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marzo 26, 2011

A volte mi capita di alzarmi presto, il sabato mattina.
Magari mi dico: ci sarà fila alle poste, anche alle otto di mattina? Ci sarà gente al supermercato?
Ok, adesso vi passerò una verità di quelle pesanti, segnatela e mettetevela nel portafoglio: per quanto ti possa alzar presto, ci sarà sempre qualcuno più fesso di te.
E in quanto fesso dovrà fare mille domande all'impiegato, stare davanti al banco frigo in statica adorazione, spostare il tuo carrello sennò non raggiunge la passata di coyote, uscire da un parcheggio in mille modi diversi e tutti sbagliati, avere atroci dubbi esistenziali mentre ordina un caffè e un cornetto all'anacardo syriano.
E poi ovviamente tu alle poste avrai qualche intoppo, così come in banca, così come nella vita in generale.
(Ecco, questa è un'altra utile traslazione sistemica dal particolare al generale; niente più che un corollario della legge di Murphy, forse - io comunque mi segno anche questa, fate lo stesso).
Se arrivi al bar per prendere un caffè e trovi la lenta ed estenuante coda mentre quello dietro ti alita sul collo (e sa di morte, dio se sa di morte); se, con lo scontrino, al banco in attesa ti passano tutti avanti (sì: anche quello che sa di morte); se al momento di prendere dalla macchina i sacchetti della spesa dessi decidono di sfondarsi tutti insieme e se - si badi: la cosa segue l'altra - hai parcheggiato in una strada leggermente in discesa e se piegandoti per raccogliere gli zucchini e la coca-cola ti vola di mano anche la ricevuta della raccomandata-1 che il deficiente il quale avrebbe dovuto spedirtela in ufficio ti ha inviato - così, per fare l'originale e mettere un po' di pepe nella tua giornata - a casa e ovviamente non c'era nessuno e quindi ti è toccato andare alla posta sabato mattina presto sperando di evitare la coda giusto per sentirti dire (dopo ovviamente aver fatto la coda) ci dispiace questa è una raccomandata-1: se non è a casa al momento della consegna la giacenza comincia da tre giorni dopo. E che cazzo, fai tu, di raccomandata-1 è, allora, mi scusi? Cioè, dovrebbe esser più veloce, o cosa?; No vede, c'era un numero nell'avviso che le hanno lasciato giovedì; bastava lo chiamasse e si metteva d'accordo per la riconsegna. Sì certo e io aspettavo in casa tutto il sabato mattina che arrivasse il postino, che di sicuro sarebbe arrivato all'una meno cinque, così la mattinata era andata e m'avrebbe pure fatto bruciare il soffritto, scusi sa ma mi son svegliato presto stamani, probabilmente questi son tutti velati messaggi che mi voglion dire "cazzo, ti sei alzato a fare, presto?"; Gesù, ma sa che me lo chiedo anch'io? Tutte le mattine, eh? Ok, prossimo!
Be', quindi: se insomma tutto questo, mentre rimetti a posto la roba (dopo averla inseguita e aver recuperato anche la ricevuta della raccomandata-1 infilatasi per colpa del vento sotto una macchina, ricevuta da prensentare nuovamente dopo le 11, la stessa mattina), in frigo, e scopri che due kiwi si son sfrittellati nella caduta, ti dirai: niente ti dirai, perché a quel punto ti suona il vicino.
Il quale vorrà passarti la fattura ENEL del condominio, ma non te la darà e basta, in cambio della tua quota parte; no: dovrai sorbirti una buona mezz'ora (quantomeno) di storie su come si potano i gerani (si potano, i gerani?), su quando un suo bis-cugino fece tredici al totocalcio beccando la vittoria della Cavese sull'Atalanta, su come si fa a preparare un'ottima fricassea di rape & mozzarella. Le stesse esatte cose della volta precedente.
Quando finalmente chiudi la porta, ti dici: che diavolo stavo pensando?
Sicuramente era qualcosa di fondamentale per il tuo futuro e quello di tutti, capite.
Ma tutto quel che ti viene in mente è una nota di Palazzo Chigi, per la precisione questa


Precisazione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

24 Marzo 2011

Il resoconto fornito da alcune agenzie di stampa in merito alla cena di ieri sera del Presidente Berlusconi con il gruppo dei Responsabili è ricco di fantasie e imprecisioni. In particolare, il Presidente non ha cantato alcuna canzone.

(questo il link ufficiale:
http://www.governo.it/Governo/Portavoce/Comunicati_stampa/testo_int.asp?d=62926)

Questa notizia, poi, per forzata ma ovvia associazione, ti fa ricordare anche che il simpatico ministro LaRussa ha chiamato il comandante americano delle forze NATO col nome di "Generale Loacker", e finalmente pensi:
come potrebbe andare peggio?
È facile: può sempre arrivar lunedì!
Segnatevi anche questa, vai.
Buongiorno.

marzo 14, 2011


Quando ero bambino, c'era questa vecchia nel mio palazzo, una vecchia bisbetica e maligna, acida, dedita alle più turpi pratiche quali ad esempio imboccare il cane (un orrida bestiola col pelo bianco sporco che pareva un fuoco d'artificio scoppiato male) sul letto; maledire noialtri bambini perché potevamo far confusione sulle scale e in giardino, parlar male del prossimo augurandogli cose tipo una gamba rotta, una settimana in ospedale e via discorrendo. Ricordo anche che le piaceva la pasticceria più sporca e squallida della città, "da Frullone-Patacchio", che già come nome non è che inviti granché, poi per carità tutti i gusti son gusti, se rimangono tra le proprie pareti - dico questo perché tutte le volte che ci andava riportava dei dolci stantii e guasti, e voleva che noialtri bambini si mangiassero davanti a lei e a quel cane mefitico, col risultato che a volte ti veniva quantomeno la diarrea. Il suo disegno era chiaro: ripulire il condominio da tutti i bambini, così da poter disporre di tutti gli spazi e di tutti i diritti che nella sua mente marcia immaginava le fossero sottratti a causa dei bambini.
Insomma, una vecchia malvagia e senza dio; una vecchia, per di più, che si circondava d'ogni sorta di animali, anche e soprattutto i più molesti. Pare avesse anche un biacco e un pipistrello, in gabbia o sotto il letto. Noialtri (io, c'ero solo io nel condominio, ma proprio per questo avevo tutta una schiera di amici immaginari -  il Setola, Cisti, Baracca, Trappolone sol per citare i più degni) la chiamavamo Tzìnghera. Gli unici parenti che aveva erano un mostro pieno di nei, che non ho mai capito se fosse uomo o donna, e una nana che guidava una A112 blé. Questo, mi rendo conto, non depone né a suo favore né a suo sfavore, però facevo tanto per dire.
Per dire che in ogni caso, la fucina che l'aveva forgiata era chiaramente guasta, quantomeno a livello di genìa.
Comunque sia, Tzìnghera - quando la vedevamo avvicinarsi io e il Signor Pachancka (un altro dei miei amici immaginari, quello distinto ma di origini ucraine) canticchiavamo sempre prendi questa manaaaaaaaaaaaaa tzingheraaaaaaaaaaaaaaaaaa - una volta mi raccontò che la sera prima le era morto un canarino. Era sempre una tragedia di proporzioni bibliche, quando le moriva un animale, e di tutti quanti amava, col suo gusto tutto perverso, raccontarci i patimenti e le ragioni dei decessi.
In pratica, questo canarino era morto come "strozzato alla rovescia": aveva da deporre un uovo, e quello gli si era messo di traverso al momento dell'uscita. Spingi spingi, il canarino era morto (presumibilmente, ma non potrei giurarlo) in preda ai patimenti. La diagnosi era certa poiché Tzìnghera si era poi unta il dito ed era risalita nell'orifizio dell'animale, per andare a scoprire il perché d'una morte così repentina e apparentemente senza traumi esterni. Aveva - come si suol dire (insomma: qualcuno da qualche parte lo dirà pure) - messo un dito in culo all'uccello (e tirato fuori l'uovo).
E se pensate che la morte dell'uccello - povera bestia - sia stata atroce, che potreste dunque dire di questo modo di passare il tempo? Immagino che il cane, l'orrida bestia di cui sopra - che detto per inciso si chiamava Anacione, o Alberto, o Meregazio III, non mi ricordo granché bene - sia stato lì a osservare, poi desso e padrona si siano guardati soddisfatti e abbiano tirato un'altra tacca sul muro, ché la vita è sofferenza e morte.
Per il me-bambino era decisamente troppo: checché ne sapesse lei, io però conoscevo il suo punto debole. La vecchiaccia temeva fortemente i ragni; e io avevo giustappunto un amico, Maurizio-Mangia-e-Caca (stavolta, un amico vero, un compagno di scuola) che aveva un grosso ragno di gomma, fatto piuttosto a paura. Entrambi erano fatti piuttosto a paura, invero, ma ora mi interessa il ragno di gomma: era tanto che glielo puntavo, e lui non voleva saperne di prestarmelo: decisi quindi di rubarlo - la faccio corta in merito, non essendo questa la storia in cui Maurizio-Mangia-e-Caca si erga a protagonista (seguirà, oh se seguirà!) - mettendo in pratica la prima lezione che la vita ebbe dunque da offrirmi (ruba al prossimo tuo, prima che lo faccia lui), e la mattina dopo mi appostai dietro un tronchetto della felicità appena innaffiato, sul pianerottolo sopra all'appartamento di Tzìnghera. Da lì - la ringhiera che avevamo era aperta, in ferro battuto, non in muratura - vedevo benissimo la tromba delle scale. Avevo il ragnone grigio stretto in pugno, e mentre l'orrida settuagenaria risaliva le scale glielo lanciai, senza darmi a vedere, addosso.
Appena si accorse di ciò che stava accadendo, Tzìnghera cominciò ad urlare, smaniando e dando in escandescenze. Corse in casa e si sbatté dietro la porta. Morì la sera stessa, di crepacuore o di vanagloria non ricordo bene. Anacione la seguì due giorni dopo, finendo così di esplodere, vecchio fuoco d'artificio andato a male del cazzo. Lei, non si era nemmeno accorta che il ragno era finto. Era - per così dire - morta a vuoto.
E noi tutti fummo liberi, e ciò - neanche a dirlo - aprì a me una vita di infinite felicità & successy.

marzo 10, 2011


Vi manca il lavoro? Lo stato della Cultura e della scuola è quantomeno desolante e chi può se ne fugge  all'estero? Le tasse sono tra le più alte in Europa e per contro eroghiamo servizi pubblici inefficiente e di bassa qualità? Le infrastrutture sono scadenti e obsolete? L'economia del paese non procede ma anzi regredisce? La benzina e l'inflazione non sono regolamentati da alcunché?
Nessun problema, perché da oggi ciascun cittadino avrà diritto a un


GIUSTO PROCESSO©

Sì, razza di teste-di-cazzo ingrate e maldicenti! Grazie alla INDISPENSABILE Riforma della Giustizia® (scritta tra l'altro in un fine settimana o poco più, dopo un intervento di 4 ore alla mandibola a seguito del quale un tizio riesce certo a parlare come se niente fosse, e riassunta benissimo in un foglio A4 con stampato un clip-art di word7 per Windows '98) oggi qualunque cittadino italiano può vedere ridotti e logicizzati i suoi annosi contenziosi con una elefantiaca e faziosissima giustizia.
Basta con questo clima inquisitorio e giustizialista da comunisti! (Sììì!) Basta con le intercettazioni di cui tutti i cittadini italiani sono quotidianamente vittime! Anzitutto: separazione carriere (bravi, finalmente!) inappellabilità delle assoluzioni, istituzione di due CSM (parole sante!) e pari diritti rispetto ai Pubblici Ministeri per gli avvocati che difendono l'accusato davanti ai giudici: anche quelli dovranno finalmente dar del lei al Magistrato, e dovranno chiedergli un appuntamento per poter interloquire, bussando alla sua porta, col cappello in mano! (Amen, fratello!).
Sì, signori: inoltre, è il governo a stabilire su cosa e quando si debba indagare (yeah!)
Era l'ora che qualcuno mettesse un freno allo sfacelo che affligge quotidianamente questo paese (ecco, sì!).
E bastava così poco!
E grandi sconti a chi ha più di sessantacinque anni.
Considerate che se questa epocale riforma fosse stata varata anni addietro NON CI SAREBBE MAI STATA “MANI PULITE”! (e questo sarebbe un pregio?).
Adesso lo sviluppo economico non sarà più un problema.
Lavoriamo per il Vostro benessere.


Grazie, governo italiano!

(è questione di priorità - le altre sono ovviamente la casa di Fini a Montercarlo, la depenalizzazione del falso in bilancio e la produzione di documenti falsi di varia natura purché atti a scagionare il premier)

marzo 09, 2011


La festa della donna è una festa che può piacere, non piacere, lasciare indifferenti; inoltre, a conti fatti è più o meno innocua e assai meno perniciosa - nel senso di pompaggi pubblicitari, articoli da regalo confezionati a bella posta, artificiosità sentimentali, etc - di mostruosità nel genere (chessò, san valentino su tutti): chi vuole porta due rametti di mimosa alle donne che ha vicino (siano mogli, compagne, parenti, colleghe di lavoro, etc), chi non vuole non glieli porta; loro - bontà loro - non credo se la prendano; poi, c'è chi dà a questo atto (o alla mancanza di esso) un significato ideologico o sessista, ma insomma niente di troppo invasivo.
Che la festa sia stata istituita per commemorare un tragico evento del 1908, quando un rogo colpì una fabbrica di camicie dove lavoravano numerose donne conta forse anche relativamente, oggi come oggi. Concretamente, intendo: chi se lo ricorda? Quanti a questo giorno danno questo valore, magari ricordando che in altri tempi fu proclamata come simbolo di una richiesta di regolamentazione e miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne?
Tant'è, insomma; più che tutto mi chiedevo soltanto perché "Il Giornale", ieri, abbia aperto il solito articolo che tutti gli anni ci viene propinato l'otto marzo (una festa da abolire, da non abolire; non ha senso; è offensiva, e via e via), così:

Una scossa sull'8 marzo: "A sinistra donne elette grazie a favori sessuali" - L’accusa della deputata Pdl Rizzoli: "Non escludo che alcune si siano concesse ai loro capi. È ora di abolire questa festa"

Nessun nome né casi spe­­cifici, ma «le voci ci sono» e ri­schiano di rovinare l’otto mar­zo più manicheo della storia repubblicana. Lo schema che vuole l’altra metà del cielo divi­sa a sua volta in due quarti, uno virtuoso e meritevole (le donne di sinistra) e l’altro corruttibile e amorale (quelle di centrode­stra), non è aderente alla realtà, neppure a quella del Parlamen­to. Perché se ci sono elette (o eletti) per meriti non politici si possono trovare anche a sini­stra. A rompere il ta­bù è stata Melania Rizzoli, medico, par­lamentare del Pdl e membro della Com­missione Affari So­ciali. Rispondendo a una domanda di Klaus Davi non ha escluso che ci possa­n­o essere parlamen­tari della sinistra elette dopo essersi concesse sessual­mente ai capi di par­tito.

Tra l'altro, cosa fa un membro della Commissione Affari Sociali (a parte puppare i soldi dei contribuenti)? Cosa sono gli Affari Sociali? Esistono anche quelli a-Sociali? E Klaus Davi (bel nome, deve ridere tutto il giorno uno con un nome così) che domande del cazzo fa? E soprattutto, cosa diavolo c'entra? Come può un reporter conciliare un articolo di cronaca con le parole "le voci ci sono", pare sembra si dice? (ok, lo so: se si scrive su "Il Giornale" tutto è possibile, ma comunque io me lo chiedo lo stesso).
Meno male che mi ci imbatto di tanto in tanto e per caso, nell'articolato mondo della Stampa/Media di Proprietà. Certo però, ad aver la pazienza e il giusto distacco (entrambi cose che non ho, peraltro), sarebbe divertente; probabilmente mi si slogherebbe la mascella dal ridere, e ci sarebbe abbondantemente di che scrivere, come fare un controcanto: orsù, c'è qualcuno che mi regala l'abbonamento a "Il Giornale" o a "Libero" (o a tutt'e due - giuliano "l'abnorme" ferrara vedo di guardarmelo di mio - prometto)? Busta chiusa, mi raccomando - mi vergognerei col postino...

marzo 06, 2011


"non sono io che sono antiberlusconiano; sei tu che sei a favore di berlusconi"
"e che differenza c'è?"
"molta, molta di più di quanto tu possa immaginare..."

marzo 02, 2011

Squilli di tamburi, rulli di tromba (?), a grande richiesta (in realtà mi chiese qualcosa tipo ma non le fai più le schede di palestra? una ragazza, più o meno un paio d'anni fa - visto? Visto? se m'aspettate v'accontento tutti, ci sta anche che gli renda quelle millessettecentolire al Ciapetti di quando me le prestò nel 1987 per comprare l'Intrepido; peccato sia ormai morto, no l'Intrepido, cioè sì magari anche quello, ma più che altro dicevo il Ciapetti - toh, Ciapetti! Mòri, mòri, mòri! Mi sei sempre stato sulle palle) tornano I Record-di-Palestra.

oggi: Senatore© et altri Infelici.

La scena si svolge nello spogliatojo di una qualsivoglia palestra, nell'ora più o meno di pranzo, fra piselli all'aria e pance buttate là. Bello l'universo maschile; fra tutti e due quelli esistenti non si sa quale sia peggio. A me - lo dico per informarvi - mi garban tanto i sassi. E un tempo mi garbavano i ranocchi.
Comunque sia, in simili interni la conversazione invariabilmente verte su:
a) puttane, fica;
b) calcio, e gossip sul tema;
c) Grandi Verità Trascendenti sui temi a e b.
Non necessariamente in quest'ordine (e non necessariamente il problema sono i temi in sé).
Nel caso:
Senatore
©, appo i più similmente conosciuto in grazia della sua nobiltà d'animo e magnanimità generica, nonché profondità di sentimento e possanza del medésmo, vigoroso nelle sue opinioni come un fastidioso vento gelido invernale che ti sferza e risferza senza posa, crudo e malcreato, senza grazia alcuna ma quantomeno ruvido e spiacevole: "comunque per me questi rigori van sempre dati; io quando giocavo c'avevo il Brunelli - te lo ricordi il Brunelli, quello che il su' babbo c'aveva l'alimentari a Cozzile e Bamberga, sì insomma lui: ci legava le mani dietro quando ci s'allenava, perché diceva che non si deve tirare la maglia all'attaccanti. E poi 'unn'hanno nemmen mai fatto un tiro in porta quell'altri, il che vogliano?" (si sta parlando di una importantissima partita della sera prima, Milan-Napoli, e Senatore
©, sfoderando in tutta la sua misura il suo accento Cockney, a pareggiar e magari vieppiù approfondîr la finezza dei concetti espressi, perora la causa di una squadra, guardacaso la sua, probabilmente anche l'unica ragione di vita del medesimo).
"Che poi anche, per me gli arbitri possano anche sbagliare, fa parte del gioco. Lo fanno in buona fede, oh; l'errore ci sta!"
Interviene il-Nano-di-Saggezza-Popolare
©, un concentrato di gnoseologia et alti sentimenti di stampo prealessandrino, peccato abbia la voce a Topo-di-Cenerentola:
"Sì, però dice poi che stasera l'arbitro Rocchi trombi la nipote di Mubarak!"
Risate sguajate, tutti con gli asciugamani sulla spalla, mentre entrano in doccia. Ci mancano due pacche sulle spalle.
Senatore
©
, la faccia ammiccante, al massimo delle sue capacità di concentrazione: "chi, tromba la Ruby? Fa bene, fa bene! Io non ci credo, ma se l'ha tromba', Silvio ha fatto una gran cosa. Ha fatto bene, Silvio: è una Grande Fica, quella lì. E dicono minorenne? Ma minorenne un cazzo, ha un culo da urlo! Grande Silvio! Mi garberebbe mi fosse toccato a te! Che fica che è, ma l'hai vista?"
Or chiosa Misura©, così nomato perché sa sempre quel che dice, assennato come Manito e gli altri Grandi Spiriti (il giorno avanti parlava del fatto che lui la mattina prima d'entrare a lavoro passa da quella nigeriana, la fa entrare un po' in macchina a scaldarsi e poi giù rumba, come premio): "
Diceva ma bene il Giornalajo, l'altro giorno: Le donne sarebbero come 'sassofoni: vanno zufolate e rimesse nella gustodia!"

Alé. E via andare.