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febbraio 28, 2011


Alla fine anche la scuola divenne un covo di bolscevichi e leninisti, una fucina inesauribile di nuove leve per i rossi, con gli insegnanti della scuola pubblica - ovviamente tutti comunisti - che inculcano il medesimo nella testa dei bambini fin dalla più tenera età.
Poi, di solito, se li mangiano anche.
E se anche non li mangiano, rivelano la loro malvagia natura obbligandoli a chiamarsi fra loro compagni - di banco, di classe, di scuola. Poi di stanza, partito, di merende, e via così.
Se non è inquadramento questo...

Il fatto è, cari signori, che il comunismo è come Vodafone: tutto intorno a te. Se in Inghilterra hanno saputo trasformarsi in Laburisti, in Germania in Socialdemocratici - in Russia, in Putin? - i nostrani sono rimasti tali, puri e semplici rivoluzionari-massimalisti-marxisti-espropriatori-della-proprietà-privata. E sono ovunque: magistratura, politica, cultura, libere professioni - e ovvio, anche nella scuola: i professori, che danno un taglio ben fazioso alle loro materie d'insegnamento; i libri di testo, che tali materie raccontano in modo parziale e accomodato; i bidelli, che mentre suonano la campanella fischiettano l'Internazionale.
Proprio per questo, noialtri sosteniamo con ardore
- e senza pudore? - le scuole private, in particolare quelle ecclesiastiche: non già per fare in modo che chi le dirige, attraverso privilegi e fondi e aiuti che concediamo - pur essendo desse istituzioni private, tali quindi da doversi mantenere in piedi non certo coi soldi dello stato (libere scuole in libero mercato) - chiuda un occhio sulle attività che conduciamo a sera, innocenti evasioni che null'altro sono se non serate eleganti in cui ci si rilassa, si beve qualcosa e si fa quattro salti; non per questo, no: bensì per porre un freno a questa indecorosa espansione di ideologia comunista che tra le altre cose avrà come deleteria conseguenza che un domani quegli stessi bambini sapientemente istruiti e costruiti finiranno in una consulta o procura qualunque, a respingerci sacrosanti disegni di legge e decreti, a rinviarci a giudizio, a spedirci avvisi di garanzia.
Anche per questo abbiamo disposto che Giuliano Ferrara prenda posto ogni sera, dopo il tg1, nello spazio che un tempo fu del comunista Enzo Biagi: per porre un freno al dilagante imperio delle Sinistre, che ti racconta quel che vuole e come vuole, ed è in grado di tarparti le ali solo per malvagità, tornaconto personale e giustizialismo. So anche di molti artisti che hanno fatto una carriera ben al di sotto dei loro meriti, perché non si professavano comunisti!
Comunque sia ci penserà lui, un intellettuale, uno dei pochi non asserviti, "in mutande ma vivo", a raccontarvi come stan veramente le cose.
Perché noi stiam con la famiglia
(ciascuno spera che eviti la propria), e anche per questo diciam no all'aborto, al divorzio, ai pari diritti delle coppie di fatto. Non per far - ancora? Ma siete proprio prevenuti! - chiudere un occhio all'alleato di una vita, che ora si dice un po'  perplesso  - ma beninteso, solo perché le versioni raccontate dai comunisti stan traviando anche loro. Sì perché, cari signori, tale è la loro sotterranea potenza: e anche la chiesa, se non pone occhio e memoria (alle prebende, soprattutto), rischia di diventare comunista!

febbraio 26, 2011


Uno si chiede dove sia l'ONU. A cosa serva, quali siano le sue funzioni, quando debba intervenire.
Uno si chiede che significato possano mai avere espressioni quali Forze di Pace, Peacekeeping, Missioni Umanitarie.
Uno si chiede a cosa possano servire i Servizi Segreti, e se qualcosa dell'esplosiva situazione avevano intuito e riferito; perché non sono già là, con una strategia ben precisa, alla guida di un percorso che fosse meno tragico e sanguinario, in direzione di qualcosa che possa veramente portare ad una civilizzazione e distensione di un mondo che finché si vorrà vedere come opposto al nostro, saranno dolori.
In Iraq l'intervento fu immediato, e come retaggio di una scelta dettata solo da interessi economici comprovati e criminali, per cui (si ricordi) nessuno ha pagato né pagherà, ci si concentra ancor oggi sull'Afghanistan, con l'idea - fortunamente adesso meno pronunciata, ma anche la pur illuminata era Obama avrà da veder smorzata la sua luce - di intervenire anche in Iran, e fare un bel po' di casino anche lì, mettendosi a controllare con la forza un'altra area che - di fatto - non cadrà mai.
Tunisia, Egitto, Yemen, Libia - qui, si lascia fare al popolo? Dove siete, tutti? Oltre diecimila morti, solo nell'ultima settimana, bombardati liberamente dall'aviazione del Colonnello grande amico (ricordiamolo, anche questo) del nostro Presidente del Consiglio, ora - solo ora - ben pronto a buttarlo a mare, insieme col Trattato di Amicizia che peraltro loro due hanno messo in piedi, unitamente e a qualche consiglio reciproco su come organizzar meglio i bunga-bunga.
(Per inciso, ricordiamoci, ancora: lo abbiamo fatto venire a Roma in pompa magna; gli abbiamo organizzato anche una convention con delle hostess (?) discinte che annuivano - e tutto ciò, naturalmente pagato coi soldi dei contribuenti ché tanto in Italia si sta bene e abbiamo tanti cellulari e siamo dongiovanni impenitenti si può anche pagare, noialtri che siamo niente più che il Medioriente d'Occidente, il soggiorno a uno o due tiranni esteri. Questo, per prendersi dellle commesse o qualche trattamento di favore nell'approvvigionamento dell'energia, così come era già successo per altri accordi di tipo paternalistico con un altro personaggio assai raccomandabile, quel Vladimir Putin ex-agente del KGB per il quale, evidentemente, la condizione di ex-comunista piuttosto convinto, non è un ostacolo o una colpa agli occhi del nostro premier).
In Occidente stiamo ancora studiando il modo migliore per intervenire.
Siamo ancora alle sanzioni economiche - si sa, il nostro mondo e la nostra visione delle cose sono materiati dal denaro, il denaro ci permea e ci identifica; siamo nulla più che denaro, in tutte le sue declinazioni perverse, da moneta cartacea a oro nero, passando per titoli e azioni.
Il fatto che Gheddafi fosse l'ennesimo tiranno, tollerato e autorizzato in nome di barili di petrolio a miglior (?) mercato - ancora: denaro, il nostro motore e unico fine - passa in secondo piano, un po' come l'essere di fronte all'avere.

 

febbraio 23, 2011


Da oggi (da oggi?) ho due blog.
Bello, aver due blog.
Perché ho due blog?
È un po come avere un cane, da tanto tempo, e poi un bel giorno prenderne un altro e rientrare a casa con quello.
L'altro cane si chiederà: perché hai preso un altro cane? C'ero già io.
In effetti, è un quesito di natura alquanto profonda, perché se hai già un cane, perché ne prendi un altro? Non ti soddisfa più l'altro? Che ci fai poi, col cane vecchio? Lo butti via? Lo trascuri e stai con quell'altro? Credi che il cane abbia bisogno di compagnia? E di un altro cane, poi (voglio dire, già è un cane lui; come tu hai avuto bisogno della compagnia di un cane e non di una persona, magari lui aveva bisogno della compagnia di chiunque, una scimmia, un alligatore, un'ara potenzialmente manfruita - tutto, fuorché di un altro cane)?
E perché sto facendomi queste domande su un cane, forse due? No, dico, dal momento che:

a) non mi piacciono i cani;
b) non ho mai avuto un cane;
c) se anche ne avessi uno, molte cose mi fanno pensare che non ne avrei un altro.

Certo, il fatto che anche nel post precedente andassi scrivendo di come vorrei chiamare un futuribile ed ipotetico cane col nome di Lupone, alquanto mi perplime (era tanto che volevo utilizzare la parola "perplime": passavo momenti tormentati & tendenzialmente insonni, momenti in cui mettevo mentalmente su un elucubratissimo pezzo fiorito in cui questa avrebbe risaltato come la più classica delle gemme, salvo poi a niente invariabilmente giungere, con l'uggia che mi divorava  - sì, lo so: non ho occupazioni migliori, nella vita - e poi mi capita di metterla qui, mentre parlo di cani ipotetici (?), e questo mi perplime ancor di più - tanto ormai ho rotto l'incanto, quindi ne abuso quanto mi pare: perplime, perplime, perplime! - e mi fa rimanere instupidito, qui, a mio perpetuo scorno & disdoro - cazzo, era tanto che volevo anche usare la parola "disdoro": e anche per essa pensavo a tutt'altro alato & nobile contesto, e ciò mi spinge per forza quindi a pensare alla vita in generale ed alla mia in particolare, come già feci una volta a Parigi, in un Novotel a La Defense, giù alla réception, mentre un mio amico si cambiava e l'altro era vinto dai deliqui del cymurro, su in camera: ricordo che non giunsi a nulla di definito se non ad un senso di spyccato fastidio perché i prezzi del bar erano troppo cari - sterilità e limitatezza e finitezza tutto ciò che mi venne - capendo quindi che eran cazzi, lo eran sempre stati, e quando lui arrivò uscimmo a sperderci, però sereni, in zona Céline, in quelle che certo si potrebbero chiamare - ok, lo faccio solo io, e non è nemmen granché appropriato - le cambuse sudicie delle grandi città, ed una popolana colla pezzòla in capo c'indicò generosa la via, in quello che doveva certo essere argot, argot di cui - ça va sans dire - non capimmo un cazzo, e difatti ci perdemmo, e faceva pure freddo e la vita in generale e la mia in particolare avevano ben poco di chiaro o indirizzato).
Ma ok, vado.
A comprarmi un cane, ovvio.
Lo chiamerò Lupone, e sarà un bellissimo esemplare di Cane Da Sbavo e Da Ripicca.
Poi, passerà del tempo, e quindi ne prenderò un altro.
Al nome devo ancora pensare (pensavo a Manitoba, o anche Caniggia - mi pajon belli entrambi), però certo vorrei che questo fosse un magnifico esemplare di Can Barbone Da Angoscia.
Insomma, sì: c'avevo due blog, io.
Uno è questo, l'altro è un altro; questo è quello serio.
Pensa te.

febbraio 19, 2011


...ok, cominciamo a darci delle priorità:

Un giorno (si comincia bene...) mi prenderò un cane lupo, e lo chiamerò "lupone".
Quando andrò a giro con lui, i bambini mi fermeranno, lo accarezzeranno e mi chiederanno:
"Come si chiama?"
E io:
"Lupone!"
Non vedo l'ora che questo accada. E anche se accade nella mia testa e basta, è uguale; è lo stesso un bell'aneddoto.

Inoltre, rintraccerò il tizio che ebbi come professore di musica alle medie. Mi ricordo che nella vita era stato (o era ancora) cornista, e ci raccontava sempre di quanto si arrabbiava il direttore quando lui suonava l'unica nota tenuta per tre battute che aveva scritta nella partitura di non ricordo quale pezzo con sufficienza.
Il direttore gli diceva che non capiva un cazzo, e che nella vita non conta quante note suoni - non è questo quello che conta e non sta certo nella quantità la difficoltà.
Se mai lo incontrerò di nuovo, gli batterò una mano sulla spalla e gli dirò:
"Quelli eran tempi..."

febbraio 14, 2011


13.02.2011: Manifestazione in molte città italiane. Nel complesso, circa un milione di donne hanno dato - "se non ora, quando?" - un segnale assai significativo di quel che pensano del tizio che si trova (chissà come, mi continuo a chiedere... io non conosco nessuno che l'abbia votato!) al governo e dei comportamenti che abitualmente pone in essere. Da parte loro, i sostenitori - stipendiati o genericamente imbecilli - di questo originale governo avevano dato vita il giorno prima ad una manifestazione il cui senso invero sfugge, dal momento che avrebbe voluto spostare il focus in direzione di una non ben chiaribile questione morale, o comunque di privacy violata. La manifestazione aveva come titolo "In mutande ma vivi - privacy per i reati che uno commette, moralisti del cazzo!" (ok ammetto che il sottotitolo l'ho aggiunto io), e chiuque può immaginare quale delle due avrà avuto più spazio sul tg1, tg2, studio aperto, tg5,  tg4.
Ma tant'è; questi son dettagli; a parlare ancora sono loro, i protagonisti che come sempre danno ottima mostra di sé:

[Il Giornale]: "ECCO IL LEADER NUDO! (E IN LUOGO PUBBLICO) - La sinistra in piazza, ma l'unica foto scandalo è quella del suo Nichi Vendola". Per esser precisi, si tratta di una foto del 1979, in cui Nichi Vendola è in una spiaggia (penserei per nudisti, ma non mi pare si tratti di una questione così apodittica), nudo, a passeggio con due amici.

[Vittorio Sgarbi]: "Propongo alle ministre di rispondere con una manifestazione di orgoglio dell'amore, della sua libertà, anche delle sue perversioni. Occorre chiamare in piazza in tutte le città le donne amanti, sotto lo slogan 'donne e amanti di Silvio'. Senza vergogna e senza ipocrisia: quante sono le donne che vorrebbero andare ad Arcore? Proviamo a verificarlo"

[MariaStella Gelmini]: "si tratta delle solite eroine snob della sinistra che sono uscite dai loro salotti per tentare di strumentalizzare la questione femminile e per attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggioranza degli italiane"

[Francesco Storace]: "le donne che scendono in piazza oggi sono figlie di quelle che nel '68 invitavano a fare l'amore e non la guerra. Oggi fanno la guerra a chi fa l'amore: è una sinistra disperata"

[Daniela Santanché]: "Oggi non è un bel giorno per le donne, perchè alcune vogliono continuare a dividere, vogliono fare Eva contro Eva. Farei un appello alle donne: non diventate ancora una volta strumento dei maschi!"

Se qualcosa mi fosse sfuggito (ogni tristo figuro vuol sempre dir la sua, oggiogiorno - nella società dell'immagine vale più un briciolo di notorietà e una spolverata d'apparizione televisiva per dir due parole che una stilla di effettiva competenza, cultura o professionalità), vi prego di farmi sapere. Attendo con ansia, ad esempio, la dichiarazione di Capezzone.

febbraio 10, 2011


[lui-même]: "Cari Colleghi,
Qua ci si sta occupando dell’Egitto, ma c’è un altro paese del Mediterraneo che ha grossi problemi di democrazia, che è sull’orlo della catastrofe: l’Italia, dove i giudici vogliono processarmi."

[frattini]: "Contro di lui c'è una violazione della privacy che può essere portata non solo davanti a un tribunale italiano, ma credo anche dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo."

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No, via...

...mentre si discute su quanti milioni di euro farebbe perdere alle casse dello stato il far festa il 17 marzo, centocinquantenario dell'unità d'Italia. Cazzoni (lavorate mai, voi?) Imbecilli (no, dico sul serio). Incompetenti (siete coscienti di cosa rappresentate?) Disonesti (quali sono - ci sono? - le vostre qualità e competenze?). Inconcludenti (vi rendete conto di quello che dite?). Inopinatamente Privilegiati (stronzi).

QUANTI CAZZO CE NE COSTATE VOIALTRI?

Vi succederà prima o poi qualcosa di brutto (dico al di là del nostro naturalissimo termine della vita, che nel vostro caso - in qualunque caso, per chiunque di voi, in ogni situazione - festeggerò, sappiatelo, con un sapidissimo brindisi & incontenibile gaudio)

febbraio 06, 2011


Giovedì 3 febbraio 2011, il Parlamento ha deciso che la competenza a giudicare il Premier nella vicenda legata alle escort e ai possibili (ma sì, vai, siam garantisti!) festini privati con bunga-bunga e prostituzioni minorili, è del Tribunale dei Ministri e non della Magistratura ordinaria, il che significa se non un organismo per così dire amico (o vicino, o maggiormente connivente che dir si voglia), quantomeno un biblico allungarsi dei tempi e un ridimensionamento in piccolo della cosa. D'altra parte, si sa, l'Italia è una Repubblica giudiziaria, in cui addirittura c'è una cosa che si chiama Corte Costituzionale - piena, come di consueto di giudici di sinistra - che abroga le leggi approvate dal Parlamento (si pensi un po', per dindirindina!). A parte le consuete considerazioni per cui verrebbe da dire che, certo, i comunisti si sono infiltrati veramente dappertutto (media, editoria, giustizia, burocrazia, etc.) tranne che al governo, quello che emerge dalla situazione di cui sopra è che il Parlamento ha deciso (a maggioranza) che il Premier ha chiamato la Questura di Milano nell'esercizio delle sue funzioni. Cioè, ha esercitato il suo potere e la sua funzione di Presidente del Consiglio per indicare una persona (né congiunta né a quella legata in alcun modo) per l'affidamento e il conseguente rilascio da parte della Questura di una minorenne disturbata, trattenuta per furto e prostituzione minorile - perché, per simili accertati ed effettivi motivi la persona in questione si trovava in Questura. Ne deriva quindi - stando alla tesi di cui sopra - che questi dovrebbero essere i poteri che abitualmente un Presidente del Consiglio utilizza; queste le funzioni che normalmente espleta. A cercar di alleggerire (o ingarbugliare?) la matassa, il corollario a tutto ciò è che detto Premier supponeva - gli era stato riferito, il buon senso farebbe supporre (dal momento che di persona non la conosce: vuoi che in passato avesse assoldato come prostituta una nipote di un capo di Stato estero?) - la minore esser la nipote di Mubarack, indi per cui tutto questo è stato fatto per evitare casi diplomatici internazionali. Già: per evitare casi diplomatici internazionali, il premier ha mandato la sig.na Minetti, una bella ragazza-cyborg di 26 anni, ex sua personale (?) igienista dentale nonché consigliere regionale alle prime armi. E hai detto Henry Kissinger. Comunque sia, la suddetta ha prelevato la minore e l'ha lasciata una volta in strada, affidandola a sua volta all'amica con cui quest'ultima divideva l'appartamento, una escort brasiliana o qualcosa di simile.
Ok, io non vado oltre; non ho nemmeno una gran dimestichezza con cavilli e sottigliezze che simile argomento fa sollevare; mi limito soltanto a notare come dietro a tutto questo il Parlamento abbia (s)ragionato e smesso di fatto di occuparsi dei problemi del paese, posto che l'abbia mai fatto; a considerare quindi il fatto che comunque la si voglia mettere, anche cioè ammettendo la buona fede/dabbenaggine del premier, la cosa è in tutto e per tutto un abuso di potere e non un esercizio dello stesso, dal momento che neppure al Presidente del Consiglio è dato sovvertire l'articolo 3 della Costituzione, che - gioverebbe ricordarlo - parlerebbe di come tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge (foss'anche stata la nipote di Mubarak quella tradotta in Questura, non ci sarebbe stata ragione di interventi da parte di chicchessia); ed infine a riportare le parole di Michele Serra (oddio, un altro comunista!!! Che il signor B. c'avesse ragione?) ieri su Repubblica (idem, maledetti comunisti!):

Dunque. La Camera dei deputati del vostro e mio Paese ha votato, a maggioranza, a favore della seguente tesi: Silvio Berlusconi telefonò alla Questura di Milano perché effettivamente convinto che la minorenne marocchina ivi trattenuta fosse la nipote di Mubarak, e di conseguenza era "preoccupato di tutelare le relazioni internazionali" (sono le parole testuali dell'onorevole Maurizio Paniz, del Pdl).
Le ipotesi interpretative, secondo logicxa, sono due e due soltanto. Prima ipotesi: 315 deputati della Repubblica hanno avallato con il loro voto questa ricostruzione perché convinti che sia vera. Ne consegue che considerano il (loro) presidente del Consiglio uno scemo totale, così sprovvisto di discernimento da poter credere che una delle signorine prezzolate conosciute ad Arcore fosse la nipote di un capo di Stato, e avendolo saputo, per giunta, di averla ugualmente scritturata per i suoi festini. Secondo caso: i 315 deputati hanno sottoscritto questa esilarante storiella sapendo perfettamente che è una balla. Ma preferiscono sottoscrivere il falso piuttosto che ammettere che il (loro) presidente del Consiglio possa finire davanti ai giudici per una malinconica faccenda di prostituzione minorile. Dopo il voto vittorioso, parecchi nella maggioranza ridevano. Di che cosa è difficile dire, visto che con il loro voto hanno certificato di essere o dei sostenitori di un cretino, o dei pubblici mentitori.