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maggio 28, 2010

II.

Dall'altura godesi un gran bel panorama, ma qual due (tre) pugnaci fanti come noialtri siam, figurarsi se il bello per il bello può incantarci. Senza requie s'infila il filo, si avvita il morsetto, si fissa il dado.

Nel frattempo è giunta l'ora IPSILON e tre quarti: e Bruno come l'orso da giù richiama attenzione: non passa il cavo, non c'è verso.
Si passa al piano B. Buttare un salmone vivo a Bruno. No cioè, volevo dire: lubrificare il cavo col sapone.
Niente da fare.
Piano C (scocca l'ora Z): si passa da sopra, prima però ci si accerta su quale possa mai essere la forassite che raggiunge la di me magione, mentre Bruno comincia ad agitarsi, strofinando il dorso al più vicino albero. Si stacca il primo cavo dell'antenna. La TV funziona ancora, probabilmente la abbiamo appena tolta al cav. Erniego Polpa, vicino di casa a giorni alterni. Meno male oggi era venerdì, vedrai non c'era, sennò poi lo sentivi. Secondo cavo dell'antenna (io da giù faccio la spola): ancora tutto ok; il faccione di un qualche bellimbusto dei meravigliosi programmi TV del mattino – che divergono da quelli del pomeriggio solo per l'ora, penso – sorride ancora (che cazzo c'avrete tutti, da ridere, poi?). Chissà chi non vedrà Il Grande Fratello, stasera, nel casamento. Cazzi loro. La TV diseduca & imbarbarisce, più che altro gli s'è fatto un favore. Dopo tre cavi, il quarto magicamente mi fa saltare in aria i programmi. Peccato, Bruno s'era appassionato, giù, alla vita sentimentale della Principessa Eritrea II di Mangrovia sposata Ciapetti-Früsthuck che davan su Verissimo, replica delle ore XX-ZZ. Indi per cui il cavo è quello. Via col passar la sonda. Scorre, scorre, scorre: non scorre più.
Again, boys!
Scorre, scorre, scorre: non scorre più.
Ok, piano D: dopo un interessantissimo florilegio di litanie indissolubilmente legato ai nomi dei santi più comuni e financo più peregrini, si decide per un passaggio esterno del cavo. Nel frattempo, l'operazione è cresciuta in modo preoccupante: sono sette i tecnici che si radunano sotto il tetto, e quattro i furgoni che si sono fermati. Io sospetto che siano i due panzer sul tetto riescono telepaticamente a chiamare in aiuto macchine da guerra lor pari (o quantomeno a proiettar i loro ologrammi geneticamente modificati), quando vengo interrotto nelle mie elucubrazioni da uno dei nuovi arrivati, tale Trutta Salmo, noto ai più come “Il Miccia” per i suoi modi spicci e spregiudicati.
Il Miccia, cartucciera piena di attrezzi incrociata sul petto in fuori, così mi apostrofa:

“Dovremo passare il cavo da qua fuori, faremo un foro qui, passeremo qui dietro, toglieremo questo e sfonderemo l'infisso”
Prima che abbia avuto il tempo di dire scusi, e lei chi sarebbe?, Il Miccia ha un trapano di ragguardevoli dimensioni in mano, e si sta dirigendo in casa. Lo accoglie Bruno come l'orso, ormai a suo agio sul divano, nell'atto di sbucciare un cavo coassiale di rete.
“Certo, potremmo però passare anche da qui e buttare giù questo muro. Poi lo ritiriamo su di cartongesso dopo che ci abbiamo murato una forassite”, medita ad alta voce “Il Miccia”, e poi passa a mettermi a parte del suo piano, mentre cerca aggressivo una presa della corrente.
Dove voglio che arrivi il cavo? Quanti metri saranno da su (questa non è una domanda, Il Miccia sa esattamente quanti metri sono; mi fa l'indovinello solo perché fra le molte sue qualità c'è anche l'irresistibile simpatia), certo se passiamo di qui è meglio, qui ci vuole la scala, questo toglilo di qui che dà noia, sai eseguire una tracheotomia con un coltello da cucina io chiaro che sì, etc. etc.
Poi indossa l'auricolare bluetooh – non si sa mai, qualcuno lo chiamasse – e comincia a trapanare, mentre gli altri due tecnici, fuori, mettono in posizione la scala.
Nel tempo che Bruno come l'orso ha finito di sbucciare il cavo, Il Miccia ha fatto il foro col trapano, è uscito fuori e al momento, un rotolo di cavo sottobraccio, si sta arrampicando sulla scala (4-5 metri di altezza) per raggiungere i due primigenî artiglieri della prima ora, ancora sul tetto alla ricerca del segnale, con una serie di complicati ma tecnologicissimi mezzi. Suppongo che lui si sia orientato inumidendosi un dito e mettendolo al vento.
Ormai l'intervento ha preso i connotati e le dimensioni dell'operazione Overlord.
Dopo cinque minuti esatti dalla sparizione del Miccia in cima alla scala, vediamo scendere un cavo dall'alto, e tocca a Bruno - sotto le istruzioni dall'alto del Miccia, il quale nel frattempo tiene gli occhi chiusi per rendere tutto un po' più difficile e sapido - arrampicarsi e martellare vicino alla finestra del vicino Vicino Azerbo (Vicino è il cognome, Azerbo l'ho aggiunto io perché ho ragionevoli motivi per supporre sia il nome), facendolo poi scorrere fino al buco.
È quindi Il Miccia che prende da dentro casa il cavo (si sarà buttato, da sopra il tetto?) e lo attacca al computer per la prova del nove.
L'ora X è – s'è visto – ampiamente già scoccata, ma d'altra parte io son tutt'altro che zerozerosette, e l'ora X per me corrisponde all'ora Z e cinquantuno, momento in cui apprendo che finalmente son connesso col resto del mondo, e potrò d'ora innanzi vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
E senza nemmeno andar nei boschi, si pensi un po'.
Restava adesso il problema di smaltire due tecnici presumibilmente ancora sul tetto, Bruno come l'orso e i due tizi fuori, che a questo punto suppongo essere due passanti in divisa da operajo della Magneti Marelli.
Il Miccia era fuori discussione, a meno che non si fosse dissolto da sé.

(PASSO MA NON CHIUDO, MALEDETTI VOI)

maggio 25, 2010

ISTORIA SEMITRAGOEPICA DI COME E QUALMENTE TUTTO EBBE INIZIO. DI COME TUTTO FINÌ. DI COME UN IMPROVVIDO BOSCAIOLO EBBE A DARE UN NETTO TAGLIO A COSE BEN PIÙ GRANDI DEL MEDESIMO. DI QUEL CHE A CIÒ EBBE A SEGUIRE.

(Raccontata in parti due, forse anche tre)

I.
Alfin repente et inesorabile s'approssimava l'ora ICS. Che, come ognun sa, vien prima dell'ora IPSILON ma dopo l'ora DABLIU.
Da questo punto in avanti, seguiranno schematizzati dettagli per meglio riassumere i fatti, in linea con lo stile e la tradizione che eventi di questa portata nonché pregnanza storica comportano.
Maggio, 21 - Martedì, ora ICS: niente accade.
Maggio, 21 - Martedì, ora ICS e dieci: idem.
Maggio, 21 - Martedì, ora ICS e mezzo: trepida attesa.
Maggio, 21 - Martedì, ora ICS e tre quarti: attesa un po' più infastidita, rotta da un motore presumibilmente diesel che s'approssima – parrebbe – in sospetta decelerazione. Passa oltre. Peccato
Maggio, 21 - Martedì, Cinque alla IPSILON: notevole scorno, con incombente ed oppressivo senso di fatalità soverchiante e sovrumana (“tutte a me, san Mitial Vescovo di Zuccone?”)
Maggio, 21 - Martedì, ora IPISILON e cinque: suona il campanello, proprio mentre m'accingevo a passar l'aspirapolvere, per un piacevole quanto sconfitto diversivo. Prende il via l'operazione Leone Marino delle Telecomunicazioni e delle Vallate, nome in codice “A.D.S.L.?” (Alfin Divenne Sicura L'installazione?).
Maggio, 21 - Martedì, ora IPSILON e quindici: esauriti i convenevoli – più adatti a molli donnicciuole che a mastri del maschio agire – i convenuti sul posto, 2 nerboruti (corpacciuti – è la mitologia che nobilita di per se stessa) prodotti de' lombi della bella terra dove 'l sì sòna, principiano alacri l'opera di sbarco e presa di possesso dell'area interessata. A loro si accompagna nr. 1 garzone, a nome Bruno, come l'orso, difatti m'osserva cùpido il vasetto del miele, all'atto di entrar nella di me magione, un rotolo di cavo-sonda sottobraccio e un cacciavite in mano. Nel mentre fornisco a quest'ultimo le coordinate della scatola di derivazione, i due fanti (a nome Bombacci Emidio e Gualpo Crispino, rappresentanti in loco della Compagnia So.S.Pe.T.T.I. - Soluzioni Sbagliate Per Telefonia e Telecomunicazioni Ilary) attaccano aggressivi il territorio del nemico, in spregio alla di lui dichiarazione di neutralità. Con un'abile quanto spericolata equazione neutralità-passività difatti decidon risoluti d'invadere il settore, dilagando attraverso esso quindi sul tetto, altrimenti accessibile solo con rampini e bat-propulsori.
Da lì, e da una rapida occhiata d'insieme al circostante scenario, sarà più facile pianificare il da farsi.
Dopo un rapido consulto con me stesso, decido di seguirli, lasciando il tapino Bruno come l'orso al suo triste e solingo destino di apriscatole di derivazione & sondatura. Ben miseri compiti, accresciuti dal fatto che i due assi della compagnia païon trattarlo con militaresca superiorità di camerati. Io, che ho fatto il militare a Cuneo, decido di non esser da meno, ed è da brividi sui polsi l'occhiata che gli scocco nell'atto di lasciarlo lì, a spostar un mobile di vimini e prender possesso di quello che dovrà poi essere il cuore pulsante di tutta l'operazione Valchiria Trasmittente nelle Piagge (ovviamente, giunto il momento, si farà indietro e cederà il passo ai suoi superiori).
Prima però m'assicuro di porre in luogo riparato il vasetto del miele. Fidarsi è bene, recita la più antica e nobile tradizione militare. E io ero anche stratega ad Anzio.

(OK, QUI PAPERO ACCALDATO - FINE PARTE UNO. PASSO)

maggio 22, 2010


SONO STATO IN VACANZA A SEMMORRIS

Qualora ancor non sappiate che esiston modi alternativi di passare i Vostri meriggi (dico rispetto al pettinar le acciughe o travestirsi da Perfido Ming), potete sempre recarVi all'Esclusivo Circolo Tennistico Socialmente Qualificante di Rio Steccone (TTX), ai piedi dell'omonimo (omonimo?) monte Aurelio. Troverete tutta roba fine, avvolta nello charme che ben (come no) si confà a gente come  voi e/o, comunque, bei soggetti Vostro pari. Il tutto in una elegante cornice che alternatamente si fa nivea e metallizzata, algida e di classe, tecnologica e zen, arricchita da personaggi belli e facoltosi, bambini drappeggiati alla guisa più chic e mamme-toponi rigorosamente in tacchi 12 rosso fuoco e minigonne e smart phone all'orecchio, le quali con un iride lumano il rampollo che stocca un diritto accompagnato coll'urletto e con l'altro si rimiran la laccatura delle unghie, nuova di zecca e svdato frutto di impegnative sedute primeve dall'estetista-visagista delle dive della vicina Lambròccamelo sul Melo, esclusivo borgo in finto-medioevo e porto sei. Ah, già: e signore in incipiente crisi di mezz'età che fanno finta che la vita non passi lor sopra, facendo un battibeccatissimo doppio in gonnini griffati e svolazzante e poi sedendosi ai tavoli del club amicalmente consumando in confidenza un margarita o un martini.
Possibili disagi al parcheggio, che - potrebbe altrimenti darsi? - fa da ricettacolo delle vetture che il qual certo livello dei soci impone: ma il king-size dell'auto fa il paio col nobile sifone della doccia, gli alloggi per le scarpe in massello wengé e la chaise-longue in doghe di ginepro anziano che dona il giusto relax alle terga dei giuocatori (magari in attesa della sauna lappone), il tutto per un circolo esclusivissimo, sì, ma anche - si ripete - socialmente impegnativo e qualificante, e per cui può senz'altro dirsi consigliato il tytolo di Marchese.
M'è mancato solo quella che mi dice: piacere, io fo l'attrice.
Un degno biglietto di sola uscita.


maggio 20, 2010

“Ed indi per cui si può senz'altro sostenere che quella nuova fase del capitalismo inauguratasi al termine dell'ultimo significativo scatto in avanti (il decennio che si sviluppa approssimativamente negli anni 80-90), nel momento della tramonto delle ideologie (o di ciò che di tali ideologie era effettivamente rimasto), o più semplicemente susseguente al venir meno di uno dei due blocchi che tale sistema contribuiva a mantenere in piedi fin dal momento della sua origine (che è dire, fuor di ogni ragionevole dubbio, il secondo dopoguerra), si possa di diritto ascrivere alla categoria di un Feudalesimo Industriale, e la sua periodizzazione storica si possa comprendere entro la denominazione di Nuovo Feudalesimo. Che è dire, andare avanti per tornare indietro; avanzare cronologicamente, pur regredendo a livello sociale: il tutto in una nuova fase – feudalesimo industriale o tecnologico, appunto – in cui all'ideologia (o, ancora una volta, ai suoi pur miseri surrogati) si sostituisce l'economia pura e semplice. Che, per sua definizione e struttura, è assai probabile trovi facile concentrazione e ricetto nelle mani di pochi – sempre meno, in una sorta di eliminazione sistematica e assorbimento dell'altro – i quali si comporteranno esattamente come gli antichi signori del castello, laddove il castello diverrà la singola fabbrica dapprima; la concentrazione, la holding, l'impero economico magari transnazionale poi, il tutto entro un ben noto quadro, la globalizzazione, che a ben vedere nient'altro è che un Nuovo Feudalesimo

(Pier Ramoso, Profezie, fumi & minutaglie per il nuovo millennio - Celestino & porto nove, Edizioni Cefalo Stanco, Lentate val Di Crafen, 1999)

maggio 18, 2010

MYSTICI TAROCCHI, CABALISTICA, SGOMMATE

La parola di oggi è

IL GORMITA PESANTEMENTE EFFEMINATO®

Occhio! Significa che qualcuno vi sta pagando la casa a vostra insaputa.
Quanto tempo, prima che dei magistrati perversamente corrotti & biecamente comunisti cerchino di screditarvi al riguardo mediante false nonché assolutamente anti-democratiche intercettazioni?

Segui anche tu gli inani Tarocchi del mago Geremiade K. Catodico, professione Castelfranco-di-Sopra

maggio 17, 2010

MYSTICI TAROCCHI, AGNIZIONI, AGIOGRAFIE

La parola di oggi è

LA FAVA DI NOÈ®

Pesa un chilo e trentatré
.
Quanto tempo, prima che ti si pianti dritta nel tafanario?
(how long, before it's gonna lockup straight in the ass?)


Segui anche tu i caustici Tarocchi del mago Agazio Ludipipo, professione Brugola del Sei.

maggio 14, 2010

MYSTICI TAROCCHI, VATICINÎ, OFFESE GRATUITE

La parola di oggi è:

L'ALBERO DELLA VITA®

Tutto ciò che hai di più caro, la tua vita interiore più ricca.
Quanto, prima che appassisca?

Segui anche tu i frenetici Tarocchi del mago Clem Pasticca, professione Goldfinger Medio

maggio 13, 2010

MYSTICI TAROCCHI, ARUSPICINIE, MALOCCHI

La parola di oggi è:

CÀNIDE LATRANTE®

Vuol significare un'inaspettata e improvvisa novità.
Quanto tempo potrà passare prima che la vita ti assesti un altro ineluttabile morso nei coglioni?

Segui anche tu i ràbidi Tarocchi del mago Pietro Micragna, professione Massimo Esperto di Mariologìa

maggio 12, 2010

MYSTICI TAROCCHI, PROFEZIE, INVETTIVE

La parola di oggi è:

TRANSIZIONE®

Significa che sei a un bivio, stai attraversando una strada.
Quante merde riuscirai a pestare, prima di essere dall'altra parte?
Segui anche tu i magici Tarocchi del Mago Neda Caloffi, professione Geometrans.