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ottobre 29, 2007

La ‘R’ più arrotata dell’Avvocato Agnelli buonanima, la voce un po’ rauca per le sigarette da working-stress – “la mia amica Ines ha i denti quasi completamente neri, per il fumo”, puntualizza ammirata – l’accento fortissimamente milanese – noblesse oblige, nonostante non sia originaria del posto, (né ci ha voluto rivelare da dove venga) – N.C.T. è un personaggio estremamente importante nel mondo delle Public Relations lavorative milanesi. Marketing Manager, Advertising & P.R. Expert, Seller d’alto rango nonché rigorosissima imprenditrice free-lance di se stessa, ha fra i suoi meriti il rilancio del marchio Zoppas, l’aver agganciato il ricco cliente cileno Diego Montoya de tu Madre, e molti altri brand. Inoltre, ha visto il cazzo di Zucchero “Sugar” Fornaciari.
Non si è mai sposata, per – dice lei orgogliosa – “doveri di carriera”. Preferisce rimanere anonima, ancorché – aggiunge – sia molto probabilmente un tentativo inutile.
E allora ascoltiamo di
quell’importante esperienza. Il cazzo di Zucchero, dico. Ce ne gioverà.


“AlloRa – ascoltare la sua ‘r’ è già di per sé un’esperienza appagante – anzitutto, mi faccia diRe, peRò, che non mi sono mai sposata, sì, peRò a volte scopavo con dei diRigenti. Con un paio potevamo pure sposaRci.

Comunque sia, la mia azienda mi aveva dato la missione di seguiRe a livello di marketing e P.R. ZuccheRo. In occasione di cene di lavoRo coi vari brand facevo anche da inteRpRete. Io lo tRattavo malissimo, ZuccheRo. Anche peRché eRa veRamente una peRsona odiosa, che aveva pRetese che non stavano né in cielo né in teRRa. Una volta, duRante un incontRo per un recruitment in DanimaRca, a cena, RicoRdo che feci in modo di tiRaRlo fuoRi dal tavolo, con una scusa, e a quattR’occhi gli dissi: «ZuccheRo – io lo chiamavo ZuccheRo – ma sei fuoRi? Non puoi pRetendeRe cose del geneRe. Ma chi ti cRedi di essere? Quello si alza da tavola e se ne va». DavveRo, guaRdi, gente brava davvero, tipo MoRi Kanté ad esempio, con cui avevamo avuto a che faRe la settimana pRecedente, eRano tutt’altro tipo di peRsona.
Aveva anche un modo tutto suo di poRsi; molto aRRogante, diciamo. AltRe volte non capiva un cazzo di quel che l’inteRlocutoRe diceva e alloRa si giRava verso di me, chiedendomi ansiosissimo «cosa ha detto? Cosa ha detto?»; «ZuccheRo, cazzo! – Rispondevo io – stai calmo», e cominciavo a tRadurgli, a quel coglione. AltRe volte ancoRa faceva inteRventi completamente fuoRi luogo. Io lo sbRanavo con gli occhi, sul posto, e poi dopo gli dicevo: «ZuccheRo, ma che cazzo dici?».
E poi eRa aRRapatissimo, ZuccheRo. CeRcava in tutti modi di poRtarmi a letto. Una volta, dopo un incontRo in un albeRgo di PadeRno Gonzagone con un impResario belga per una sponsoRshiping, venne a bussaRe in cameRa mia. Io gli apRii e me lo tRovai subito lì, imploRante. Voleva entRaRe. Io gli dissi: «ZuccheRo, cazzo vuoi, oRa? Vai a faRe in culo!» Lui peR tutta Risposta si tiRò giù i pantaloni e tutto il Resto. Rimase a cazzo di fuoRi, lì sulla soglia. Disse:
«eh, ma che male c’è se ci sono due persone che vogliono fare l’amore!»
Io Risposi, pRendendolo per il culo:
«mah, io ne vedo soltanto una, ZuccheRo!»
E lo spinsi fuoRi dalla poRta e gliela Richiusi sulla faccia.
Lo lasciai lì nel coRRidoio dell’albeRgo, a biRillo di fuoRi. Maledetto ZuccheRo!”

1 commento:

elisir76 ha detto...

bellissimo. tutto bello.

quand'è che porti a termine il compitino che ti ho dato?