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giugno 25, 2009

CHE IO STO QUI E ASPETTO BARTALI

E questo è quanto, poi:
chiama l'agenzia di viaggi Mozzicagni Enios y Hijos, direttamente da Salamanca, posto parecchio molesto in Spagna (presumo per le piattole che ci son nei parchi, un po' come a Siviglia ma chissà, magari c'è altre beghe, poi. In fin dei conti le piattole si fanno i fatti loro).
Dovete spostarci il gruppo di studenti IES LA RAMAZZA PRIMERO che avete sistemato all'hotel Ciùïno, perché si lamentano.
Bene, son contento. Questo me lo dicono in spagnolo, giacché in Spagna parlano spagnolo. Detta così pare una cazzata, eh, ma provate voi a non saperne una parola, di spagnolo, e questi parlano solo ed esclusivamente spagnolo... che poi, dicevo: con l'inglese non si doveva tenere il mondo per le palle?
Comunque sia, di cosa si lamentano? L'hotel non pare avere acqua calda. Loro stanno due notti. Inoltre, il personale non è gentile e le camere sono sporche, ma più che altro stamani, quando si sono svegliati, non potevano lavarsi perché gli è stato detto che non c'era acqua calda. Così gli ha detto il personale. Loro allora hanno preteso di parlare col direttore, che per tutta risposta è stato chiamato – dormiva, aveva fatto il turno di notte – ed è sceso in cantina e ha fatto tosto ripartire l'acqua, quindi loro si son sentiti anche presi in giro e poi oltre a tutto questo c'è il fatto che l'hotel è sporco e un cameriere gli ha risposto male e alla colazione non gli hanno servito i cornetti né una crema spalmabile e in Italia che si mangia sempre maccheroni? Insomma, vogliono cambiare hotel. Così hanno detto i professori e il capo-gruppo.
Vorrei chiedere: il capo-gruppo come si chiama? Rompicoglioni-tonante? Alce-coglione-comandone?
Ma non dico nulla, e riattacco.
Chiamo quindi l'hotel e parlo col direttore, un ometto trasandato che parla come Martufello, cercando dunque di trattener le risa quando lui apre ogni sua frase con fijo mio e quella bella calata che un po' fa bagaglino e un po' Monica Bellucci nello sciaguratissimo N. di Virzì (peccato che lei pensasse di parlar napoletano, eh?).
Insomma: nella notte (ore 2.30) gli si è rotto il boiler della caldaia, che adesso perde a profusione; quindi lui ha dovuto chiudere il tubo dell'acqua che riparte dal boiler e quindi da allora non c'è acqua calda. Nella mattina ha semplicemente riaperto l'acqua del boiler per una mezz'ora, giusto il tempo che i ragazzi utilizzassero il bagno prima di partire per l'escursione giornaliera, facendo allagare un po' la cantina. Sacrifici per il cliente. Tutto ciò, in attesa dell'idraulico che – pare – arriverà a minuti e risistemerà tutto. Non era possibile trovarlo al momento della rottura del boiler, giacché gli idraulici a quell'ora dormono, come un po' tutte le persone eccetto i metronotte, le puttane e i direttori d'albergo che fanno il turno di notte.
Quanto alla scarsa pulizia delle camere, mi invita a fare un sopralluogo, così magari posso documentare con qualche foto, sia la situazione della caldaia che – appunto – le camere.
Per la colazione, né più né meno, hanno avuto il servizio per cui hanno pagato.
Nel mondo c'è l'effetto serra, la crisi mediorientale, lo sterminio delle balene e delle foche, e qui ci si lamenta per la nutella a colazione.
Quindi parto. Quando il titolare dell'agenzia vuole, io parto. Vado a piedi, cellulare con indecente fotocamera inclusa alla mano; tanto, in questa cittadina decrepita e sudicia, piena d'alberghi in tono minore che offrono ciascuno il solito servizio rattoppato, le distanze son minime. 
Realizzo - ben sapendo che nessuno coglierà la profonda e sottile ironia della cosa - un interessantissimo servizio fotografico più filmino con audio su un boiler che piscia acqua, sul pavimento bagnato della cantina, sulle camere e anche (già che son lì) sull'idraulico che lavora, chiavi inglese in tasca e salopette blu. Bell'uomo, tra l'altro, l'idraulico; peccato quei baffoni.
Torno indietro e devo chiamare l'agenzia di viaggi spagnola, e perorar la causa del boiler che perde e dell'idraulico che lo sta aggiustando. Nessuno, come pensavo, dà mostra di comprendere l'impalpabile comicità del passare una mattina a far foto a un boiler che perde, per poi girare il tutto ad una tizia di un'agenzia di viaggi di Salamanca alquanto incazzata.
Entro un'ora tutto verrà riparato; il gruppo tornerà nel tardo pomeriggio e tutto sarà magicamente a posto; non state a rompermi il cazzo con esigenze di spostamento su altro hotel, tanto fanno tutti cacare e poi non si trova nulla perché in questo periodo in zona c'è Pitti-Frustone (degno seguito di Pitti-uomo, Pitti-bimbo, Pitti-donna e Pitti-cane) e tutti gli hotel son pieni. E poi è vero, c'era un guasto, ho pure tutto un servizio fotografico che nemmeno Corona, è tutto documentato, vi ho appena girato le foto più il filmato via MMS (a spese mie... tanto non si vede un cazzo, ma la macchina fotografica mica me la porto dietro a prescindere, io) così magari ne parlate con Rompicoglioni-tonante o chi per lui. Ho pure perorato la causa della maggior gentilezza del personale, stasera accoglieranno il vostro gruppo in guanti bianchi. E niente maccheroni: zuppa di verdure! Contenti?
No eh?
No: nel giro di dieci minuti ricevo dieci-telefonate-dieci: a parte le inevitabili richieste di aiuto informatico perché il filmato non si avvia e le foto non si aprono, si va dalla scientifica richiesta di rimborso (simbolicamente calcolabile nel rifondere al gruppo una cifra pari al supplemento pagato per le camere Singole) più il cambio di struttura e magari le scuse del nunzio apostolico romano (mons. Camillo Jena-Greccia, arcivescovo di Magonza e di Svltana – sì, e su ma' putt...), alla più mite ma sempre inevitabile richiesta di cambio di hotel ma in struttura assai migliore.
Qui, dal piano alto non hanno nessuna intenzione di pagare una penale o di spiegare al proprietario dell'hotel la situazione come si è evoluta e far così la parte di quello che sta in mezzo ad ascoltar futili lamentele dell'uno e/o lamentazioni dell'altro. Lunghe, tra l'altro.
E CHI CHIAMERAI???
Ma il vostro impiegato di fiducia, quello messo lì apposta per immergere le mane-pien-di-dita nel torbido e mediare senza costrutto alcuno fra le parti che reclamano su basi astratte, sempre nel simpatico mondo del turismo! (M'importerà una sega, a me, del mondo del turismo, settore gruppi?)
Insomma, chiamo l'albergatore, che minaccia fulmini e saette – e mi tiene un'altra mezz'ora al telefono – se gli vien levato il gruppo e quindi la possibilità di fatturare entrambe le notti avendo quindi una perdita secca a fronte del suo aver già effettuato gli approvvigionamenti; nel frattempo me ne frego (come il Mussolini, sì) e trovo un altro hotel e ce li sposto, questi benedetti studenti spagnoli di chissà dove che proprio oggi dovevano venire a rompere i coglioni a me.
Indi, come sempre tutto s'aggiusta (anche il boiler, penso – dovrei tornare a documentarne la guarigione?), e in attesa di notizie contabili (leggasi note di credito, contestazioni, minacce a futura memoria e altre minimi sgarbi commerciali) da parte dell'hotel tradito, il gruppo, tra altre mille proteste e piccoli casini telefonici, si sistema all'hotel Gervaso, 4**** e ci stai largo, ma nel frattempo siamo arrivati al pomeriggio tardo, ancora uno, ed un altro giorno in arancione è tramontato, colorato di ricordi che non sai, e non rimane che star lì sullo stradone, impolverato se tu vuoi andare vai.
E VAI!

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