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agosto 31, 2005

LA MOGLIE VI HA LASCIATO PER IL VOSTRO FRUTTIVENDOLO? PROBLEMI DI GASTRITE E/O CATTIVA DIGESTIONE (A CAUSA DELLA FRUTTA COI PESTICIDI DEL VOSTRO FRUTTIVENDOLO)? IL CANE DEL VICINO (IL FRUTTIVENDOLO) VI PISCIA TUTTE LE MATTINE SULLO STOINO?
NESSUN PROBLEMA: DA OGGI (NON SOLO DA OGGI, PURTROPPO) C’È ORIANA FALLACI, CHE COI SUOI SCRITTI (ACUTI, ILLUMINATI, PROVOCATORI (?) - IN UNA PAROLA: OSCENI) È SICURAMENTE PEGGIO DI QUALSIASI COSA VI SIA MAI CAPITATA. PENSATECI, PRIMA DI LAMENTARVI, LA PROSSIMA VOLTA.
Già, ecco qui; questo (“La Nazione” – BRAVI! – lo riporta oggi;  io per me mi guardo bene dall’acquistarlo) è un passo di quel bel capolavoro che è La rabbia e l’orgoglio:


A me dà fastidio perfino parlare di due culture: dietro alla nostra civiltà c’è Omero, c’è Socrate, c’è Platone, c’è Aristotele, c’è Fidia, perdio.
Dietro l’altra cultura, la cultura dei barbuti con la sottana e il turbante, che c’è?


eh... che c'è???
Ma il budello di to' ma', c'è... è ovvio
Probabilmente fosse stata un po' più attenta, quella donna...


P.S. Forza donna guerriera, confido che a forza di fare la guerra TU MUOJA.

agosto 25, 2005

FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
dal sito di Forza Italia si può agilmente scaricare nientemeno che il 

Promemoria in 45 punti  

Per fare
Per crescere
Per essere liberi 

del
Governo Berlusconi

Si tratta 5 paginette (le prime tre divise appunto in “Per fare”, “Per crescere”, “Per essere liberi”) su cui, oltre ai 45 punti di cui sopra (già di per sé abbastanza spassosi), si può trovare (piè di pagina) una divertentissima rubrica, a titolo “Superando tutto quello che è successo…”
E cosa è successo? Allora: 

1996-2001 Governi di sinistra: nuove tasse e nessuna riforma
1997-2000 Ingresso nell’euro a condizioni sfavorevoli per l’Italia
2001 Buco di bilancio lasciato dalla sinistra
2001 Attacco terroristico a New York
2001 Depressione dell’economia mondiale
2001 Guerra contro terroristi e talebani in Afghanistan
2002 Carovita ed effetti dell’euro sull’economia
2002 Crisi economica sudamericana (bond argentini)
2002 Ripresa del terrorismo nazionale
2003 Guerra per la liberazione dell’Iraq
2003 Scandali finanziari e crisi grandi imprese
2004 Concorrenza sleale prodotti cinesi
2004 Attacco terroristico a Madrid
2005 Effetti euro forte su commercio ed esportazione
2005 Grande aumento del prezzo del petrolio
2005 Attacco terroristico a Londra.

Poi dopo altre due amene rubriche a titolo “Libertà di fare” e “Libertà dal bisogno”, l’opuscolo si chiude l’apotesi burlesca di ilari affermazioni che qui non possono non essere riportate. E dunque:
  
"Il governo Berlusconi"

"È il primo governo che non ha inventato nuove tasse e che le ha diminuite a tutti gli italiani"
"Ha avviato le grandi riforme strutturali (pensioni, lavoro, scuola, grandi opere, immigrazione, ecc) indispensabili per modernizzare il Paese e per affrontare il nuovo contesto economico e politico mondiale"
"Ha saputo affrontare con capacità e fermezza situazioni nazionali e internazionali molto difficili, le peggiori negli ultimi trent’anni"
"Ha fatto crescere l’occupazione nonostante le difficoltà dell’economia nazionale e internazionale"
"Ha spinto i paesi europei a contrastare insieme l’invasione dei prodotti cinesi"
"Ha difeso con forza e con successo gli interessi italiani in Europa"
"Ha accresciuto il prestigio dell’Italia nel mondo"
"Non si è piegato ai poteri forti"

Che fate, ora? Vi piegherete anche voi ai poteri forti? Resterete della parrocchia di chi ha inventato nuove tasse, fatto nessuna riforma e lasciato un immane buco di bilancio? SCARICATELO, E ADERITE AL PARTITO. BASTA COL COMUNISMO.


GOVERNO BERLUSCONI - VOTATELO (ancora - e tre!) E NON VI SENTIRETE DEI COGLIONI!
(è il nuovo slogan, al momento ancora allo studio e in fase di discussione presso gli alti quadri marketing del partito - una chicca, in anteprima, per voi)

agosto 24, 2005

Il semplice fatto di cercare un lavoro era un’agonia, da diversi punti di vista. Le vesciche trasformavano ogni passo in un tormento. L’ondata di calore, inesorabile e feroce, mi toglieva le forze e mi opprimeva sotto una cappa di aria inquinata che faceva lacrimare gli occhi. Ma la parte peggiore era psicologica: era il fatto stesso di chiedere un impiego. Non importava quanto spesso mi fossi ripetuto che decine di milioni di uomini avevano fatto la stessa domanda: per me era una novità. Ogni ufficio mi spaventava, poiché avrebbe rivelato la vuota disperazione del bisogno. Stavo, al di là di ogni apparenza a cui mi potessi aggrappare, pregando per ottenere un lavoro. Soltanto la progressiva sparizione del denaro dalle mie tasche (un dollaro a pranzo, due dollari per una camicia di ricambio, quaranta cent di mezzi pubblici) mi spingeva a insistere, poiché ero terrorizzato all’idea di finire sul lastrico e al pensiero di cosa avrei fatto a quel punto. Mi faceva rabbia essere spinto da un tale timore, e probabilmente si vedeva. Mi vergognavo di dover dire a ogni potenziale datore di lavoro che ero un ex detenuto, e forse nascondevo la vergogna dietro un accento di sfida.

Per tre giorni cercai nel centro, zoppicante, insicuro, strappato a ogni legame personale a cui ero stato assicurato in precedenza, in cerca del fondamento dal quale iniziare a costruirmi una nuova vita. Mano a mano che le monete mi scivolavano via di tasca, iniziai a sentire l'inesorabile pressione del tempo. Non riuscivo a trovare lavoro.

 […]

Di nuovo sui marciapiedi roventi, di nuovo sugli autobus affollati. Di nuovo nella squallida camera ammobiliata a contare i pochi dollari rimasti.


(E. Bunker)

agosto 11, 2005

Probabilmente, uno batte sempre lì, ossessivo. Che palle, no? Però, il discorso è grave, direi. Quindi, invece di pisciarlo via ogni giorno, ricordatevi che avete un cervello, e fatelo lavorare. E' molto importante che questo ducetto ridicolo sparisca da dove si trova, al più presto, e con tutta la sua corte di idioti. Poi tornate pure alla vostra merda, come sempre.
Le parole che seguono sono tratte da un articolo di Massimo L. Salvadori, autore tra l'altro di un noto manuale di Storia Contemporanea, comunemente (per quanto? già quando c'ero io il FUAN - o ex-FUAN; mi pare si chiamassero già "POLO DEGLI STUDENTI", o qualcosa di simile - vociava circa la sua visione fortemente parizale e distorta - di sinistra, of course - delle vicende narrate, quindi penso l'abbiano fatto sparire, magari simbolicamente bruciandolo, com'è loro costume) in uso nelle università italiane. 

La nostra storia nazionale è costellata da andamenti ciclici che si ripropongono dando luogo a tanti “quarantotto”. Così è stato con le crisi di fine ‘800, del primo dopoguerra, di fine anni ’60, dei primi anni ’90. La logica di questi cicli può essere così espressa: la classe politica al potere si dimostra incapace di rispondere alle esigenze del paese; il sistema politico a sua volta manca degli strumenti per dare una soluzione adeguata al divario venuto a crearsi tra il paese quale rispecchiato dal potere e la maggioranza del paese reale; il ceto di governo che si sente minacciato reagisce tessendo una rete di protezione costituita da un intreccio d’alleanza i cui soggetti ricorrono a illegalità, corruzione, mali affari, colpi di mano al limite della violenza; il paese precipita nella crisi.

In ciascuna delle crisi cui ho accennato ad agire da detonatore è stato lo strapotere che una minoranza ha esercitato sulle forze di governo: il “partito di corte” a fine secolo, il fascismo nel 1921-22, il gruppo corruttivo coagulatosi intorno alla P2, ai servizi deviati, alla finanza corrotta a cavallo tra anni ’60 e ’70, il craxismo con l’abuso del potere ottenuto in virtù della sua anomala “rendita di posizione” nel periodo d’esaurimento della Prima repubblica. E ogni volta lo strapotere di tali minoranze – da collocarsi nel suo più ampio contesto – ha avuto come ombra una dilagante fuoriuscita dalla legalità, tradottasi o nella volontà d’asservimento della magistratura o nell’attacco frontale ai giudici non proni.
[…] Le speranze nutrite dopo la caduta della Prima repubblica che l’Italia conoscesse un rinnovamento politico e morale tale da avviare un corso in grado di assicurare stabilità, legalità,decenza nell’uso del potere, normalità nelle relazioni tra i potere e gli schieramenti, rapporti non inquinati tra politica ed economia, sono andate per troppi versi deluse. Orbene quelli che seguono paiono essere i principali segni della crisi attuale.
Il sistema maggioritario in vigore ha mancato le sue promesse. Una volta respinta la strada del maggioritario a doppio turno – l’unica che nelle condizioni italiane avrebbe potuto in maniera fisiologica favorire un più sano bipolarismo – s’è riproposta con vigore la formazione di nuove fortissime rendite di posizione nelle mani di piccole o modeste minoranze in grado di accumulare un potere abnorme di tipo ricattatorio. Un partito come la Lega – il cui gruppo dirigente è composto da individui che per il loro basso livello non hanno precedenti in tutta la storia nazionale – con un consenso quanto mai ridotto nel paese, ma con l’appoggio decisivo di Berlusconi ha spadroneggiato, imposto leggi di grande portata, alcune delle quali non condivise da larghi settori dello stesso centrodestra, tese a lacerare il tessuto istituzionale e costituzionale.


È evidente che il governo e la sua base parlamentare, sonoramente battuti alle elezioni regionali, non godono più del sostegno popolare che li aveva portati al potere; ciò nondimeno hanno continuato imperterriti a varare provvedimenti che incidono in primo luogo sugli equilibri tra i poteri. Per essi l’esempio di Schroeder, che sconfitto in sede regionale ha indetto nuove elezioni politiche, non ha valore. Dopo che il Cavaliere gli aveva promesso nuovi miracoli, il paese è piombato, oltre che in un’emergenza democratica, in un’emergenza economica, con un apparato produttivo sfiancato e inadeguato alle sfide della competizione internazionale, centri di ricerca mortificati, una netta caduta del potere d’acquisto, un crescente divario nella disponibilità di risorse tra chi è stato in grado di accrescerle e chi no, un dilagante aumento del lavoro precario e un pesante deterioramento della rete della sicurezza sociale.
Mentre l’industria annaspa, s’è fatta avanti con arroganza la speculazione finanziaria da cui sono derivate vicende come quelle della Cirio, della Parmalat e quelle attuali del settore bancario, rese possibili sia dalla non volontà del governo di stabilire nuove regole sia dalla incapacità degli organi di controllo di far valere quante già esistenti. Il terreno fertile di coltura della corruzione e delle male pratiche è sempre lo stesso: il connubio inestricabile tra potere politico e potere economico.
In questo quadro generale, l’alleanza degli interessi che intendono il mercato come “mano libera” comporta come sua necessità oggettiva l’attacco incessante e virulento ai giudici, resi colpevoli d’operare per affermare le ragioni della legalità, messi alla gogna e additati all’opinione pubblica quali nemici della libera iniziativa, guastatori professionali a danno di chi porta sopra le proprie spalle il compito di governare al servizio del paese. Non a caso una legge recente ha consumato una sostanziale parte della vendetta diretta a colpire la magistratura e ora se ne prepara un’altra in nome dei “diritti degli individui” che non ha altro scopo se non d’impedire una volta per tutte che le male azioni dei corrotti vengano portate alla luce dai magistrati e dai giornalisti accusati d’essere suscitatori di scandali. La misura della devastazione morale cui siamo giunti è che per l’indignato Berlusconi che s’appresta a stendere di propria mano una legge in materia lo scandalo non sta negli atti commessi ma nel fatto di rivelarli.
Questo il sintetico censimento delle componenti di crisi che vanno accumulandosi. La crisi dei primi anni ’90, non superata nei fatti, ha ripreso il suo corso nelle vesti che a esso ha dato un decennio di transizione largamente inconcludente. Berlusconi non ha perso la parola, ma le sue parole sono moneta svalutata. L’energia posta un tempo nel promettere miracoli, ora la mette nel promettere “la catastrofe se la sinistra vincerà”. La parola spetta dunque più che mai al centrosinistra per smentirlo e per impedire che la crisi abbia ad assumere di nuovo un carattere di sistema. Se anch’esso sbaglia il paese resta povero e nudo. Ma per non perdere la partita che davvero conta, chi si candida a salvare il paese deve dirsi ed essere pronto a incidere in profondità i bubboni che costituiscono le piaghe d’Italia. La maggioranza del nostro popolo capirà la necessità d’una svolta se gliela si rende non solo comprensibile ma anche plausibile.

agosto 09, 2005

UNA GRANDE POSSIBILITÀ PER TUTTI VOI. “VA’A COLONIA. NE ESCI MONDO!”


Con un decreto in latino – così, tanto per mostrarsi progressisti – il Papa ha dato il via alla grande operazione “VIENI A COLONIA E NE ESCI MONDO”, annunciando la concessione dell’indulgenza plenaria, ossia la totale remissione dei peccati, per tutti i giovani che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, GMG per gli amici. Simpaticamente – e come sempre con grande apertura, tolleranza e vastità d’orizzonti – a quasi cinquecento anni dalla Riforma Protestante, papa Ratzinger riafferma la validità per i cattolici delle indulgenze (tra l’altro si noti che la pratica, che i più associano a tempi molto antichi, rimase in vigore fino al 1967), la cui vendita fu il motivo scatenante della polemica di Lutero contro Roma e dello scisma del 1517. Lo fa proprio in Germania, in ossequio forse alla politica del roll-back, con un ferreo assioma che potrebbe, tradotto in termini più profani, suonare così: “è tanto (?) che non si rompe i coglioni a qualcuno. I negri li abbiamo sistemati, gli indiani d'america pure. Intanto ripartiamo dai protestanti, poi magari si passa ai buddisti. Gli islamici ci pensano da sé”.


L’operazione, che si annuncia piena di successi (già 400.000 i giovani iscritti all’incontro di Colonia, con la delegazione più numerosa che, dopo quella dei padroni di casa, è quella italiana – ma perché ci si deve sempre far riconoscere?), prevede anche il più comodo progetto GMG Domus Editio, per chi sia totalmente impossibilitato a prender parte al piano-A: agli altri fedeli “dovunque si trovino”, nei giorni della GMG, sarà concessa l’indulgenza parziale se, “almeno con animo contrito (checcazzo, almeno l’animo contrito, eh, che si deve fare tutto noi???) chiederanno a Dio, con ferventi preghiere, che i giovani cristiani si rafforzino nella professione della fede”.
Dopo l’invito a non andare a votare al referendum sulla fecondazione assistita, dopo l’illuminata sortita del Vescovo di Pistoia (sant’uomo) sulle coppie gay e sulla donna, ecco un altro sacrosanto e acuto intervento della nostra Santa Madre Chiesa di Roma, l’ennesimo episodio che ci permette di dire, orgogliosi:


“Meno male che noi non siamo come quei fanatici che vivono là, in Beduìnia!”

Il prossimo provvedimento, sostengono fonti ben informate, sarà il ripristino del Sillabo di Pio IX (che è Santo), e la riabilitazione dell’illustre card. Roberto Bellarmino (che è Santo anche lui)