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gennaio 08, 2010

Ad Anacleto Mitraglia lo prendon tutti in giro. Un po' perché si chiama Anacleto Mitraglia, il vicino-umanoide di Paperino, un po' perché è Anacleto Mitraglia l'arfasatto, e se su una strada completamente sgombra c'è una merda, lui la pesta. Non ha mai avuto una ragazza, abita coi genitori e lavora come copista/fattorino nel laboratorio d'ingranaggi del dott. Sbrana, sito a Raggera Montajone (PRO).
Dopo il lavoro, Anacleto Mitraglia va a riprendere la macchina che ha lasciato nel parcheggio, posteggiata a lato di uno dei viali d'accesso, in senso contrario rispetto al senso di marcia. Si struscia sulla rete che divide il parcheggio da un campo da calcetto, ed entra dentro. Mette in moto e (la mattina pioveva) il tergicristallo parte. Mentre fa un metro in avanti, nota un foglio di bloc-notes, scritto a mano, che viene trascinato su con la spazzola. Chi è che mi lascia un biglietto sul parabrezza, si chiede Anacleto Mitraglia, e nel tempo che impiega per spengere il motore, scendere e arrivare a sfilarlo, già ha imbastito romantiche storie sulla misteriosa stangona castana col foulard imitazione Yves Saint-Laurent e le sneakers marroni, che lascia la sua utilitaria nello stesso parcheggio tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, o a vecchie compagne di scuola che hanno scoperto per caso dove lui lascia la macchina e gli hanno voluto lasciare un intrigante biglietto. Ci sarà senz'altro un numero di telefono e una firma misteriosa, foriera certo di chissà quali frizzanti avventure, pensa Anacleto Mitraglia. Sfila il foglio. Ehi, c'è proprio un numero di telefono, nota un po' su di giri Anacleto Mitraglia, mentre rientra in macchina, chiudendosi dietro il pesante sportello - guida una Golsdragen Tubo, macchina che può vantare gli sportelli più pesanti in commercio (ciò deve essere utile a qualcosa, vuoi in termini di consumi e/o di sicurezza, ma Anacleti Mitraglia ragionevolmente non ne può avere la certezza). A seguire il numero di telefono, in calligrafia un po'  sgraziata e tremolante, c'è l'avvertimento: telefonare ore 20. Chi può lasciarmi scritta una cosa del genere, si chiede Anacleto Mitraglia, e nel frattempo continua a spaziare con la mente alle sue avventure galanti delle superiori, a quella ragazza che guardava entrare nella tal classe in compagnia delle amiche, all'altra dietro la quale si struggeva mentre lei stava con Eitienne, all'altra ancora che seguiva quel corso all'università (che poi Anacleto MItraglia ha lasciato perché i professori non capivano il suo genio). Alla stangona castana col foulard. A un'altra che lavora al forno di fronte al suo laboratorio.
Poi, Anacleto Mitraglia comprende.
Ehi, si dice, ed esce dall'auto. Fa il giro e si ritrova davanti al paraurti, lato passeggero. Il fanale è completamente rotto, e dal paraurti si è staccato un pezzo di carrozzeria, che lui immancabilmente ha finito di sbriciolare passandoci sopra quando ha fatto quel metro, prima di accorgersi del foglio che vorticava sotto il tergicristallo.
Anacleto Mitraglia saggia con la mano il danno, e gli ci resta pure un pezzo di vetro che era rimasto attaccato al fanale. Poi, rientra in macchina e parte.
Però pensa: brava persona.

La sera, dopo le venti, come indicato sul foglio, Anacleto Mitraglia prova a chiamare. Il numero non è esistente.

Anacleto Mitraglia dice a se stesso, ad alta voce:
"vita del cazzo".
Sua madre lo sente, e risponde:

"Come dici?"
E lui:
"Niente, lascia stare".
E nel frattempo ripensa alla stangona castana col foulard di Yves Saint-Laurent e le sneakers. O alla sua compagna di classe, che - Anacleto Mitraglia ricordava - abitava lì vicino.
Domani è un altro giorno.
Faran cencinquant'euri.

1 commento:

Lypsak ha detto...

Ecco quindi spiegato perché litiga con Paperino. Si contendono il primato.
Preferisco comunque battermi per altri tipi di primato, tipo la maggior resistenza all'esposizione ai fumi dell'alcol, o la vittoria in una gara a chi mangia più fonduta di cioccolato (co' le forchettine).