Care amiche, cari amici (diceva quella dello Studio2 in via delle belle donne 19, Firenze - ah le vecchie pubblicità di TeleliberaFirenze! Ah, be' teNpi!): pensate forse voi che il problema prioritario del Vs. paese sia il lavoro? Le condizioni contrattuali? La burocrazia? Il costo del lavoro? Il caro-benzina? Il costo della politica? Il caro-vita? Le infrastrutture? La sanità? Mannò, care le mie merdine infingarde:
la priorità dell'Italia sono i processi del premier Berlusconi. E la privacy (la sua, e quella di quelli come lui).
D'altra parte, signori, è difficile tener sotto mano tutti gli affari che uno può avere, quantomeno su scala così ampia. Per quanto uno possa aiutarsi artificialmente, trovarsi fisicamente in più posti contemporaneamente è impossibile. Anche a far truccare Bondi dal visagista delle dive, la differenza resta evidente. Proprio per questo c'è il telefono, meraviglioso strumento di sdoppiamento; funzionale, pratico, perfetto. Ma non vai a indovinare un po' te che quei nipotini di Lenin dei magistrati (maledetti) pensano bene di cedere alla esecrabilissima moda delle intercettazioni telefoniche? Vi par tollerabile? Vi par costume da paese civile, che il sig. Tizio possa saper gli affari del signor Caio? Che la sig.ra Antafani Testoria possa venire a conoscenza del fatto che il sig. Asmaro Autolitano alla tal data è arrivato con un'ora di ritardo a lavoro, e che quindi ha avvertito? Che il prode Balducci Enio un mese e mezzo fa ha acquistato un bel paio di vans nuove e ora se le mette non appena la procacissima troterella Papajanni Marika gli accorda un abboccamento galante con probabilissima elargizione delle sue grazie, quantomeno quelle dalla cintola in su? No, certo che non lo è. La privacy è sacra. Ne va della Vostra sicurezza. E non state a pensare ai contenuti, a ciò che viene intercettato; concentratevi sulla cosa in sé. Uno spregevole mezzo, è indubbio. E – si badi bene – TUTTI GLI ITALIANI SONO INTERCETTATI. È scritto anche su “Il Giornale”, è un dato certo e incontrovertibile. Parola di Gran Mogol, forse. Comunque sia, è impellente e prioritario mettere un freno a questi cani rognosi, queste pulci fastidiosissime, queste zecche succhiasangue. Per questo, motivato più di ogni altra cosa quanto necessario atto è promulgare tosto una velina, una bozza di legge, una norma, un Decreto che vieti nel modo più assoluto tale incivilissima pratica. E ciò ne spiega una.
Allo stesso modo, è – se possibile – ancor di più insopportabile che i summentovati giudici/magistrati/fottutissimisgherrid'unpoterecomunistacheancoraogginonèdeltuttodebellato continuino a perseguitare il ns. caro amatissimo presidente del Consiglio, inibendogli tra l'altro ogni possibilità di manovra per il bene del vostro (nonché suo) amatissimo paese. Perché tutto ciò? Perché questa “inimicizia grave” e reiterata verso di lui? Nonostante l'ampia tolleranza e il rispetto delle opinioni altrui che sempre ha contraddistinto il nostro Premier, è parimenti impellente & prioritario muoversi, promuovendo un emendamento in grado di porre un freno a questo inutile brulicar di processi, tanto più che i veri criminali sono quelli che gli stessi giudici si ostinano a lasciare impuniti, nonostante le nostre reiterate segnalazioni e i nostri instradamenti: dico coloro che insozzano le nostre strade, chiedono la loro sudicia elemosina, entrano di nascosto nel nostro paese e lo violentano, magari rubandovi in casa, uccidendo e stuprando. Ecco il motivo – unico e solo – di quello che, malignamente, i malvagi comunisti si ostinano a chiamare “emendamento salva-premier”: un tentativo di metter fine a sprechi di tempo (i fantomatici processi fino al 30 giugno 2002 - tutti su nessuna base) nonché a lenire l'odio che da sempre ha caratterizzato la magistratura nei suoi rapporti verso la parte buona dello stato, odio che – in definitiva – potrebbe benissimo venir usato in maniera più costruttiva, verso coloro che veramente minacciano il nostro paese. Bloccando quei vecchi processi per reati non gravi, diamo priorità a quelli per reati più gravi agendo così nell'interesse della collettività, come è stato anche chiaramente spiegato. Comunque sia, seppur la faziosissima opposizione lascia l'aula, sappiate che non siamo spaventati: cambieremo questo paese alla faccia loro. E magari faremo di quest'aula un bivacco di manipoli. E questo spiega l'altra. E' tutto chiaro?
Ancora una volta, I-TALIANI:
Grazie, grazie, grazie! Grazie alla Vostra lungimiranza, al Vostro impegno politico, alla Vostra intelligenza. E adesso tornate a guardare il culo della Canalis e le poppe di Elena Santarelli. È più bona la velina bionda o quella mora?