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dicembre 23, 2008

C'ho sempre messo tanto ad addormentarmi. E quando resto lì, nel buio, magari stanco, magari in attesa di un sonno che non arriva, penso. Sento che penso, e non lo faccio di proposito, e anzi forse è proprio per questo che non mi addormento. Alla fine il sonno arriva, ogni volta, ma in quel tempo che lo precede non riesco a smettere di pensare. Un pensare continuo e battente come la pioggia, un pensare che va in mille direzioni – da un filo più o meno logico ne nascono altri due; dai due, dieci: e il punto x da cui sei tuo malgrado partito si ritrova ad essere un punto y qualunque, lontanissimo e magari correlato al primo solo in virtù di chissà quale associazione di idee che ormai ti sei perso, lì da solo, nel buio.
Quando capita, è come se mi sentissi veramente migliore e più ricco come persona, ed ogni idea mi pare buona. Non che lo sia veramente, no; perché è davvero qualsiasi idea che pare buona. E quindi non è possibile che lo sia, è chiaro. Chissà: forse se mi alzassi e la scrivessi – me lo dico ogni volta – il giorno dopo uno potrebbe lavorarci. E lavorare su qualcosa di scritto, è senz'altro un'altra cosa dal ripensarci in seguito, con la luce del sole che ti fa vedere in trasparenza quel che ti resta di ciò che hai pensato invece di addormentarsi subito, come spegnere un interruttore (a me sembra impossibile, ma tanti ci riescono). Solitamente la luce del sole è impietosa (veritiera?), e tutte quante mi appaiono per quel che sono: stronzate, come questa. Come un po' buona parte della mia vita, che è come se si svolgesse – e questa più che una stronzata è un dato di fatto – ineffabilmente legata, beffarda, a una scelta che ho fatto molti anni fa, e che continua a condizionare tutto quanto. E forse non è nemmeno giusto. Non è giusto che andasse così ma, a conti fatti, ad alcune cose ho rinunciato io, più o meno consapevolmente (non che vedessi altre vie, al momento; né pensavo che il tutto prendesse, in seguito, sinistre dimensioni circolari), ed è giusto – penso – che la vita ti punisca, anche.
Che altro dire? Mi resta il pensare nel buio, alla fine. Non mi porta da nessuna parte, né credo sian pensieri molto profondi o colti, no. Ma mi resta solo quello.
E una moglie, bella, che vorrei essere in grado di ascoltare meglio, mentre respira e dorme, nel buio, (son cose che si dovrebbe essere in grado di apprezzare, queste...) per dirmi che qualche anello che non teneva c'era, alla fin fine. E io ci son passato, e di là ho trovato lei.
Questo, alla faccia della vita, delle punizioni e della resistenza delle cose.

novembre 12, 2008

ITALIA: BELLE FACCE, BELLA GENTE. IN ITALIA SI STA BENE.
PER UN PRESIDENTE OPERAJO


"
Basta con questa tv che mi dileggia solo. Anche lì c'è la mano dell'opposizione. La verità è che la sinistra vuole quattro anni e mezzo di campagna elettorale. Polemizzano solo, soffiano sulla protesta. Lo stanno facendo pure con l'Alitalia. Mi insultano infischiandosene degli interessi del Paese". Silvio Berlusconi si sfoga. Punta l'indice contro il centrosinistra. Reo di provocare un clima di ostilità nei suoi confronti . Ma se la prende soprattutto con i giornali e le televisioni. Che, a suo giudizio, si esercitano in un "continuo e insopportabile dileggio". Su tutti i canali, in prima serata, ogni giorno.

Il Cavaliere ha appena incontrato il presidente brasiliano Lula ("Una persona simpaticissima") e per allentare un po' la tensione del vertice ufficiale - dopo già essersi
presentato all'incontro con tutti i giocatori milanisti del Brasile seduti in prima fila. da Kakà a Pato, dalla star Ronaldinho all'ormai dimenticato Dida, da Emerson al direttore tecnico Leonardo ("Ho fatto questa sorpresa a Lula perchè lui sa tutto di calcio", ha detto il premier) - invece di tornare a Via del Plebiscito, fa fermare la macchina a Corso Vittorio. All'angolo con Piazza del Gesù e a pochi passi da Palazzo Grazioli. Si infila in un negozietto di bigiotteria. Spille, anelli, ciondoli, collanine. Colori sgargianti, tutto rigorosamente in plastica. "Sapete - spiega cogliendo i dubbi dell'interlocutore - io ricevo tante scolaresche, tanti bambini e quando li saluto regalo a ciascuno di loro una cosetta. Roba di pochi euro...". La scorta aspetta fuori. Nessun curioso fa capolino. E lui, tra uno scaffale e l'altro, si trasforma in un fiume in piena. Liquida la Bicamerale proposta da Fini e D'Alema. Poi parla della "crisi economica che rischia di peggiorare", dell'"inaccettabile ricatto" dei piloti Alitalia, del "Pallone d'oro" Kakà che presto scenderà in politica, di Obama che dovrà imprimere "subito una svolta come ho fatto io a Napoli, altrimenti il consenso si perde in un momento".

Ma soprattutto, appunto, punta l'indice contro il Pd. E contro quel sistema della comunicazione che "non va". Lo stallo sulla Rai è il suo obiettivo. Da settimane sottolinea con la matita rossa il "disfattismo televisivo". In questa fase, quindi, i nuovi vertici di Viale Mazzini stanno diventando una priorità. Le tv "mi dileggiano" e "la presa per il c... sta diventando un'abitudine insopportabile". La colpa è della sinistra che "soffia sempre e comunque sul fuoco delle polemiche". Niente a che vedere con il socialista Lula: "Lui è una persona simpaticissima. Lo conosco dal 2002, ci siamo visti in tanti vertici internazionali. E' davvero una persona capace, un vero amico".


Obama sarà in grado di affrontare i tanti problemi che stanno vivendo gli Usa?
"E' una persona valida. Qualcuno sostiene che è solo il prodotto di una campagna pubblicitaria. Non è assolutamente vero. Farà grandissime cose. Certo, gli è caduta addosso una fase difficilissima. Anzi, la crisi lì sta anche peggiorando. Deve imprimere subito una svolta come ho fatto io a Napoli e quasi sull'Alitalia. Altrimenti il consenso si perde in un momento. Ma là la situazione è diversa".

In che senso?

"Avete visto il discorso di McCain? Da noi invece la sinistra vuole quattro anni e mezzo di campagna elettorale. Polemizzano solo, soffiano sulla protesta e se ne infischiano degli interessi del Paese. Attaccano sempre il presidente del consiglio senza tenere conto dell'Italia".

Eppure c'è chi, come Fini e D'Alema, propone la Bicamerale per le riforme insistendo sul dialogo.

"Non c'entro nulla, è una cosa loro. Io mi occupo delle relazioni internazionali e della crisi economica. Di cose importanti". Si passa tra una mano e l'altra un piccolo monile e poi riattacca: "Chi pensate, ad esempio, che stia soffiando su Alitalia? Sempre loro, la sinistra".

La Cgil, però, ha firmato l'accordo.

"Lo fanno nonostante la firma della Cgil".

Ma come pensate di risolvere questa vertenza?

"Quello di questi giorni è un atteggiamento irresponsabile, inaccettabile. Noi di certo non ci piegheremo ai ricatti. Alla fine, la Cai dovrà andare avanti facendo le assunzioni individuali. A sinistra, insomma, stanno sbagliando tutto".

Ammetterà che in Trentino hanno vinto?
"Era prevedibile. Ma se vedete i dati assoluti hanno perso voti. Io poi non mi sono impegnato, ho dato una sola intervista. In Abruzzo invece ci andrò, almeno 3-4 volte e vedrete che la musica sarà diversa. Ma c'è un'altra cosa che davvero non riesco a digerire".

Ossia?

"Quello che non sopporto più è il continuo dileggio sulle televisioni e sui giornali".

A cosa si riferisce in particolare?

"In tv, ogni giorno, su tutti i canali, in prima serata mi prendono per il c.... Questa abitudine sta diventando insopportabile. Deve finire". Ricomincia a scegliere le collanine e saluta. Poi torna indietro. Giusto il tempo di raccontare cosa è successo tra Lula e i calciatori brasiliani del Milan: "E' stato contentissimo di incontrarli. Vorrebbe portare in politica Leonardo. Che è davvero una persona intelligente e che ha a cuore la sorte dei bambini. Ma Lula mi ha detto che in futuro anche Kakà potrà essere interessato alla politica".

novembre 05, 2008

ottobre 30, 2008

(avviso completamente scritto in majuscolo, a sottolinear l'importanza dell'evento/annuncio/novella e - soprattutto - ad alimentare un po' di sana cafonaggine. Siam pvr sempre in Italia...)

DOPO PÈRIPLÎ (?) INFINITI, PERIGLI ET SORDIDI INTRECCI, MYSTERI D'ALTRI TEMPI, MINACCE & TORMENTI, SCHIANTI E FISCHI DI GOLA (?), ALFIN – SOTTO L'EGÌDA (DIREBBE L'ISTRUITO MINISTRO MARIASTELLA GELMINI) DEL GRANDE CARRO, PICCOLO CARRO, E DELLE STELLE TUTTE, NONCHÉ (& SOPRATTUTTO) DI 'STA CIPPA DI CAZZO – SON LIETO (O ANCHE TEPIDAMENTE GAIO) D'INFORMAR VOI TUTTI (STRONZONI) CHE CIÒ


copertina

ESISTE. (boia, deh) 

ANCHE SU IBS, SÌ.
TROVATE IL LINK ANCHE QUI ACCANTO, CLICCANDO SULL'IMMAGINE DELLA GARRULA COPERTINA. ANZI, CHI VUOLE CI LASCI UN COMMENTO, LÌ, (NO QUI, LÌ) COSÌ IO M'ARRICCHISCO, PROSPERO & GOZZOVIGLIO. E TUTTO ALLA FACCIACCIA VOSTRA, E SOL PERCHÉ HO SCRITTO UN BEL (?) LIBRINO-SEGA, PIENO DI CAZZATE E INUTILEZZE VARIE ET EVENTUALI.
E NON SOLO, GIACCHÉ SE IL CASO M'ASSISTE, VE NE CAERÒ PURE UN ALTRO, ANCHE PEGGIORE. 
Cazzo, se son pubblicitario...

ottobre 28, 2008

ANCORA, NEL LIQUOROSO MONDO DEI PROFESSIONISTI DEL TURISMO


...f) Nell'abusato mondo dei professionisti del turismo si alimenta una complicità assolutamente fuori luogo, con pacche sulle spalle et altre amenità forzate;
g) Nell'ineffabile mondo dei professionisti del turismo si parla un inglese con arbitrarie decurtazioni alle regole grammaticali, un tedesco d'emergenza, un francese rimediato. Qualcuno parla magari anche lo spagnolo, sempre con le stesse modalità. Col computer si ha una familiarità conflittuale, quando c'è. Solitamente  - come in ogni altro mondo del lavoro - ciò è inversamente proporzionale al grado e alle mansioni che uno ricopre;
f) Nel tedioso mondo dei professionisti del turismo gli errori grammaticali in genere ed ortografici in particolare sono una simpatica costante. Tale punto non è necessariamente inversamente proporzionale al grado e alle mansioni: semplicemente, è una costante fissa ed invariabile;
g) Nel rutilante mondo dei professionisti del turismo tutto quanto sopra pare un'occasione di gran festa, l'unico e il solo divertimento e, in definitiva, il massimo della vita, giacché capita certo che, nel vorace mondo dei professionisti del turismo - come in ogni altro mondo lavorativo - il soggetto sia portato ad essere assorbito ed annullato completamente, portando quindi avanti amicizie/amori/intrallazzi/occasioni d'ogni tipo solo all'interno di tal mondo. Non avrai altro dio al di fuori di me. Ciò parzialmente spiega altresì come mai capiti piuttosto spesso - nel vorticoso mondo dei professionisti del turismo, come in ogni altro mondo del lavoro - che ad una giovane e bella signorina s'accompagni il più vecchio direttore d'agenzia/titolare/capo;

ottobre 27, 2008

BREVI QUANTO SPARSE ANNOTAZIONI DAL VERSICOLORE MONDO DEI FVLGIDI PROFESSIONISTI DEL TURISMO

a) Nel variopinto mondo dei professionisti del turismo fumano in molti, quasi tutti;
b) Nell'ilare mondo dei professionisti del turismo tutti fremono d'un immotivato quanto inutile entusiasmo, allorché s'incontrano e s'abbracciano e si baciano;
c) Nell'inopinato mondo dei professionisti del turismo si deve assolutamente, per forza, guai se non succede, andare tutti quanti a cena insieme, la sera, e far assai casino seduti a fianco a gente che non conosci e che racconta barzellette sconce e ride soddisfatta;
d) Nello sciagurato mondo dei professionisti del turismo nessuno vuole andare a letto, e ci si deve scatenare, sempre ritagliandosi pause sigaretta, foss'anche notte fonda, tipo le due o le tre. Si mangia bene perché si conosce i posti, e si conosce il mondo;
e) Nel ponderoso mondo dei professionisti del turismo l'unico momento bello è stato quando venivo via, e mi son trovato completamente solo alla stazione (ero venuto via un'oretta buona prima che arrivasse il treno). Mi son messo le cuffie e acceso il lettore mp3. Avevo - in culo a tutti loro - Steve Kuhn, Oceans in the sky. Ho chiuso gli occhi, rovesciato la testa all'indetro sulla panchina e allungato le gambe sopra il trolley. Tutto quanto pareva una meraviglia. Poi ho cominciato a sentire il solito odore. Ho riaperto gli occhi e visto due persone accanto a me. Avevano appena acceso le loro sigarette. L'incanto se n'è andato com'era venuto - soltanto, più facilmente;

...

settembre 17, 2008


Il lavoro mangia gli stronzi, o Shakespeare moderno


all the world's crap and all the men and women merely bull-shit
(tutto il mondo è una merda e gli uomini e le donne nient'altro che stronzi)

visto? Son vivo. Toh.
Son vivo, son vivo.
Chi cazzo se ne frega, se son vivo?
Son vivo? 

Però tornerò. Non sono un impiegato, e se anche i direttori d'albergo sbagliano gli accenti, cazzi loro. Idem per le -h, la sintassi ed il buon gusto.

agosto 07, 2008

APPROSSIMANDOSI ALLA FATIDICA DATA (L'ANNIVERSARIO DI QUANTI ANNI AVEVA GARIBALDI, NEL 1896), NOI DEL QUOTIDIANO “LA MAGIONE”, CRONACA DI TRIPIPPICO PAGINA DEI MOTORI, ABBIAMO INTERVISTATO IL FAMOSO OSTETRICO PREGONI (OSTETRICO E' IL NOME), IL QUALE HA PENSATO BENE DI SCRIVERE UN LIBRO SULLA VITA RIPRODUTTIVA E GENERICAMENTE AMOROSA DEL BUCERO., A TYTOLO PINOCCHIO? PINOCCHIO UN PO' PAURA LA FA. POICHÉ BEN È NOTA LA PASSIONE DELL'EROE DEI DUE MONDI PEL BUCERO, SPECIE FATTO ALLA BRACE, SIAMO ANDATI A INTERVISTARLO (LUI, NO L'EROE DEI DUE MONDI CHE E' INVECE, COME BEN SI SAPRÀ SE INVECE DI SPUTARE LE PALLINE DI CARTA CIUCCIATE CON LA BIC SVUOTATA SI STAVA UN PO' ATTENTI ALLA LEZIONE DI RISORGIMENTO ED ESPRESSIONI GEOGRAFICHE, A SCUOLA)

Sì, sì: è veramente interessante & fortunato (?) incontrare questo nuovo autore, nuovo possibile re della scena locale (o anche del cazzo e della merda, a chi ni piace SamRaimi), che per far scena si presenta fintamente ubriaco, barcollando a bella posta e farfugliando cose senza senso, tipo formule matematiche, arcane maledizioni sumere e vai così. In realtà, l'autore è totalmente astemio, e poiché noi del quotidiano “La Frizione” ci dimostriam – qual da sempre siamo – alquanto tetragoni a' vezzi bambineschi, et a' giochi di cane (che come recita un detto abruzzese, finiscono "a cazzi in culo") egli si ricompone tosto, ed inizia a snocciolare la formazione del Campobasso del 1984, quella con Waler Ciappi in porta.
Da lì cominciamo un'interessante escursione nella memoria, gravida di dati ricordi e piccoli sussulti del cuore (garaglò), il tutto finché l'autore non decide che è ora di andare a sgrondare il merlo, come diceva sempre il nonno di un suo amico buonanima.
Una volta tornato con noi, chiediamo il perché di questo libro, al che lui risponde che il libro s'è scritto assolutamente da solo ed è l'unico e solo soggetto di sé stesso, ragion per cui dovremmo certo chiedere al libro, casomai, il perché di questo autore. Ci mette sotto gli occhi il testo, e finché non facciamo questa domanda lui non si muove, eccezion fatta per quando comincia a broccolare peso la barista, intortandola in grazia di ottime freddure sui cani e sui segni zodiacali, su quanto ce l'aveva lungo un suo amico e sul fatto che lui (lui, no il suo amico) una volta ha visto un dirigibile.
Costretti dunque, proviamo a interrogare il libro e, di fronte alla di esso indisponenza nonché zittume, lo apriamo a caso, finendo sul capitolo XIV quello in cui i monatti, sferragliando da' piedi com'è costume, inseguono un lupo anziano perché possibile apportatore di peste nella cittadina di Sgalambro à Fatica (provincia di DonSturzo). Ammirando i costrutti e la capacità di sintesi di chi vergò tali righe, ci dimentichiamo del tutto l'autore, il quale ci richiama all'ordine raccontandoci come nacque in lui la passione di scrivere.
Confortati (non confòrtati, tipo "confòrtati, nedo!", no: confortàti, noi), prendiamo taccuino e lapis (si scrive sempre a lapis, la verità ha da esser manipolata ad agio) e ascoltiamo interessati la storia di Batacchio, che era un personaggio che andava sempre vestito coi pantaloni di pelle e qualsiasi cosa dicesse parafrasava i film di Lino Banfi e Nadia Cassini. Di solito, oltre ai (fini) pantaloni di pelle, il tipo portava un bel pajo d'occhiali a moscone, e una vezzosa borsetta a tracolla, una specie di BORSELLO® pre-gucci ante-litteram che, se oggi che va tanto di moda è chiaro e inequivocabile segno di manfruitismo, oltreché di sbarazzina stupidità, ci s'immagini a' tempi. Batacchio andava nojando vergognoso le ragazze, non importa come fossero, purché c'avessero le poppe; di una in particolare s'era segretamente infatuato, a tal punto che scavalcava ascosamente le mura del giardino di casa sua per portarle segretissimi omaggi, del tipo una cassetta col meglio di SandroGiacobbe registrata da lui, una copia d'un film raro con Luc Merenda, una lucertola tramortita, un topo.
Ella, la scipita trota, figlia d'una nota poetessa di Renigata Dentello (provincia di PICCI) dalle orecchie larghe ma dalle poppe paritetiche, dopo un po' penso bene di chiamar la forza pubblica.
E Batacchio fu tradotto in carcere. E lì morì, di stenti e d'inculate.
Chiediamo a questo punto: sì, ma perché Batacchio?
“ma caro il mio barbogio, questo dovrei dirglielo un'altra volta. Ma siccome conto di non rivederla mai più, né Lei né il bvd.llo di sua Madre (con rispetto parlando) aggiungerò tosto: una volta passò con una. Erano lei, lui e il suo BORSELLO®. Era più timidon del solito, pareva. E io li incontrai e dissi: «ho capito perché c'hai sempre quel borsello... è per coprirti il batacchio! Vedi, t'arriva proprio all'altezza giusta! Ecco, ecco!».
Inoltre s'immagini: non so più se è esistito o no, Batacchio. Per quanto ne so, potrei anche essermi inventato tutto quanto. E allora, questo risponde un po' alla sua domanda, caro il mio Topinàmbur?”
Sì, un po' sì, risponde. Ci pensiamo, poi vedrai si capisce. E poi litighiamo per la foto. Alla fine tira fuori una figurina di Edi Bivi, quando giocava nel Bari e ci dice: “toh, pubblicate questa!”.


Nella foto (Sdingo-Renitenza) l'autore, colto in agnizion dolorosa immediatamente prima di mietere il grano, sarchiare il terreno, lasciarlo a maggese e portando sei. Si noti (oltre al mystico syfone utile alla bisogna testé ricolta - ricolta?) l'espressione acvta, foriera di chissà quali perle aleggianti in quella testina-a-catapulta, come gli dice sempre la coNpagna, Mer-Men di He-Man.


Beast-Man e Syfone

agosto 06, 2008

IN AVVICINAMENTO ALLA DATA (IN REALTÀ NO, SI SA UN CAZZO) DI USCITA DEL VENDUTISSIMO (VENDUTISSIMO?) ROMAN HISTORIQUE (ROMAN HISTORIQUE?), A TYTOLO: PIGIAMI IL CAPINO, CARMELITANA, IL QUOTIDIANO “LA CAGIONE”, CRONACA DI TUBINGA PAGINA DEI FILMS, HA INTERVISTATO L'AUTORE, DEVIS CHIOGGIA, DURANTE UNA CENA-CULTURALE SUL MODELLO DELLA TRADIZIONE LETTERARIA (QUALE TRADIZIONE LETTERARIA?), DEL TIPO QUANDO INTERVISTAVANO VITTORIO GASSMAN AL RISTORANTE E LUI SNOCCIOLAVA ANEDDOTI SU ANEDDOTI, DILUVIANDO UN FRITTO-MARE E/O UNA COTOLETTA ALLA RAPPRESAGLIA & CECI.

Ebbene sì: essendo qui col certamente-prossimo-alla-fama dott. Devis Chioggia, ci siam chiesti: “ci capiterà più?”, e alla nostra (silente) risposta negativa, abbiam deciso d'approfittarne. Tantopiù che paga lui, l'autore, tipo gagarone & fiero che è signore e lo si sappia in giro, tipo quando ha tirato fuori il portafoglio e ha urlato, un po' rivolto al Vs. intervistatore, un po' all'altro unico cliente del locale: “PAGO IO, QUI, SA'! QUANT'È, PEZZENTI? TOH, BEVITICI UN SUCCO AL TROGOLO ANCHE TE, PIPI!”
Ma prima, dicevo, siamo andati a incominciare. Ecco come, mentre le focaccine al lapis (e l'argenteria) sparivan. Du-da-dudadudà, du-daddudaddudà:
Devis, come ha deciso di fare lo scrittore?
Vede, coso... c'era un mio amico una volta. Oh, magari è ancora vivo, sa; dico una volta perché non so più che fine abbia fatto oggi; d'altra parte, nemmeno posso escludere sia morto, o magari diventato frustone, chissà... insomma, questo mio amico – andavamo ancora a scuola, ai tempi, e lui mi stava riportando a casa una sera, in macchina. Guidava una Ford Drummond-2 blé, modello assai diffuso all'epoca. Gli avevano rubato uno specchietto, cosa assai facile per quel tipo di macchina, dato che bastava tirarlo al contrario, far fare un piccolo scatto al meccanismo e poi scappare ridendo. In fondo alla strada dove abitavo, stava anche un tipo che conoscevamo entrambi, non ricordo nemmeno per quale ragione. Ricordo solo che veniva chiamato CHIODINO, perché era secco e c'aveva la testa grossa. E ricordo anche che si sputava nelle mani, per darsi il gel nei capelli. Un tipo a posto, insomma. Ecco, insomma: insomma, Chiodo gabellava a tutti che suo padre era un famoso chirurgo, e se ne vantava. Peccato che il padre fosse in realtà un infermiere. O forse uno che faceva le pulizie? Comunque sia, più che altro il padre guidava anche lui una Ford Drummond-2 blé. Quella sera, mentre il mio amico mi riportava a casa, guardai dal finestrino sul mio lato e gli dissi: “quanto costa rimetterci lo specchietto, qui?”. Lui disse che non lo sapeva. Gli feci quindi presente la cosa, e lui parcheggiò davanti casa di Chiodino. Scendemmo. Nella notte si sentì un click e poi due che correvano, ridendo. La Ford Drummond-2 blé del mio amico aveva di nuovo due orecchi in fuori, pareva un topo deforme, come appena uscita di fabbrica. Quando mi lasciò a casa, mi dissi: cazzo, dovrei fare lo scrittore.
Come vede, son qui.
E poi addenta la terza focaccina di fagioli, inzuppandola prima nell'omonimo brodo. Sicuro di star procedendo nello scoop del secolo, continuiamo ad incalzare, mentre figliuole adoranti s'alzano dai tavoli accanto, salutano (lui) e se ne vanno:
E cosa la contraddistingue, come scrittore? Quali sono i suoi tratti distintivi?

Quello d'averci due nipoti. Inoltre, fino a pochi mesi fa pensavo che nuziale si scrivesse nunziale, e che – ma quello prima, diciamo finché non sono andato a fare la stagione come cameriere-rifornitore d'acqua a' tavoli de' matrimonî d'estate – incinta si scrivesse in cinta. Poi capii.
Devis, come mai si chiama Devis, e in cosa è dottore?
Domanda del cazzo. Comunque son dottore in cani. Piuttosto, mi chieda se le anticipo la vicenda che narrerò nel mio prossimo libro, eh?

Ci può anticipare la vicenda che narrerà nel suo prossimo libro?
Avrei voluto scrivere una bella vicenda tumida e lagrimevole di un tipo che si chiama Timoteo, personaggio psicologicamente complesso ancorché tremendamente afflitto dai peggio disagi, tipo la malattia del sonno e una ragazza che la dà a tutti men che a lui, ma poi non m'è riuscito, e sicché mi son dedicato su una ben più interessante serie di avventure di me e il mi' cugino ingegner del ferro e de' batraci che si guida rispettivamente una R-4 e una R-5, arrivando a girare a folle velocità intorno alla torre Eiffel in competizione coi cami della merda, gridando dal finestrino: “va' che roba, va' che roba!”, finché la géndarmerie non ci traduce nel più vicino Commissariat. Felicità è guidare un'R-4, caro il mio Remigio.
Eh, già, cari tutti voi che ci leggete: felicità è guidare un'R-4, verrebbe da dire, per chiudere l'intervista; non fosse che l'ha già detto lui, lasciandoci lì, a implorare una foto, ben conoscendo la sua (dell'autore) avversione a cose che lo ritraggono in posa e non, specie dopo mangiato. Ma alla fine la spuntiamo.
Segue scena descritta all'inizio.
“Comprate il mio libro, semmai uscirà, merde” aggiunge lui, uscendo dal locale.


Di seguito, nello scatto Lopizzo-Ostia l'autore, ritratto a fine intervista, in piena digestione, disquisendo amabilmente di Hegel col muro antistante la Curia. Il muro non si vede.

tapiro


agosto 05, 2008


IN VISTA DELL'USCITA DELL'ATTESISSIMO (DA CHI?) ROMANZO (ROMANZO?) SULLA VITA DI MICHELE (QUELLO CHE ASSAGGIAVA IL GLENN GRANT), A TYTOLO PERCHÉ IL MONDO PUÒ FARE A MENO DI SUPERMAN (E ANCHE - INVERO - DI GIANFRANCO D'ANGELO) L'AUTORE PAPERO-GONFIO-CADUTO-NELLE-ORTICHE È STATO INTERVISTATO DAL QUOTIDIANO “LA NAZIONE”, CRONACA DI TOPEKA PAGINA DELLA CULTURA, MENTRE MANGIAVA (LUI, NO IL QUOTIDIANO) UNA PIZZA VERAMENTE ANZIANA AL CAFFÈ “GUARDINGO”, STANDO COMUNQUE BENE ATTENDO A CIÒ CHE ACCADEVA DIETRO DI LUI. A FINE INTERVISTA, FOTO DI RITO E SCAMBIO DI DONI. BACIO ALL'ANELLO VESCOVILE ET OMAGGIO DIVOTISSIMO MA SCHIVO AL POTERE DELLA CARTA STAMPATA, CON SALAMELECCHI E SALTO DELLA QUAGLIA DI CECCOBEPPIANA MEMORIA. TOH, SI LEGGA: 

Oh! Fa piacere incontrare qualcuno che fermenta al di fuori delle solite compagnie di giro, specie se nell'incontro in person si svapora il cliché dell'indispettito-dal-mondo propagato nelle pagine dei suoi racconti ed emerge invece l'indole curiosa di chi non vuol collocarsi né nella nicchia né nel mainstream. Diciamo che Lorenzo Berti, nella foto, (Pistoia, 1975), s'è fatto da solo. Lo scrittore, almeno: quello che ha pubblicato da poco il saporito debutto (arditamente) titolato No, non so un cazzo di marketing research – e quanto ne so è già più di quel che me ne frega (pp. 274, 13 euro, un papero in copertina a ricordare che la realtà seriosa di certi maestri di vita è ben più puerile di quanto vorrebbero suggerirci), osservatorio feroce e burlesco sulle inconcludenze e sul ridicolo involontario del (precario) mondo del lavoro, che può contenere tracce di Stefano Benni, pensieri e parole da blog (e infatti le idee si prolungano su http:www.//paperogonfio.splinder.com), derive e invenzioni assimilabili al “divin Federico Maria Sardelli” sulle colonne del Vernacoliere, sfuriate à la Céline in ordine sparso, sapori della farsa sublime dei fratelli Coen, minutaglie di Carver, mozziconi di Vonnegut. Dopo le peripezie consuete, il libro approda dal piccolo editore bolognese Giraldi: “con un titolo così mica potevo sottoporlo a Laterza”, osserva lui, scopertosi lettore all'università (lettere a Firenze con una tesi sull'Alfieri, dopo un diploma all'Alberghiero) e scrittore dopo la laurea. “Sono partito da zero – spiega Lorenzo – e forse è stata una fortuna, visto che non ero inquinato da chi alle superiori raccontava la natura matrigna di Leopardi o la Provvidenza di Manzoni, in modo da non farti toccare più un libro in vita tua”. Dunque la scrittura gli vien naturale, tanto che a partire dal 2001 comincia a raccogliere un nutrito corpus di racconti, oggi confluiti nel libro del papero di cui sopra e in una seconda raccolta, di imminente pubblicazione sempre per Giraldi, intitolata Che cosa esattamente rende la vita moderna così diversa, così attraente? Davvero, non penserete mica che lo sia?. Con onestà di autocritica: “c'è un po' di farraginoso, nella scrittura tutta. Ma insomma, se scrivono Baricco, Faletti, la Mazzantini, eccetera...”. Epperò alla domanda “per chi è questo libro?”, in definitiva, Lorenzo non risponde. Ci proviamo noialtri: non è per chi lavora da imprenditore nel ramo dell'outsorcing per il customer care; di sicuro garberà a chi non ha la più pallida idea di cosa sia (o a cosa serva) l'outsorcing per il customer care. Il lettore ha sempre ragione, e a questo autore abbiamo subito voluto bene; forse perché ha sollevato un interrogativo fondamentale (“Si può dire cazzo in un'intervista? Se non si può, l'intervista è da considerarsi nulla”) e rimarcato la diffusione capillare del volume negli esercizi commerciali d'Italia: “Ci sta che ce l'abbiano anche i norcini, i rivenditori di pongo e il mi' cugino ingegner del ferro e della biada. Dice lo venda a metà prezzo, péi dettagli fate voi”.


a seguire: foto di rito. L'autore (bellaphya),vestito d'una fusciacca assai più larga e di dubbissimo gusto quanto a colore e giustacuore, colto con arguzia & beffarditudine dopo aver manomesso i contatori del gas dei signori Ircani Marmugi e Battilio, a seguito scoperta relativo portello gas aperto (foto PUGI-ANSIA)


autore


agosto 01, 2008

Vieni a lavorare (anche no) alla prestigiosissima aZZienda (due zeta perché siamo grandi) “Brogi & Collitorti - Quarterly Meeting”, la Società che sa cogliere più facilmente degli altri gli obiettivi di business fissati anticipando quelle che saranno le nuove esigenze del mercato dei servizi, che stracazzo avrò detto mai vi ci vorrebbe ma un po' di guerra.
Ma perché (voi idioti) dovreste venire a lavorare alla eclusivissima aZZienda (due zeta perché siam più forti) “Brogi & Collitorti – Quarterly Meeting”?
La nostra attivissima aZZienda (due zeta perché siamo leader del mercato) è nota - oltre che per la sua efficienza ed efficacia - per la nostra specialissima friendly netiquette, che ci impone di inviare ad ogni nostro nuovo assunto il nostro particolare “benvenuto a bordo”.
Sì, perché chi entra a far parte della nostra efficientissima aZZienda (due zeta perché siamo vincenti), entra prima di tutto a far parte di una grande famiglia, la nostra (budello di so' ma') ed è giusto che la direzione IN PERSONA gratifichi il nuovo collaboratore con una mail di saluto, che includa la foto e la descrizione del NUOVO MEMBRO.

Fate anche voi come il nostro buon Garamanlio Barbato Remo il quale, lusingato da cotanto interessamento, questo ha risposto orgoglioso, novello et alacre ingranaggio della nostra oliatissima macchina/aZZienda (due zeta perché non ci batte nessuno)

"Gentilissimi Colleghi:
Sono orgoglioso del Vostro caloroso benvenuto e di poter far parte di quella che è la realtà Windor Nixcorp, nello svolgimento dei diversi progetti che essa mette a disposizione, certo d'essere totalmente disponibile ad applicare tutte le mie competenze attinenti al mio ruolo, che insieme al Vostro caro contributo riuscirò a rinforzar ancor di più quelle che sono le mie conoscenze e acquisire man mano una certa professionalità nel mestiere, parallelamente al nostro principale obbiettivo, quello di offrire il meglio di noi per soddisfare le richieste dei clienti e acquisire sempre da loro una certa affidabilità su di noi meritata.
Vi ringrazio ancora una volta, augurandoVi un buon lavoro e per chi sta in partenza buone vacanze!

Cordiali saluti.”


E allora, cosa aspetti?
Su dai, entra anche tu nella realtà Wincor-Nixdorf! Offri anche tu il meglio di noi per soddisfare le richieste dei clienti e acquisire sempre da loro una certa affidabilità su di noi meritata! Ammazzati! Caàti in mano e pigliati a schiaffi, DA SOLO! Mòri!

Entra anche nella nostra gagaronissima aZZienda (due zeta perché i nostri servizi sono più customer oriented)
“Brogi & Collitorti – Quarterly Meeting”
Seguirà
BENVENUTI A BORDO (anche no)
VS. FOTO
DESCRIZIONE VS. CARATTERISTICHE (tra le quali: modi di dire preferiti, qualità ed interessi, lunghezza penica, capacità di resistere allo stress specie se molestati cor uno steccolo intinto nel gvano, durata su medie distanze, piatto preferito, quantità e qualità giornaliere delle Vs. escrezioni intestinali/minzioni) 

Ve lo volete perdere?
BROGI & COLLITORTI - QUARTERLY MEETING
L'aZZIenda con due Zeta, perché vince sempre lei, in omaggio alla grammatica
(seguirà presentazione ditta, magari)

luglio 24, 2008

IUPPI GENTE! ESULTATE!!!
IL NANO PIÙ ALTO DEL MONDO (SECONDO ALESSANDRO NANNINI, IGNORATO COME DI CONSUETO DAL COMA CRISSANTE DI POLTRONIERI, ERA PROST, MA SI SBAGLIAVA: È LUI) CONTINUA A PRENDERVI PER IL CULO, E PORTA PURE SEI.
GAUDIO, GIUBILO, E NOTIZIE DI BELLE FICHE AL MARE! IUPPIIIIIIIII!


“Il gradimento verso il Governo è al 59,9%", e quello verso il Presidente del Consiglio in particolare "è a 62,5%", il "maggior gradimento nella storia". Anche più di quello per Ottaviano Augusto, Tarquinio Prisco e Mototopo. Sondaggi, sondaggi, sondaggi. Numeri in libertà. Io secondo un recente sondaggio (mio) sono il maschio più appetito d'Italia. Toh.
MA CI SI RENDE CONTO???
Soprattutto, ora che il Lodo Alfano e il pacchetto sicurezza sono una (scandalosa) realtà, aggiunge: "ora il sabato potrò lavorare tranquillamente per il paese, e non stare con i miei avvocati..."
MA CI SI RENDE CONTO???
Ha anche aggiunto, rivolto ai senatori, ringraziandoli personalmente per il gran lavoro svolto (per lui) in questi giorni:
"non vorrei parlare dei magistrati ma mi avete liberato... Ora non verrò più perseguitato, da quando sono sceso in politica ho dovuto far fronte a 2.502 udienze. Il lodo Alfano è un provvedimento assolutamente giusto"
MA CI SI RENDE CONTO???
Massima stima e sintonia anche per Umberto Bossi, dopo i suoi insulti all'Inno di Mameli e agli insegnanti che vengono dal sud. Il premier lo descrive come uomo di “grande raziocinio e straordinaria lealtà. In ogni caso” ha aggiunto, “non dobbiamo preoccuparci: nella coalizione siamo noi, essendo il partito maggiore, a dover mostrare più responsabilità”
MA CI SI RENDE CONTO???
Infine, tra la promesse elettorali fatte a suo tempo, il guascone ha ricordato il bonus bebè e la riduzione delle tasse:
“Il bonus bebè si farà, perchè è una promessa”, ha detto, raccontando (oltre a un par di sapide barzellette) che molto spesso, di fronte a gente che per strada chiede conto dei mille euro per la nascita di ciascun bebè italiano, per non sentirsi in colpa lui tira fuori di tasca propria il denaro. “Ma si può fare sempre”
MA CI SI RENDE CONTO???
La priorità, infine, è quella di "ridurre le spese" dello Stato (per far questo, tanto per fare il tutto all'italiana, ha anche ripetuto la sua intenzione di affidare a delle "agenzie esterne" la razionalizzazione delle spese di ogni Ministero), poi il Governo "taglierà le tasse".
“Per adesso una due diligence per abbattere l'inefficienza della pubblica amministrazione". Subito dopo, ci occuperemo di come ridurre le tasse”.
Del resto, nei gazebo, nelle piazze, sarà distribuito un manifesto “con le cose fatte e quelle ancora da fare”.
MA CI SI RENDE CONTO???

luglio 11, 2008

NOTIZIE DAL SULTANATO E DALL'ALCOVA: IL POVERO SANDRO BONDI SHOCKATO!!!

Sì, signori! Mentre alla Camera viene emendata la norma blocca-processi, che scompare di fatto dal già di per sé ridicolo e scandaloso Decreto Sicurezza, facendo pure passare la cosa come segno di grande propensione al dialogo (in realtà le critiche vengono accolte soltanto dopo che il lodo-Alfano è passato e il nostro amato leader è ormai al riparo da tutto, una specie di conferma al fatto che la blocca-processi era una chiara ed evidente norma ad personam, e tutto questo un simpaticissimo ricatto),
Il Giornale (ahahahah, Il Giornale...) se ne va ad intervista il buon Sandro Bondi, il quale si dice “sconvolto da Eco”, che “è un uomo carico d'odio”.
En passant, è anche divertente notare come tutti coloro che non la pensano come loro, o osano muover critiche o riserve, siano sistematicamente “carichi d'odio”, “vuoti”, “aridi culturalmente”, ecc.
Una dittaturina di stampo paternalistico – si sa – deve sempre far leva sui sentimenti, sullo stomaco, sulle emozioni. Mai sulla testa; mai sul ragionamento, mai sul senso critico...


ma comunque, si era ad una delle serate della Milanesiana, rassegna di letteratura musica e poesia (!) diretta da Elisabetta Sgarbi (toh! Aria nuova in cucina: Elisabetta Sgarbi, sorella del più famoso quanto imbecille Vittorio, a capo – lei – dell'impero Bompiani,legatissima a personaggi di grande spicco della nostra cultura e non, tipo Alain Elkann Paulo Coelho e via e via) : all'evento è presente pure il Ministro ai Beni Culturali, l'intellettuale-onorevole Sandro Bondi.
L'Italia – il paese di Dante, Leopardi, Calvino, ecc – ha come ministro ai beni culturali un povero diavolo dalla testa molto tonda e dall'espressione vieppiù tarda, che scrive poesiole d'occasione e non, tipo:

Fra le tue braccia magico silenzio
Fra le tue braccia intenerito ardore
Fra le tue braccia campo di girasoli
Fra le tue braccia soledell’allegria
(per il matrimonio di Elio Vito)

Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio
(per la defunta madre del nostro amatissimo Leader)

E le pubblica su una rubrica di Vanity Fair (e ho detto Nuovi Argomenti). Non solo: a ottima immagine di quella che deve esser la cultura secondo lui, ha pure la foto del nostro amato leader sul comodino. Sempre seguire, riverire & lusingare il proprio mecenate. L'hanno fatto il Tasso, l'Ariosto, il Monti e il Parini (ahahahahah, il Parini) eccetera, eccetera, eccetera. Tantovaleva far Romano Battaglia, ministro dei beni culturali. Quantomeno, non dedica poesie (a quanto ne so io, almeno).
Ma tralasciamo; giacché qui conta il resoconto fatto dal nostro caro Ministrone Culturale, una volta che - tapino - è riuscito a riaversi dallo forte sconvolgimento emotivo:
“Il professor Eco non si è neppure alzato e, restando seduto, ha faticato a darmi la mano, ritraendola immediatamente, forse per paura che lo infettassi. Un gesto senza senso della misura”.
Orrore. Raccapriccio. Sdegno. Si sono anche levati dei fischi, al momento della sua presentazione e - anche in questo caso facendosi forza - così l'ottimo ministro ha continuato, il suo racconto:
“ero andato per rendere omaggio a una manifestazione culturale, mi sono trovato tra scalmanati, gente che non ha nulla a che fare con la cultura. Forse sono ancora troppo ingenuo e ho una sensibilità che non è fatta per la politica [ahahahahahaahah scusate, son d'animo nobile, io] ma rimango choccato da questi gesti e da un certo modo di vedere il mondo. Da parte di alcuni cosiddetti intellettuali di sinistra c’è un odio quasi antropologico. Sandro Bondi non è Sandro Bondi ma il simbolo del male sulla terra. Hanno l’idea di rappresentare i migliori e non mostrano alcun rispetto per l’uomo, per la persona. [...]
Riguardo ai fischi [e Il Giornale chiede qui maliziosamente: sarà stata mica una claque organizzata? Son fantastici, questi qui... rovesciano sempre qualsiasi cosa. Uno muove un qualche tipo di accusa/osservazione, e subito si ritrova a essere il colpevole/destinatario di quella stessa accusa: Berlusconi sta di fatto imponendo un modello pseudo-fascista, con le sue leggi ad personam? È la sinistra vuole il ritorno al fascismo! Ha corrotto giudici e autorità, eccetera? La sinistra è corrotta, proprio coi suoi giudici e autorità! Ha dato tangenti e fatto sparire soldi all'estero? La sinistra, coi suoi politici e le sue toghe rosse lo fa!In occasione di un intervento a Confindustria Berlusconi si porta dietro uno stuolo di bei ragazzotti/e per applaudire e inneggiare entusiasti a comando? La sinistra se li porta dietro! Berlusconi ha dato ministeri a belle figliuole che l'hanno compiaciuto sessualmente, tipo succhiandogli l'uccello o dandogli la fica? La sinistra è quantomai volgare a dire queste cose!] non voglio impedire nulla e per fortuna non era tutto il pubblico, e c’è anche chi mi ha applaudito. Ma sono episodi che amareggiano perché danno la misura del vuoto culturale di una certa sinistra. Sono i fan di Umberto Eco, gli stessi presenti ai girotondi. A me non salterebbe mai in mente di fischiare chi non la pensa come me. È gente che presume di essere di cultura, ma i primi segni della cultura sono l’apertura al dialogo, la curiosità, il cercare di comprendere ciò che è diverso. Purtroppo questo tipo di cultura, di assenza di cultura, appartiene ancora alla maggioranza della sinistra, che non ha mai fatto i conti con la propria storia".

Tutto ciò, mentre aspettiamo che da Napoli sparisca la spazzatura (dovrebbe mancar una decina di giorni ormai: tre giorni fa il nostro leader disse che in quindici giorni avrebbe sistemato tutto), che le tasse e il costo del lavoro calino, che la situazione Alitalia sia definita, che il prezzo della benzina smetta di salire ogni giorno (già, ma per quello Tremonti ha già denunciato gli speculatori,  anche in sede europea - vedrai la soluzione è vicina).
Per il momento comunque sappiamo che Tokyo è una metropoli ordinatissima, e che i suoi centri commerciali sono favolosi e perfettamente funzionanti. Specie il mega-store di Armani, da dove si gode una vista indimenticabile.
Ah, e sappiamo infine che la sinistra è carica d'odio e volgarità, specie quando urla in piazza(1)



_______
(1) ma: e se quel che urla, fosse vero? ci sarebbe da scandalizzarsi più per la volgarità di chi urla o per il fatto effettivamente commesso? Qualcuno ci pensa mai?

luglio 04, 2008

ITALIANI, LASCIATEVI INFORMARE!!!

ECCEZIONALE INIZIATIVA! PER COMUNICARE & DIVULGARE LE NUMEROSISSIME COSE/IMPRESE COMPIUTE DAL GOVERNO, DA QUESTO FINE SETTIMANA E PER TUTTI I WEEK-END SARANNO ATTIVI IN TUTTE LE PIAZZE D'ITALIA GAZEBO INFORMATIVI DI FORZA ITALIA


IL NOSTRO LEADER È FORTE. IL NOSTRO LEADER È GRANDE
LA GUERRA È PACE; LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ; L'IGNORANZA È FORZA

ABBIAMO GI
À MANTENUTO MOLTI IMPEGNI

Sì, Italiani! Poiché il rischio della disinformazione, o comunque dell'informazione distorta e faziosa, è grande e assai pericoloso; perché l'odio che alberga in molti ingrati cuori è tutt'ora imperante et assai nocivo; perché troppo male sarebbe lasciar il nostro amatissimo paese in mano a corrotti e malvagi magistrati militarizzati: per tutto ciò, oltre che in grazia della sua infinita bontà ed ingegno, il nostro amatissimo Leader ha messo a punto questo sistema capillare e puntualissimo: per arrivare direttamente e senza distorsioni a ciascuno di voi, per renderlo consapevole degli sforzi, degli ingegni e dell'efficacia della sua ottima azione di governo.
Troppi sono i meriti misconosciuti di questo tenacissimo governo del fare; troppi i tentativi di modificare il panorama delle nostre azioni!
Scandaloso e deleterio, inoltre, è che l'attenzione si concentri continuamente su fatti che nulla hanno a che vedere con il programma di governo, portando in primo piano l'attacco continuo di certa magistratura a chi deve governare scelto dal Paese, al bieco fine di sovvertire il voto popolare!
Proprio per imporre in maniera definitiva un taglio a tali perniciose quanto infondatissime voci, il nostro Leader ha speso parole importanti quest'oggi, parole che come sempre illuminano e fanno riflettere, poggiandosi, oltre che sul consueto buonsenso e acume, anche sui dati certi e incontrovertibili dei numeri, giacché “i sondaggi indicano nell'ultima settimana un aumento di consenso dello 0,3%, e dimostrano che la fiducia del popolo nel governo e nella sua attività non è stata minimamente scalfita”:
“gli attacchi dei giudici non ci impressionano; è soltanto fango su me e i ministri, pettegolezzi senza fondamento. Agli italiani non interessano. Anche per questo, distruggeremo subito le conversazioni irrilevanti”.
“Il lodo Alfano non è una legge ad personam. I nostri avversari stanno cercando di farla passare per tale, invece è una norma salvatutti”.
Sì, nostro Grande Leader! Sì! Basta con questo clima fastidioso e puerile. Basta con simili bassezze. Basta. Troppo più grandi sono i tuoi meriti, e piccoli e meschini i tuoi denigratori!
Ma, amici, non angustiamoci troppo: tutto ciò, come certo anche voi ben sapete, non intacca più di tanto la Sua grande magnanimità. No. Ciò perché il nostro Leader è al di sopra di questi inutili veleni scandalistici, ed ha – per citare rispettosamente (e nuovamente) le sue parole “un'autorevolezza che va oltre i magistrati militarizzati e militanti. Il premier non ha bisogno di essere salvato; si salva da solo”.
A margine di tutto ciò, a ulteriore dimostrazione di quanto infinitamente più importante sia il bene comune agli occhi di chi sapientemente ci governa e guida, è giunta la meravigliosa notizia:
“nei prossimi 15 giorni saranno rimossi i rifiuti da tutte le strade di Napoli e della Campania. Ipotizziamo che alla data del 20 di luglio non ci saranno più cumuli in strada”

E allora:
W il nostro leader! Noi tutti ti amiamo, nostro grande Leader!
Gloria al nostro Leader, Zorro! no cioè... volevo dire... ZUPERMEN!
No, nemmeno...
Primin Zurbriggen?
Papà Barzetti?
Macché...
Oggiù, coso, lì...
il nostro Grande Leader...
Francisco Franco? Georgydaibiondicapellidorati? Aldo Maldera (II)?
Neanche.
Cazzo, mi son scordato il nome...

vabe', tanto finché non è rimessa in piedi l'OVRA, o la psicopolizia...


ITALIANI, LASCIATEVI INFORMARE!!!

giugno 30, 2008


“Tante polemiche strumentali finiscono col mettere in secondo piano l'interesse collettivo”, dichiara simpaticamente l'onorevole Silvio Berlusconi, il quale poi passa a fare un accorato appello affinché “l'interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti”.

Tutto ciò è per il vostro bene, capite? Fateli lavorare: LUI sarà tout-court non processabile e giudicabile (giacché LUI è buono e giusto); voialtri avrete i ROM schedati e i tribunali che lavorano sui criminali veri, perché oggi (dico: oggi) in Italia c'è l'emergenza ROM/Extracomunitari! Che lo sapevate? Dopodiché avrete anche, nell'ordine: nucleare (l'unica forma di energia alternativa, pulita e sicura), esercito nelle strade a sparare ai sospetti, niente più tasse! E il ponte sullo stretto, come dimenticarlo! 

Italo Bocchino - sul quale tra l'altro ogni commento sarebbe superfluo -  frattanto, aggiunge: la norma 'blocca-processi' potrebbe essere stralciata dal DL sicurezza, se l'opposizione dovesse dire sì al lodo Schifani. Oltre a ciò, poi, vi daremo una bella mountain-bike, un ferro da stiro e una fantastica batteria di pentole Mondial Casa®!

giugno 18, 2008


Care amiche, cari amici (diceva quella dello Studio2 in via delle belle donne 19, Firenze - ah le vecchie pubblicità di TeleliberaFirenze! Ah, be' teNpi!): pensate forse voi che il problema prioritario del Vs. paese sia il lavoro? Le condizioni contrattuali? La burocrazia? Il costo del lavoro? Il caro-benzina? Il costo della politica? Il caro-vita? Le infrastrutture? La sanità? Mannò, care le mie merdine infingarde: 

la priorità dell'Italia sono i processi del premier Berlusconi. E la privacy (la sua, e quella di quelli come lui). 

D'altra parte, signori, è difficile tener sotto mano tutti gli affari che uno può avere, quantomeno su scala così ampia. Per quanto uno possa aiutarsi artificialmente, trovarsi fisicamente in più posti contemporaneamente è impossibile. Anche a far truccare Bondi dal visagista delle dive, la differenza resta evidente. Proprio per questo c'è il telefono, meraviglioso strumento di sdoppiamento; funzionale, pratico, perfetto. Ma non vai a indovinare un po' te che quei nipotini di Lenin dei magistrati (maledetti) pensano bene di cedere alla esecrabilissima moda delle intercettazioni telefoniche? Vi par tollerabile? Vi par costume da paese civile, che il sig. Tizio possa saper gli affari del signor Caio? Che la sig.ra Antafani Testoria possa venire a conoscenza del fatto che il sig. Asmaro Autolitano alla tal data è arrivato con un'ora di ritardo a lavoro, e che quindi ha avvertito? Che il prode Balducci Enio un mese e mezzo fa ha acquistato un bel paio di vans nuove e ora se le mette non appena la procacissima troterella Papajanni Marika gli accorda un abboccamento galante con probabilissima elargizione delle sue grazie, quantomeno quelle dalla cintola in su? No, certo che non lo è. La privacy è sacra. Ne va della Vostra sicurezza. E non state a pensare ai contenuti, a ciò che viene intercettato; concentratevi sulla cosa in sé. Uno spregevole mezzo, è indubbio. E – si badi bene – TUTTI GLI ITALIANI SONO INTERCETTATI. È scritto anche su “Il Giornale”, è un dato certo e incontrovertibile. Parola di Gran Mogol, forse. Comunque sia, è impellente e prioritario mettere un freno a questi cani rognosi, queste pulci fastidiosissime, queste zecche succhiasangue. Per questo, motivato più di ogni altra cosa quanto necessario atto è promulgare tosto una velina, una bozza di legge, una norma, un Decreto che vieti nel modo più assoluto tale incivilissima pratica. E ciò ne spiega una.

Allo stesso modo, è – se possibile – ancor di più insopportabile che i summentovati giudici/magistrati/fottutissimisgherrid'unpoterecomunistacheancoraogginonèdeltuttodebellato continuino a perseguitare il ns. caro amatissimo presidente del Consiglio, inibendogli tra l'altro ogni possibilità di manovra per il bene del vostro (nonché suo) amatissimo paese. Perché tutto ciò? Perché questa “inimicizia grave” e reiterata verso di lui? Nonostante l'ampia tolleranza e il rispetto delle opinioni altrui che sempre ha contraddistinto il nostro Premier, è parimenti impellente & prioritario muoversi, promuovendo un emendamento in grado di porre un freno a questo inutile brulicar di processi, tanto più che i veri criminali sono quelli che gli stessi giudici si ostinano a lasciare impuniti, nonostante le nostre reiterate segnalazioni e i nostri instradamenti: dico coloro che insozzano le nostre strade, chiedono la loro sudicia elemosina, entrano di nascosto nel nostro paese e lo violentano, magari rubandovi in casa, uccidendo e stuprando. Ecco il motivo – unico e solo – di quello che, malignamente, i malvagi comunisti si ostinano a chiamare “emendamento salva-premier”: un tentativo di metter fine a sprechi di tempo (i fantomatici processi fino al 30 giugno 2002 - tutti su nessuna base) nonché a lenire l'odio che da sempre ha caratterizzato la magistratura nei suoi rapporti verso la parte buona dello stato, odio che – in definitiva – potrebbe benissimo venir usato in maniera più costruttiva, verso coloro che veramente minacciano il nostro paese. Bloccando quei vecchi processi per reati non gravi, diamo priorità a quelli per reati più gravi agendo così nell'interesse della collettività, come è stato anche chiaramente spiegato. Comunque sia, seppur la faziosissima opposizione lascia l'aula, sappiate che non siamo spaventati: cambieremo questo paese alla faccia loro. E magari faremo di quest'aula un bivacco di manipoli. E questo spiega l'altra. E' tutto chiaro?
Ancora una volta, I-TALIANI:

Grazie, grazie, grazie! Grazie alla Vostra lungimiranza, al Vostro impegno politico, alla Vostra intelligenza. E adesso tornate a guardare il culo della Canalis e le poppe di Elena Santarelli. È più bona la velina bionda o quella mora?

giugno 11, 2008

L'italico grigior social-politico ancor v'offende? Vi sentite vilipesi (giustamente, direi) da popolazioni ex-barbare e lontane, con constanza tetragone a Voi cittadini del tricolore, voialtri gioiosi al sol pensare lagrimando al “caffè vero” e a due spaghetti al pomodoro che gli altri son tutti deficienti mica noi/voi? Basta coi complessi d'inferiorità o la malcelata rabbia verso l'ennesimo straniero che vi pensa maleducati, arfasatti e arruffoni!
Da oggi potete consolarvi con


FELICI MANOVRE®


sì, miei cari (cari come un gatto a' coglioni): da oggi tutti noi (voi, checcazzo) italiani potrete finalmente beneficiare delle Felici Manovre® del nostro ottimo governo, vanto vessillo et adamantino usbergo a ciò che il maldicente straniero (merda a lui) ha potuto dire fino ad oggi, in ispecie presso l'Unione Europea! E ciò – pensate – solo grazie alla Vs. illuminata lungimiranza, quella stessa così spesso & tanto irrisa oltralpe e più; una lungimiranza che v'ha portato, cari discendenti del Cavour (o forse del DePretis, va'!), ad aprile, a mettere una croce sul simbolo “affaristi, fascisti e imprenditori ne' guai con la giustizia”. A vostra imperitura gloria.


Felici manovre®. Tutte per voi. Ve le meritate. Orsù, ma riepiloghiamone alcune:

  1. Divieto assoluto d'immigrazione clandestina, pena il reato, il processo per direttissima e la rispedizione presso il proprio paese (tassa a carico del destinatario, giacché l'immigrato che avrà incautamente barrato la casella “immigrazione clandestino”, all'atto della compilazione del modulo consegnato al momento dell'imbarco nel suo paese natale, verrà prima ridotto in polvere – d'altra parte, è vantaggioso anche per un discorso di costi di spedizione – e poi spedito). Con ciò si combatteranno nell'ordine: la criminalità, la pulizia nelle strade, i cattivi odori, l'odioso sentir parlare lingue beduine e/o comunque zingare. Poi in Italia si starà sicuramente meglio. Ognuno al suo paese, che non è nemmeno una norma un tantino anacronistica. Qui, al limite, solo chi è bello. A tal proposito, si tenga sempre bene a mente come son brutti e cattivi gli stranieri che vi entrano nelle case quando non ci siete, vi stuprano le figlie, vi rubano il lavoro, ecc ecc. Non penserete mica che i veri crimini siano commessi più in alto? Questa è l'unica criminalità che conta; il resto son fissazioni dei giudici toghe rosse, che presto provvederemo a rinchiudere da qualche parte, come meritano.


  2. Detassazione degli straordinari, così che insomma chi è già in un'azienda possa essere ancor più felice di venir sfruttato, spremuto e sbattuto sistematicamente 12-14 ore il giorno, anziché avere un nuovo assunto con cui magari spartirsi il lavoro. D'altra parte, in Italia il costo del lavoro è il più alto d'Europa, mica si pensava che si potesse far qualcosa di più, no? Inoltre questo è un retaggio del passato, loro questa situazione l'hanno trovata a seguito di lvstri e lvstri di governi comunisti-statalisti, quindi badiamo di non rompere troppo i coglioni e innalziamo lodi alla manovra meravigliosa che detassa e non lede nessuno, né i potenti né gli schiavi.


  3. Abolizione dell'ICI (della serie: aboliamo l'altrui, poi del resto se ne parla – che poi per la prima casa era una gran tassa, sai...), giacché al popolo qualcosa bisogna pur gridargli, magari da un balcone o da uno studio, per favorire le esultanze. Poi si penserà anche ai comuni, reintegrando in qualche modo, via. Tanto i citrulli non se ne accorgono, e son belli contenti.


  4. Redistribuzione delle ricchezze ai poveri, giacché come disse quel paglietta del Tremonti, “chi ha fame non aspetta”. Le modalità le diremo poi, intanto s'è detto questa, fa di sicuro il suo bell'effettone.



  5. Realizzazione imperativa e tassativa del ponte sullo stretto, giacché un'opra di tal portata è certo di magnificenza indubitabile e assolutissima necessità (secondo quanto stabilito da Lui in persona). Chi si ferma a considerare il fatto che le infrastrutture, da napoli in giù, sono al disastro e magari era meglio rifar quelle piuttosto che un ponte modernissimo tanto per far scena e magari alimentare appalti torbidi e tangenti sicure, è chiaramente in malafede e comunista.


  6. Un bel decreto salva-rete4 (che non poteva mancare), la rete degli italiani.


  7. Stop - e questa è proprio bella - alle intercettazioni, che mettono in imbarazzo TUTTI gli italiani, entrando nelle loro vite e abbattendo senza pietà la loro privacy, che è chiaramente sacra ed inviolabile, specie quando si è qualcuno. Indi per cui, misura equa e di giustizia è minacciare cinque anni di galera ai quei magistrati (sempre loro, maledette toghe rosse) che ne fanno uso. Basta col giustizialismo, insomma: perché non conta che tu abbia commesso il reato, i veri colpevoli son quei magistrati che conducono le indagini con fare inquisitorio e arrogante, venendoci a rompere le uova nel paniere. Cui prodest?
Italiani: grazie, grazie, grazie. Tutto ciò, a vieppiù ingrandire il vostro mèrto nel momento della scelta. E le FELICI MANOVRE® non si fermano qui, giacché – seppur ancora in fase di definizione – potremmo citare la brillante soluzione per i rifiuti di napoli, pronta in tre mosse come s'era detto, e soprattutto il perfetto scioglimento della vicenda Alitalia, per la quale bastava tirar fuori (tanto ce n'è) simpatici miliardi di stato, nonostante l'UE (anche loro evidentemente in malafede e comunisti) potesse avere qualcosa da ridire. O venderla all'amico Putin, magari col Dudi presidente. E nuove mirabilie sono attese.
I-taliani, ditelo a voce alta:


FELICI MANOVRE® - e non sarà più una vergogna, essere italiani!

(sigla con una bella canzone d'apicella, cantata direttamente da Lui)

maggio 29, 2008

Un po' di simpatiche cazzate & solita aria fritta, da parte di papa Razzo16, che prima s'aggiusta il copricapo nuovo, di Prada, le nappine dorate tempestate di strass, e poi parte vezzoso:

“Avvertiamo con particolare gioia [si parte già male] i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione” [ovvia... invitiamo le nostre pecorelle a votare per un partito che sia Democratico e Cristiano. I comunisti mangiano i bambini. E non li ricacano neanche]

L'impegno della Chiesa per la tutela della vita deve esserci “in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale” [certo! sanno una sega i dottori, la medicina e le scienze in genere. La preghiera innanzitutto]

Per la famiglia “deve affermarsi una cultura favorevole, e non ostile, alla famiglia e alla vita” [oioi, du' coglioni, bada: loro, la famiglia e la vita...]; mentre davanti alla povertà, “non possiamo chiudere gli occhi e trattenere la voce” [trattenere tutti quei tesori invece sì, quello è legittimo e giusto. Portiamoli Dio, prima di tutto]

“La disponibilità a muoversi in aiuto degli stranieri deve manifestarsi nel rispetto delle leggi, che provvedono ad assicurare l'ordinato svolgersi della vita sociale sia all'interno di uno Stato che nei confronti di chi vi giunge dall'estero” [aggiungiamo anche che i mafiosi con cattivi, e andranno tutti quanti all'inferno, insieme magari a Alessandro Cecchi Paone e i Sigue Sigue Sputnik]

“La fede può offrire un importante contributo alla soluzione di grandi problemi [tipo che la terra è piatta, e che il sesso è peccato]. Per questo non può rimanere chiusa nel privato [trad.: in base a questo incontestabile quanto oggettivo e certissimo principio, noi siamo autorizzati e anzi richiesti di metter becco nelle più disparatissime faccende, dalla politica alla famiglia passando per le più micragnose questioni morali, con nessun'altra pretesa se non quella di offrire l'unica verità e salvezza, come il signore dio nostro, unico e solo, ci ha da sempre insegnato]

“In uno Stato democratico non sembra giustificarsi l'esclusione di un adeguato sostegno all'impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico. Un tale supporto gioverebbe alla qualità dell'insegnamento” [questa è veramente forte, mi astengo da ogni commento, anzi no: libera chiesa in libero Stato. Stato Laico. Libertà di pensiero. Libertà di culto. Nessuna religione di stato. W Porta Pia. Ecc, ecc, ecc.]

“legittimo è domandarsi se non gioverebbe alla qualità dell'insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi [purché cattolici?] suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple [purché cattoliche?], preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie[purché cattoliche?]. Tutto lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici”

A breve l'incontro col nostro vanto e orgoglio, Presidente del Consiglio (!) Silvio Berlusconi. Cosa diavolo ne potrà mai venir fuori?

maggio 21, 2008

maggio 16, 2008

MA COSA CAZZO SCRIVONO I QUOTIDIANI?
Ve lo siete mai chiesto?
Chi è il coglione che fa i titoli?
Le civette, le nove colonne, l'inutilissima CronacaNera™, magari con inclusi i nomignoli affettuosi con cui venivan vezzeggiate le vittime (giacché siam tutti pezz'e core, pelosissimi et lagrimosissimi, nel dolore altrui)?
Che razza di decerebrati compilano queste cose?
E in nome di cosa?
Chi attirano, a chi interessano?
Ad esser vieppiù stupidi, si attira più pubblico?


Sì, ahimè. Vero. Ma se il tuo vicino di casa è aduso a lavarsi i denti con la merda, devi forse fare altrettanto tu?
Vabe', pace, cazzi vostri.
Nui (sì, nui - come fossi il Manzoni, quella merda), quest'oggi, ci limitiamo a due esempi, giusto per iniziare.

il sempiterno, ormai un must:

ATTRAVERSA LA STRADA SOVRAPPENSIERO. NON È GRAVE

???

e la new-entry, presa a caso fra le tante:


MOLESTAVA LA FIDANZATA: GIOVANE CONDANNATO A STARE IN CASA PER 16 WEEK-END

ahahahaahahahahaah

...quando ne capita di par valore (ogni giorno, più o meno), saranno aggiunti.

Italia
- cosa faremmo senza?

maggio 15, 2008

LE PARI OPPORTUNITÀ SECONDO LUI – DEL NUOVO CLIMA POLITICO IN ITALIA
Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, vi autorizzo [sottolineato] ad andarvene!
Molti baci a tutte e due!!! 
 
Il Vostro Presidente”
 
Da un foglietto inviato dal LORO presidente a due neodeputate PdL, Nunzia de Girolamo (ex coordinatrice di Forza Italia di Benevento) e Gabriella Giammanco (ex giornalista del TG4), durante il dibattito per la fiducia alla Camera. En passant: tra l'altro le due rispondono pure (Caro presidente... gli inviti galanti li accettiamo solo da lei...”).



Il LORO presidente prende poi la parola dopo il dibattito sulla fiducia, e quindi cominciano le dichiarazioni di voto. Comincia a parlare Antonio Di Pietro. Il suo intervento è molto duro nei confronti del premier. Ovviamente viene interrotto continuamente dai deputati della maggioranza. L'ex magistrato si rivolge al presidente della Camera, Gianfranco Fini:

“Presidente, mi interrompono”.

Questa la replica del Presidente della Camera:

Onorevole Di Pietro lei sa che è abbastanza naturale che ci siano interruzioni. Inoltre, dipende da quello che si dice...” 
 
A questo punto una storiella dal passato.
Il presidente della camera in un altro governo, invitò un deputato di opposizione a “parlare prudentemente”. L'anno era il 1924, 30 maggio, e il presidente era Alfredo Rocco. Il deputato di opposizione si chiamava Matteotti. Il capo del governo, Benito Mussolini. Il 10 giugno Matteotti fu rapito. Tutti sanno come proseguì la storiella.

Tutto ciò, ricordando sullo sfondo - non c'entra nulla, ma è certo sempre bello ricordarlo - che George W. Bush ha dichiarato che dall'agosto 2003 non gioca più a golf, per rispetto ai caduti in Iraq: "non volevo che qualche mamma che avesse appena perso il figlio mi vedesse giocare a golf. Sento di doverlo alle famiglie per essere il più solidale possibile con loro. Partecipo del loro dolore"

maggio 08, 2008

Noto oggi (in realtà m'importa una bella sega, ma la cosa ha semplice funzione fàtica, un po' come dire all'interlocutore: “come va?”, o anche: “o tu' madre?”, oppure: “o te? Non eri morto?”, o infine: “toh! Alla grazia del Ciapetti! O vieni via, topesio, c'hai da rendermi cinquant'eurini secchi, mi pareva”) che in tutti questi anni (troppi, andrebbe seccato quanto prima) di vita del presente blog, l'autore (povero scemo), non ha mai fatto uso delle famosissime quanto utilizzatissime EMOTICON™ (l'inferno le danni).
Indi per cui, al momento le opzioni che si profilano sono due:
1) risalire a ritroso il presente, inserendole un po' qua e un po' là, a totale & arbitrarissimo capriccione e senza costrutto veruno (opzione di dubbio gusto, nonché nessunissima utilità)
2) sbattersene i coglioni e tirar dritto, dispregiando in grado sommo chi tal bambinerie sciroppose utilizza e – vieppiù! – ne gode, tronfio & bambaccione (opzione pugnace & fiera, ispirata a' più algidi criteri del Trissino e del Bembo, non fosse che son morti è un sacco d'anni. Pace.)
Ecco. Potrebbesi chiuder qui, senz'altro dire. E porterei pure sei. Pvrtvttavia – come insegna a tutti quanti Wilma DeAngelis, o forse era Catone l'Uticense – tra i due, tertium datur: e quindi, per oggi, al fin di raggiunger'il vario, attingendo al dilettevole eppvr fr
ïvol quanto mai, ci si spertica in faccine (di cazzo).
E dunque (oioi, garaglò, vomito):

Al Senato: Renato Schifaniiiiiiiii

Alle pari opportunità: Mara Carfagnaaaaaaaa

Alle riforme: Umberto Bossiiiiiiiiii
Ai rapporti col parlamento: Elio Vitooooooo
Alla giustizia: Angelino Alfanoooooooo
Alla difesa: Ignazio La Russaaaaaaaaa
All'economia: Giulio Tremontiiiiiiiiii
All'attuazione del programma (?): Gianfranco Rotondiiiiiiiiii
Alla semplificazione (???): Roberto Calderoliiiiiiiiiiii
e ora tenetevi, perché partono i fuochi d'artificio, botti, fischi & cotillons:
Ai beni culturali: Sandrooooooo BBBBBONDIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

PE-PEM! PEM! PEREPEPEM! PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII PEM! PE-PEM! PRAPRAPRAPRAPRAPEEEEEEEEEEEEEEEEE BOTTAFORTE

Oltre a simil belluria, si ricorda (a voi, merde insipide che vi scordereste anche di dov'è che si caca) che oggi inizia la Fiera del Libro
, a Torino.
Cazzo ce ne fregherà?
Ci sarà anche Sandro Bondi (dico: Sandro Bondi! Ahahaahahahaahahahahaahahahahaahahaoioidehèinutile, sandrobondi mi fa ridere come il parini - ahahahahaahahahaahahahahailparini
ahahahahahahhaahahahahaahahsandrobondimiodiosandrobondiahahaahahahahvogliomorire)?

Chissà. Comunque sia, se anche ci fosse Sandro Bondi
®, VittorioSgarbi, Emilio Fede, Gundam e lo Shogun Mitso Kunymito, a noi...

C'IMPORTA UNA SEGA
 
(toh, così)

che tanto basta che ci sia (stand H146, padiglione 2 - GiraldiEditore) lui:


copertina
Già, propIo! Oppiglia! (faccio un po' l'importazioso, eh, sfava?). Sarà in fiera, esposto lì, gagarone e inconcludente, da un punto di vista squisitamente letterario sytuato fra la miglior (?) Mazzantini e il peggior Monsignor dellaCasa. Dalla prossima settimana in tutte (forse) le librerie. Ci sta ce l'abbiano anche i norcini, i rivenditori di pongo e il mi' cugino ingegner del ferro e della biada. Dice lo venda a metà prezzo, péi dettagli fate voi.
Ora, poiché io, per motivi biecamente lavoratici & tvrpemente crassi non potrò essere a Torino a firmar copie e frequentar latrine come sarebbe anche d'uopo e converrebbe, confido che chi ci va si spacci agilmente per me e firmi lui, ma solo cor un nome che cominci per Agazio. O che almeno mi mandi una foto dell'evento/esposizione/provadiretta.
Bello pensare come tal manufatto si trovi ad essere nella stessa stanza/abnormecapannoneaformadilingotto del presidente Giorgio Napolitano. Eh sì, la vita a volte fa culaïa, come avrebbe detto la mi' nonna (no, in realtà penso non l'avrebbe detto, la mi' nonna - ma fa più o meno lo stesso)

(fine messaggio promozionale. A seguire inserirò link utili ad acquistarlo, riciclarne la carta e utilizzare la copertina come comodissima toppa per tute e/o jeans da lavoro)


 
(e ora mai più faccine, cazzo & stracazzo)