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giugno 06, 2013

I Ricordi (così, sì, tra 'l lvsco e 'l brvsco)

...mi ricordo, sì, proprio mi ricordo - ora, così di botto, ero lì all'acquajo e di colpo m'è sovvenuto, già: d'un tizio che noi si chiamava Tex, e che c'aveva un giacchetto nero di camoscio con le frange, secco allampanato e con la testa che pareva una ghianda, i capelli in testa come la cupola di questa, però neri; gli occhi grigi e la pelle bianca, come stinta e tirata in qua e in là, che sotto si vedevan le vene bluastre. Più che tutto, il tizio c'aveva poi di quei denti che pare sian diafani, quasi trasparenti: non si sa come sia e come non sia, ma certa gente c'ha i denti che pare ci si veda attraverso. Più t'avvicini alle estremità, meno son densi: come c'avessero una bella boccata di bottoni di plexiglass buttati là a casaccio. 
Comunque sia, Tex veniva regolarmente e giustamente canzonato dagli astanti & circostanti e, a vieppiù appesantire il fatto, certo non veniva in suo soccorso l'averci una voce-a-strillozzo che non fosse stato Tex uno avrebbe detto che era la Rosa Russo Iervolino, o anche Luis Miguel quando faceva quell'urletto disumano, quello che saggezza anziana faceva dire: pare un gatto schiacciato all'uscio
A sua arma di difesa, Tex diceva d'esser Missino - bontà sua - e aggiungeva che portava tanta merda rompere i coglioni a un Missino, sapeste, quindi basta, vedete di finirla. E provava anche a picchiar qualcuno, ma nessuno lo prendeva sul serio. 
Io, a que' tempi, sapevo una sega cos'era un Missino; e sicuramente anche lui che cavolo n'avrà saputo mai, povero coglione.
In ogni caso, il problema oggi non si pone, perché di certo Tex e il suo bel giacchetto di camoscio colle frange, la testa-a-ghianda con relativa cupola pilifera, gli occhi grigi e la pelle lattiginosa; insomma, luilì: sì, luilì sarà di sicuro morto e sepolto, stecchito & sotterrato, dead and gone, cibo per vermi o anche per cani.
E lo sapete il che? Bene. 
Io per me c'ho anche piacere, eccome: meglio (assai) lui che io.


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