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febbraio 26, 2014

STRVGGENTE RYCORDO D'ESTATE, o anche: AH, GIOVENTÙ!

Ero un ragazzino. Avrò avuto (in realtà lo so benissimo: avevo quattordici anni, quindici da compiere di lì a qualche mese - ma, si sa, la vaghezza fa maudit) tredici-quattordici anni, e nella mia prima estate da studente delle scuole superiori, lavoravo (dovrei dire: guadagnavo il mio primo fantastiliardo in gettoni d'oro, dentro cui di lì a poco mi sarei sollazzato facendo il bagno e tuffandomi di testa) come cameriere con obbligo di stappamento bottiglie ai matrimoni, con relativa piaga sanguinante sul pollice sinistro (o forse destro, o forse entrambi: quando non hai più niente per controbattere il nemico, tiragli, misero, la gruccia!) e conseguente promozione/arretramento al bar, con obbligo di tenuta rifornimenti in termini di beveraggi, cocktail (forse) e camparini (più che altro) serviti agli avventori demodè dell'albergo-ristorante "Tònfami", di Tirami-La-Leva, provincia di Supremo. 
Tra gli avventori si segnalava il Tonarelli, un tizio litigioso col prossimo e che però pareva Ray Charles pvrtvttavia vedente, che camminava col bastone (lui, no Ray Charles) e arrivava puntuale ad aggrapparsi al bancone del bar per chiedere un Brancamenta doppio o a volte anche un Rabarbaro Zucca, gli occhiali scuri a fondo di bicchiere (ecco perché sembrava Ray Charles) e i crespi capelli grigio-bianchi che parevano afro (idem).
Ma non è questa la sede o lo scopo del raccontare, indi per cui passiamo sopra al Tonarelli, che peraltro - bontà sua, o anche: poveraccio! - sarà già ampiamente morto stiantato, e anche in virtù di ciò - svppongo - lo si può archiviare tosto.
Il quid della narrazione son qui le aspettative e i fremiti dell'adolescente, che ha speranze per l'avvenire, che brama il successo, che sogna l'arte, che vuol esser emulo de' suoi ydoli: suonare il piano, cantare, vestirsi a cazzo ed incantare stuoli di ragazze.
Essere Elton John.
Avevo già capito tutto, della vita.
La sera che nel paesello, come da consuetudine settimanale, suona il duo "Maurilio & Giobatta", voce e tamburello uno (il bello del paese, brizzolato e a metà fra l'hippy ed il vintage), chitarra & tastiere e tutto il resto l'altro (maestro di musica alle medie, vecchiarello dal capello grigio ma l'animo ancor indomito); dicevo, quando arrivano 'sti due, per il ragazzino che era in me - e dico era non a caso: è morto lì - è una festa péi sensi e una passata di carta moschicida sulle aspirazioni e aspettative.
La Matrona dell'Albergo-Ristorante, con la sua còfana di capelli falso scuri, a fine serata m'introduce, me ragazzino che tutta la sera ha passato a portare a' tavoli dei partecipanti alla serata con obbligo di ballo e felicità per tutti, nell'ordine: gassose, crodini, analcolici biondi e anche castani, a seconda del grado di invecchiamento non necessariamente lodevole, ancora crodini, acquebrillanti e tè freddi liposciolti nell'acqua del syndaco, noccioline e spume bionde - insomma: la matrona dell'istituzion del posto m'introduce appo i due inconstrastati ydoli, a cui ho comunque già portato acqua, birra, acqua, e anche una coca-cola.
Sicché insomma, ci sarei anche un pochino familiare, via.
Ella, che m'ha sentito suonare lo scordato piano della sala da pranzo, mentre che al bar non veniva nessuno, dice:
"Lo sapete? anche lui suona... è in gamba, 'sto ragazzo!"
(La signora mi fa un po' da mamma surrogata e m'ha preso a benvolere, anche perché sono a settecentoquattordici chilometri da casa - in realtà sarei a dodici minuti di treno, sì e no ventun chilometri dalla casa avita, però tutti in salita).
L'ex-maestro di musica è l'unico che ascolta; la gente è ormai sfollata, e il cantante ancor piacente è probabilmente a sgrondar il merlo, per via di tutte quelle birre. 
C'ha pure un orecchino. Vado in sollucchero e mi ràvano le mani, emozionatissimo. 
Sto. Un po', svdo.
Ma sicché, scrollando l'argentea chioma, mentre sta rimettendo tutto l'armamentario (addirittura un Atari col Cubase, collegato via MIDI alla chitarra-synth!) mi fa qualche domanda: cosa ti piace, cosa non ti piace, che intenzioni hai, e via così.
Due minuti, poco più (mentre la Matrona è già tornata ad incassare, registratore di cassa chiuso, tutti in mano, metta qui grazie, ce li deve aver precisi però, ok, va bene?), poi torna la voce+tamburello (al secolo: Maurilio), che si mette in buona lena nell'arrotolamento d'un cavo, il gomito come perno e l'altro braccio a mulinello.
Giobatta: "lo sai, Maurilio? Anche lui è un musicista, eh!"
Maurilio: "sì? Senti, senti allora: orecchio!"
E lascia andare un lungo peto, stridulo, quasi flautato, che va a morir come in agonia.
Giobatta: "sentito? questo era un do calante!" 
E mi strizza l'occhio. Maurilio, invece, imperturbabile, continuava ad avvolgere il cavo. 
Il gomito come perno, e l'altro braccio a mulinello.
Ecco come morì, il ragazzino che era in me.

(Che poi, quando fu giorno di paga, dopo due mesi, scoprii pure che non avevo neppure guadagnato il mio primo fantastiliardo in gettoni d'oro. 
Niente bagno per sollazzarmi: se volevo potevo pure tuffarmi, ma avevo solo da picchiare in terra la mia testina. Di cazzo.)

gennaio 29, 2014

GMB - Giovani Menti Brillanti

(o anche: ogni commento è superfluo - oppure: vuoi una relazione o un animale da compagnia?)

GMB 1: "...che poi, qui, è una cosa... ti basta una parola sbagliata e non si tromba per due mesi... è sempre un casino; ce n'è sempre una da fare: si va al supermercato, si va a comprare roba, c'è da portarla fuori, poi, e loro parlano, parlano: ti racconta di quella sua amica, di quell'altra cosa, di quel pettegolezzo, te poi magari ti girano i coglioni di tuo, rispondi un po' male, e non si tromba per du' mesi!"
GMB 2: "Eh sì, e in più: muso, e passi anche per quello stronzo o che non capisce, o non se ne interessa. Ma a te che te ne frega, di tutte quelle stronzate? Voglio dire: badiamo di scopare, la sera. Altro che stronzate, discorsi, cazzate!"
GMB 3: "Bah, e quelli che invece si son sposati una russa o una romena, invece... ma lo sai, lo vòi sape': hanno fatto ma di molto bene: tornan la sera, trovano tutto stirato, la cena pronta, la casa pulita... non ci son discorsi a cazzo, non c'è da parlare di questo o di quest'altro, tutte quelle stronzate su quella o su quegli altri, o sui parenti. E poi tu trombi di continuo!"
GMB 1: "Sì: perché poi loro, quelle dell'est dico, son cresciute che non avevano nulla, da dove venivano: c'avevan solo la bellezza, e il trombare. 'Un c'era altro, là, sicché..."
GMB 2: "Sì sì, e poi se anche ti capita che ci litighi, lo sai che: dopo ti trombano a cattive, allora. A stronze, più forte anche. Me lo diceva il Ciapetti, lì, che lui c'ha la moglie rumena..."
GMB 3: "Invece qui, ti tocca sempre stare a ragiona': quelle stanno in casa, zitte, tu ci scopi, e non c'è da stare a far discorsi, o da pensare ad andar fuori, a far questo o quello"
GMB 1: "Oh, io ti dico una cosa: c'era coso, là, come si chiamava, il Micheli, Mauro, lo conosci, no: lui c'ha la moglie russa. Ecco, lui mi diceva: tutte le mattina, appena sveglio, lei gli portava il caffè e poi gli faceva un pompino. Lì, nel letto, appena svegli. Faceva tutto lei, beveva tutto. Non c'era verso, eh, tutte le mattine: e questo era il buongiorno. E poi la sera la trombava!"
GMB 2: "Ecco, vedi? La tu' moglie invece, sta lì a culo torto, perché invece magari il giorno prima gli hai risposto male, e non trombi per du' mesi"

gennaio 21, 2014

LE PAROLE SONO IMPORTANTI! CAZZO!

C'è grande sintonia con Forza Italia, sulla riforma del Titolo V della Costituzione, sulla riforma del Senato; ma anche sulla legge elettorale

Ma per curiosità, di grazia: la "Grande Sintonia" si può estendere anche al lodo Alfano, alla legge Gasparri, allo scudo fiscale, alla depenalizzazione del falso in bilancio, alla Cirami e alla ex-Cirielli, a Ruby Rubacuori nipote di Mubarack, ai magistrati come cancro della democrazia, alle manifestazioni davanti al Tribunale di Milano, al Legittimo Impedimento, alla Legge Pecorella, ai condoni, e via a peggiorare?
Complimenti, Matteo Renzi da Rignano sull'Arno: incontri non si sa bene a qual titolo un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale e interdetto dai pubblici uffici (e se magari ti par poco, tieni a mente che questo tizio fino a ieri l'altro rappresentava lo Stato - malgrado quello stesso Stato, dico), ti ci accordi in fretta & furia, e ce lo vorresti anche far passare come grande successo? Quale grande successo, poi, che sinceramente non ho ben capito?
(E vogliamo anche ricordare di passaggio quali altri grandi accordi c'hanno fatto in passato gli allora Pezzi Grossi della Sinistra? Ah già, ma tu sei incommensurabilmente più furbo degli altri - quelli eran roba d'apparato, roba vecchia & polverosa, stantia & superata!) 
E a che titolo parlava, poi, quello stesso tizio, visto che tecnicamente niente rappresenta né può rappresentare? Ti è per venuto in mente, in quella bella TestaQuadra, che parlare con Silvio Berlusconi, oggi, è quanto di più sbagliato moralmente e scorretto formalmente tu potessi fare? Detto per inciso, poi: lo sai o non lo sai che questo paese, grazie anche al sopraccitato tizio e alla sua miratissima "desertificazione culturale" ha la memoria della mosca che picchia sul vetro, e se tu ti metti a trattare alla pari con un pregiudicato di fatto dai un altro bel colpo di spugna alla sua condanna davanti agli stolidi italiani e glielo sdogani un altro po'? Ancora un passo e ce lo facevi passare come il più grande statista degli ultimi centocinquant'anni, o un nobile padre della patria (ops, caso strano: son proprio le parole che va starnazzando lui, proprio dopo il vostro incontro. Bravo; bravo: bravo).
Bravo, ancora, complimenti: anche per volerci spacciare la tua fretta d'arrivare per le urgenze del paese e le impazienze del popolo, che ha dato il voto a te nelle primarie proprio "come ultima speranza" (concetto tutto tuo, e tra l'altro opinabilissimo).
No: nemmeno in nome dell'urgenza (un'urgenza a comando, come sempre in Italia, dove si par sempre all'ultima spiaggia e sull'orlo del baratro, salvo poi vedere come quest'ultima spiaggia e questo baratro son sempre il solito sonnacchioso limbo della procrastinazione) non si può far passare una cazzata per un grande risultato, che tra l'altro non si capisce quale sia: un altro porcellum, con un premio di maggioranza ancora una volta incostituzionale, liste bloccate con nomi imposti dall'alto (riborda!), e uno sbarramento un po' più rigido, così si fa un favore all'amico Silvio, che può cancellare pure l'insignificante Alfano e i suoi sodali?
Ma basta, di questo e dei dettagli sicuramente ne saprai di più e meglio, ci mancherebbe. Io vedo le cose da fuori, avanzatempo.
Quel che resta a me è, più che tutto, quella "Grande Sintonia": grande sintonia con forza italia e con quello che forza italia ha rappresentato e rappresenta; grande sintonia con quel tizio che continua a rappresentarla a dispetto della legge e delle sue legittime condanne, forza italia.
Ecco: grande sintonia con quella gente CE L'AVRAI TE E SOLTANTO TE, caro il mio MatteoRenzi da Rignano sull'Arno.
E se questo ti pare il solito Complesso di Superiorità della Sinistra con i suoi distinguo manichei, io non so proprio che farci.
Vedi, caro coso, lì: si dà il caso che Silvio Berlusconi non sia tanto "il nemico", il nemico da combattere, aborrire, distruggere; bensì - e molto più semplicemente - un criminale. Condannato. Interdetto. Con altri procedimenti in corso, tra l'altro (recidivo, quindi, magari).
Io, con Silvio Berlusconi e Forza Italia, GRANDE SINTONIA non ce l'ho per niente, e un accordo/incontro di qualsivoglia natura, con un pregiudicato non lo faccio né lo voglio.
Scusati per le tue parole: e fallo in tempo brevi, di grazia.

(e adesso vatti a far fare un altro bel servizio fotografico in giacchetto da Fonzie sul giornale di Alfonso Signorini, va'... e poi una bella capatina da Maria deFilippi. Cena elegante ad Arcore, naturalmente)

gennaio 14, 2014

GMB - Giovani Menti Brillanti

(o anche: Giornata Mondiale della Beozia - oppure: Delle Imperfezioni Della Democrazia: secondo cui uno vale uno e tutto il resto vien da sé, ti vo in culo e porto tre. Studia e informati, informati e studia. Tanto i grandi numeri siamo noi, cazzo vòi?)

GMB 1: “no, guarda, io a casa non ci sto praticamente mai. Tempo fa potevo giocare un po’ al computer, alla play, anche, ma sennò… tipo, per dire: film non ne ho mai guardati. Mai.”
GMB 2: “Ma nemmeno tipo in queste giornate d’inverno? La domenica, tipo, che ne so… il pomeriggio, il fine settimana?”
GMB 1: “No, non ne ho mai guardati, non mi riesce. Io avrò visto quattro o cinque film nella vita: Amici Miei, qualcosa di Nuti, Arancia Meccanica… basta. Proprio non ce la fo a stare davanti alla televisione. Anche la televisione, poi, non guardo praticamente nulla. Oh, da una parte, peccato, eh…  perché sennò uno la domenica potrebbe anche andare al cinema, per dire; però... proprio no. Non li guardo, i film, non ce la faccio. Due ore davanti al video, davvero… oh, se era una partita di calcio, o di basket, allora sì, senza problemi, ma film proprio…”
GMB 2: “ah, io invece un bel film… mi ci appassiono anche, lo guardo anche volentieri… ma, leggere? Ti piace leggere? Leggi?”
GMB 1: “NO.”(1) 
GMB 2: “ah… ma che fai allora quando sei a casa?”
GMB 1: “Dormo. Poi non ci sono praticamente mai, io a casa. Io a casa? Bisognerebbe fossi morto! Davvero! Prima guardavo anche tanta politica, poi, no, m’hanno rotto i coglioni fra tutti, basta, veramente, non ne posso più, son tutti uguali. E poi parlano, parlano e basta. Ora se tipo la Juve gioca il sabato, e la domenica poi non c’è nemmeno il basket, qui, sento un po’ la radio, Radio Sportiva.” (2)


______
(1) Originale il majuscolo - tono perentorio & apodittico, palmi delle mani in fuori, presa di distanze chiara & netta, quasi offesa: oh ma stai scherzando? Che fai, offendi? Cazzo dici? Oh!
(2) Per inciso, e per il piacer d'essere un po' fazioso a cazzo, noto altresì che il tizio della Juve vota a destra (potrebbero seguire anche altre prove, insomma). A volte basterebbe essere/avere dei buoni registratori, e trascriver pari pari. Così, un po' ci perde, purtroppo.

luglio 04, 2013

Io? Quegli altri, casomai!

...e ancora una volta, questo rimane il paese in cui si fa un passo avanti e tre indietro. Magari pure un bel po' di tempo dopo, purché sempre retroattivi, tanto per complicar le cose: oggi tocca alla Consulta, che boccia la soppressione delle province, in quanto incostituzionale (?).
E si rimane il solito paese di amici degli amici, di rendite di posizione e di "benaltrismo": c'è sempre bisogno di una manovra lacrime e sangue, è l'ora di finirla con gli sprechi e coi privilegi, ma deve sempre toccare a qualcun altro. Tocchi i tassisti? Manifestazione, agitazione, gente in piazza a strepitare: è un abominio, ci vogliono distruggere, ci lasciano in mutande. Vadano a trovarli, quelli che evadono davvero! Rivolgi le attenzioni ai commercianti? Scandalo degli scandali, manovre inique, il governo che vuol colpire la piccola impresa, non ci si fa (a far cosa, tra l'altro?). Ti butti sui riccastri in vacanza? È un complotto comunista, o qualche tizio in divisa che cerca facile pubblicità. Cerchi più fortuna con gli avvocati, coi barbieri, con gli statali? Tanti auguri.
E se per caso qualcuno riesce, dopo mille & mille resistenze, a muovere un dito e fare una qualunque mossa, non si tema, qualche altra strada per ripristinar lo status quo si trova sempre. Perché son sempre gli altri, chissà quando e chissà come, che devon pagare e porre fine/rimedio a tutto questo spreco, buco di bilancio, spread, quel che vi piace.
Non siamo un popolo - e sai la novità, fin qui! - siamo un agglomerato di categorie, di compartimenti stagni, di caste, entità che si difendono a vicenda. E ciascuna sostiene le responsabilità dell'altro.
Responsabilità, sì, ma non da intendersi nel senso morale, o di positivo consesso civile & civico del termine: è una pura e semplice accusa, una cosa che ci palleggiamo l'un l'altro, mentre tutto rimane com'è. 
 

giugno 06, 2013

I Ricordi (così, sì, tra 'l lvsco e 'l brvsco)

...mi ricordo, sì, proprio mi ricordo - ora, così di botto, ero lì all'acquajo e di colpo m'è sovvenuto, già: d'un tizio che noi si chiamava Tex, e che c'aveva un giacchetto nero di camoscio con le frange, secco allampanato e con la testa che pareva una ghianda, i capelli in testa come la cupola di questa, però neri; gli occhi grigi e la pelle bianca, come stinta e tirata in qua e in là, che sotto si vedevan le vene bluastre. Più che tutto, il tizio c'aveva poi di quei denti che pare sian diafani, quasi trasparenti: non si sa come sia e come non sia, ma certa gente c'ha i denti che pare ci si veda attraverso. Più t'avvicini alle estremità, meno son densi: come c'avessero una bella boccata di bottoni di plexiglass buttati là a casaccio. 
Comunque sia, Tex veniva regolarmente e giustamente canzonato dagli astanti & circostanti e, a vieppiù appesantire il fatto, certo non veniva in suo soccorso l'averci una voce-a-strillozzo che non fosse stato Tex uno avrebbe detto che era la Rosa Russo Iervolino, o anche Luis Miguel quando faceva quell'urletto disumano, quello che saggezza anziana faceva dire: pare un gatto schiacciato all'uscio
A sua arma di difesa, Tex diceva d'esser Missino - bontà sua - e aggiungeva che portava tanta merda rompere i coglioni a un Missino, sapeste, quindi basta, vedete di finirla. E provava anche a picchiar qualcuno, ma nessuno lo prendeva sul serio. 
Io, a que' tempi, sapevo una sega cos'era un Missino; e sicuramente anche lui che cavolo n'avrà saputo mai, povero coglione.
In ogni caso, il problema oggi non si pone, perché di certo Tex e il suo bel giacchetto di camoscio colle frange, la testa-a-ghianda con relativa cupola pilifera, gli occhi grigi e la pelle lattiginosa; insomma, luilì: sì, luilì sarà di sicuro morto e sepolto, stecchito & sotterrato, dead and gone, cibo per vermi o anche per cani.
E lo sapete il che? Bene. 
Io per me c'ho anche piacere, eccome: meglio (assai) lui che io.


marzo 12, 2013

FOTO DI GRUPPO

sicché, insomma, sì, ecco, via, dicevo... c'era, sì, c'era questo complotto contro il povero cittadino SilvioBerlusconi®, complotto volto a limitarne le libertà e le ricchezze, questo attacco sconsiderato contro il di lui patrimonio, la di lui immagine e la di lui libertà (e 'l budello di so' mà - morta tra l'altro, ma insomma: pace). 
Ovvòve! Dico: OVVOVE! 
Orsù, muoviàmci a sdegno tutti quanti anzicheno: Italia s'è desta! Tutti quanti insieme, tenendosi per mano, d'in su la vetta del tribunale antico, a cantare a squarciagola o insomma a presenziare il nostro sdegno. 
Povero Presidente (ma presidente di che, tra l'altro? del MILA®?), presidente siamo con te menomalechesilvioc'è! Povero GelCapello!
Mi ricordo, sì, mi ricordo.
Ma questo complotto, poi, da cosa sarebbe mosso & ordito, alla fin del pane? Ma nulla più che dall'invidia e dalla bile, dal livore di chi rosica innanzi al successo cristallino in tutti i campi, siano essi il trombar le PHYAE minorenni o l'esser l'uomo di fiducia della mafia, l'evadere il fysco o il posseder mezzo paese purché in modi leciti o illeciti fa lo stesso.
Ma noi t'amiam, PIO BOVE! 
Non ti curar di lor, ma guarda e passa (e vai magari in culo, sì).

P.S. (un piesse a metà pezzo s'era mai visto?) mentre scrivo il Barcellona ha segnato il 3-0. Ri t'amo, Pio Bove, dio voglia tu stiantassi! Becca! 

Ma insomma, si diceva: questo astio, questo accanimento giudiziario, che movente ha ad avere, se non un credibilissimo (criterio della lectio facilior - chi non ha studiato l'ispidissima filologia italiana e/o romanza è un caprone - però fortunato - oltre che naturalmente un comunista-togarossa-nipotino di stalin) astio da parte di chi è per natura frustrato e comunista e non lo vuole lì solo perché sennò andrebbe a ledere interessi incancreniti e rendite di posizione consolidate/malate, a scuotere un sistema di potere che tutto possiede, dai media alle televisioni all'editoria alla cultura egemone catto-sinistroide e via e via e via? Suvvia, un po' di libertà, allentate la vostra morsa, o nipoti di Stalin: il comunismo ha fallito, il muro è crollato, il dado è tratto!
Libertà, libertà, libertà! Su' miei quaderni di scolaro; sui prodigi della notte; sul mare delle barche; su ogni carne consentita (e non - tanto c'è il legittimo impedimento). Libertà!
Questi magistrati che non garantiscono equità, ma solo livore. 
Questi PM che aberrano dalla norma (quale norma?).
Questi funzionari deviati dello Stato, di parte e giustizialisti. 
Questa giustizia a orologeria, questo accanimento teso all'eliminazione anche fisica di un avversario che, poverino, gliè venuto pure l'uveite prima e lo scompenso pressorio poi, e stai a vedere magari è la volta che ci resta (diovolesse, c'ho pronta la bottiglia in frigo).
Tutto questo, sì, e noialtri lì, sulle scale: a protestare, a brigare e menar vanto, della nostra vita, costretta; come dita. Dei piedi.
Ma insomma, sì, questo complotto si diceva: quello di cui l'accusano, di preciso, cos'è? Evasione fiscale, prostituzione minorile, concussione, corruzione di senatori, ricettazione, concorrenza sleale, corruzione di giudici, appropriazione indebita, creazione di fondi neri.
Maledetti PM, lo volete eliminare. Tutti da Napolitano, su, lesti!

Mi vien su però, come rocquefort che si ripresenta, nel contempo una domanda: ma lì, su quelle scale, in quella bella foto di gruppo, tutti insieme appassionatamente, belli papaveròsi/rifatti, tronfi & supponenti e malcreati; dico: lì, tutti quanti a a fare i guappi, maledetta magistratura... MA BRUNETTA, C'ERA?
Perché io mica l'ho visto!
AHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAH


(p.s. - stavolta un p.s. a fine scritto, vai: complimenti a Grillo, che continua a tuonare. Utile, no? A un certo punto, potrebbe anche smettere di piovere, eh? Si potrebbe anche guardarsi intorno e vedere un po' dove asciugare. Che non va bene niente s'è capito, sai. O se si cominciasse a provare a riparare qualcosa, invece di indicarlo e di urlar che è rotto? Noi qui ci si deve vivere, hai visto mai)

P.P.S. E sono 4. Che sia l'inizio della fine. O fai ricorso perché l'arbitro l'ha sorteggiato WOODCOCK, vai.
Buona jacuzzi, nella tua suite d'ospedale, lì.

marzo 05, 2013

Io l'Uomo Comune in parlamento ce lo manderei tutt'al più in gita

Se i vertici (come li conosciamo fino ad oggi - eccezion fatta magari per la Lega e qualche altro "notevole" soggetto politico, che hanno niente più che messo in pratica da qualche anno quel che accade adesso, solo in salse di volta in volta nordiche, razziste, etc.) sono comunque il prodotto di una selezione, più o meno attenta, più o meno naturale - questo è un altro discorso, volete provare ad immaginarvi come sarà la base?
Sarebbe anche l'ora di chiudere il libro delle favole: non si dà in nessun caso che a vertice malvagio corrisponda base buona. Il vertice lo esprime la base, è in qualche modo un'emanazione diretta di questa: poi, ci saranno certo meccanismi di agganci, addentellature, piccole o grandi ingiustizie, aderenze, scorciatoie. Ma la prima spinta è dal basso.
Ricordatevi sempre che il vostro vicino è un tizio che si lamenta della Terribile Crisi© mentre smanetta l'IPAD, apre il SUV col telecomando, non fa/si fa fare ricevute, e via così. È indignato, ma lo è - a ben guardare - perché qualcun altro ruba meglio, e ruba di più.
Per evitare un rimedio peggiore del male (altra arte di cui in Italia si è maestri sommi),  l'Uomo della Strada dovrebbe restarci, sulla strada, e rimanere a far le sue valutazioni politiche (e non) al bar, com'è sempre stato.
Casomai, una vera rivoluzione parte dal basso, dal singolo individuo; è guidata e interiore al tempo stesso, mirata e profonda: lenta, lentissima, ma costante, ci migliora ed al contempo è una rinascita (né, ed è anche un bene, ci sono più i tempi o società adatti per rivoluzioni quali atti di violenza puri e semplici). 
Una rivoluzione comincia smettendo di parcheggiare in doppia fila. E poi va avanti.


febbraio 28, 2013

Quando te lo dico io te grugnisci, poi vedrai ti passo tre milioni d'eurini e un trogolo pien di bucce, nuovo nuovo

...e mentre viene fuori qualcosa (che si è sempre saputo in realtà, ma ogni volta che il rubinetto butta acqua calda in Italia qualcuno ha da meravigliarsi) sul simpatico & bello Sergio De Gregorio (campione dipietrista del 2006, diciamo sarebbe il suo Razzi-Scilipoti di allora, e come mole li varrebbe entrambi - quand'è che finiremo di ringraziar Di Pietro per tutta questa bella gente? Grazie, grazie, grazie) e una compravendita di senatori nelle elezioni che videro poi il governo monco di Romano Prodi; mentre Grillo continua a distruggere e spaccare (finché si accorgerà che sta distruggendo la sedia su cui egli stesso siede), posseduto dal demone della negazione a tutti i costi e dalla rabbia, che a ben parlarne è un'emozione (non un sentimento: c'è assai più differenza di quanto non si pensi) alquanto cieca; mentre accadon queste cose, a sinistra si fan le pulci al Vello d'Oro, e come i rospi dopo piovuto torna fuori anche D'Alema - così, tanto per gradire. E dice stronzate, più o meno come sempre.
Tifiamo per il camion, nel caso: sappilo, caro baffino. 
Bello è anche - altra campana - sentire proposte costruttive tipo quelle sul reddito di cittadinanza: diamo 1.000€ a ogni cittadino italiano (ottimo: così nessuno va più a lavorare - io per primo) e quei soldi li prendiamo dagli stipendi degli statali e dalle pensioni dei medesimi. 
Perché c'è sempre bisogno di un nemico contro cui schierarsi, contro cui dire noi. La famiglia contro la famiglia; il vicino contro il vicino, il campanile contro il campanile; guelfi contro ghibellini, il paesello contro l'altro paesello: in Italia è un'arte di cui siam maestri, e che maestri.
Comunque sia, l'oggetto contendere a Sinistra - si contende e si discute: purché sempre a vuoto - è adesso l'ipotesi di quelli che ci fosse stato Renzi, avremmo vinto noi. 
In soldoni, e col senno di poi.
Ora, si sa cosa è buono a pienar di solito il senno di poi; tuttavia - per quel che vale, e quel che posso vedere io (i due concetti più o meno si equivalgono) - si dovrebbe notare che:

- Renzi si è presentato a regolari Primarie, ed ha perso in regolari Primarie;
- Bersani ha vinto, e nemmeno tanto di misura.

Poi, si potrà discutere sui modi con i quali Renzi si è presentato sul palcoscenico del Centrosinistra, sui toni che ha usato, sulle persone a cui pareva essersi legato, e via così. Però, il fatto unico e indubitabile è che abbia perso, e abbastanza nettamente. Quindi, il candidato era Bersani, e Renzi rimaneva dov'era (anzi, bravo è stato a non prender le consuete italiche scorciatoje, dando i natali a un qualche movimento tipo Rottamatori con Renzi, Tutti Carrozzieri con Renzi, Movimento Democratico dei Rottamatori, e via così)
Ma ancora, qualcuno continuerà a dire:

- Avrebbe rubato voti al PDL. Sì, qualcosa probabilmente, ma quanti? Se vi vien la tentazione di unire questo dato alla favoletta secondo cui il mummificato Berlusconi sarebbe tornato solo perché le primarie del PD le ha vinte Bersani e non Renzi, lasciate proprio perdere: è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e prima di tutto dovrebbe far arrabbiare Renzi stesso: dando ovviamente per assurda l'ipotesi che Berlusconi sia lì dov'è perché ama il suo paese, e che quindi si sarebbe nuovamente immolato solo per salvare nuovamente lo stivale dalla Bandiera Rossa alla riscossa (con Bersani nipotino di Stalin ad agitarla, mentre predisponeva piani quinquennali e Kolkhoz) cosa significherebbe? Che non si sarebbe presentato in virtù di un qualche accordo con Renzi perché dei propri interessi - vero e unico motore della sciagurata presenza ventennale dell'allegro vegliardo nella vita politica italiana - si curasse in qualche modo quest'ultimo? 
Si sarebbe presentato eccome, e avrebbe dato vita al solito show trito & ritrito, con IMU restituita in contanti, nipoti, cani, e avversari che puzzano e han la forfora. Renzi o non Renzi. E allora il gioco sarebbe stato più o meno lo stesso (e non scordiamoci mai dell'ipotesi broglio, che non sarebbe nemmen del tutto nuova).
- Era una faccia più "presentabile" di Bersani. Probabilmente vero, ma teniamo a mente che Renzi rimaneva sempre lì: non si sta parlando di un reietto preso a calci e sputi, espulso dal partito, additato a nemico del popolo, e via discorrendo. No: Matteo Renzi faceva, e fa, ancora parte del PD (è stato bravo: vedi sopra), tant'è che ha preso normalmente parte alla campagna elettorale (stiamo bassi, va', e ripensiamo a ciò che successe tempo addietro fra Hillary Clinton e Obama, per dire). 
Se poi esiste qualche elettore PD capace di aver sostenuto Renzi alle primarie per poi non andare a votare alle politiche per qualche forma di delusione/ripicca, beh, questa gente si merita tutto quello che accade nel paese.

Io credo che le due ragioni fondamentali del calo di voti del PD sia l'avanzata di Grillo (i cui voti Renzi avrebbe in alcun modo intercettato - semplicemente, nessuno avrebbe potuto farlo), e la bomba MPS. Picchia e mena, che altro?
Renzi o non Renzi, a cui - credo - tutta l'avventura può anche avere fatto bene per chiarirgli una volta per tutte il concetto che non tutto il vecchio è da rottamare e non tutto il nuovo è da promuovere: si pensi al Trota, tanto per dire. 

Tutto ciò però aspettando (magari con una doppietta) non solo il caro vecchio baffino, ma anche l'altro, il suo compare nemico che s'era rintanato a scriver libri da Manhattan. 
Torneranno mica entrambi, tanto per il gusto di dire du' cazzate?