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ottobre 30, 2003

COSTANTINO CORTEGGIATO NON SOLO IN TV – Centinaia di fans accorse alla discoteca Gialù di Corridonia (MC) per strappare un autografo e magari un bacio al nuovo sex-symbol del teleschermo, Costantino. Il protagonista della serata non è stato avaro di attenzioni verso nessuno, vivendo in pieno il momento di gloria che la partecipazione al programma televisivo di Maria De Filippi “Uomini e Donne”, gli sta regalando. Anche la stampa presente ha potuto apprezzare la sua spontaneità: disponibilissimo, ha esternato il proprio pensiero senza peli sulla lingua, rispondendo per le rime a chi critica il suo discutibile successo televisivo. Dichiara di essere sempre stato un uomo di spettacolo, la differenza ora consiste unicamente nella maggior notorietà. Come si sente nelle vesti di nuovo sex symbol? “Sono contento di esserlo e ne sono consapevole, sono sempre stato bello ed ora che mi hanno visto in TV, credo di piacere anche di più”.


E riguardo al comportamento delle donne che gli cadono ai piedi, confessa: "È una bella sensazione, ma credo che sia normale quando si ha a che fare con una persona che piace. Una volta una ragazza mi ha strappato la maglia, addirittura una raccoglieva i mozziconi di sigaretta che lasciavo cadere. Tutto questo però è favoloso, amo le donne indistintamente, anche se il mio ideale è la classica donna mediterranea”.


Costantino si lascia sfuggire anche una battuta sulla De Filippi: “Maria ha capito subito che sarebbe stato vantaggioso concedermi maggior spazio e, da donna intelligente qual è, ha centrato l’obiettivo, registrando ottimi ascolti”.

ottobre 29, 2003

…ma una delle cose più degradanti in assoluto, per quel riguarda un po’ tutto tanto per essere amabilmente vaghi, è la frequentazione del corso di inglese della prof.ssa Borghy. Riana Borghy, tanto per (invece) esser precisi, anche se, per la verità non mi ricordo proprio un cazzo di quei tempi: mi sembrano sempre così lontani, ogni volta che ci ripenso. Chissà perché. Comunque sia, era un corso di Lingua e Letteratura Inglese, e la simpaticona, qui, l’aveva intitolato “passaggi” e poi non so che altro; c’erano tutta una serie di parole senza senso alcuno, paroloni, locuzioni altisonanti, cose così insomma. Cazzo, non riesco proprio a ricordarmelo. Uno degli autori trattati era il Forster di A passage to India, e poi c’era un sacco di altra roba. Alla prima lezione si perse in un ridicolo panegirico di una serie di cose che non furono chiare praticamente a nessuno: il Flaneur, Baudelaire, una citazione di Virginia Woolf per cui una donna per vivere come si deve dovrebbe avere “500 ghinee l’anno e una stanza tutta per sé”, l’essere androgino, il travestitismo e l’inversione, la libreria delle donne che era l’unica libreria che non aveva scopo di lucro e presso cui avremmo potuto trovare i libri del corso (solo lì? Mah...), eccetera eccetera. Ricordo soprattutto come parlava: a cazzo, assolutamente. Mi faceva venire la pelle d’oca solo a sentirla, specie quando diceva la parola “PASSAGE”. Madonna.
Ci vide tutti piuttosto disorientati, alla fine della presentazione, e rincarò la dose parlando di una relazione che avremmo dovuto fare. Stavolta, si attorcigliò nella spiegazione: se uno frequentava il suo corso fino ad Aprile, 5 cartelle; se uno dava l’esame a giugno, 7; a ottobre, 10. Il tutto tenendo conto anche del lettorato, che scadeva non ricordo bene quando, e poiché la relazione doveva contenere anche una parte relativa a questo (che, si pensi un po’, era sulla Spoon River Anthology - altro che Forster!), le cose cambiavano un po’. Ne nacque un bel momento imbarazzante, con domande idiote da parte degli studenti che non capivano il meccanismo complicatissimo che questa donna aveva saputo concepire, e risposte che non facevano altro che intricare di più la matassa.
Ma cominciammo i corsi, e la prima lezione cominciò dov’era finita la presentazione: nel nulla più assoluto. Delle due ore in cui la signora parlò, penso che nessuno riuscì a capire una parola. Passaggi… ma che cazzo voleva dire? Vaneggiamenti continui e confusi di una vetero-femminista isterica. Così si sarebbe dovuto intitolare il corso, pensai. A un certo momento, nel bel mezzo di una sua lettura di A Passage to India – un passo in cui, secondo lei, Aziz dava chiarissima prova di essere finocchio, e tutto, si badi bene, perché a Mr. Fielding mancava un bottone sulla giacca o sulla camicia, e l’altro glielo toccava, facendoglielo notare – una ragazza si alzò e disse che non aveva ben capito il tutto… che, insomma, a lei sfuggiva qualche punto.
L’altra si fermò, si guardò intorno un po’ stranita e disse: “ah, ma scusate… scusate… voi non condividete la mia lettura di questo passo… ah, scusate… no, allora tutto quello che vi ho detto fino ad adesso non ha più senso, è del tutto sbagliato… eh, se non condividete la mia lettura…”
E poi ne nacque un dibattito, che si annacquò ancora nei suoi deliri, finché riprese a leggere di Aziz e Fielding e Adela, ficcandoci in mezzo il flaneur e l’omosessualità. E diceva di continuo “Passaggi”. Merda.
Io odio quando non capisco di cosa stiamo parlando, e dopo due lezioni decisi di piantare quel corso del cazzo. In culo alla Libreria delle Donne, senza scopo di lucro. Una ragazza che conoscevo, mi raccontò poi, andò al ricevimento, per provare a parlarci, e capire qualcosa di più. In sostanza lei disse che avrebbe fatto bene a frequentare, che quello era un corso facile, che poi l’esame sarebbe stato semplice, e un sacco di altre cose. Beh, almeno su quello aveva ragione: quelli che restarono, presero quasi tutti il massimo. Di cosa abbiano parlato, però, proprio non saprei.
Né m’interessa: a me era bastata la citazione di Virginia Woolf (del tutto gratuita & a sproposito, peraltro), per inquadrare facile la signora in questione: era una di quelle lesbiche (e fin lì – metto subito le mani avanti, per carità – nessun problema: assolutamente - giuro! - nessun pregiudizio o altro, mai; ognuno è solo se stesso, almeno finché non ci marcia su) che non volevano avere solo il DIRITTO all’omosessualità, bensì il DOVERE, esaltando solo e soltanto chi come loro era dalla parte della verità e del giusto, perché nella verità (per compensazione, magari, o che so io) ci son solo loro, mi pare ovvio, mica noi poveri stronzi dagli occhi chiusi e sordi al vero! 
Peccato casomai per Lee Master e la sua Antologia...


(NOTA IN MARGINE: Ehi, a proposito... se c'è qualcuno che è in possesso del programma di QUEL corso (lingua e lett. inglese - prof.ssa Borghy, anno ora non mi ricordo bene quale, univ. degli studi di Philenze - ma penso fosse il suo primo corso in assoluto) me lo faccia avere, per favore, vi prego, vi scongiuro & vi supplico con $entimento: adesso che è tutto finito, ed è finito da un po' a dire il vero, vorrei rivederlo, e vedere l'effetto che fa. Se ci rido ancora, o se magari capisco tutto e ciao. Mettetevi in contatto con me. Graziegraziegrazie.

P.S.: "Passage" a tutti voi)

ottobre 27, 2003

PROSSIMAMENTE, SUGLI APPASSIONANTI SCHERMI DI “TELEMERITI, (TUTTE, NEL COPPINO)™”, la nuova, attesissima fiction di raidue (o non era TELEMERITI, (BELLE SODE)™? Cazzo lo sapevo, ho già sbagliato, ora li senti dall’amministrazione, ma perché son così NERD?): “Sì dai, così, rivoga!”


Ebbene sì, cari amici telespettatori e non: dal prossimo mese (o anche domani, ora si vede, tutto dipende dalla risoluzione di alcuni problemucci fiscali di pochissimo conto ed entità, non è vero che siamo morosi di tre anni come dicono quei crumiracci dell’azienda di spurghi qua sotto, gelosi perché noi si lavora nel doratissimo mondo dello sciobìs e loro invece da mane a sera e da sera a mane a spalare merda merda e merda dai condomini di straccioni come voi e i Vs. spett. e puciosissimi amici), la nostra emittente finalmente provvederà a colorare la Vs. grigia (grigia?) etere con un nuovo, nuovissimo programma, uscito direttamente dai sogni di tutti voi, oltreché dal cappellone nero a cilindro con banda grigia tipo quello da cui fanno uscire sempre i conigli e i piccioni in quegli spettacoli per mentecatti che io non ci volevo andare ma il Ciapetti ieri sera mi c’ha portato a forza colla scusa che lui c’aveva una cugina che era in classe insieme alla valletta del coglione che faceva il mago e poi sicché m’ha lasciato lì come un baluba ed è andato a broccolarla duro alla fine dello spettacolo, insomma quelli lì; dicevo: uscito dal cilindro di uno dei nostri registi di punta, Claudiomiro Vincenzo Aristide, negli Scorsese (nEpote di, e alla lontana). Vorreste saperne di più, eh? Ma invece nulla: la suspence, il brivido, lo struggimento, il prendere per il culo (questa era meglio se non la scrivevo), d’altra parte, fan parte del gioco, quando si lavora nel dorato mondo dello sciobìs. E noi di TELEMERITI, (DRITTE NEL MUSO)™, modestamente, CI SI LAVORA ECCOME! (toh, beccati questa, Spurghi Giuliano Fast Service srl!)


Eggià, che volete che mi rovini, rivelandovi che si tratta di 7 puntate in cui un grande e nuovo eroe, Cannello Insaziabile, vivrà le più strabilianti avventure, sullo sfondo della guerra di secessione polacca e del bellissimo panorama esotico di qualche isoletta sperduta del Pacifico che gl’importava un cazzo a chi ci abitava di noi e di tutto il resto del mondo, se non gli si andava a rompere i coglioni con le telecamere e le luci e il fonico di produzione che peraltro si sono pure mangiato dopo esserselo inculato a puntino, specie il capo tribù Mallo, che c’aveva un collo-di-papero come non avevo mai visto e spero di non vedere mai più? Volete forse voi che mi rovini, rivelandovi che la prima puntata si intitolerà Cannello Insaziabile contro Analmente Pronta, e che vedrà l’ineffabile e sempre riproponibile scontro fra fenomeno e noùmeno, con una puntina però di materialismo in più, specie nel momento in cui Cannello Insaziabile riempirà la cavità di Analmente Pronta (2° minuto della puntata) e lei risponderà dicendo: “sì, dai così, RIVOGA!”? Eh? Eh? Pensate forse che IO sia fesso? Che voglia rivelarvi che poi i due si separeranno e Analmente Pronta diverrà l’acerrima nemica di Cannello Insaziabile, e tutte le settimane gli propinerà quindi infidissimi tranelli per infinocchiarlo e ridurlo all’impotenza, sì da trasformarlo, lui proprio lui, Cannello Insaziabile, in Analmente Pronto e avere così la sua rivincita Omosex & Latex il tutto ovviamente condotto in un estremo Bondage-Sado-Maso-Orco? E che magari con tutta probabilità non arriveremo a trasmettere la seconda puntata perché i Nas o la Buoncostume o insomma qualche altra autorità ingiusta & vessatoria ci chiuderà d’ufficio per volgarità spinta e offesa pesante ad ogni comune (buon)senso del pudore?


No, non sono mica scemo, cari telespettatori (e non) di TELEMERITI (E SE NON ORA, DOPO)™! Vi lascerò a macerarVi nell’incertezza! Ah, ah, ah…


ops, che è? Mannaggia… citofono… mi chiama la produzione…


che modi...


vado…

ottobre 24, 2003

Cavalli che si urtano e cadono in curva, e poi non si sa mai di chi è la colpa? Difficoltà a riconoscere un Bajo da un Sauro, o addirittura un Lipizzano da un Trottatore Francese, o - perché no? - un Gàttide da un Batrace, cosicché poi finite per vederli tutti di malocchio?


Basta con gli atti poco amichevoli e/o di malcelata ostilità nei confronti di questi quadrupedi (con rispetto parlando - vostra madre quadrupede)! Da quest’anno, il Palio di Siena, facciamolo correre ai Fantini!
Per rendere più eccitante la competizione, ecco la novità rivoluzionaria (proposta nientemeno che da un pool di esperti, di nomina Governativa, anzi no: regia):



CORSA CON LA MATITA NEL CULO!


Vince il fantino che riesce a fare il maggior numero di metri (o chilometri, per i veterani) in questa particolare condizione. Premiato anche lo stile di corsa. Riconoscimenti anche a chi s'incazza di più, per farlo calmare.

ottobre 22, 2003

Belli e divi del pallone: un binomio inscindibile. Se ne è avuta ulteriore dimostrazione l’altra notte al Twiga. La festa di compleanno di Davide Lippi – figlio dell’allenatore della Juventus e procuratore sportivo della Gea di Moggi – è servita ad ufficializzare la storia tra Davide e la bellissima Antonella Mosetti, showgirl del pomeriggio di Casa Raiuno. Gli specialisti del gossip parlavano di questo flirt da tempo e Davide e Antonella si sono concessi ai fotografi con tenere effusioni. Quella tra loro è una storia vera e non un’infatuazione estiva.
A festeggiarli insieme a Paolo Brosio, anche gli altri ospiti conosciuti al grande pubblico. Come Fedro del Grande Fratello che è stato inseguito dai cacciatori di autografi e Valentina Pace, amica di Antonella Mosetti fin dai tempi delle esperienze di Non è la Rai con Gianni Boncompagni nelle vesti di pigmalione.
Dopo il classico taglio della torta e un mini spettacolo pirotecnico via alle danze più sfrenate.
E per Antonella Mosetti, che in Versilia non c’era mai venuta prima d’ora, una vacanza che ricorderà a lungo.

ottobre 21, 2003


SCOPRE INCREDIBILE SOMIGLIANZA E VINCE UN VIAGGIO PREMIO – “Cosa da Pazzi! Ho scoperto che un parente mio, lo zio – bis-zio, è fratello da parte di nonna mia – da giovane era sputato a Sean Penn. Cavolo. Toh, son cose dure, queste! Nelle foto c’ha sempre il ciuffo all'indietro, e fin lì ok, che volete dotto’, la moda… ma la faccia… di faccia… È LUI, sputato!” Così, con queste parole, il rag. Semerario Carlantonio, di anni 37, segno dell’ombrello a pressione (ascendente Parrucchiere), si è presentato, visibilmente scosso, nell’ufficio della Magistratura Ordinaria di Reginaldo, il suo paese natio presso il ridente Monte Merda (43 mt sotto il livello del mare – specialità DigheFynte). Qui, gli è stato detto di levarsi veloce dai coglioni, che loro son lì per lavorare, e che il posto per far simili denunce è la locale Questura, (sita in Via Complicazioni Emboliche, 45). Recatocisi immantinente, il Semerario ha così potuto sporgere la sua denuncia, che stavolta ha avuto il giusto effetto: immediatamente partito il mandato di cattura, lo zio del Semerario è stato tosto tradotto in carcere dove, a seguito delle percosse subite durante il normale interrogatorio conseguente il fermo, ha perduto un dente (però da latte), l’uso del monocolo, e ovviamente anche 3-0 a tavolino, per somiglianza non regolamentare verso terzi. Il comandante della sezione, maresciallo-capo Lo Senti Gianmaria, si è quindi complimentato con il Semerario per il suo alto senso cyvico, conferendogli la medaglia al valor civile & matematico. Una agenzia di viaggi di lì vicino, ammirata, gli ha offerto inoltre un viaggio premio, per due persone (pare che il Semerario porti con sé proprio lo sciagurato zio), in Buthanga, nella zona dello Swetziland, la magica terra dove tutti s’inculano, urlando.


“Son molto felice” ha dichiarato, dopo, il Semerario “era ora che qualcuno lo facesse smettere, a mio zio. Ora a Sean Penn gli si può dire che è salvo, seddiovuole”


ottobre 20, 2003

Quando uno parla di cose che non sa se ne dovrebbe perlomeno intendere, cioè, no di quella che non sa, sennò le sapeva, è ovvio, ma di altre, e quindi non dovrebbe parlare nemmeno, o appena accennarle di striscio, sennò ci fa le figure di merda, come PRESEMPIO ora.


(Federico Maria - Boria - Sardelli)

ottobre 17, 2003

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ottobre 16, 2003

Mio dio...

Non basta un colpo di fortuna per trovare marito. Parola di Rachel Greenwald, che negli Stati Uniti ha appena pubblicato un manuale per aiutare le single ad accasarsi. "A 35 anni la fortuna ha bisogno di un incoraggiamento”. Sentimentale? No, la Greenwald si basa sulle tecniche di marketing di Harvard. Da qui il titolo “Find a husband after 35 using what I learned in Harvard Business School ”. Noi l’abbiamo incontrata. [Ecco, dico... ma far qualcos'altro? non era meglio?]

Come è nata l’idea di questo manuale?
Cinque anni fa facevo la consulente di marketing. Ero amica di una donna molto in gamba di 41 anni. Non riusciva a trovare un uomo. Incominciai a darle consigli e presto capii che ciò che dicevo a lei di sera al telefono era ciò che proponevo ai miei clienti di giorno parlando di marketing: branding, packaging e pubblicità. I miei suggerimenti ebbero successo, iniziò un passaparola fra amiche. E allora ho lanciato un “dating coaching business” [vai, eccoci! o sentiamo che sarà mai, questo parolone insulso...]
Prego?
È una tecnica per insegnare alle donne come trovare un partner nei luoghi e nei momenti giusti. Per esempio organizzare feste alle quali gli invitati sono scelti perché single o perché ne conoscono. [ecco, complimenti... meno male che l'hai studiato ad Harvard! Questo sì che è un feroce colpo di genio! Madonna, sono sinceramente ammirato! E ti pagano pure per queste illuminazioni, per questi click spitzeriani. Brava fia penca, sì!] Insegnavo anche a usare un gruppo di tre amici e tre amiche come consulenti, per capire per esempio come una single debba presentarsi a un incontro romantico. E lanciai un sito: www.findhusbandafter35.com
Cosa c’entra la harvard business school?
[Un cazzo, verrebbe da dire... ma sentiamo che risponde questa lobotomizzata totale] A Harvard non si ricorre a libri di testo. Si analizzano casi veri e ci si domanda che cosa abbia funzionato e cosa può essere applicato ad altri casi. Lì ho imparato un modo di pensare [E studiare nulla, eh?]. I docenti ad Harvard ti chiedono qual è il tuo piano d’azione. Analizzando le mie clienti mi sono chiesta: “come ha utilizzato questa donna i miei consigli per sposarsi?” il denominatore comune erano cinque passi iniziali
Quali sono?
Il primo è definire la priorità strategica, cioè domandarsi se trovare marito è veramente il nostro obiettivo. Passo n. 2: designare una persona che ti faccia da consigliere. N. 3: “Packaging”, cioè studiare la presentazione del prodotto (se stessi): l’aspetto, la voce, il modo di sedersi, camminare o guardare. N. 4: allargamento del mercato, cioè non restringere la ricerca di un partner a una cerchia limitata. N 5, il branding, cioè la definizione di un proprio marchio, quell’elemento di unicità che ci rende differenti da tutti gli altri. Senza questi step iniziali, i dieci successivi del mio programma non danno risultati. [Mio dio, sono annichilito...]
Ma il suo libro tratta le donne come merce e gli uomini come consumatori
Io uso il mondo del business come metafora di quello che accade nel mondo degli incontri sentimentali [Già, chissà se così avrai mai un'idea di cosa sia l'amore]. La verità è che negli USA dopo i 35 anni ci sono più donne nubili disponibili che uomini. In termini economici è un’equazione fatta di scarsa domanda e offerta eccessiva. Gli uomini sono gli acquirenti, le donne i venditori. [E la tu' mamma?]
In Italia “the program” uscirà ad aprile da Piemme, ma si rivolgerà alle donne di 30 anni anziché 35. perché?
Negli usa le donne sono concentrate sulla carriera. In Europa il movimento femminista si è mosso molto più lentamente e le donne hanno minori opportunità di lavoro. Così ce ne sono tante che già sui 30 sono alla ricerca affannosa di un marito. [Spiegazione più che logica. Ti fa una sega Cartesio, a te]
Lei suggerisce per questo di investire dal 10 al 20 per cento del reddito. Molto. Perché?
Un budget definito serve. Investire in un computer per esempio è essenziale: per incontrare possibili partner su Internet. [Cazzo, ma sei veramente il Leonardo da Vinci del XXI secolo]
E il colpo di fulmine dove lo mettiamo?
Bisogna prima trovarlo, un uomo. [Dio voglia tu trovi solo il fulmine, te]
La Paramount ha comprato i diritti per un film
Sarà una commedia che fonde storie di mie clienti. Sembra una storia americana, ma il problema delle single è universale [Non vedo l'ora... ovviamente me lo perderò, come "Il diario di Bridget Jones" e un sacco di altre stronzate snervanti]

Mio dio...

ottobre 15, 2003

Ok, quest’oggi parliamo di DIRIGENTI. Allora, anzitutto: se ci fosse qualche dirigente che legge (tanto, avrete un cazzo da fare?) è pregato di andare a stroncarselo nel culo, lui e tutte quante le sue belle cose.
Ecco come funziona, di solito: un dirigente che è sopra di te (ah, gerarchia!), ti affibbia un compito. Un compito qualsiasi, non ha importanza adesso quale; ti dice: “fammi questo, consegnamelo entro domani” (già, oltretutto nessun dirigente ti dirà mai “fammelo avere entro quindici giorni o un mese”, di solito si parla sempre di domani, due giorni o al massimo quattro, e spesso la parola ENTRO è sostituita con DEADLINE). Nota, non ti dice nient’altro; è come se ti lasciasse la classica carta bianca. Tu, bene o male (nel mio caso male – ne faccio un’orgogliosa ragione di vita nel fare le cose male, dalla persona di merda quale sono), esegui e gli porti il tutto.
Adesso, lui/lei (fate un po’ voi) dirà:

no, questa cosa non va bene, così!

Basta. Tu ti chiedi: e allora come? E siccome poi aggiunge che puoi rifargliela avere entro altri due o tre giorni, magari ti chiedi pure come sia possibile che sia spuntata una nuova DEADLINE che come per miracolo va a sostituire/rimpiazzare quella vecchia, fino ad allora assoluto limite invalicabile oltre il quale si aprivano le desolanti porte dell’out of time.
Comunque, riesci a spillare a fatica qualche piccola indicazione, e ricominci.
Ti ripresenti, dopo quei giorni. Egli/Ella nota:

si, ok… io però lo farei così, così e così…

buono, pensi, ma non poteva dirlo prima? Segui i consigli, quindi, e riconsegni poi il tutto (ovviamente la minacciosa deadline è slittata di nuovo, senza apparenti tragedie).

No, però così non mi sembra granché… questo non va bene… devi aggiungere questo! E poi, togliere quest’altro? Forse, così…

altri simpatici suggerimenti. Però stavolta le date scottano magari (ti dice); c’è da muoversi.
Nel frattempo il/la dirigente, dal suo scranno dorato, continua a impartire ordini a tanti altri oltre a te. Qualcosa va bene, qualcosa va male, e tu sei sempre in quello che va male, perché dopo un’altra volta ti dice che preferisce “orientarsi su qualcosa di diverso”. O meglio, in quei casi NON te lo dice. Te lo fa dire. Con la scusa che è impegnato/a, le castagne dal fuoco gliele leva sempre qualcun altro. Forse DIRIGENTE è sinonimo di INETTO. O di qualcuno insomma che gioca al buon vecchio scarica-barile, e si diverte a criticare il lavoro altrui dopo che è stato fatto, assolutamente SENZA proporre idee e/o alternative. Ovvio.
Ma sinceramente, a te di tutto questo ti importa anche un cazzo: in fin dei conti il lavoro è solo un’attività che ti permette di portare a casa quei soldi necessari a mangiare, ecc ecc, quindi se fatto bene, apprezzato accettato o meno, la cosa ti tange fino a un certo punto. È bello solo notare che il/elle:

1) Si ammanta di responsabilità che finge soltanto di avere;
2) Parla un linguaggio incomprensibile ai più;
3) Vive in un mondo tutto suo, fatto solo di pretese verso gli altri e rivalità di lavoro;
4) Non fa un cazzo, perché tutti i suoi compiti li affibbia ad altri;
5) …Salvo poi criticarli quando questi glieli riportano come non erano scritti e svolti nella sua testa (c’erano?);
6) Si prende meriti che non ha, e lascia al prossimo i demeriti.
7) Fa cene di lavoro, prendendosi così profondamente sul serio.  

Yeah, tutto questo gente. È un dirigente. E la gente lo considera. Ed è pagato pure tanto.  

ottobre 13, 2003

ISTRUZIONI PER L’USO:
“Copia questa e-mail in un nuovo messaggio, e cambia tutte le risposte con le tue. Poi spediscila ad un gruppo di persone che tu conosci, INCLUSA la persona che te l’ha mandata. Imparerai un sacco di piccole cose sui tuoi amici. Ricorda di rispedirla alla persona che te l’ha mandata..... (ok???)”

NOME E NUMERO PREFERITO:
Lorenzo, 3 (il giorno in cui sono nato e l’ora, tre del mattino – discreta rottura di cazzo per mia madre, d’accordo – ma d’altra parte se era per me io evitavo pure di nascere). Ma le due cose come si relazionano? No, così per sapere…

SOPRANNOME:
Diciamo Papero Gonfio Caduto Nelle Ortiche. Paperogonfio, per far prima.

CAPELLI:
Via via che passa il tempo sempre meno, cazzo! Però neri. E anche per quello vale lo stesso discorso. Tempus fugit (?)

NUMERO DI SCARPE:
41, ma a seconda delle scarpe anche 42. Il casino sono i calzini, invece… perché, com’è come non è, li fanno sempre in una taglia unica che riunisce dal 40 al 43, sicché a volte ho il calcagno sul garretto, a volte invece mi arrivano a metà stinco. E quindi magari o mi si appallottolano o mi cascano… ed è piuttosto noiosa la cosa, insomma. Questi son problemi veri, mica i vostri (con tutto il rispetto…)

CON QUANTE PERSONE VIVI:
Con quante cazzo mi pare (toh, così… un po’ di privacy ogni tanto). Però ho un gatto.

CHE LIBRO STAI LEGGENDO ATTUALMENTE:
David F. Wallace, Verso Occidente l’impero segue il suo corso, ma al momento che leggerete la mail forse l’avrò già finito, e allora… cosa leggere dopo? Niente? K. Hamsun, Fame? Dalia Nera di Ellroy? De Lillo, Cosmopolis? Niente? Mah...

TUO TAPPETINO MOUSE:
Al momento, dove sono ora – in ufficio cioè – uno in tinta unita, blu, poiché qui pensano che i colori vivaci e/o i disegni screziati tendano a distrarre i sottoposti. Però a casa ne ho uno con Snoopy, ma è troppo piccolo e quando ci faccio i giochi tipo Wolfenstein o anche Unreal (insomma quelli lì), mi scivola sempre il mouse mezzo di fuori e rimango bloccato esattamente quel nanosecondo necessario a farmi fuori. E così m’inalbero e maledico il mouse, il tappetino, il computer e un po’ tutto quello che ho attorno.

IN MACCHINA COSA C’È APPESO AL RETROVISORE:
Un papero giallo, piuttosto gonfio. No, davvero, quello l’ho dietro, ed è un pupazzo, che ho comprato in profumeria. Io arrivai lì e chiesi alla commessa: “buongiorno volevo il papero, lì fuori, quello piccolo”. Lei mi guardò un po’ strano, poi lo prese e disse: “lo impacchetto? È per un regalo?” e io, contento matto: “no, no… è per me!”. Gesù. Sullo specchietto, mi pare ci sia un Arbre Magique al gusto cavedano & ciniglia. Quello al gusto di lampada alogena l’ho finito la settimana scorsa. Ah, a proposito, la macchina non è mia. E il papero me lo porto avanti e indietro ogni volta che me la prestano.

CANE O GATTO?
Assolutamente Gatto, il cane sbava e soprattutto abbaja. Va bene però anche l’Argali arrazzato del Caucaso (o – perché no? – anche del Pamir), e/o il Bradipo Inutile ma Smanioso dell’Amazzonia inferiore.

ODORE PREFERITO:
Ovviamente, quando sotto casa vostra arriva il camion degli spurghi. Certo, l’odore in questione rivaleggia con quello del caffè tostato, però tutto sommato vince, forse.

CANZONE PREFERITA:
Il silenzio. Assolutamente. Non quello di Ninì Rosso, eh? Il silenzio in senso lato.

TI PIACE CUCINARE:
Sì, però se devo fare due uova al tegamino, spesso uno dei due mi si brucia.

UN OGGETTO A CUI SEI PARTICOLARMENTE LEGATO:
Non so decidermi fra tre: 1) il camion degli spurghi (vedi punto prec. “ODORE PREFERITO”); 2) la mia collezione di istantanee vestito da Capitan Uncino mentre abbraccio D.D. Eisenhower; 3) Tutto ciò che è paperiforme e giallo, meglio se gonfio, chiaramente.

SE VINCESSI UN MILIARDO:
Direi che sarebbe proprio una bella cosa.

LE 3 COSE PIÙ BELLE DELLA VITA:
Ittero, Varicocele e Prostata. (Giusto per non lasciare un pietoso spazio bianco, che forse sarebbe stato pure meglio).

LA PRIMA COSA CHE PENSI ALLA MATTINA QUANDO TI SVEGLI:  
Toh, mi sono svegliato anche stamani. Speravo di no, peccato.

MONTAGNE RUSSE:
Mi sento male anche solo a sedermici sotto, e guardare gli abnormi fessi che lo trovano divertente.

QUANTI SQUILLI DEL TELEFONO PRIMA DI RISPONDERE:
Il meno possibile. Odio il telefono, e in particolare quando squilla.

CIOCCOLATO O VANIGLIA:
Ho il diabete, sicché nessuno dei due sennò muojo.

SEGNO ZODIACALE:
Pellicano, ma ascendente Joystick. Come colore, invece mi ricordo che mi piaceva tanto il verde, da piccolo. Vuol dire qualcosa? (ah, già, non sono io che faccio le domande, qui…)

POTESSI SCEGLIERE UN LAVORO CHE TI PIACE, QUALE SAREBBE:
Nessuno, cazzo, vorrei starmene sul letto a fissare il soffitto bianco finché non muoio d’inedia.

SE TI POTESSI TINGERE I CAPELLI, CHE COLORE:
Perché? Non posso?

IL BICCHIERE E' MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO:
Sempre, assolutamente, decisamente: Mezzo Vuoto. Vuoto per tre quarti. Vuoto del tutto. Secco da sempre. Mai conosciuto l’acqua.

SULLA TASTIERA, SCHIACCI I TASTI GIUSTI:
No, perché ci ho i diti troppo grossi e quindi ne pigio sempre due alla volta (anche adesso sto scrivendo con una bacchetta). Quello giusto più quello accanto, più o meno. Ed è un grosso dramma. Cioè, poniamo che voglia scrivere questa frase: “il totano t’ascolta tonteggiare” (una frase come un’altra), ecco cosa mi avviene di scrivere:

iolòrtoptrasbniotr’0sasdcvioklrtastriobntriotrghghuiasrere”. E non è proprio la stessa cosa, ahimé!

SOTTO IL TUO LETTO:
Un altro letto, di quelli tipo divano letto, con il secondo lettino infilato sotto il primo, non si sa mai, metti che venga qualcuno a dormire. Certo sotto all’altro cosa? Un po’ di polvere? Un tesoro nascosto? Il pavimento?

SPORT PREFERITO DA GUARDARE:
Quelli estremi tipo mangiare una minestra di verdure con la forchetta, o anche soffiare tutto il proprio disappunto in una cannuccia tappata all’altra estremità, o infine cercare di farsi una bella collana di coriandoli, da indossare alle cene con l’ambasciatore.

CHI DEGLI AMICI SARÀ IL PRIMO A RISPONDERTI:  
E quello invece che per primo mi maledirà per avergli rotto i coglioni?

MARE O MONTAGNA:
Acquitrino, Palude e/o Brago.

IL TUO MIGLIOR PREGIO:
Alterigia, Invidia, Livore, Astio, Supponenza. L’essere, tutto sommato, una persona veramente di merda, meschina.

IL TUO PEGGIOR DIFETTO:
Non so… diciamo che si può scegliere a piacimento. Se poi, invero capziosamente, non mi si passa niente di quanto sopraelencato, ci sono anche quelli.

HAI PIÙ AMICI O AMICHE:
Io non ho amici. Comunuqe non lo so… vorrei solo avere tanti soldi.

QUANTI AMICI/CHE CONSIDERI REALMENTE TALI:
Odio quasi tutti quelli che conosco (ok, lo so, la frase non è mia, ma non ho resistito, che farci? Oh Barney, mio adorato Barney!)

LA FRASE PIÙ BELLA CHE CONOSCI:
Due: “Speriamo tu moja!” e “Con l’apino di macerie me ne parto per le ferie

SCRIVI UNA FRASE A CHI TI HA MANDATO QUESTA MAIL:
Due: “Con l’apino di macerie me ne parto per le ferie”, e soprattutto: “Speriamo tu moja!”

QUANTE PERSONE CREDI CHE TI RISPONDERANNO:
E chissà! Difficile che rispondono se non lo mando a nessuno…

CIAO A TUTTI/E E BUON DIVERTIMENTO
Ciao (ah già, qui non si doveva rispondere, ormai mi ero fatto prendere la mano…)

ottobre 12, 2003

SPETTACOLO SOTTO LE STELLE: LA CORSA DEI CAMERIERI — Si corre questa sera (tempo permettendo) il Memorial S.P., la celeberrima Corsa per Cameriere e Camerieri, giunta alla quarta edizione. Il via alle 22. Oltre cinquanta gli iscritti. Questa iniziativa, unica nel suo genere in Italia, che già nelle edizioni passate ha riscontrato notevole successo sia per il numero dei partecipanti che per il vasto pubblico lungo il percorso, ambisce a diventare una manifestazione a carattere nazionale.
I concorrenti, muniti del loro vassoio, di 3 bicchieri ballon da acqua e un cavatappi, dovranno ritrovarsi per la punzonatura, in corso Vittorio Emanuele 37 (di fronte all'agenzia di viaggi Raniero Beltruzzi), a partire dalle 20,30 fino alle 21,45 . Dopo la partenza i concorrenti giungeranno al piazzale del Gambrinus Café dove troveranno dei tavoli numerati, corrispondenti al proprio numero di pettorale, da cui ritireranno la bottiglia d'acqua da aggiungere ai bicchieri sul vassoio. Dopodichè ripartiranno per raggiungere piazza del Popolo, dove procederanno a stappare una bottiglia di vino avendo cura di riportare all'arrivo il tappo a conferma dell'avvenuta esecuzione. Infine, raggiungeranno l'arrivo, posto in corso Vittorio Emanuele con il vassoio dei bicchieri e della bottiglia dell'acqua.

ottobre 11, 2003

Davvero, non so bene cos’è il blog. Solo, mi piaceva l’idea di dire “ehi gente, ma lo sapete che io proprio io ho un blog?”, e vedere tutte quelle testedicazzo che mi guardavano a bocca aperta. E' così bello quando quelli pensano che tu sappia chissà che e ti guardano ammirati e anche un po’ rapiti. Sì sì. Solitamente, quando questo succede, anche l'interlocutore non sa assolutamente quello che sta dicendo. Ed è così bello. Perché è così che va il mondo, direi. Un monte di gente che non capisce un cazzo.

ottobre 10, 2003

TYTOLI DI TESTA


...well Frank settled down in the Valley
and he hung his wild years
on a nail that he drove through
His wife's forehead
he sold used office furniture
out there on San Fernando Road
and assumed a S 30,000 loan
at 15 ¼%
and put a down payment
on a little two bedroom place
his wife was a spent piece of used jet
trash
made good Bloody Marys
kept her mouth shut most of the time
had a little Chihuahua named
Carlos
that had some kind of skin disease
and was totally blind
they had a thoroughly modern kitchen
self-cleaning oven (the whole bit)
Frank drove a little Sedan
they were so happy

One night Frank was on his way
home
from work, stopped at the liquor store
picked up a couple Mickey's Big Mouths
drank 'em in the car on his way to the
shell station
he got a gallon of gas in a
can
drove home doused everything in the
house torched it
parked across the street
laughing
watching it burn
all Halloween orange and chimney
red
Then Frank put on a top forty station
got on the Hollywood Freeway
headed north

Never could stand that dog