chi era - da quasi un ventennio - il vero e ultimo nemico della democrazia, in Italia.
E invece stava lì, luccicanteed ammaliante lo specchietto per le allodole GrilloBeppe, vero vincitore un gran bel cazzo: col suo 25,5% o quel che è non ci farà niente se non del gran casino (sano o meno, poco importa), perché niente di preciso può e vuole farci: ha tolto voti al Centrosinistra (bravo), mentre invece la stessa cosa non è riuscita a destra a Monti, che veniva dal macigno di un anno di sacrifici più o meno necessari ma imposti sempre ai soliti e si sa, quando si tratta del portafoglio, il proprio, l'italiano si attacca a qualsiasi promessa del "particulare", se il particulare è il proprio.
Quindi, facil gioco ha avuto il nano a smontare il Professore, che del suo c'ha messo eccome (un pesce di fiume che nuota in acque salate non ha una gran carriera davanti, proprio no): laddove all'altro capo, invece, tutto il contrario, col Grillo a berciare nelle piazze che il vero nemico era Bersani. E tutti ad applaudire, e a dirsi è vero, è vero, è vero.
Ma anche e soprattutto da questo avrebbe potuto capire la folla schiumante che il grillismo porta a poco: ma come? Nemico è Bersani, al governo qualche mese o poco più, al cospetto di quel che ha fatto l'altro nell'ultimo - mi ripeto, ma la parola ben si associa al personaggio - ventennio? Ma vi ci siete mai fermati a pensare serenamente, senza livori e indignazioni, alle conseguenze delle vostre, di azioni, prima che stasera (per dire, eh?) una ragazzetta taanto caruccia e ingenua dicesse tra gli impacci che adesso noi ascolteremo proposte sia dall'una che dall'altra parte senza preconcetti e pregiudizi, schierandoci di volta in volta verso quello che crediamo più giusto e più in linea con le nostre posizioni, e tutto questo senza che nemmeno possa sfiorarla l'idea che - cazzo, cazzo e ricazzo - qualcosa di costruttivo un partito che ora ha il 25,5% DOVRÀ ANCHE PROPORRE?
Ma ok, anche al di là di tutto ciò (né credo che con Renzi al posto di Bersani cambiasse molto, ché il voto iracondo dei grillini era ormai deciso, e Renzi non lo avrebbe spostato di molto): io sento puzza di bruciato. 
Non riesco ad immaginarmi un 20% netto di italiani che - pur di seconda media, nell'ultimo o penultimo banco, pur stolidi tifosi del milan o ammirati dal carisma (?) o anche parenti/dipendenti/amici/conoscenti/bisognosi d'un IMU prima casa resa indietro alla boia d'un giuda - rende il voto a Berlusconi.
Così, dopo tutto, e con così grandi numeri.
Questa cosa, e come questa cosa sta maturando, ha qualcosa di losco. 
Signori: qualcosa qui non torna, e non sarebbe la prima volta (Aprile 2006, Beppe Pisanu che si dimette dalla carica di Ministro dell'Interno in frettolose circostanze poco chiare, dopo che il vantaggio dell'Unione, all'inizio molto ampio si è via via assottigliato fino a un margine risibile e non manovrabile - è nota la fine che fece quel governo, ma cfr. Uccidete la democrazia!, documentario di E. Deaglio e B. Cremagnani, finito un po' troppo frettolosamente nel dimenticatojo - vedi a pie' di post) - buttiamo intanto là, solo per gradire: così ampia forbice a favor del Centrodestra nella Puglia, la Puglia governata da Vendola? 
Che poi, pensateci: il margine si è via via assottigliato, in un modo molto strano, e pare ancora come a comando appiattirsi sui voti al Centrosinistra (che razza di coincidenza può mai essere? E sia al Senato che alla Camera!), per arrivare a metter tutto nella stasi più totale: hai vinto tu, ma d'un nonnulla, così i cazzi son tutti tuoi, e io non devo nemmeno render l'IMU, sarò ganzo oppure no? 
Tutto è troppo strano e tutto è così perfetto: è il quadro che, avesse potuto scegliere, avrebbe dipinto prima. 
Non deve nemmeno governare. 
Il tutto fino alla prossima volta. 
Sì: siamo ancora ostaggio di questo mostro e del suo esser ducetto (anche grazie all'indignatissimo Grillo, sì, che così bene ha combattuto il Gran Nimìco...)


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(cit. da Wikipedia)
Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile è un film dei giornalisti italiani Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, uscito in DVD venerdì 24 novembre 2006 con il settimanale Diario insieme al libro Il broglio, che ne ha ispirato i contenuti.
Il film affronta il tema dei presunti brogli effettuati nella notte del 10 aprile 2006 durante le elezioni politiche italiane a vantaggio della coalizione di centro-destra, la Casa delle Libertà.
I dati trasmessi elettronicamente con il software per lo svolgimento dello scrutinio elettronico nelle regioni di LiguriaPugliaLazio e Sardegna, furono manipolati, con l'ausilio di un programma informatico, durante il loro trasferimento dalle varie prefetture al Viminale, trasformando le schede bianche in voti per Forza Italia. La tesi sostenuta nel documentario si basa su alcune considerazioni:
  • la difficoltà di trasmissione e divulgazione da parte del Viminale nella giornata dello spoglio delle schede. Tale difficoltà si è protratta fino a notte fonda, circa le 2.45 del mattino seguente, ora in cui fu fornito il dato certo della vittoria dell'Unione;
  • A mano a mano che arrivavano i dati dai seggi elettorali, il grande vantaggio iniziale dell'Unione andava via via assottigliandosi fino a confermarsi una differenza di soli 25.115 voti, con un andamento per il quale parrebbe che ad ogni rilevamento la forbice si chiudesse di 0,5%, lentamente ma con costanza;
  • le regioni in cui si realizzarono le condizioni di maggior equilibrio erano dotate del sistema informatico di trasmissione dei dati;
  • il numero di schede bianche risulta assai inferiore (1,1%) rispetto alle precedenti elezioni politiche (5,6%)[1];
  • il margine di errore eccessivo sugli exit-poll di tre istituti demoscopici che hanno effettuato i rilevamenti e che normalmente non supera il 2%;
  • il fatto che il Ministro dell'Interno Pisanu avvicendò 14 prefetti prima delle elezioni (LuccaBresciaMacerataVercelliMassa CarraraRiminiBariBellunoAlessandriaCaltanissettaSiracusaVerbaniaCaserta – quest'ultima al centro di uno dei maggiori ritardi nella comunicazione dei dati di spoglio delle schede elettorali);
  • il disinteresse diffuso nella classe politica all'uscita del libro Il Broglio in cui si collegano tutti i dati sopracitati.
Il personaggio metaforico "Gola Profonda", voce anonima e protettore di tutte le inchieste, intervistata da un altro simbolo, la giornalista giovane, idealista ed entusiasta, interpretano la confidenza che dovrebbe esistere, testimonianza fittizia di una notte in cui gli autori si pongono alcune domande.
Il film prosegue mostrando scene dell'ultima campagna elettorale e, in particolare, del comizio finale della Casa delle Libertà a Napoli, soffermandosi su Silvio Berlusconi e alcuni esponenti di Fiamma Tricoloretra lo sventolio di bandiere della Repubblica Sociale Italiana.
La narrazione si sposta agli inizi della storia repubblicana, a Portella della Ginestra, luogo dove, durante i festeggiamenti per la vittoria del "Blocco del Popolo", costituito da socialisti e comunisti, il 1º maggio1947, i manifestanti furono coinvolti nella strage che fu attribuita al bandito Salvatore Giuliano. Alla vigilia delle elezioni il giornalista statunitense Michael Stern, che incontrò proprio Salvatore Giuliano prima della strage di Portella della Ginestra, premia Silvio Berlusconi come "Alfiere dell'anticomunismo" e Deaglio lo intervista, parlando di Berlusconi, della situazione italiana e dei fatti di Portella della Ginestra.
Il film torna sul tema centrale, quello delle elezioni, descrivendo il percorso che compiono le schede bianche, generalmente 1.500.000 ad elezione, dal momento in cui vengono messe nelle urne dagli elettori che decidono di non porre alcun segno sulla scheda stessa, fino ai magazzini del Ministero degli Interni dove finiscono dopo le elezioni. Nel caso delle ultime elezioni il Ministero non ha mai comunicato i dati nel libro che solitamente pubblica dopo lo svolgimento delle stesse. Chi sostiene che l'elevato crollo del numero delle schede bianche (-1.246.551 in meno rispetto al 2001) fosse imputabile all'elevato numero di votanti rimane deluso dal fatto che nel 2006 hanno votato 765.302 elettori in meno rispetto al 2001 (-1,9%). Un altro dato fornito riguarda il fatto che la percentuale di schede bianche risulta "livellato" a livello regionale, ovvero le percentuali, storicamente nettamente diversificate tra provincia e provincia, risultano differire tra loro di pochi decimi percentuali. Il dato più sorprendente sembrerebbe essere quello relativo al fatto che il "livellamento" non sia tale solo su scala regionale, ma su tutto il territorio nazionale: tra le varie regioni la misura delle schede bianche oscilla tra l'1 ed il 2%.
Deaglio prosegue intervistando Clinton Curtis, programmatore informatico statunitense specializzato in programmi per la gestione del voto elettronico, il quale confida che è possibile manipolare ogni volta che si separa il conteggio dai voti reali, come in Italia si separano i voti cartacei dai "voti virtuali" oggetto di trasmissione elettronica. Curtis fornisce un esempio pratico di come, con un semplice programma di gestione di database, si possa "deviare" il numero delle schede bianche al beneficiario della frode.
Il film termina con le conclusioni di "Gola Profonda" e, cioè, con la teoria secondo la quale il ribaltamento elettorale non sarebbe riuscito solo per la volontà di Pisanu di non portare fino in fondo il broglio.

febbraio 23, 2013

...e perciò invitiamo a votare per un partito che sia DEMOCRATICO e CRISTIANO. Amen.

...e a turarvi il naso mentre lo fate - l'avesse detto mai il povero Montanelli, che poi da lì tutti a tirarlo per la giacchetta ogni tre per due, tanto per sfoggiar la propria erudizione e la propria provenienza da letture certificate et alte. Per carità: se ce ne fossero, in un Panorama - appunto, proprio quello! - che a monte vede un gustoso talent-show e a valle un insipido reality, passando per il mezzo da profusion di poppeculi-culipoppe che nell'arco d'un ventennio hanno posto al alzo zero il livello di cultura e le aspirazioni di un paese - ché ce ne voleva proprio un altro di ventennio a noi, sì: A NOI: la pelata sostituita da capelli ricolorati; A NOI: l'adunata in piazza rimpiazzata dalla TV; A NOI: un po' di sano populismo qua e là, che gl'I-taliani son un popolo (semmai lo sono) grande, ed un popolo grande abbisogna del suo spazio vitale. Un tempo si spezzavano le reni all'Albania e si invitava a procreare, quest'oggi si deborda su la7 e si rimborsa il sacro diritto al focolare, question di differenti strategie in virtù dei tempi, messe in campo da due Grandi Statisti che certo hanno anche fatto cose buone. 
Ah, sì? 
Ma vabbe': insomma, anche se non scomodassimo il turaggio delle cavità nasali per votare la diccì, che seddiovole è un virus che in parte è superato (certo, il Vaticano resta lì, e continua a non pagare e prender soldi, i fedeli inginocchiati innanzi al vicario del Signore - che, come si sa, lo prende doppio), è abbastanza facile arguire come la storia sia sempre qui che si ripete, nel bel (bel?) paese ove 'l sì suona: c'è l'indignato con la coda d'indignatini dietro, che s'è via via ingrossata perché tutti quelli che non hanno mai pagato un cazzo in vita loro hanno ben trovato un luogo ove sfogare i propri livori e le proprie frustrazioni: eh signora mia, c'è una gran crisi, ma vedrai secc'ero io tutti li mandavo a casa quelli là... tutte 'ste tasse e loro nulla, non mi faccia la ricevuta che tanto non importa non vorrà mica che si paghi l'iva, eh ahahah, d'altra parte se non ci si arrangia un po' così non ci si fa, non ci si a fare cosa, accidenti a tutti voi? A comprare un bel gippone la mini e la cinquecento elle, ad averci i-phone, i-mac, i-pad i-caz, gli stivali da duecento eurini, ad andarsene affanculo alle maldive a natale, sfoggiando le nostre belle felpe hollister/abercrombie e un nemmen troppo latente senso d'invidia verso chi può far ovverosia aver di più?
Vincerete, od avrete tanti voti, e si è già perso lo spirito iniziale: ma poi ci sarà da governare e costruire, e parlare e scendere a patti, e trovare accordi e far mediazioni, ed incontrarsi e discutere, e fare scelte inevitabili ma impopolari, caro il mio bel Giovenale dei tempi moderni, mica urla sull'allontanamento dei giornalisti servi del potere e starnazzamenti contro tutti gli altri pezzi di merda all'infuori di voi.
And who you gonna call? Casaleggio?
Poi c'è l'intramontabile Centro d'Ispirazione Cattolica®, che ogni volta s'attacca come un parassita al primo che passa da quelle parti, e poi è tutto un bella variazione che declina in ogni modo il tema del moderato: noi siamo moderati, i moderati veri siamo noi, il paese ha bisogno dei moderati, moderatismo, compagni moderati, e via così. 
Stavolta poteva essere la volta buona: poi è arrivata la zattera di Monti, anche lui fuori ruolo come una rana nel brodo di carne. 
E chi raccatta a bordo? Due belle triglie, lasciate ogni speranza anche a 'sto giro, voialtri colla padella...
poi giunge il magistrato di turno che s'indigna - aria nuova in cucina! - e pensa bene di mettersi a cambiare il paese dall'interno. Perché - certo - fino ad ora era estraneo alla Macchina Stato! Vien da dirsi: ma perché mai rinunciare a quello che (presumibilmente) si sa fare, per buttarsi in acque estranee? Ansia d'ignoto, mancanza di qualcosa? Quell'altro, là, com'è finito? Figlio imposto in regione, proprietà immobiliari, gestione "disinvolta" del partito, Razzi & Scilipoti e due a zero e palla al centro: ma quanto eri diverso, Antonino! Pari giusto la Lega, che arrivò coi cappi e il vento del nord a dir stronzate ed oggi, a vederli ancora dopo il trota e il cerchio magico uno si dice: altro che l'America, è qui che tutto può succedere, cazzo! - formula che può ben adattarsi peraltro anche al nano vnto e impelagato, che non ho mai capito perché se avesse vinto Renzi non si sarebbe dovuto ripresentare, e perché tutti asseriscano 'sta cosa così candidamente: vuol forse dire che i due erano d'accordo, e Renzi avrebbe gestito - tra le altre cose - i suoi interessi? Ma perché Renzi stesso non s'indigna e dice: cazzo, avessi vinto io, lui avrebbe fatto bene a ritornare, sì, poi lo avrei spazzato via come la merda che è, lui e le sue lettere sull'imu e i suoi doppi sensi da Pierino Anziano, e i suoi guai con la giustizia e le sue analisi politiche tipo la sinistra puzza e c'ha la forfora, e se non c'è più Fini mi ubriaco?
Già, ma quanti sono i fuori ruolo in questo caos? Trova chi non c'entra e c'è voluto entrare: Bartezzaghi rivisto e corretto. Dacci anche una bella spiegazione, non facciamoci mancar niente. 
Di Giannino, che pareva tanto bravo ma s'è inventato non una ma due lauree (e un master) e c'ha una fica anni '70 (hairy pussy - per i fanatici e chi gli piace in generale) sulle gote, non parlo, ché non saprei nemmeno cos'altro dire. Idem per i Fratelli d'Italia, fantastici: escono - in dissenso, transfughi del nulla senza idee & proposte, dissidenti ma sempre senza idee & proposte - dal PDL e fanno la loro lista d'Eccellenze, per cosa poi? Per finire ad appoggiare il PDL. Non potevate rimanere dov'eravate, ci facevate più bella figura? 
Quest'oggi poi ho scoperto che c'è anche Magdi Cristiano Allam, e ho cominciato a ridere. E anche il Partito Comunista dei Lavoratori. Anche Tabacci, insomma, un po' d'allegria me l'ha messa.
Certo, mai come CASAPAU® o il partito della nipote del duce, la cui semplice presenza è un'antinomia: l'apologia di fascismo sarebbe ancor reato, e tanti saluti a tutto il resto. 
Perché nessuno ha in gran rispetto tuo nonno Alessandra Mussolini? Perché sì, cazzo, speriamo abbia anche patito, a testa in giù.
Mi lascio in ultimo Bersani&Vendola, per cui vale il titolo del post. Hanno fatto le primarie e le parlamentarie, hanno archiviato (speriamo! Ogni certezza, in entrambi i sensi, è una chimera - beati quelli che crederanno senza vedere, apostolo Tommaso!) D'Alema e seppellito Rutelli; Bersani lo schermo non lo buca, ma Renzi a suo tempo era una figura un po' troppo sospetta (si sta riabilitando, impara sulla propria pelle e speriamo ne faccia tesoro - basta viaggi ad Arcore e frequentazioni col Gori del Grande Fratello e altre stronzate, pensi da solo e si scelga compagni di viaggio migliori). 
Il partito è l'unico che veramente può dirsi un partito, e non la solita emanazione diretta più o meno effimera di una figura (si chiami Grillo, Bossi, Berlusconi, Monti, Di Pietro, Ingroia, chi cavolo volete); un partito con meccanismi, dibattiti e rinnovamenti interni (certo, ora non si voglia troppo, o tutto e subito).
Può non essere il massimo, può averci la sua parte di marciume: ma ci rifacciamo da una parte? Le vogliamo muovere un po' di macerie, o ci basta urlare su quanto siano brutte? Poi, magari, mentre le muoviamo, facciamo in modo di aggiungerci anche le nostre. L'appetito vien mangiando, il paese si andrà facendo. Non vi chiedo di far pagare l'IMU alla Chiesa Cattolica (magari, ecco quello sì, tagliate le sovvenzioni alle loro scuole private), ma cazzo, questa legge sul conflitto d'interessi, la vogliamo fare stavolta? Ammodo, cristo di dio. 
Si guarisce una volta per tutte dal virus? 
Una volta guariti, si cominci a lavorare. 
C'è un gran bel cazzo di lavoro da fare, dopo tutto questo tempo.

Votate ammodo. 
Tutto (anche se lo avete sempre dimenticato) dipende da voi.
Siate (siete) parte in causa.
Amen.

febbraio 22, 2013

VOTO DI PROTESTA

Squilli di tromba, rulli di tamburi: come ad ogni tornata elettorale che si rispetti (e giudicate da voi quanto possa dirsi rispettabile in sé, l'evento) giunge a valle con furore la slavina di quelli che pensan (?) bene di dare il lor voto in guisa di Protesta. 
Nel corso degli anni - senza andar nemmeno tanto indietro - il loro Voto-di-Protesta lo hanno dato, per motivi ogni volta diversi, a Forza Italia (si nasce incendiari, si muore... magari lo si facesse!), poi alla Lega (mi astengo da commenti), poi a Di Pietro (Razzi & Scilipoti - basti quest'unico commento); stavolta lo danno a Grillo e al suo movimento a cinque stelle. Sarebbe curioso, credo, chiedere a gran parte di questa gente l'oggetto di cotanta protesta, il motivo per cui stanno concretamente protestando: poiché di solito, per il paese che siamo, l'etichetta Voto-di-Protesta è l'auto-assoluzione sbrigativa - ormai sempre più spesso in nome della Crisi, oddio la Crisi! - che questa gente si dà pel non pagar le tasse, per aggirar qualche leggìna, per non fare (e farsi fare) una fattura, per non rispettare un divieto di sosta, per non pagare una multa. 
Protestano, loro. Contro gli altri che son peggio. E che ci hanno portato nella Crisi. 
Non sanno o non si rendono conto che protesterebbero più a fondo e con assai più costrutto evitando di parcheggiare in doppia fila, chiedendo uno scontrino, scansando furbate, limitando i propri appetiti e seti di poteri & privilegi; in sintesi: vedendo un po' più in là del proprio naso e del proprio orticello. Cercando di essere consapevolmente parte di una comunità. Usando la scheda elettorale in modo accorto - per la prima volta in questo paese, tra l'altro.
E invece - come sempre, è più facile & comodo che le cose vadano a rotoli per colpe altrui, no? - si va per le spicce e si mette una bella croce, qui, un bel Voto-di-Protesta
Contro il sistema, contro i partiti, contro le tasse. 
E dopo ci si sente più leggeri, no: tanto sono tutti ladri, urliamo un altro po', facciamo un po' casino, diamo un par di picconate. 
Chi è Contro urli più forte. Tutti insieme/dietro a me, orsù marciamo sopra questo sistema ormai corrotto & marcio. 
Che fa lei, non urla più? Fuori, fuori dai coglioni! 
Su, riprendete a marciare, fuori gli infami e chi non la pensa come noi!
Che cosa corrotta, sono, le leve del potere. Mai noi ci abbasseremo a tanto. 
(E fanno male tra l'altro: perché le leve del potere sono da manovrare, eccome. Magari in modo migliore, in modo onesto e responsabile - ma torna sempre lì: proviamo ad usar la scheda elettorale in modo intelligente, ad esser, per una cazzo di volta, una parte attiva in questo gioco: cominciamo ad esser migliori noi per primi; vedrete che qualcosa cambia!) 

Le urla e la rabbia sono un terreno sterile e ingrato, da cui assai difficilmente può nascere qualcosa; la ragione, il buon senso, la cultura, la tenacia e la volontà di fare sono in tutt'altro podere, e chi urla e scarica la propria gola non li vede. 
Non che Grillo (beninteso prima dell'incontro con Casaleggio - dopo, siamo alla Scientology di noialtri poveracci) non abbia le sue ragioni di urlare; semplicemente - come già prima Di Pietro, e ad oggi magari Ingroia, tizi che rimanendo nei propri campi di origine una rivoluzione civile avrebbero potuto effettivamente farla/continuarla, seppur con fatica e in assenza di riflettori/privilegi/prebende varie - è totalmente e assolutamente fuori posto: la sua è satira, invettiva, denuncia, dis-velamento. 
Distruzione: e sarebbe Arte nobilissima, che dovrebbe servire a far riflettere la gente, a informarla, a muoverla a sdegno e a farle prender decisioni responsabili. A ricordare che c'è di più che la DeFilippi e la restituzione dell'IMU. 
Sabina e Corrado (ok: quando ha voglia!) Guzzanti, Crozza, tanto per dire...
Grillo in politica è un non senso: è un riportare a scorrere un fiume ormai prosciugato, per farlo gettare in un crepaccio.

E spesso protestare è nient'altro che reclamare una propria fetta di torta. O una fetta di torta più grossa. Perché oggi, ormai, niente vi basta. 

novembre 27, 2012

Detti da Vecchini:

DOPO IL PEGGIO VIEN SEMPRE IL PEGGIORE

Uno pensa: che senso può mai avere? Un modo di dire da paese tragicamente e inesorabilmente cattolico, col suo carico di -ismi a perdere (vittimismo, fatalismo e via a enumerare), roba da nonni contadini, quelli che alzavano gli occhi al cielo e se pioveva da mandargli al diavolo la vendemmia, dicevano "governo ladro" e giù stornelli.
Eppure, si pensi solo che è ormai assodato il fatto che ciclicamente, a ondate, ad intervalli più o meno regolari, in Italia spunta Il Nuovo, concrezione - e mai parola rese meglio un'idea - di non ben precisate istanze al negativo, che immancabilmente ripete cose come "basta con questi qua", "votate me, per un mondo migliore", "non se ne può più di come vanno le cose", "datemi il potere, ci penso io". Ogni volta, stessi schemi e stesse platee indignate ed entusiaste, cavalcate e pilotate a suon di malcontento e Simboli esibiti con orgoglio e strafottenza.
Nell'ordine (e negli anni) Il Nuovo che si autoproclamava, accusava ed avanzava inesorabile ha avuto via via i volti di Craxi con le sue ruberie, dei barbarli Leghisti con i loro capestri, dei professionisti della corruzione di Forza Italia con le loro troie, di Beppe Grillo/Casaleggio coi suoi anatemi e relative scomuniche. Ora è il turno del Matteo Renzi con la sua camicina bianca dalle maniche arrotolate e retrobottega con Giorgio Gori produttore d'assalto a fornire il guardaroba.
E i'rrenzi dice più o meno le stesse cose degli altri, negli stessi modi e con gli stessi tempi.
Il Nuovo che avanza di nuovo, altro giro altra corsa: e la gente è nuovamente entusiasta e pronta a tutto, e ti morde se provi a dir qualcosa perché sei Il Vecchio, la Cariatide, il Superato.
Segno d'una nuova e rinata coscienza e passione civile (?), o che - per dirla con Crozza - la maggioranza (rumorosa) ha la memoria a breve termine, esattamente come le mosche che picchiano nello stesso vetro di un attimo prima?
A volte sarebbe bello poter dire che si è imparato dai propri errori. Ma forse non è del tutto umano, e nemmeno da mosche. Come loro, siamo sempre pronti a ripestarla.

ottobre 18, 2011


...LAVITOLA CHI???

"Non conto niente... Che cosa vuoi che conti... Hai visto la Corte Costituzionale che ha detto che io sono esattamente come gli altri ministri... quindi non ho bisogno di tutele... Allora, parliamoci chiaro, la situazione oggi in Italia è la seguente: la gente non conta un cazzo... Il Parlamento non conta un cazzo... Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che appoggiandosi alla Repubblica e a tutti i giornali di sinistra, alla stampa estera....
[...]
Poi quando in Parlamento decidono qualcosa che alla sinistra non va, interviene il presidente della Repubblica che intanto non te la fa fare prima... come quella delle intercettazioni... e poi passa tutto alla Consulta, che hanno occupato, e con undici giudici la bocciano. Berlusconi è sputtanato, tiranneggiato, se va in tribunale a chiedere giustizia perché gli hanno dato del buffone... Berlusconi va a Messina, lavora tutta la mattina per rifare le case, va in chiesa e sta tre ore in piedi con la gamba che gli fa male, di fronte alle bare. Abbraccia tutti coloro che deve abbracciare perché hanno perso i cari eccetera ... Poi dalla chiesa va alla sua macchina e ha quindici giovani da una parte e dall'altra che gli dicono "assassino", "buffone", "vergogna", "vai via" "vai a casa", e non succede niente. Vado da un avvocato e gli dico "vorrei denunciare questi qua" e l'avvocato mi dice "lei vuol perdere soldi e tempo". Poi quando Berlusconi aggredito dalla stampa non dico non fa querela, ma semplicemente chiede un danno per far capire a questi giornali che non possono andare avanti così, rivolgendosi in maniera disarmata a quella magistratura civile che gli è ostile e dicendo "se per caso trovo un giudice onesto e vinco, quello che porto a casa lo dà ad un'istituzione benefica... ti dicono che non c'è la libertà di stampa, che lui è un dittatore e portano il Parlamento Europeo a discutere e a votare sulla libertà di stampa in Italia... tu capisci che siamo a una situazione per cui: o io lascio, cosa che può essere anche possibile e che dato che non sto bene sto pensando anche di fare, oppure facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera... Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo
Repubblica: cose di questo genere, non c'è un'alternativa...".

Così parlò Silvio Berlusconi, presidente del consiglio di "un paese di merda" (lo stesso paese in cui oggi - dopo anni in cui son stati baluardo e al tempo stesso commensali, con bei soldoni che fluivano diretti nelle loro scuole private - si muovono i Vescovi, e fanno gli indignati forse sentendo che il ciglio frana a breve, ed apron le finestre all'ingresso una bella boccata di aria fresca: la rifondazione della democrazia cristiana).
Ne emerge un tizio quantomeno da ammirare: è il primo a credere alle sue stesse stronzate.

giugno 17, 2011


...magari andrò controcorrente, ma a me non sembra che il risultato del referendum sia questo gran successo.
Certo, se passiamo a considerare il fatto che venivamo da una ventina d'anni di non raggiungimento del quorum, la cosa non può che ridimensionarsi in positivo.
E però.
E però mi fanno sinceramente schifo i miei connazionali, se tengo a mente che circa il 44% - addiritittura il 48, se includiamo quelli all'estero - degli italiani, ancora oggi, dopo anni di governo incentrato sull'io (su un io in particolare, egopatico maneggione e megalomane) e sull'interesse esclusivo di quest'ultimo, dopo prove tangibili e inquietanti di sbroccamenti più o meno pittoreschi più o meno grotteschi più o meno tragici; dopo figure internazionali che contano assai più di quel che si vorrebbe far credere (citando - piuttosto a sproposito, visto come facevano i titoli a quel tempo, ma non solo a quel tempo, in realtà - Truffaut, si potrebbe dire che non è solo questione di corna! E si veda il caso Battisiti, tanto per citare l'ultimo in ordine di tempo); dopo ministri che nemmeno in caricatura feroce sarebbero così; dopo ignoranza, ricatti di Signorini, televisione a creare un consenso basato sulla "riduzione" e sulla mediocrità sempre più condivisa: in altre parole, dopo diciassette anni di berlusconismo, quasi la metà degli italiani ancora non si reca a votare.
E non si parla nemmeno di elezioni amministrative o politiche (non che questo possa essere un vanto, ma insomma: un referendum solitamente ha anche impatti più immediati e diretti sulla vita della gente, e posso anche - in via del tutto teorica! - ammettere che qualcuno in nome di uno pur discutibilissimo schifo super partes onnicomprensivo si rifiuti programmaticamente di andare a votare alle politiche), ma di quesiti che più o meno recitavano:

- volete che il paese investa nell'energia nucleare, aprendo nuove centrali?
- volete che la gestione dell'acqua passi dal settore pubblico a quello privato?
- volete che il gestore di tale servizio possa trarre un profitto che si intasca, anziché essere obbligato a reinvestire eventuali proventi per il miglioramento del servizio?
- volete che tizi che ricoprono cariche di potere possano sottrarsi ad un eventuale giudizio della legge, adducendo legittimi impedimenti compatibili (più o meno) con la loro carica?

Ecco: io non posso credere che il 44% degli italiani non abbia voluto rispondere o No a queste quattro domande.
E fuori dal mondo - ma paradossalmente fa anche meno notizia, visto ormai il pane quotidiano che ci ammannisce - è l'invito che il partito di maggioranza ha sistematicamente dato: "non andate a votare".
Non andate a votare.
Non andate a votare.
Non - badate bene - "dite No", la nostra linea di partito suggerisce questo; bensì: "non andate a votare".
Vogliamo provare a tradurre cosa questo significhi? Riusciamo a capirlo? Un'enormità, a mio modo di vedere, che può significare: non son questioni che meritano la vostra attenzione; non sforzatevi; non scomodatevi a pensare e magari elaborare una risposta, un opinione.
In definitva: chi vi governa, chi avete eletto, non vuole che pensiate. Non suona sinistro?
Si sarà reso conto l'italiano medio della contraddizione di tutto ciò? Si sarà ricordato dei continui riferimenti di Berlusconi alla sovranità
(sua, prima che tutto il resto) popolare, al ricorso e alla giustificazione della piazza come suo fine e mezzo ultimi; avrà pensato il cittadino quanto sia strano ora invocar sistematicamente la piazza e il plebiscito popolare (?) e poi negarli nel loro principale modo di espressione? Cos'è mai un referendum? Perché la piazza dovrebbe sprecare il suo tempo a dir la sua? Andate al mare (disse qualcun altro - e speriamo che la fine sia la medesima), e non pensate.
Io stesso - ha detto lui - non andrò a votare.
Un rappresentante delle istituzioni, un tizio eletto (insieme a quell'altro animale illletterato, lo stroncasse un altro colpetto non si capice nemmeno più quel che dice - e non è detto che sia un male!) - fino a prova contraria - dal popolo, non va a votare.
Non è insultante?
E com'è possibile - ripeto - che quasi la metà degli italiani non sia andata a dare il suo o il suo No ad un referendum come questo?
Evidentemente, la strada è ancora lunga. Molto lunga. Molto più di quanto si pensi.
Perché tolto questo satiro anziano imbolsito e ormai ridotto a uno stato semi-larvale, tolto il suo corteggio di miserie, tolti i ridicoli cortigiani, resta l'italiano medio.
Quello che non va a votare, tanto non cambia niente.

maggio 31, 2011


...be', che altro aggiungere?
Percentuali bulgare, valanga di consensi; piove su quei deficienti - anzi grandina.
Milano, Napoli, Cagliari,
Trieste,
Novara, Ravenna, Mantova;
Grosseto,
Bologna e Torino,
Arezzo, Savona,
Salerno;
Siena,
e quante altre.

Ci ha provato Fede, ieri sera, ad esordire con un irreale "ha vinto l'astensionsmo"; ha provato Libero stamani a rinfacciare (a chi?) di godersi i Comunisti, a questo punto.
E personalmente, oggi ho sentito un gruppetto di intelligentoni parlare della questione in questi termini:
"non capiscano un cazzo! pensare che ha vinto una sinistra con Bersani, Franceschini, Vendola: ma ti rendi conto Vendola? Io maiale, Vendola!"
"Ba': essere rappresentati da Vendola! Ti rendi conto? Ma io devo essere rappresentato DA UN FROCIO?"
"Eh, Silvio... io speravo in Fini, io cane, ma anche lui, è venuto fuori delle cose, poi! Come ha fatto Silvio a farsi battere da questi imbecilli?"
(Sono più o meno le stesse persone che qualche settimana fa liquidavano la questione Ruby e le altre con frasi del tipo "minorenne? Minorenne un cazzo: c'ha un culo, quella lì! Io 'un ci credo, ma se Silvio se l'è tromba, e ha fatto ma di molto bene!").
Il che rende, credo, alquanto l'idea di quanto ancora si sia al di sotto, nel complesso, di una minima soglia di intelligenza o di buon senso (lasciam da parte la cultura).
Oltre ad essere un ottimo esempio di pensiero povero.
Molto povero.

Comunque sia, e in definitiva, e a costo di apparir retorico, tutto ciò che mi vien da dire, adesso, è:

Testa bassa e lavorare, signori. L'elettorato ha fatto il proprio dovere, la gente ha risposto come doveva (sì, ma adesso il referendum, ok? 12-13 giugno, date quattro facili facili e un'altra bella spintarella, suvvia. Vedete quanto poteva esser facile, e quant'è bello, usare il cervello?).
Vediamo se finalmente la smettete, di farci vergognare.

 

maggio 27, 2011


ALLO SBANDO o "DILLO AD OBAMA"

Il Ministro Calderoli e la Lega in genere vogliono spostare alcuni ministeri (dipartimenti, distaccamenti, quel che saranno) da Roma a Milano. Hanno proposto (perché?) anche lo spostamento del Quirinale.
Per quanto passi il tempo, e – voglio dire – uno dovrebbe abituarsi all'idea, io proprio non ce la faccio a contemplare il fatto che tra quelli che ci comandano e amministrano ci siano quegli zotici illetterati ignoranti della Lega.
Proprio no: che questi vitelloni razzisti, con i loro orizzonti ristretti, la loro piccineria e grettezza, il loro volerci spacciare la rozzezza per genuinità; che questi tizi, insomma, abbiano accesso a posizioni decisionali, di potere e responsabilità – e il tutto a spese nostre – mette quantomeno i brividi: ma voialtri, dico, per assurdo, fareste decidere per vostro conto uno come Borghezio? Bossi? Calderoli? Cota? Maroni? Zaia? Bossi figlio?
E allora? Come e quando sono arrivati fin dove sono oggi? Vanno al bar mentre suona l'inno, fanno il dito medio, vogliono spostarsi parte del governo sotto casa perché fa loro fatica andare fino a Roma. Ma cosa ci siamo persi; qual è il passaggio che manca? L'Italia ha veramente una maggioranza di persone che si riconosce in questa gente?
In questa, certo, come in quell'altra; una manica di tizi dalla fedina penale sporca o traballante - che di questo, in ogni caso, regolarmente è pronta a dar la colpa ai pm politicizzati, alle toghe rosse, ai complotti comunisti ed all'invidia acida del prossimo. Che si muove tra scandali e illegalità costanti, che al suo interno ha ex-soubrette, conduttrici e conduttori televisivi, uomini e donne di spettacolo o generiche risorse umane immancabilmente provenienti dalle ricche aziende di chi tale partito ha messo in piedi. A questa persona ovviamente debbono obbedienza cieca, spacciandocela magari per ragionato consenso e accordo, fino a sostenere che i festini con prostitute minorenni sono cene eleganti e che se di eventuale crimine si può parlare in questa faccenda è per un qualcosa compiuto nelle "sue piene funzioni di Primo Ministro", per riparare ad una possibile crisi internazionale. Che approva leggi a sbafo e vantaggio dell'uno (sempre lui); che sbandiera ai quattro venti quanto in Italia si stia bene (Giulio Tremonti: “Il rapporto ISTAT dice che un italiano su quattro è povero? Alzi la mano chi di voi lo è. Nessuno” - s'è pure risposto da solo) e quanto una crisi, se mai ci sia o ci sia stata, sia colpa della mancanza di collaborazione delle sinistre - d'altra parte loro in crisi mica ci sono, il resto son discorsi e cazzi nostri. Che acquista chi non ha, e lo ricompensa con prebende e posticini e nicchie di potere che voialtri tutti contribuite a pagare, e che utilizza i media – egualmente al soldo, come in parlamento - come strumento per offendere e inculcare e manipolare - e vai col videomessaggio, registrato senza contraddittorio e in spregio ad ogni regola e principio.
Che prova a fermare il presidente USA ad un G8, per dirgli che in Italia c'è la dittatura dei pm di sinistra - aiutami tu, che sei alto bello ed abbronzato: manda la NATO e bombardali.
Che promette cose illegali, inique e ingiuste pur di razzolare qualche voto nei Comuni (le case abusive a napoli non saranno abbattute; la tassa dei rifiuti non sarà più da pagare; gli eco-pass a Milano saranno gratuiti – venghino signori, venghino!) e che arriva a mettere in piedi un pubblico pagante ai comizi per ingenerare falso entusiasmo, fino a montar falsi attentati, incendi, scontri di piazza a simpatico ricordo della Strategia della Tensione formato nuovo millennio.
Che accusa il prossimo di cose che regolarmente commette, a porsi al riparo preventivo (sì, pei gonzi – ma ahimè, son così tanti?) da ogni possibile accusa.
La marea sale sempre più in alto, manovrata (nemmen tanto abilmente) da questa gente.
Ripeto, ancora: come siamo arrivati fin qui? Quanto ancora prima di dir basta?
E davvero c'è così tanta gente che non andrà a votare al referendum, in nome de solito malinteso fatalismo o, peggio, di un menefreghismo colpevole più di mille abusi & privilegi da parte di uomini così dappoco?

marzo 10, 2011


Vi manca il lavoro? Lo stato della Cultura e della scuola è quantomeno desolante e chi può se ne fugge  all'estero? Le tasse sono tra le più alte in Europa e per contro eroghiamo servizi pubblici inefficiente e di bassa qualità? Le infrastrutture sono scadenti e obsolete? L'economia del paese non procede ma anzi regredisce? La benzina e l'inflazione non sono regolamentati da alcunché?
Nessun problema, perché da oggi ciascun cittadino avrà diritto a un


GIUSTO PROCESSO©

Sì, razza di teste-di-cazzo ingrate e maldicenti! Grazie alla INDISPENSABILE Riforma della Giustizia® (scritta tra l'altro in un fine settimana o poco più, dopo un intervento di 4 ore alla mandibola a seguito del quale un tizio riesce certo a parlare come se niente fosse, e riassunta benissimo in un foglio A4 con stampato un clip-art di word7 per Windows '98) oggi qualunque cittadino italiano può vedere ridotti e logicizzati i suoi annosi contenziosi con una elefantiaca e faziosissima giustizia.
Basta con questo clima inquisitorio e giustizialista da comunisti! (Sììì!) Basta con le intercettazioni di cui tutti i cittadini italiani sono quotidianamente vittime! Anzitutto: separazione carriere (bravi, finalmente!) inappellabilità delle assoluzioni, istituzione di due CSM (parole sante!) e pari diritti rispetto ai Pubblici Ministeri per gli avvocati che difendono l'accusato davanti ai giudici: anche quelli dovranno finalmente dar del lei al Magistrato, e dovranno chiedergli un appuntamento per poter interloquire, bussando alla sua porta, col cappello in mano! (Amen, fratello!).
Sì, signori: inoltre, è il governo a stabilire su cosa e quando si debba indagare (yeah!)
Era l'ora che qualcuno mettesse un freno allo sfacelo che affligge quotidianamente questo paese (ecco, sì!).
E bastava così poco!
E grandi sconti a chi ha più di sessantacinque anni.
Considerate che se questa epocale riforma fosse stata varata anni addietro NON CI SAREBBE MAI STATA “MANI PULITE”! (e questo sarebbe un pregio?).
Adesso lo sviluppo economico non sarà più un problema.
Lavoriamo per il Vostro benessere.


Grazie, governo italiano!

(è questione di priorità - le altre sono ovviamente la casa di Fini a Montercarlo, la depenalizzazione del falso in bilancio e la produzione di documenti falsi di varia natura purché atti a scagionare il premier)