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febbraio 26, 2014

STRVGGENTE RYCORDO D'ESTATE, o anche: AH, GIOVENTÙ!

Ero un ragazzino. Avrò avuto (in realtà lo so benissimo: avevo quattordici anni, quindici da compiere di lì a qualche mese - ma, si sa, la vaghezza fa maudit) tredici-quattordici anni, e nella mia prima estate da studente delle scuole superiori, lavoravo (dovrei dire: guadagnavo il mio primo fantastiliardo in gettoni d'oro, dentro cui di lì a poco mi sarei sollazzato facendo il bagno e tuffandomi di testa) come cameriere con obbligo di stappamento bottiglie ai matrimoni, con relativa piaga sanguinante sul pollice sinistro (o forse destro, o forse entrambi: quando non hai più niente per controbattere il nemico, tiragli, misero, la gruccia!) e conseguente promozione/arretramento al bar, con obbligo di tenuta rifornimenti in termini di beveraggi, cocktail (forse) e camparini (più che altro) serviti agli avventori demodè dell'albergo-ristorante "Tònfami", di Tirami-La-Leva, provincia di Supremo. 
Tra gli avventori si segnalava il Tonarelli, un tizio litigioso col prossimo e che però pareva Ray Charles pvrtvttavia vedente, che camminava col bastone (lui, no Ray Charles) e arrivava puntuale ad aggrapparsi al bancone del bar per chiedere un Brancamenta doppio o a volte anche un Rabarbaro Zucca, gli occhiali scuri a fondo di bicchiere (ecco perché sembrava Ray Charles) e i crespi capelli grigio-bianchi che parevano afro (idem).
Ma non è questa la sede o lo scopo del raccontare, indi per cui passiamo sopra al Tonarelli, che peraltro - bontà sua, o anche: poveraccio! - sarà già ampiamente morto stiantato, e anche in virtù di ciò - svppongo - lo si può archiviare tosto.
Il quid della narrazione son qui le aspettative e i fremiti dell'adolescente, che ha speranze per l'avvenire, che brama il successo, che sogna l'arte, che vuol esser emulo de' suoi ydoli: suonare il piano, cantare, vestirsi a cazzo ed incantare stuoli di ragazze.
Essere Elton John.
Avevo già capito tutto, della vita.
La sera che nel paesello, come da consuetudine settimanale, suona il duo "Maurilio & Giobatta", voce e tamburello uno (il bello del paese, brizzolato e a metà fra l'hippy ed il vintage), chitarra & tastiere e tutto il resto l'altro (maestro di musica alle medie, vecchiarello dal capello grigio ma l'animo ancor indomito); dicevo, quando arrivano 'sti due, per il ragazzino che era in me - e dico era non a caso: è morto lì - è una festa péi sensi e una passata di carta moschicida sulle aspirazioni e aspettative.
La Matrona dell'Albergo-Ristorante, con la sua còfana di capelli falso scuri, a fine serata m'introduce, me ragazzino che tutta la sera ha passato a portare a' tavoli dei partecipanti alla serata con obbligo di ballo e felicità per tutti, nell'ordine: gassose, crodini, analcolici biondi e anche castani, a seconda del grado di invecchiamento non necessariamente lodevole, ancora crodini, acquebrillanti e tè freddi liposciolti nell'acqua del syndaco, noccioline e spume bionde - insomma: la matrona dell'istituzion del posto m'introduce appo i due inconstrastati ydoli, a cui ho comunque già portato acqua, birra, acqua, e anche una coca-cola.
Sicché insomma, ci sarei anche un pochino familiare, via.
Ella, che m'ha sentito suonare lo scordato piano della sala da pranzo, mentre che al bar non veniva nessuno, dice:
"Lo sapete? anche lui suona... è in gamba, 'sto ragazzo!"
(La signora mi fa un po' da mamma surrogata e m'ha preso a benvolere, anche perché sono a settecentoquattordici chilometri da casa - in realtà sarei a dodici minuti di treno, sì e no ventun chilometri dalla casa avita, però tutti in salita).
L'ex-maestro di musica è l'unico che ascolta; la gente è ormai sfollata, e il cantante ancor piacente è probabilmente a sgrondar il merlo, per via di tutte quelle birre. 
C'ha pure un orecchino. Vado in sollucchero e mi ràvano le mani, emozionatissimo. 
Sto. Un po', svdo.
Ma sicché, scrollando l'argentea chioma, mentre sta rimettendo tutto l'armamentario (addirittura un Atari col Cubase, collegato via MIDI alla chitarra-synth!) mi fa qualche domanda: cosa ti piace, cosa non ti piace, che intenzioni hai, e via così.
Due minuti, poco più (mentre la Matrona è già tornata ad incassare, registratore di cassa chiuso, tutti in mano, metta qui grazie, ce li deve aver precisi però, ok, va bene?), poi torna la voce+tamburello (al secolo: Maurilio), che si mette in buona lena nell'arrotolamento d'un cavo, il gomito come perno e l'altro braccio a mulinello.
Giobatta: "lo sai, Maurilio? Anche lui è un musicista, eh!"
Maurilio: "sì? Senti, senti allora: orecchio!"
E lascia andare un lungo peto, stridulo, quasi flautato, che va a morir come in agonia.
Giobatta: "sentito? questo era un do calante!" 
E mi strizza l'occhio. Maurilio, invece, imperturbabile, continuava ad avvolgere il cavo. 
Il gomito come perno, e l'altro braccio a mulinello.
Ecco come morì, il ragazzino che era in me.

(Che poi, quando fu giorno di paga, dopo due mesi, scoprii pure che non avevo neppure guadagnato il mio primo fantastiliardo in gettoni d'oro. 
Niente bagno per sollazzarmi: se volevo potevo pure tuffarmi, ma avevo solo da picchiare in terra la mia testina. Di cazzo.)

gennaio 29, 2014

GMB - Giovani Menti Brillanti

(o anche: ogni commento è superfluo - oppure: vuoi una relazione o un animale da compagnia?)

GMB 1: "...che poi, qui, è una cosa... ti basta una parola sbagliata e non si tromba per due mesi... è sempre un casino; ce n'è sempre una da fare: si va al supermercato, si va a comprare roba, c'è da portarla fuori, poi, e loro parlano, parlano: ti racconta di quella sua amica, di quell'altra cosa, di quel pettegolezzo, te poi magari ti girano i coglioni di tuo, rispondi un po' male, e non si tromba per du' mesi!"
GMB 2: "Eh sì, e in più: muso, e passi anche per quello stronzo o che non capisce, o non se ne interessa. Ma a te che te ne frega, di tutte quelle stronzate? Voglio dire: badiamo di scopare, la sera. Altro che stronzate, discorsi, cazzate!"
GMB 3: "Bah, e quelli che invece si son sposati una russa o una romena, invece... ma lo sai, lo vòi sape': hanno fatto ma di molto bene: tornan la sera, trovano tutto stirato, la cena pronta, la casa pulita... non ci son discorsi a cazzo, non c'è da parlare di questo o di quest'altro, tutte quelle stronzate su quella o su quegli altri, o sui parenti. E poi tu trombi di continuo!"
GMB 1: "Sì: perché poi loro, quelle dell'est dico, son cresciute che non avevano nulla, da dove venivano: c'avevan solo la bellezza, e il trombare. 'Un c'era altro, là, sicché..."
GMB 2: "Sì sì, e poi se anche ti capita che ci litighi, lo sai che: dopo ti trombano a cattive, allora. A stronze, più forte anche. Me lo diceva il Ciapetti, lì, che lui c'ha la moglie rumena..."
GMB 3: "Invece qui, ti tocca sempre stare a ragiona': quelle stanno in casa, zitte, tu ci scopi, e non c'è da stare a far discorsi, o da pensare ad andar fuori, a far questo o quello"
GMB 1: "Oh, io ti dico una cosa: c'era coso, là, come si chiamava, il Micheli, Mauro, lo conosci, no: lui c'ha la moglie russa. Ecco, lui mi diceva: tutte le mattina, appena sveglio, lei gli portava il caffè e poi gli faceva un pompino. Lì, nel letto, appena svegli. Faceva tutto lei, beveva tutto. Non c'era verso, eh, tutte le mattine: e questo era il buongiorno. E poi la sera la trombava!"
GMB 2: "Ecco, vedi? La tu' moglie invece, sta lì a culo torto, perché invece magari il giorno prima gli hai risposto male, e non trombi per du' mesi"

gennaio 21, 2014

LE PAROLE SONO IMPORTANTI! CAZZO!

C'è grande sintonia con Forza Italia, sulla riforma del Titolo V della Costituzione, sulla riforma del Senato; ma anche sulla legge elettorale

Ma per curiosità, di grazia: la "Grande Sintonia" si può estendere anche al lodo Alfano, alla legge Gasparri, allo scudo fiscale, alla depenalizzazione del falso in bilancio, alla Cirami e alla ex-Cirielli, a Ruby Rubacuori nipote di Mubarack, ai magistrati come cancro della democrazia, alle manifestazioni davanti al Tribunale di Milano, al Legittimo Impedimento, alla Legge Pecorella, ai condoni, e via a peggiorare?
Complimenti, Matteo Renzi da Rignano sull'Arno: incontri non si sa bene a qual titolo un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale e interdetto dai pubblici uffici (e se magari ti par poco, tieni a mente che questo tizio fino a ieri l'altro rappresentava lo Stato - malgrado quello stesso Stato, dico), ti ci accordi in fretta & furia, e ce lo vorresti anche far passare come grande successo? Quale grande successo, poi, che sinceramente non ho ben capito?
(E vogliamo anche ricordare di passaggio quali altri grandi accordi c'hanno fatto in passato gli allora Pezzi Grossi della Sinistra? Ah già, ma tu sei incommensurabilmente più furbo degli altri - quelli eran roba d'apparato, roba vecchia & polverosa, stantia & superata!) 
E a che titolo parlava, poi, quello stesso tizio, visto che tecnicamente niente rappresenta né può rappresentare? Ti è per venuto in mente, in quella bella TestaQuadra, che parlare con Silvio Berlusconi, oggi, è quanto di più sbagliato moralmente e scorretto formalmente tu potessi fare? Detto per inciso, poi: lo sai o non lo sai che questo paese, grazie anche al sopraccitato tizio e alla sua miratissima "desertificazione culturale" ha la memoria della mosca che picchia sul vetro, e se tu ti metti a trattare alla pari con un pregiudicato di fatto dai un altro bel colpo di spugna alla sua condanna davanti agli stolidi italiani e glielo sdogani un altro po'? Ancora un passo e ce lo facevi passare come il più grande statista degli ultimi centocinquant'anni, o un nobile padre della patria (ops, caso strano: son proprio le parole che va starnazzando lui, proprio dopo il vostro incontro. Bravo; bravo: bravo).
Bravo, ancora, complimenti: anche per volerci spacciare la tua fretta d'arrivare per le urgenze del paese e le impazienze del popolo, che ha dato il voto a te nelle primarie proprio "come ultima speranza" (concetto tutto tuo, e tra l'altro opinabilissimo).
No: nemmeno in nome dell'urgenza (un'urgenza a comando, come sempre in Italia, dove si par sempre all'ultima spiaggia e sull'orlo del baratro, salvo poi vedere come quest'ultima spiaggia e questo baratro son sempre il solito sonnacchioso limbo della procrastinazione) non si può far passare una cazzata per un grande risultato, che tra l'altro non si capisce quale sia: un altro porcellum, con un premio di maggioranza ancora una volta incostituzionale, liste bloccate con nomi imposti dall'alto (riborda!), e uno sbarramento un po' più rigido, così si fa un favore all'amico Silvio, che può cancellare pure l'insignificante Alfano e i suoi sodali?
Ma basta, di questo e dei dettagli sicuramente ne saprai di più e meglio, ci mancherebbe. Io vedo le cose da fuori, avanzatempo.
Quel che resta a me è, più che tutto, quella "Grande Sintonia": grande sintonia con forza italia e con quello che forza italia ha rappresentato e rappresenta; grande sintonia con quel tizio che continua a rappresentarla a dispetto della legge e delle sue legittime condanne, forza italia.
Ecco: grande sintonia con quella gente CE L'AVRAI TE E SOLTANTO TE, caro il mio MatteoRenzi da Rignano sull'Arno.
E se questo ti pare il solito Complesso di Superiorità della Sinistra con i suoi distinguo manichei, io non so proprio che farci.
Vedi, caro coso, lì: si dà il caso che Silvio Berlusconi non sia tanto "il nemico", il nemico da combattere, aborrire, distruggere; bensì - e molto più semplicemente - un criminale. Condannato. Interdetto. Con altri procedimenti in corso, tra l'altro (recidivo, quindi, magari).
Io, con Silvio Berlusconi e Forza Italia, GRANDE SINTONIA non ce l'ho per niente, e un accordo/incontro di qualsivoglia natura, con un pregiudicato non lo faccio né lo voglio.
Scusati per le tue parole: e fallo in tempo brevi, di grazia.

(e adesso vatti a far fare un altro bel servizio fotografico in giacchetto da Fonzie sul giornale di Alfonso Signorini, va'... e poi una bella capatina da Maria deFilippi. Cena elegante ad Arcore, naturalmente)

gennaio 14, 2014

GMB - Giovani Menti Brillanti

(o anche: Giornata Mondiale della Beozia - oppure: Delle Imperfezioni Della Democrazia: secondo cui uno vale uno e tutto il resto vien da sé, ti vo in culo e porto tre. Studia e informati, informati e studia. Tanto i grandi numeri siamo noi, cazzo vòi?)

GMB 1: “no, guarda, io a casa non ci sto praticamente mai. Tempo fa potevo giocare un po’ al computer, alla play, anche, ma sennò… tipo, per dire: film non ne ho mai guardati. Mai.”
GMB 2: “Ma nemmeno tipo in queste giornate d’inverno? La domenica, tipo, che ne so… il pomeriggio, il fine settimana?”
GMB 1: “No, non ne ho mai guardati, non mi riesce. Io avrò visto quattro o cinque film nella vita: Amici Miei, qualcosa di Nuti, Arancia Meccanica… basta. Proprio non ce la fo a stare davanti alla televisione. Anche la televisione, poi, non guardo praticamente nulla. Oh, da una parte, peccato, eh…  perché sennò uno la domenica potrebbe anche andare al cinema, per dire; però... proprio no. Non li guardo, i film, non ce la faccio. Due ore davanti al video, davvero… oh, se era una partita di calcio, o di basket, allora sì, senza problemi, ma film proprio…”
GMB 2: “ah, io invece un bel film… mi ci appassiono anche, lo guardo anche volentieri… ma, leggere? Ti piace leggere? Leggi?”
GMB 1: “NO.”(1) 
GMB 2: “ah… ma che fai allora quando sei a casa?”
GMB 1: “Dormo. Poi non ci sono praticamente mai, io a casa. Io a casa? Bisognerebbe fossi morto! Davvero! Prima guardavo anche tanta politica, poi, no, m’hanno rotto i coglioni fra tutti, basta, veramente, non ne posso più, son tutti uguali. E poi parlano, parlano e basta. Ora se tipo la Juve gioca il sabato, e la domenica poi non c’è nemmeno il basket, qui, sento un po’ la radio, Radio Sportiva.” (2)


______
(1) Originale il majuscolo - tono perentorio & apodittico, palmi delle mani in fuori, presa di distanze chiara & netta, quasi offesa: oh ma stai scherzando? Che fai, offendi? Cazzo dici? Oh!
(2) Per inciso, e per il piacer d'essere un po' fazioso a cazzo, noto altresì che il tizio della Juve vota a destra (potrebbero seguire anche altre prove, insomma). A volte basterebbe essere/avere dei buoni registratori, e trascriver pari pari. Così, un po' ci perde, purtroppo.