Visite

novembre 29, 2007

CIMABRESIO: e ti prego, non essere triste!
TUCANIO: No, ma non è tanto quello… la tristezza in fin dei conti mi serve, mi serve per scrivere. Sai: pagine, pensieri, idee, tristezza…
CIMAMBRESIO: be’… in questo caso, allora... e hai scritto molte pagine, quindi?
TUCANIO: Nemmeno mezza.


(da I maestrevolissimi et etiam dilettevol molto ragionamenti del Cimabresio vil mercante e del Tucanio trist'impiegato di concetto, atto I scena III, di Durazzo Rimanenza da Molgiate Cantarutto - NW)

novembre 28, 2007

I RICORDI

Mi ricordo, sì mi ricordo il mio poliedrico farmacista, che aveva la faccia a castoro però più stretta in cima e larga in fondo, alle ganasce, come Bill di Indovina Chi? (maledettissimo Indovina Chi?, io prendevo sempre Eric, che era quello coi capelli gialli la faccia tonda e il cappello blé da marinajo però più tondeggiante ed irreale, e alla fine nessuno voleva più giocare con me perché mi facevano la prima domanda – al massimo due – e vincevano: “è Eric?”, e io “sì”, o anche al limite “ha il cappello”, “sì”, “è Eric”, sì”; e poi mi chiedevo come cazzo facessero a indovinare subitissimo così, maledetti loro… a me mi piaceva Eric di Indovina Chi?, oh, c’aveva il suo bel magnetismo, con quel faccione tondo e i suoi capelli gialli; era il mio idolo – d’altra parte chi cazzo avrei dovuto prendere, Herman? Clara? Charles, con quei baffoni gialli alla Rude Barbaro del Nord? Eric tutta la vita checcazzo; anzi, a ripensarci ora mi nomino solennemente Presidente del Club Virtuosi Amici di Eric di Indovina Chi? – chi si vuol iscrivere s’aggreghi, ovviamente dietro comprovata e distesamente spiegata & dimostrata ammirazione smisurata del personaggio), del quale – Bill – peraltro aveva anche il pizzetto.
Ora, il mio Poliedrico Farmacista non aveva particolarità veruna, non fosse che sapeva tutto, era dappertutto, aveva abilità in tutto: se in palestra, nello spogliatojo c’era lui, vestito con una fasciante tutina da spinning nera variegata in bordeaux, pronto a’ ludi ginnasiali, col corpo a pera castorizia in bella mostra; se aprivi il giornale la domenica mattina, c’era la sua foto in quanto vincitore d’un concorso di modellini navali, mentre stringeva fiero fiero la sua creazione (l'esatta riproduzione della Nave da Cargo del XVIII sec. "Grongo III", con tanto di bandiera Bungaresca e cannoni in marzapane); se capitavi in farmacia per comprare gli Zigulì al Barbacane (ah, gli Zigulì al Barbacane!) con un fumetto sottobraccio, lui ti intratteneva con una sottile disquisizione sugli albi più vecchi di Corto Maltese, e com’erano stati ristampati ottimamente nell’edizione dell’Espresso, il tutto mentre ti faceva lo scontrino, ecco a lei son cinquecento lire se ce l’ha in foglio preferisco. Tutto poteva, tutto sapeva, il mio poliedrico farmacista. Se andavi in giro, lo trovavi. Era anche abile giocatore di bocce, e a un certo punto snellì anche, si vedeva bene dal camice bianco, perché andava anche in mountain bike.
Facile sapesse a menadito anche le odi del Parini – ahahahahaahahahoioi, il Parini ahahahah, è inutile, via: ogni volta che mi vien da ripensare al Parini – chissà perché – rido.
Ahahahahahahah, il Parini, "Quando Orion dal cielo / declinando imperversa / e pioggia e nevi e gelo / sopra la terra ottenebrata versa, / me spinto ne la iniqua / stagione, infermo il piede, / tra il fango e tra l'obliqua / furia de' carri la città gir vede; / e per avverso sasso / mal fra gli altri sorgente / o per lubrìco passo / lungo il cammino stramazzar sovente" - ahahahahah il Parini, "In vano in van la chioma / deforme di canizie, / e l'anima già doma / dai casi, e fatto rigido / il senno dall'età / si crederà che scudo / sien contro ad occhi fulgidi / a mobil seno a nudo / braccio e all'altre terribili / arme della beltà" - ahahahahoioi il Parini, no via non ce la faccio più, oioi.

novembre 27, 2007

I RICORDI

Mi ricordo, sì mi ricordo – GesùGiuseppe&Maria, com’avrò fatto mai a scordarmelo ‘nsino ad oggi, ohibò, perdinci, accidempolina, cazzo & controcazzo, puttanaccia evaccia troia&bagascia – il mio barbiere, che si chiamava Peppino Zafarana e c’aveva la faccia lunghissima col naso decisamente importante e la figura allampanata, esile come una promessa (ah, Schulz Schulz, perché non ci sei piùlz? ahahahah). Da Peppino Zafarana ti sedevi e lui accendeva uno dei due mangiacassette che aveva accanto; uno col liscio, uno con Sandro Giacobbe, a seconda di chi c’era sulla poltrona, giovane o vecchio. Se lasciava la radio, dopo un po’ cominciava a maledire Nilla Pizzi, che al tempo faceva la pubblicità a certe pillole miracolose per dimagrire, anche in tv
“Maledetta NillaPizzi, non è ancora morta?”, diceva, “quella vecchiaccia: è anche in televisione a scassare la minchia con quella robaccia. Ma quanto rompe i coglioni... maledetta Nilla Pizzi. Brutta stronza vecchiaccia, ma se morisse...”
restava poi sdegnatissimo per un po’, giusto il tempo di chiedere puntualmente che scuola facevi, che lavoro facevi. Se putacaso facevi l’istituto professionale alberghiero (e ho detto l’Accademia dei Lincei), cominciava a maledire quegli americani, che andavano agli alberghi di lusso della vicina San Stercone Terme (BMX), a far le cure dell’acqua, e che te dovevi servire come cameriere.
“Quegli americanacci… vengono da noi, fanno i signoroni, bevono quell’acquaccia puzzolente, e poi vanno in albergo e ci fanno certe cacate… accidenti a loro… certe cacate, ci fanno…”
Non c’era volta che questa conversazione non avvenisse, mentre nel frattempo ti acconciava all’Umberta, col riporto, alla zingara, col ciuffo rockabilli, colla divisa anni ‘50, colla pettinatura del carabiniere. Com'è possibile averlo lasciato lì, nel dimenticatojo, fino ad oggi, il vecchio Peppino Zafarana? La vita dà, la vita toglie: a me la vita ha dato Zafarana.

Domani: il mio poliedrico farmacista.

novembre 14, 2007

Ehi tu! Sì, proprio tu! Temi di non essere o parere abbastanza stupido o inutile o futile? Gioca anche tu al
FANTACALCIO®
E come per magia, mentre spendi i tuoi fanta-miliardi, mentre metti in fanta-campo la tua fanta-formazione, mentre calcoli la fanta-media-voto dei tuoi fanta-atleti ogni lunedì, invece di farti una sana famiglia od una ancor più sana sega, vedrai il tuo quoziente intellettivo abbassarsi, fino ad annullarsi completamente in una sorta di brago fangoso allorquando al bar “Opio” di Cogolo Di Pejo (prov. di ED – ché di sicuro te andrai anche al bar “Opio”, di Cogolo di Pejo, prov. di ED) t’accapiglierai o dispererai, giacché ha segnato Monelli e te ce l’avevi al fantacalcio® sì, però in panchina, laddove il tuo avversario lo aveva schierato, al pari di Aldo Maldera II, autore di una magica doppietta e un fallo da rigore subìto.
FANTACALCIO®
È un’idea GAZZETTA DELLO SPORT™ – l’unico giornale che (posto tu non sia milanese) l’edicolante non ti vende se dimostri un quarto dell’intelligenza canina standard.

…ma, certo, se temi – ah, il perfezionista! – che ciò non basti a qualificarti come tristissimo nerd, puoi passare i tuoi giorni (vi ci vorrebbe ma un po’ di guerra, direbbevi il sommissimo Avviatura®) a giocare a giochi di carte collezionabili, collezionare Diecast dell’incantevole Creamy e Gashapon di qualche donnina manga e Action Figures di Elektra o Jenna Jameson; leggere Manga e lanciare magie a danno diretto, giocare una carta-terra o una spirale temporale, infliggere punti ferita all’avversario tramite una creatura Ravnica, credersi un Supersayan o comprare astrusissimi board-games per cercare d’invadere meglio la Normandia, credendosi un tedesco di sessant’anni fa, tanto seddiovole ormai son tutti morti o comunque in Argentina/Uruguay/Cile e n’avranno per tre caàte, speriamo dolorosissime.

e… se anche questo non ti basta, se sei il tipo che è sì un nerd, ma ha anche un cervello e lo vuol mettere a frutto (nei campi, dovreste andare), puoi sempre laurearti in geografia, per poi descrivere i climi così:
allora, il clima continentale è secco e umido, con piovosità frequenti, soleggiato, e freddo in alcuni mesi dell’anno; ciò, esattamente come il clima mediterraneo, che a sua volta è assai simile al clima temperato, che a sua volta è simile al clima semi-temperato, che a sua volta è simile ma con meno piogge al clima tropicale, e via così, i climi son tutti secchi, umidi, con piovosità quando cazzo gli pare, soleggiati quando cazzo gli pare, freddi e a volte caldi, e a volte – udite, udite – tira anche vento, colpa – certo – della tettonica a zolle e degli estuarî a delta. Che materia del cazzo, la geografia! Sapete qual è la capitale della Brutòpia? Quali sono i paesi che hanno coste alte e frastagliate, e quali invece dritte e sabbiose? Dove scorre il fiume Congo? Quali sono le principali attività economiche svolte dagli abitanti (tutti, uno per uno) del Laos? In mezzo a cosa si trova la Terra di Mezzo? Chi si dedica alla pastorizia e chi all’agricoltura e allevamenti di suini, ovini e caprini? Tutti, ecco chi! In ogni paese c’è chi alleva majali, mucche, oche e bestie in genere. E c'è chi fa il fabbro e chi semina la segale, chi pesca le aragoste e chi pasce il baco da seta, per vendere bellissimi broccati alle massaje. Cazzo ve ne fregherà?