Visite

gennaio 28, 2010

Gli efficaci rimedi di Suor Giorgio®

Forse non tutti sanno che per realizzare un terrapieno come dio comanda (tra l'altro, Dio comanda un terrapieno? Ciò, oltre le solite dieci cose che poi gli uomini solitamente disattendono pur facendo bella mostra di inchinarsi e di seguire? Quante cose comanda? E questo no, e quello nemmeno, e tu partorirai con dolore, e la manna dal cielo e i terrapieni, oh! Ma allora? Già uno va a lavorare) è mandatorio recarsi a Denghe sul Manico, muniti di regolamentare ruspa e n. 3 camî vuoti. Qualora non si possedessero il patentino di guidatore di ruspa e/o di geometra di cantiere, può esser sufficiente un'orazione a Sant'Inferio Martire (colui che sopravvisse ai rigori dell'inverno russo pur trovandosi a Cagnes-sur-mer, Côte d'Azur), con cui agilmente si può aggirare ogni ostacolo e lungaggine di tipo burocratico/legislativo. La terra di questo ameno sito, localizzabile (ma solo nei giorni feriali – altrimenti è a Ceriano Laghetto) nella Cappadocia inferiore, è particolarmente adatta per i terrapieni, forse perché di derivazione neo-cretacea con rimasugli argillosi e anche un po' di pangrattato (misteri della scienza), e chi vi si reca ha la certezza di poter scorgere (e magari di caderci) nel paesaggio tutta una serie di profonde voragini lasciate a simpatica testimonianza di chi prima di voi si è recato a prelevare la propria porzione di terreno per costruirsi il proprio terrapieno, al di sotto del quale ha fatto certamente scorrere il putrido fiume di liquami che ha come sorgente la fossa biologica a cui il costruttore dello stabile di residenza s'è scordato di dare uno sbocco, per fini squisitamente di risparmio (suo). Il lato positivo della cosa però è che tutt'intorno fiorisce una optima (ottima fra le ottime, razza d'ignoranti) coltura di erbacce rigogliose e zanzare muschiate.
Di per certo, ciò è il motivo che spinge anche voi a Denghe sul Manico, razza di pidocchi che per risparmiare sui permessi avete messo tutto in mano all'impresa edile Carmelo Batrace & Nepoti, quindi ben vi sta.


Il metodo migliore per viaggiare, esperendo veramente il mondo nella sua totalità, è costruirsi una pagoda di stecchini Shangai + pece di Boemia, e lasciarsi trasportar dalla corrente. Così tra l'altro fece San Giddap, che ebbe quindi modo di vedere in consapevolezza gran parte della Piana dei Vajoni, Monbrucche e Costantinopoli di Mendrisio. Nonostante avesse avuto poi a dire che eran tutti posti di merda, il Papa Buono® lo fece santo, anche – sostengono i suoi detrattori – per tragico scambio di persona con San Rèndimelo, che invece aveva appena convertito l'intera popolazione dei Cìmmeri, notoriamente atei & bestemmiatori.

Giacciono forse nel vostro frigorifero avanzi e rimasugli di cene ammezzate, piatti che nessuno ha voluto finire, tocchi di formaggio lì lì per muffire, carne rinsecchita e tutt'altro che invitante, verdure in cui presto si spanderà la marcescenza? Nessuna paura, pecorelle! Prendete tutto lesti e fischiate d'ogni cosa nel sacchetto della spazz cioè no volevo dire accendente un degno fuoco sotto a una degna padella e fate appassire le verdure rimaste, con un filino d'olio da macchine (più digeribile e originale rispetto al tradizionale olio per capelli con cui certo usate friggere voialtri). Aggiungete su su gli avanzi, siano essi crostini vinchi o mollacchioni, pezzi di gruyère scipito, ali di pollo alla buffalo's, turnedots alla rossini che il recente ospite ha rifiutato adducendo il discutibile motivo che lui/lei è vegetariano/a. Abbassate la fiamma e nel frattempo pregate un po' san Pivot della Mabo, che certo male non vi fa. Innaffiate il tutto, per mascherare gli eventuali difetti di cottura, con abbondante salsa di pomodoro, magari due ulivine di numero, prezzemolo a piene mani e tre-capperi-tre. Lasciate freddare e invitate di nuovo il/la disgraziato/a che la volta scorsa v'ha fatto sprecare tutto questo ben di Dio. Dite lui/lei che è tutta verdura cotta a vapore e rimettetegliela sotto. Qualora subodorasse una qualsivoglia truffa, prendete la gomena che certo terrete a portata di mano e legatelo/a alla sedia; indi, con l'ausilio d'un imbuto del 16 (e di una caviglia da marinai se la trota/il sarago non collabora), assicuratevi che apprezzi la vostra arte culinaria, altro che vegetariani, se gli animali volevano che non si mangiassero ce l'avevano a dire, no? Avviso: qualora la cena fosse stata fatta con secondi fini di natura lubrico-lumacoso, probabilmente la parte della corda andrebbe omessa.

Se vi metteste a pregare un po' Sant'Eufemia, forse (magari no) lo scaldabagno smetterebbe di soffiarvi contro minaccioso ogni volta che v'avvicinate per accenderlo o anche solo per guardarlo. Ciò, tra l'altro, ci porge anche comoda occasione per consigliarvi il più efficace rimedio contro gli scaldabagni ostici & riottosi a' vostri voleri: far la doccia con l'acqua diaccia, rammolliti che non siete altro. Il disagio fortifica e predispone alla santità e alla meditazione, specie su quanto siete stati malaccorti ad acquistar lo scaldabagno alla CE.SC.I (Centro Scaldabagni Infidi).

Sapete che a Valencia c'è il Graal? Pensate un po': tutti l'han cercato per secoli e secoli e invece ERA L



Ì. Non è ganzo abbestia? Che poi sta lì, dietro una teca, con padre Capra e padre Ermellino che ci pregano davanti. E stanno lì a giornata, invece di giocare al totocalcio, come fanno tutti gli altri a Valencia (non sarà un rimedio, ma mi pareva lo stesso una cosa importante da dire, no? Se si veniva a sapere qualche anno fa magari Dan Brown non scriveva il Codice da Vinci e il bolso Tom Hanks non faceva il film omonimo. Alle volte, a cosa porta l'ignoranza! Preghiamo sempre San Genni Monocorde che questa sia sconfitta)

1 commento:

utente anonimo ha detto...

 Il mondo dell'arte CulInAria mi si è aperto così, dinanzi, dischiudendosi come un fiore di loto (o come le cosce della Corriera, detta così non perché di lunga percorrenza ma per l'uso e costumo della popolazione xy di montarci sopra e poi frettolosamente scendere una volta giunti a destinazione).
Mai più cibi freschi e sani, puah! Mai più. Nevermore.

E poi c'era la citazione dotta delle ulivine, non so resistere.