Visite

marzo 11, 2012

Di-strycarsi nelle spyre del mondo moderno è affar di molto conto

Recatevi, orsù, recatevi gioïosi al multisala UPPI-DUE di Ciuìno Melecagno (VV)! Ci troverete ad attendervi, a parte e ben oltre considerevoli orde di barbari vocianti e vestiti alla guisa buffona, usciti da SUVe semi-SUV parcheggiati di traverso sui cordoli et in pieno sulle aiuole; al di là di gustose leccornìe tipo il pop-corn radioattivo & gratuitamente giallo o marrone (un tubo, diec'eury), o altri sapidi ipocalorici & sanissimi snack al gusto pizza/würstel/lycra (barrare l'opzione che non interessa - a meno di ott'eury non ti danno nemmen l'acqua, probabile refill in una comoda bottiglietta morVida di quella del comvne); al di fuori di tutto ciò - che è comunque un pregio, ringraziate appadreppie che c'è di questo, razza di ingrati - la nota più gradevole et lieta sarà dietro il bancone, a strapparvi i biglietti. Ci sarà Sua-Bolsità®, la qual nella maestà della di lei imponenza, cyrconferenza e considerevolissima testa-a-menhir, pesa dal collo come un giogo fin in mezzo ai seni, vi guarderà in cagnesco e si troverà invischiata in mille avversità di stampo informatico; ci sarà Bruto®, che solitamente è gentile anche se 'l duol gli avvelena il còr e l'infelicità ivi lo pervade giacché Olivia®, la cassiera dai capelli rosso-fiamma sparati e i mille orecchini par certo prediligere la coNpagnia del Pupazzi-dell'UPPI-DUE®, un altro bigliettajo sveglio & simpatico, ragazzo fortunato perché può dire mai avuto carie in vita sua, e non a caso usava Durban's mentr'andava i'mmòto, talché Bruto® (tapino!) scuro & tarchiato patisce et ama, ama et patisce, giamma'ivi ricambiato, ma non per questo è men solerte coi clienti, e sbiglietta amabile et alacre. Ma è pur sempre Bruto®, ed esser creazione di Elzie Crislier Segar e no di Shakespeare certo non gli fa acquisir punti in nobiltà nonché grandezza, e si può quindi ben immaginare a chi concederà tosto le intimità (almeno una su due, poi veda un po' lei) Olivia®. Poi però vi troverete innanzi Lavori-Forzati®, un tizio che voleva vedere la semifinale degli Europei di calcio 2012 (qualcosa tipo Repubblica Ceca-Danimarca, un match per cui mandare all'aria un matrimonio) e invece gli toccava essere ora a far caffè - ragionevolmente posti nel bicchierino di carta, sì che prendano quell'aroma invidiabile che aggiunge un nonsoché al già perfidissimo ma chissà perché tanto lodato caffè italiano - ora a strappar biglietti, la tristezza dipinta in volto et (lui medesimo) avvolto nelle tenebre dell'abysso più nero. Passando poi per Penca®, la tizia a cui spieghi le cose e: macché, farà sempre qualcosa a cazzo, et altri personaggi minori (Maghreb®, la NanaPressata®, etc), si giunge però al vertice assoluto, il colonnello della truppa, colui che tira le fila et amministra & dispensa: Cattiveria®.
Cattiveria® è torvo dentro e fuori, la bocca perennemente atteggiata in un ghigno da Joker, un orecchino e un piercing che si è sicuramente fatto da solo, per vieppiù inasprirsi & morir dentro coll'autopathymento. Non ti guarda negli occhi quando chiedi, ed è ben contento di scoprire che qualcosa  non va nella tua richiesta - se hai sbagliato ad abbinare numero di sala e tytolo del film, se esy-bisci una tessera sconto scaduta da un giorno o comunque non del tutto leggibile. Resta serio e sprizza astio, magari lo pagano in topi morti, di cui si cyba tra un turno e l'altro. Col passar degli anni, il livor che dentro lui s'agita n'ha deformato i tratti e ora le scapole e la schiena fanno gobba, e dal mezzo ormai del petto parte il collo. Come di tartaruga, e la testa è quasi un accessorio che scruta, una lanterna maligna in perpendicolo colle spalle che s'incurvano, mentre l'epa, gonfia di bile, si tende e mostra fiera. 
I suoi angoli son spigolosi, e la pelle giallastra: tanto puote la mente sul corpo e viceversa! Diffidate di Cattiveria®: mostrate una qualsiasi richiesta e la prenderà malissimo, tenendosi la testa fra le mani come se gli aveste chiesto il matricidio, fulminandovi (potesse) con le interiora. Porrà quindi i biglietti sul banco con fare affaticato e spregioso, sperando in cuor suo che per qualche ragione che voi non potete nemmeno immaginarvi la pellicola si guasti, o non vi faccian proprio accedere alla vostra sala, ma magari a quella accanto, dove danno qualche bel filmino italiano del menga, di quelli colla Littizzetto o la Gerini o qualche altro attore bravo, figlio o nEpote di qualcun altro attore a sua volta bravo bravo. 
Muoverà le labbra borbottando qualcosa, mentre attendete il Vs. resto: son le maledizioni affinché non torniate a casa sani & salvi e, quando scenderete di macchina, possiate prendere la scossa. 
Su, andate all'UPPI-DUE di Ciuìno Melecagno: Cattiveria® attende voi, torvo e cogl'occhiacci.