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ottobre 31, 2004

Su, da bravi... andate tutti alla

LIBRERIA ZETIROTH
(e moriteci, teste di cazzo)

LIBRERIA ZETIROTH - Per coloro che vogliono scoprire cosa c'è alla fine dell'arcobaleno
Ricerca spirituale, autostima, crescita interiore, medicina alternativa, filosofie religiose, templari, esoterismo, angeli, meditazione, reincarnazione, massoneria, masso-fisio-terapia (ah no quella è un'altra cosa, scusate)
Oggettistica correlata agli argomenti.

PROGRAMMA
Lettura tarocchi
Geomanzia sciamanica
Carta del cielo
Astrologia generale

CHIROMANZIA - LA TUA VITA NELLA MANO (o anche: fatti meno seghe)

DIVINAZIONE - CON I CRISTALLI (o anche: bada se li rompi, son del servito bono, zotico)

ACCORRETE, GAJO & NUMEROSO. AI PRIMI 100 FREQUENTATORI SI REGALA PURE IL MISTICO TOSTAPANE "ENIO", L'UNICO ELETTRODOMESTICO IN GRADO DI PREDIRVI IL PASSATO & FUTURO, E DI IMBIZZARRIRSI COME UN CAVALLO SELVAGGIO, DANDO SIMPATICHE SCOSSE DI 220v A DESTRA E A MANCA.

(i successivi clienti, invece, non verranno fatti entrare, perché la vedova motroni, che abita sopra il negRozio, ormai pienamente destata, reagirà rovesciando pitali di merda fumante - la sua - sul nostro rotolante, finché non ci sommergerà. E tra di noi e il mondo ci sarà soltanto un consistente e secco - ma impenetrabile, ormai - strato di POLTIGLIA TIEPIDA)

ottobre 26, 2004

E per la rubrica: LE GRANDI FRASI PER TUTTI I GIORNI, quest’oggi:

NËSE TË DETYROJNË TË BËHESH PROSTITUTË… NE MUND TË TË NDIHMOJMË. NJE RRUGËDALIE EKZISTON. NA TE LEFONO, 800290290CEE

(trad.: sì, vabbene, ho detto che la macchina non gli ce la metto più, qui. Gli può dire che la smetta di rigarmi la fiancata così? Potrebbe anche, per inciso, richiamare i suoi 37 gatti assassini? Hanno devastato il mio raccolto di Manghi Fessi della Caledonia. Grazie)  



Spedisci anche tu la tua frase, stolido! Se sarai fortunato, la vedrai qui, debitamente tradotta. Ricchi premi in palio (a me, ovvio).
Orsù, cazzone, partecipa anche tu, NUMEROSO!

ottobre 21, 2004

Quest'oggi su... CHE CAZZO VUOL DIRE?

COSESA
(NON CI CAPIRETE UNA SÈGA)

Allora, anzitutto Cosesa è la nuova realtà dedicata al C.R.M. in Outsourcing, pensate un po', manica di inetti & stupidi bambaccioni.

In Cosesa confluiscono Gruppo Cos, leader di mercato del Contact Center in outsourcing e dei servizi di Customer Care Management, e Sesa, uno dei leader italiani nel mercato dell'Information and Communication Technology, Premier Partner IBM. Se vi par poco, care le mie merde...

Infine, ovviamente, Cosesa offre alle Aziende la possibilità di fidelizzare ed incrementare la propria clientela grazie ad una molteplicità di servizi che soddisfano ogni tipologia di esigenza.

Sappiate, poi, stronzi, che COSESA si pone come interlocutore per il cliente per le seguenti necessità:  
.
CRM Analitico ed Operativo Amen, Fratello.

Servizi in Outsourcing e Co-sourcing per il Customer Care. Yeahhhhhhhhh

Servizi di Call Center inbound ed outbound. Oh, sìììììììììì, così!

Servizi di Contact Center e di Web Call Center. Eh, certo, quello mica può mancare...

Help Desk minchia! Muggisco di piacere...

Gestione dei Numeri Verdi oh, finalmente qualcosa che capisco. Bella cagata!

Telemarketing e Teleselling e telefaving no? oppure teledanning?

Ricerche di mercato tipo rompere selvaggiamente i coglioni al prossimo tuo?

Gestione Back Office cioè rimettere a posto il retro di un ufficio? boh, ma so un accidente io...  
.

OUTSOURCING CRM Yeah, fratello! dai, continua così, GODO!!!

Continuando a scoprire questa compagnia, razza di imbecilli putridi e microcefali, ecco che veniamo a sapere che le soluzioni basate sul Customer Relationship Management offerte da COSESA danno l'opportunità [o l'impressione?] di migliorare l'efficienza, la qualità del servizio e la capacità di comunicare con i propri Clienti, rappresentando un importante mezzo per ridurre i tempi di risposta ed aumentare la soddisfazione del Cliente. La politica delle soluzioni CRM proposte è basata sulla centralità del Cliente come chiave del successo, al fine di assicurare a quest'ultimo una soddisfazione crescente [è poco meglio farsi le seghe, quelle vere, date retta...], grazie all'attenzione costante sulle sue necessità ed all'azienda la fidelizzazione su larga scala dei propri Clienti.

CONTACT CENTER Tutti quelli che telefonano entro le 23 di oggi vincono un lecca lecca alla banana rosa.

Il Call Center rappresenta per le aziende un potente strumento per trasformare i contatti anche occasionali con i clienti in relazioni stabili e proficue. e per i consumatori e per chi ci lavora un bel paio di palle gonfie e sode

L'esperienza di professionisti della comunicazione telefonica ed una struttura in grado di soddisfare qualsiasi esigenza è al servizio delle aziende, sia pubbliche che private, che desiderano sviluppare un progetto di Call Center inbound o outbound. Oh... ancora, sì, cosìììììììì ggggggggooooooooooodooooooooooooooooo

Tale soluzione risponde a requisiti di massima flessibilità operativa ed è in grado di contenere i costi senza appesantire la struttura. Avvalendosi di infrastrutture tecnologiche avanzate, di operatori adeguatamente addestrati e di tecniche di gestione efficaci, gestiamo in outsourcing le seguenti attività e il budello di so' ma'.

Dunque, ascoltate bene, sottospecie di nojose & amebatiche verruche del menga, che magari qualcosa imparate:

Call center inbound: Muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Servizio informazioni clienti.

Help Desk con elevati contenuti professionali. sì, un par di coglioni

Customer Care. Osteria numero sette cazzo fica culo tette

Call Dispatching. ahahahaah

Numeri verdi, per aziende private e per la P.A. abbreviazione tradizionale per porca armida, una loro amica molto troja che fa uso di questi servizi per farsi pubblicità

Gestione di centralini di grandi dimensioni. gira gira giraaaaaaaaaa segli rotowash!


Capito, stolidi? e poi:

Comunicazione outbound:

Opinion Surveys. amen & alleluja!

Vendita telefonica (beni, servizi, giochi) bingo!

Numeri verdi destinati al Customer Service. yeah!

Assistenza pre o post-vendita. Sì, fratello!

Raccolta e gestione degli ordini. ri-godo...

Centro prenotazioni per servizi. servizi di? idraulica umana? ahahaahahah

Monitoraggio e sollecito crediti. Giusto, fratello!
.

Infine, facce-di-merda, sappiate che Cosesa c'ha pure il:

CONTACT CENTER MULTIMEDIALE che te ci sputi e ti fai male ahahaha mio dio quanto son sympatio

Le modalità d'interazione messe a disposizione da tale soluzione sono: e qui siamo geniali. Ma che c'avete una laurea apposta?

"Call-me-back" [nemmeno se tu mori]: il cliente che visita un sito Web può richiedere di essere richiamato telefonicamente per chiarimenti, approfondimenti o supporto. Vengono utilizzati allo scopo i dati del cliente ricavati da una form di registrazione e le chiamate richieste vengono inserite in una coda per essere servite in modalità "outbound assistita"; tipo la respirazione, ma i rutti non sono previsti

"Talk-to-Agent": il cliente che dispone di un PC multimediale (microfono e altoparlante o cuffia) può stabilire direttamente una conversazione in voce con l'operatore del servizio utilizzando la rete dati di trasporto (Voice over IP ); Ah, il distributore...

"Text-Chat": cliente ed operatore possono comunicare in maniera molto semplice ma efficace utilizzando la tastiera del PC. che potreste anche stioccarvi in culo, secondo le necessità e le capacità anali

"Whiteboard & Collaborative browsing": 'sti cazzi... gli operatori del Web Call Center possono condividere on-line con il cliente immagini, documenti, grafici, filmati e quant'altro può essere di ausilio nell'attività di supporto, tramite un semplice browser. E' possibile condividere la navigazione o lasciare il controllo al cliente, mantenendo comunque attivo il colloquio in modalità VoIP o t-chat.
.. 


Capito, merde? orsù, che state aspettando? che vi s'attacchi il conigliolo alla cacciatora (coll'ulive, per chi ignora i piaceri gastronomici) al tegame della vostra mamma? chiamate, chiamate

CHIAMATE...
che vi s'impiega noi


Chi mi spiega qual è l'utilità di tutto questo, e quando il mondo ha cominciato a impazzire così, vince un ciuccione dalla Armida di cui sopra. Astenersi perditempo. Se ci prova uno di questa azienda o similari, può anche risparmiarsi il tempo, tanto non l'ascolto per principio e lo mando in culo proditoriamente [che, a differenza di tutti questi termini, un significato ce l'ha, e vuol dire A TRADIMENTO] e preventivamente. Sicché, il baluba in questione non se ne accorge nemmeno.

DOTTOR MERDA
Junior Account Manager & advertising promotion seller

ottobre 16, 2004

ECCEZIONALE!!! UN MANIPOLO DI IDIOT CIOÈ NO, VOLEVO DIRE FINI SCIENZATI DELL’ECONOMIA, RICERCATORI (SÌ, MA DI COSPICUE DOSI DI MINCHIA NEL GIRARROSTO) PRESSO LE PIÙ PRESTIGIOSE UNIVERSITÀ MONDIALI (TIPO LA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE, NEL MASSACHUTTES – O ANCHE QUELLA DI PASTASCIUTTA AL PESTO, CON SPOLVERATA AI TARTUFI, IL TUTTO INNAFFIATO DI UN BUON VIN BRULÉ E POI GANASCINO E VIA AL MOTEL “DA GYUNIPIERO – TE LO PONGO E TE LO PONGO NEL BUO NERO” DI FRISIA) SALVANO IL MONDO. AH, BENE! CI VOLEVATE, NUOVI MESSIA! ADESSO TUTTO TORNERÀ AL SUO POSTO, E L’UOMO TORNERÀ A RESPIRARE ALL’UNISONO CON LA NATURA E SENTIRSI PARTECIPE DEL TUTTO, SECONDO LA LEZIONE DELLA MISTICA NEOPLATONICA, ERA ANCHE ORA D’ALTRA PARTE, MENO MALE SONO ARRIVATI LORO. VI FA UNA SEGA L'UNIVERSO, E LA MATERIA.

DRAGHI!

"...È come una gara tra topi, dicono, ma il formaggio alla fine non ha il sapore che ci si aspettava. I ricercatori hanno iniziato ad analizzare le indagini nelle quali si chiede alla gente quanto sia felice, trovando un risultato importante: i soldi spesi per case da sogno, grandi automobili o altri beni di lusso, non aumentano la felicità. “Se usiamo gli aumenti di reddito, come fa la maggior parte di noi, per comprare ville o grandi auto, non saremo molto più felici di prima”, ha scritto Robert H. Frank, professore di economia alla Cornell University, in una recente pubblicazione. In ogni caso, la media dei redditi, negli ultimi cinquant’anni, è più che triplicata mentre quella della soddisfazione è rimasta stabile. “Significa che se il reddito influisce sulla felicità, è quello relativo e non quello assoluto quello che conta”. In altre parole, avere molti soldi rende le persone più felici, ma solo fino a quando la gente che le circonda non inizia a guadagnare. Così come si cerca di avere sempre più denaro, ma dopo un po’ la soddisfazione è sempre inferiore rispetto all’inizio. “C’è sempre qualcuno che ha una casa più grande della tua, una macchina più potente o un bene più prezioso. Diventa, insomma, una continua corsa a ostacoli”, dice Louise Brooks, che gestisce un patrimonio immobiliare a Long Island. “Pensi sempre di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, fino a quando arrivi alla mia età e ti rendi conto che è irrilevante”, aggiunge Brooks, 61 anni. Per lavoro lei incontra persone ricchissime: “Ci sono gli infelici e quelli che stanno bene, come nelle altre classi sociali”. La logica funziona anche con i Paesi, sottolinea il ricercatore Ed Diener. I Paesi poveri che diventano ricchi guadagnano molto anche in felicità e soddisfazione: questo perché riescono a soddisfare senza difficoltà i bisogni primari. Ma dopo aver raggiunto un buon reddito (oltre gli 8 mila euro l’anno) la loro felicità cresce in modo più lento. Case e auto, concordano i ricercatori, non danno molto nel lungo periodo, mentre – ora lo dicono anche gli economisti – la stabilità in famiglia, una relazione fissa e la salute rendono molto più felici, così come prendersi più tempo per se stessi o per i propri cari. La ricetta? “Cambiare le politiche sociali: più ferie, meno inquinamento e meno stress al lavoro”. Ma l’economia tradizionale non è troppo d’accordo."

ottobre 14, 2004

Un brano dal mio ultimo romanzo, a titolo Fuffy Pimpy Tinty & lo Stronzolo Gigante, edizioni Johnny Merda, lire (voglio lire, niente eury, giacché io son ONESTO) 13.500 (+ IVA 20%). Spedizioni a carico vostro, fatemi sapere quante copie ne volete che ve le spedisco insieme a un fiore d'ibisco essiccato e pressato PERSONALMENTE (vale a dire con le mie chiappe)

"Andavo all’università, e prendevo il treno ogni mattina, la mattina non troppo presto – mettiamo fossero le 8.20. Da un giorno a quell’altro, mi pare fosse un venerdì, c’era uno stronzo sui binari. Un enorme stronzo, lì, allungato come un lumacone nel mezzo del binario, esattamente adagiato su uno dei listelli di legno fra le due rotaie. Come ci fosse arrivato o chi ce l’avesse deposto, non so; ma lui era lì, bello marrone scuro, e si restringeva in cima, largo e corposo. Piegava leggermente da una parte, verso di me. Era impressionante. Poi arrivò il treno, e lo ricoprì con le sue carrozze. Io salii. Il giorno dopo era ancora lì, e quello dopo e quello dopo ancora. Nessuno lo toglieva, né la terra poteva assorbirlo. Non ricordo giorni di pioggia, in quelle mattine, ma forse ce ne furono; del resto non conta, perché nemmeno quella fece nulla. Niente pareva poterlo scalfire, e i giorni passavano. Sempre marrone, magari un po’ più scuro, e sempre bello corposo. Io mi mettevo ogni giorno alla sua altezza, davanti a Lui, e lo guardavo. Ci rimanevo quasi assorto, ogni volta: mi appoggiavo alla ringhiera di ferro dietro di me, dando le spalle al sottopassaggio, e lo guardavo. Piano piano il marrone cominciò a diventare nero. Sempre di più, sempre di più; e piano piano lo Stronzo cominciò a restringersi. Ma era un processo lento, molto lento. I giorni passavano. Sempre lì, nessuno diceva nulla. In un certo senso, si può dire che ci fossimo solo io e lo Stronzo, quelle mattine, in attesa del treno. Io facevo il tifo per Lui. Il treno ci passava sopra quando arrivava, e la mattina dopo tutto ricominciava da capo. Passò veramente tanto – forse due mesi, forse tre – dacché lo vidi la prima volta a quando sparì, e anche allora si può dire che non sparì del tutto, perché mi rimase ben fisso in mente, lo Stronzo, lì, di un bel marrone umido e poroso, che pareva sudasse. E comunque, rimase per molto tempo anche la traccia su quel binario, su quel listello di legno fra le rotaie. Ancora, se si guarda bene, qualcosa si scorge. O forse è solo la mia immaginazione.

Da allora ho imparato che anche uno stronzo, se messo nelle giuste condizioni di sussistenza, può vivere a lungo (e dopo, comunque, non muore nei nostri cuori). Il che forse non sarà molto, certo, ma non è neanche poco."

ottobre 12, 2004

E per la rubrica COSA CAZZO VUOL DIRE?, quest'oggi leggiamo quanto segue:

Answers opera nell’“esternalizzazione di processi di gestione di dati e documenti e nella digitalizzazione (back office) per conto di banche e grandi aziende ed offre servizi di call-center e Crm (front office), conto terzi. Ha sedi a Milano, Roma, Firenze, Pistoia e Pisa e fra i clienti annovera Tim, General Electric, Italgas, Henkel, Motorola, Banca Popolare di Lodi, IlSole24Ore, Cerit”.

(si notino non solo i contenuti, ma anche la punteggiatura, checcazzo!)


Orsù, operoso lettore: manda anche tu brani originali, ridicolmente incomprensibili, assurdamente irritanti come questo. Verranno inseriti qui, e letti da miliardi di persone, tra cui me per circa 1 miliardo di volte, che è questo più o meno quante volte ci torno qui, che le visite indicate in basso a destra son tutte mie.
Paperi a mazzi, a tutti. Ricoperti di cioccolato fuso (o merda, dipende da chi gli piace)
. 
Ah, inoltre, chi vuole e può:
esiste un documentario sul vostro (mio, no di certo) presidente del consiglio. È stato girato da una tv americana, e il vostro (riborda!) governo ne ha bloccato la diffusione NON SOLO in Italia, ma anche in occasione di una rassegna documentaristica tenutasi in Norvegia. Sono riusciti a trasmetterlo in Francia e Germania (Arte). Sfortunatamente (per loro), il documentario gira su internet. Scaricatelo: da Edonkey o Emule, basta ricercare “citizen Berlusconi” e mettere in download. Sono 700mb, ed è sottotitolato in italiano.
Chi non ha l'adsl si attrezzi;
si attrezzi o si uccida.

Paperi a pioggia, senza antenna.

ottobre 07, 2004

"Non capisco come fa uno a innamorarsi. La gente è idiota."
"a volte lo sono, ma guarda che colori hanno oggi gil alberi."
"e allora?"
"penso che sia più divertente vedere cose del genere insieme a qualcuno che da soli."
"può darsi... ma continuo a pensare che sia meglio vederle con una tigre che con una persona."
"be', questo è inutile dirlo."

ottobre 05, 2004

Il Dottor Merda riceve, e volentieri pubblica. Può tale appello cadere inascoltato? L'amico Luigi K. Scaramuzzino da Prato, qui, DEVE avere un seguito...


"Gentili Consiglieri e Assessori del comune di Prato; cittadini tutti,

diciamoci la verità: noi pratesi non abbiamo mai goduto di buona fama in Italia. Del resto per lungo tempo non abbiamo goduto di fama alcuna, tant’è vero che fino a quando la ferrovia non ci ha resi una stazione obbligata per spostarsi su e giù per il nostro Bel Paese, parlando della nostra Città fuori dei confini regionali, si doveva dire “Prato in Toscana”.

Questa storica mancanza di attributi tradizionali da accoppiare all’immagine del pratese è terminata, con grande sollievo di tutti, nel corso del secolo scorso, durante il quale, grazie al benessere prodotto dall’esplosione della piccola e piccolissima impresa, il Nostro si è potuto fregiare delle qualifiche di “contadino arricchito”, “fanfarone rumoroso”, “evasore fiscale”, “ignorante superficiale e arrogante”.

Durante le fiere del tessile e le vacanze abbiamo cominciato a farci conoscere anche a livello internazionale come abili guidatori di fuoristrada in centri storici chiusi al traffico, e come impreparati frequentatori di ristoranti di livello ("Cameriere! Questo prosciutto puzza di pesce" "Ma signore, è salmone...")

A noi pratesi tutto questo non ci è mai importato più di tanto. Del pratese si possono dire molte brutte cose, e tante potrebbero essere anche vere, ma non si può certo dire che egli sia altezzoso, o che conservi memoria degli insulti. Non abbiamo un bastone su per il culo come i fiorentini o i senesi, noi. Il pratese non si offende se lo chiamano cenciaiolo: anzi, dei cenci il pratese mena gran vanto.

Ma ecco, crediamo che in questi giorni si stia passando il limite. Uno di noi, un pratese, del tutto tipico nella sua impalpabile pratesità, con la sua bella moglie di Viareggio si è presentato in questi giorni in televisione, al programma Grande Fratello, di fronte a milioni di telespettatori. Nel giro di poche puntate, con i suoi remissivi atteggiamenti e con le sue imbarazzanti dichiarazioni sull’argomento, costui ha fatto capire a chiunque, dentro e fuori la casa, di essere mestamente rassegnato all’eventualità che la sua sposa possa e/o voglia essere scopata da qualcun'altro.

A sua parziale giustificazione l'imbecille in questione dice di far parte di una coppia “aperta”, affermazione che però, visti i componenti della coppia in questione (tristo 40enne + 24enne in fregola) viene recepita come una triste, indifendibile e meschina ammissione pubblica di essere portatore sano di enormi corna.

Non crediamo che a nessuno sfugga la pericolosità del fatto che una simile icona, del tutto negativa e portatrice di valori malsani, possa entrare a far stabilmente parte dell'immaginario collettivo degli italiani: questo marito penitente e remissivo che osserva la moglie annusare altri maschi e non batte ciglio è una mina vagante per la tranquillità delle future vacanze delle famiglie pratesi, le cui madri e mogli e sorelle verranno insidiate d'ora innanzi su tutte le spiagge d'Italia da sciami di gagà, avventurieri e ruffiani, ragionevolmente certi dell'impunità per quanto avranno avuto modo di osservare in televisione.

Siamo forse gli unici che ritengono necessario mettere fine a questo scempio? Gli unici a essere preoccupati per le conseguenze di questa vicenda? Pratesi, facciamo attenzione!
E soprattutto, facciamo qualcosa!

CPP
(Comitato Pratesi Preoccupati)

dott. Luigi K. Scaramuzzino