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febbraio 28, 2013

Quando te lo dico io te grugnisci, poi vedrai ti passo tre milioni d'eurini e un trogolo pien di bucce, nuovo nuovo

...e mentre viene fuori qualcosa (che si è sempre saputo in realtà, ma ogni volta che il rubinetto butta acqua calda in Italia qualcuno ha da meravigliarsi) sul simpatico & bello Sergio De Gregorio (campione dipietrista del 2006, diciamo sarebbe il suo Razzi-Scilipoti di allora, e come mole li varrebbe entrambi - quand'è che finiremo di ringraziar Di Pietro per tutta questa bella gente? Grazie, grazie, grazie) e una compravendita di senatori nelle elezioni che videro poi il governo monco di Romano Prodi; mentre Grillo continua a distruggere e spaccare (finché si accorgerà che sta distruggendo la sedia su cui egli stesso siede), posseduto dal demone della negazione a tutti i costi e dalla rabbia, che a ben parlarne è un'emozione (non un sentimento: c'è assai più differenza di quanto non si pensi) alquanto cieca; mentre accadon queste cose, a sinistra si fan le pulci al Vello d'Oro, e come i rospi dopo piovuto torna fuori anche D'Alema - così, tanto per gradire. E dice stronzate, più o meno come sempre.
Tifiamo per il camion, nel caso: sappilo, caro baffino. 
Bello è anche - altra campana - sentire proposte costruttive tipo quelle sul reddito di cittadinanza: diamo 1.000€ a ogni cittadino italiano (ottimo: così nessuno va più a lavorare - io per primo) e quei soldi li prendiamo dagli stipendi degli statali e dalle pensioni dei medesimi. 
Perché c'è sempre bisogno di un nemico contro cui schierarsi, contro cui dire noi. La famiglia contro la famiglia; il vicino contro il vicino, il campanile contro il campanile; guelfi contro ghibellini, il paesello contro l'altro paesello: in Italia è un'arte di cui siam maestri, e che maestri.
Comunque sia, l'oggetto contendere a Sinistra - si contende e si discute: purché sempre a vuoto - è adesso l'ipotesi di quelli che ci fosse stato Renzi, avremmo vinto noi. 
In soldoni, e col senno di poi.
Ora, si sa cosa è buono a pienar di solito il senno di poi; tuttavia - per quel che vale, e quel che posso vedere io (i due concetti più o meno si equivalgono) - si dovrebbe notare che:

- Renzi si è presentato a regolari Primarie, ed ha perso in regolari Primarie;
- Bersani ha vinto, e nemmeno tanto di misura.

Poi, si potrà discutere sui modi con i quali Renzi si è presentato sul palcoscenico del Centrosinistra, sui toni che ha usato, sulle persone a cui pareva essersi legato, e via così. Però, il fatto unico e indubitabile è che abbia perso, e abbastanza nettamente. Quindi, il candidato era Bersani, e Renzi rimaneva dov'era (anzi, bravo è stato a non prender le consuete italiche scorciatoje, dando i natali a un qualche movimento tipo Rottamatori con Renzi, Tutti Carrozzieri con Renzi, Movimento Democratico dei Rottamatori, e via così)
Ma ancora, qualcuno continuerà a dire:

- Avrebbe rubato voti al PDL. Sì, qualcosa probabilmente, ma quanti? Se vi vien la tentazione di unire questo dato alla favoletta secondo cui il mummificato Berlusconi sarebbe tornato solo perché le primarie del PD le ha vinte Bersani e non Renzi, lasciate proprio perdere: è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e prima di tutto dovrebbe far arrabbiare Renzi stesso: dando ovviamente per assurda l'ipotesi che Berlusconi sia lì dov'è perché ama il suo paese, e che quindi si sarebbe nuovamente immolato solo per salvare nuovamente lo stivale dalla Bandiera Rossa alla riscossa (con Bersani nipotino di Stalin ad agitarla, mentre predisponeva piani quinquennali e Kolkhoz) cosa significherebbe? Che non si sarebbe presentato in virtù di un qualche accordo con Renzi perché dei propri interessi - vero e unico motore della sciagurata presenza ventennale dell'allegro vegliardo nella vita politica italiana - si curasse in qualche modo quest'ultimo? 
Si sarebbe presentato eccome, e avrebbe dato vita al solito show trito & ritrito, con IMU restituita in contanti, nipoti, cani, e avversari che puzzano e han la forfora. Renzi o non Renzi. E allora il gioco sarebbe stato più o meno lo stesso (e non scordiamoci mai dell'ipotesi broglio, che non sarebbe nemmen del tutto nuova).
- Era una faccia più "presentabile" di Bersani. Probabilmente vero, ma teniamo a mente che Renzi rimaneva sempre lì: non si sta parlando di un reietto preso a calci e sputi, espulso dal partito, additato a nemico del popolo, e via discorrendo. No: Matteo Renzi faceva, e fa, ancora parte del PD (è stato bravo: vedi sopra), tant'è che ha preso normalmente parte alla campagna elettorale (stiamo bassi, va', e ripensiamo a ciò che successe tempo addietro fra Hillary Clinton e Obama, per dire). 
Se poi esiste qualche elettore PD capace di aver sostenuto Renzi alle primarie per poi non andare a votare alle politiche per qualche forma di delusione/ripicca, beh, questa gente si merita tutto quello che accade nel paese.

Io credo che le due ragioni fondamentali del calo di voti del PD sia l'avanzata di Grillo (i cui voti Renzi avrebbe in alcun modo intercettato - semplicemente, nessuno avrebbe potuto farlo), e la bomba MPS. Picchia e mena, che altro?
Renzi o non Renzi, a cui - credo - tutta l'avventura può anche avere fatto bene per chiarirgli una volta per tutte il concetto che non tutto il vecchio è da rottamare e non tutto il nuovo è da promuovere: si pensi al Trota, tanto per dire. 

Tutto ciò però aspettando (magari con una doppietta) non solo il caro vecchio baffino, ma anche l'altro, il suo compare nemico che s'era rintanato a scriver libri da Manhattan. 
Torneranno mica entrambi, tanto per il gusto di dire du' cazzate?

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