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dicembre 23, 2011

...infinita, estenuante, continua, fatica di Sisifo.
Quando?
Quando finirà?
Ovviamente mai.


Il gesto rimane lo stesso, cambia il modo.
Forse.

dicembre 22, 2011

APPADREPPIE'S TWITTINGS (Twit Natalizio)

Mio Signore, sto (più o meno) tutto il giorno chiuso in un cella a pregarti, prostrato umilmente innanzi a te. In cambio della mia devozione, nella tua infinità bontà e nel tuo infinito AMMÒRE, mi hai fatto un dono inestimabile & preziosissimo: mi ha donato le stimmate. 
In pratica, io sto tutto il giorno ad adorarti e tu come ricompensa mi buchi le mani e me le fai sanguinare di continuo.

Guarda che se volevi esser simpatico non è che ti sia riuscito proprio bene, eh?

dicembre 16, 2011

...coll'approssimarsi del fine settimana, certo non si può accantonar ogni preoccupazione di carattere spirituale per far spazio all'edonismo più sfrenato & inconcludente. 
Per questo deve tornare a farsi sentire - onnisciente nocchiero del nostro picciol legno - la tonante voce di Padre Pio da S. Giovanni Rotondo, altrimenti conosciuto come Appadrepp'ie, o anche S. Pio, o anche èmmortappadreppie


APPADREPPIE'S TWITTINGS

Ama il dolore perché è mezzo di espiazione.
(Dio è AMMORE, si sa)

Tu non credi? Non preoccuparti: è Dio che crede in te. Ti cercherà lui.
(guarda almeno di richiamare se non ti trova, razza di maleducato)
  
La conservazione di tutto l'edificio dipende dalle fondamenta e dal tetto.
(è anche geometra, appadrepp'ie)

dicembre 15, 2011

VOLETE DIRE "BASTA" A QUESTE SCIACQUETTE PSEUDO-HOLLYWOODIANE CHE SI PRENDONO LA BRIGA DI TWITTARE A SPROPOSITO, INFORMANDOCI IMPROVVIDAMENTE IN MERITO AL LORO PROSSIMO DIVORZIO, ALL'ACQUISTO DI UNA VILLA IN LOCATION ESCLUSIVE, E VIA COSÌ CON SIMILI TEDΪOSE INEZIE? 
IN QUESTO NUOVO MEDIOEVO, IN QUESTI PRAVI TEMPI MATERIALI, IMPARATE AD ALZAR LO SGUARDO & RIPORRE LA SPERANZA IN QUEL CHE È VERO NUTRIMENTO PER LA VOSTRA ANIMA! 
VOLGETEVI AL VOSTRO ESSERE, VOLGETEVI AL BENE!
LASCIAMO PER QUESTO TWITTARE - PIEGANDO AL BEN FARE LA TENNOLOGÌA, ABITUALE RITORTA PRECIPUA DI SATANA, (UN PO' COME L'ALLUCE VALGO, L'INVIDIA E LA PSICANALISI) - CHI VERAMENTE PUÒ E SA INDICARCI LA VIA! 
SÌ, LUI, ESATTO; PROPRIO DESSO: APPADREPPIE, ALTRIMENTI DETTO PADRE PIO DA PIETRELCINA, O ANCHE S. PIO.
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E LA 'S.' NON STA PER STEFANO, O ANCHE SIMONE - E SCUSATE SE È POCO.
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(...no, nemmeno per Samuele)


SIGNORI, ECCO A VOI GLI... 
APPADREPPIE'S TWITTINGS!
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Il "perché" ha rovinato il mondo
(no le guerre, no l'inquinamento, no le prepotenze di un capitalismo sregolato. No: il farsi  domande, il cercare di capire, il porsi problemi)

Umìliati amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene le orecchie basse.
(o anche: il Cocker-Spaniel è l'animale prediletto a Dio)

Dobbiamo fare soltanto la volontà di Dio. Il resto non conta.
(quindi non chiedeteci di pagare l'ICI, perché nostro Signore Domeneddie ha fatto dieci comandamenti dieci - noi tra l'altro li rispettiamo tutti - e quello sul pagare l'ICI non c'è. Sennò n'aveva a fare undici, non credete. E poi cos'è questa capziosità, non v'è bastato il primo twit? Volete che chiami assa'ggaspare col suo NODOSO RANDELLO™?)
.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d'acqua. Ma entrambe muojono.
(stasera ho bevuto troppo Rosolio, mi sa)

dicembre 14, 2011

(...ma con rispetto) AZIENDALMENTE PARLANDO

In qualità di Risorsa Umana - aziendalmente parlando - Tvbjngxya© è fresco reduce dall'esclusivissimo Suprize-Christmas-Party™ (nome in codice: SCP) lavorativo, con promozione incorporata & conseguente al rango di Super-Ciambellano-di-Corte più relativo salario ragguagliato in direzione dell'incremento di nr. 1 (una) Acciuga da strofinar sulla polenta in più, il tutto al mese coll'aggiunta di un rinforzino i mesi dispari (nr. 1 - uno - Topo Gonfio in gomma di lattice, per far giocare il gatto che di sicuro il dipendente medio ha, nel suo mysero appartamento da gatto da appartamento).
Sempre aziendalmente parlando, tutto si è svolto secondo i pieni crismi dell'Evento Superno et Supremo, sempre - ovviamente - all'insegna della Produttività Smodata e Competitiva, ed ha visto la partecipazione dei Quadri Aziendali di più alto pregio - tra gli altri un Picasso, portato dall'amministratore delegato Gingy J. Petresio, un Corot, portato dalla dirigente Sbrecca Giovanna e un Segantini, portato dalla povera Pathany© per conto però del manager Anabasi K. Ylio, non potuto ivi convenire per malanno forte nonché sconforto alle Gonadi & Gotta fulminante.
A verificare - come peraltro è doveroso - la prontezza di Problem-solving delle Risorse Umane a disposizione dell'azienda, a Tvbjngxya© è stato presentato il seguente problema: il DVD-video celebrativo, creato allo scopo d'allietar l'agape nonché il concione del Quadro Supremissimo Kiefer K. Thambürhlanobyøndo (un bel Man Ray d'annata, recato seco dal medesimo), non funzionava più. Il giorno avanti, alle prove generali - senza, è chiaro, i Quadri Aziendali di maggior pregio, ma solo con gli Schizzi, a tutt'al più ravanar tra gli avanzi - lo stesso supporto, inserito nello stesso portatile (che la sera dopo si sarebbe chiamato Laptop, o magari Macbook) e attaccato allo stesso schermo (la sera dopo: Movie-Projector, o magari Mac Movie-Projector, senza nemmeno esser scozzesi) per il tramite d'una presa RBG funzionava.
Il giorno dell'Evento - dicevamo - mezz'ora prima che lo stesso prendesse le mosse tra squilli di tromba & altezzosità varie, no. 
Indi per cui: Tvbjngxya©, dopo aver smoccolato con profusion d'ingegno gli Angeli & i Santi che in ogni tempo Vi furono graditi - ma sempre con la deferenza aziendale d'ordinanza che s'addice ai sottoposti - s'è messo alla ricerca di un lettore DVD. Desso non si dava, com'era anche agilmente a desumersi dal fatto che l'Evento si teneva in un ristorante (valsi qual Fusion-Bar o Lounge-Bar, come più v'aggrada): il proprietario dello stesso quindi, moss'ivi a compassione, ha provveduto a chiederlo ad un cliente abituale, un tizio che conosce, residente nei dintorni, solito andare a ciondolare al banco del bar ogni sera.
Per questa via, Tvbjngxya© è giunto in possesso d'un lettore DVD in immediato comodato d'uso, con relativa presa SCART. 
Sul Mac-Projector erano presenti tutte le prese immaginabili ma non ovviamente non la SCART, presa plebea e del tutto sorpassata dalla moderna ténnologia del manager odierno. 
Dunque il medesimo (sempre Tvbjngxya©) s'è trasferito nella saletta ove l'Evento stava per ricevere i propri natali (stante che la Meraviglia Celebrativa in formato video era riservata al dolce, all'After-Event da tenersi nel Privé solo per persone speciali), e ha cercato con  friendly-fitting di sfruttare il piccolo televisore ivi presente, dotato di presa SCART e - per soprammercato - di WII già connessa ancorché spenta.
Tvbjngxya© connette la SCART, e prova  ad attaccar la spina al muro. Magia della magie: le prese sono piene. 
Non c'è posto. 
Tvbjngxya© chiede tosto una Doppia o già che ci siamo anche una Tripla al cameriere, mentre il tempo scorre inesorabile. La Doppia non entra nella presa - è grossa; ovviamente la presa è piccola. 
Però Tvbjngxya© scopre che si può sempre staccar la WII. Individua quindi la presa della WII e la rimuove, tirandosi nel frattempo sulla testa il sensore per il telecomando della stessa, posto incautamente in un luogo imprecisato & inidentificato ma comunque atto a cadere esattamente sulla testa del summentovato Tvbjngxya©.
Il quale fa partir trionfante, e anche un po' sudato, tutto l'apparato: funziona solo l'audio. 
Perché ciò - sempre aziendalmente parlando? Ma perché la presa SCART dietro al lettore DVD è simpaticamente ballerina, e il cavo non fa pieno contatto, giacché la presa non ha le viti che la tengono ferma e tende - essa - ad entrar dentro.
E Tvbjngxya© mette in atto il piano 'B': giusta la presenza della WII, proverà ad inserir ivi il DVD. Così pone in opra, ma la schermata sul piccolo televisore colà presente si premura di rivelar tosto a Tvbjngxya© che il DVD non può esser letto, perché di standard -R. Il figlio del proprietario si premura a sua volta e a questo punto di comunicare a Tvbjngxya© che le WII leggon solo (se li leggono) DVD+R.
Però - cospetto - l'uscita della WII finisce anche con un cavo di tipo COMPOST, il che risolverebbe il problema dell'attaccare il lettore DVD al Mac-Movie-Projector di inizio saga, con giubilo immediato & relativo.
Ma Tvbjngxya©, verificata la presenza di un'uscita COMPOST sul lettore DVD, constata subito che dalla WII il cavo esce con uno spinotto alquanto peregrino, a forma di Becco di Germano Reale Minore, ed ovviamente lo spinotto a forma di Becco di Germano Reale Minore sul Projector del Privé, latita.
Subentra dunque in Tvbjngxya© la disperazione (nonché la fin dei santi), allorquando - novello deus-ex-machina - il figlioletto dei proprietarî, un baNbino che stava dietro il bancone a lavorare (chissà - si chiede Tvbjngxya© - se a casa gli fanno anche cucire i palloni?) giunge con una bella busta gonfia di cacciaviti. 
Già partono lodi sincere alla Madonna, ma repente Tvbjngxya© scopre che non di cacciaviti esattamente si tratta, bensì di punte per avvitatore.
Stringendo la prima tra pollice ed indice, Tvbjngxya© inizia così la procedura di smontaggio del lettore DVD - missione dichiarata il fissaggio posticcio della presa SCART ivi presente.
Le viti si rivelano avversario ostico & copioso, ma Tvbjngxya© ne ha ragione (variando sette-volte-sette punta d'avvitatore), e passa ad attaccar la SCART reggendo la presa da dentro coi DITINI, rischiando magari un bel 220V nel nome dell'importanza - aziendalmente parlando - dell'SCP.
A quel punto tutto quaglia, in lode e gloria per tutti i secoli dei secoli, sempre aziendalmente parlando. E parte la risultanza, con profusion di Loghi, Brand, Trand e Graphics, giustapposti in guisa di filmato.
I Quadri son estasiati,e così pure i Fiori e le Picche. I Cuori, si sa, son già di là che amoreggian nel Privé: non sarà ivi visibile l'MPEG-2 frutto dell'ingegno acuto d'un sottoposto del dirigente Bathanga Tancredi, ma pazienza, questo è il problem-solving e l'easy-adjusting, ci si può agilmente accontentar della saletta, chi lo vuole.
Quindi Tvbjngxya© può passare a mangiare il dolce, facendo un po' lo spendido & il prezioso e via così, in vista della propria certa investitura - per il Castello di Greiscul - a SUPERSAYAN di Livello III, quello che in grazia dei suoi poteri può scorreggiare tutta la colonna sonora de Lo Squalo 4 mentre la segretaria gli prepara il caffè con deferenza e un po' d'ammirazione anche sessuale.

dicembre 13, 2011

Siamo noi o qualcun altro?

tanta gente 
è 
i propri vestiti, 
il proprio lavoro, 
la propria 
macchina, 
il proprio 
bambino, 
i propri malanni:
tutto, pur di non esser se stessi,
perché forse
non c'è rimasto nulla,
nulla,
nulla.

Tutto tagliato
mangiato
dal personaggio che
siamo;
coperto dalle 
maschere che 
indossiamo (o 
loro indossano noi?).

Vampiri 
che succhiano la vita degli altri (quando va bene);
zombie che girano a caso -
questo siamo, 
mentre 
mettiamo in moto
i nostri 
cazzutissimi
SUV.

Un tempo eravamo bambini: poi il treno è arrivato, passato - noi fermi di là dalla sbarra -
e non ci ha fatto più 
alcuna
meraviglia.


Fine dei giochi.

dicembre 06, 2011

L'ANGOLO DEL SIMPATICO PYSTOLOTTO

 Alla fine, quante sono le persone con cui stabilisci veramente un contatto? 
E - se riesci a fare un passo indietro e a guardarti - non è buffa la terrazza sulla quale sta il tuo io mascherato da qualcos'altro di fronte ad altri io mascherati da qualche cos'altro in nome di chissà qual convenzione sociale e quale dover essere e quali buoni rapporti? 
Siamo più noi stessi o i nostri personaggi? E siamo consapevoli, quando indossiamo una maschera, di indossarla? 
La maschera può essere una difesa in un mondo di zombie; spesso però è una cosa che ci sfugge di mano, e il nostro io diviene quella (o quelle) maschera, quel particolare modo di porsi, la maniera in cui altri ci vedono. 
La differenza è sottile, e spesso la valichiamo in modo del tutto inconsapevole, perché a questo ci spingono inconsciamente, senza volerlo, le nostre paure e i nostri complessi. Soprattutto, una particolare combinazione - una combinazione assai funzionale alla società nel senso in cui questa è intesa in Occidente - negativa fra nostri desideri e loro negazioni. Di fatto, non esistono cose che riguardino direttamente noi stessi che non possiamo fare. 
A limitarci cioè non è l'impossibilità in sé, l'impossibilità come concetto astratto, bensì le nostre paure di non potercela fare, il nostro senso di inadeguatezza: e lo io voglio diviene io vorrei
Da affermazione a pura aspirazione, e a questo punto di solito si è già perso il concetto di essere, e quello di avere resta del tutto indefinito: un dover essere non ha - non si merita, non è degno - di qualsivoglia avere: e come fai ad avere se non sei
La ricompensa del dover essere, il suo attributo è del tutto autoreferenziale, del tutto in se stesso, nella maschera che si mette per essere in quel determinato modo. I rapporti interpersonali sono solo formalmente interpersonali (assumendo come dato certo il fatto che ogni atto comunicativo è un atto circolare, qui di fatto non si crea nessun percorso, non avviene nessuno scambio: due maschere si parlano solo perché si devono parlare, perché in un dato momento questo è necessario per convenzione sociale, utilitarismo, necessità. O anche solo per rifugio da qualcosa - di solito, sempre noi stessi).
Si capisce anche come tutto sia più facile e meno gravoso, per un personaggio che recita una parte. Da qui la comodità di continuare a recitare; recitare qualsiasi cosa: un ruolo da padre di famiglia, ad esempio, o da dipendente vessato, o da Grande Medico, intellettualoide, madre amorosa, e via così.
Ma la maschera può facilmente diventare troppo appiccicosa, ed ecco che diveniamo gli zombie di noi stessi, e (ulteriore meccanismo di difesa dei personaggi che ci creiamo per poi farci prendere tutto e dominare, in uno schema assurdamente riassumibile nel percorso "da padroni a servi") tiriamo giù una barriera che ci impedisce di vederlo. Fino a perdere del tutto il contatto con la propria essenza; fino a non sospettar nemmeno più di essere degli zombie  
Come in Terminator le macchine prendono il sopravvento, questa è la nostra direzione inesorabile: la maggior parte delle persone che conoscete sono puri personaggi, maschere, zombie; entità che hanno mangiato irreversibilmente loro stessi e vivono di (e in) quel loro guscio, loro malgrado e con loro beata gioia, in un paradosso che se visto da fuori, facendo quel passo indietro di cui si diceva poco sopra, è quantomeno buffo.
  
Per questo stabilire veramente un contatto è difficile e raro. Ammesso che si possa, presuppone che tu sia il tuo io. E che lo stesso valga per l'altro: un altro-da-te che sia un-altro-io.