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aprile 06, 2007

NATALE (in realtà pasqua e pasquetta, magari anche pasquina) È IMMANE, E QUINDI UN BEL REGALO NON VE LO TOGLIE NEANCHE IL PANICCHI (quello che toglie le mvlte, al solerte comando de’ Wiligi Uvbany di Cairo Montenotte, prov. di Robin).

TOH, VAI, SCARTATE IL PACCHETTO, GRUFOLANDO ALACRÎ COME DE’ MAJALÎ: SON I RECORD-DI-PALESTRA™, COSA NÒVA E LUCCICANTE, TUTTA PER VOI STRONZONI CHE NON SAPETE UN CAZZO DELLA VITA (e poco anche de’ fianchi - ahahahah)
Il soggetto di oggi è: NESTA PANZONE®


Nesta Panzone® è personaggio molestissimo e tutt’affatto niente schivo, specie e soprattutto con color le quali si trovano ad aver altro dal Pyngone; desse compiangerei assai – le tapine – considerando e assommando lor condizione al loco, non foss’io sì livoroso e bïeco, e tutte quante le mie lagrime l’abbia ampïamente versate allorquando Lycia pianta Satomi per Mirko. Ma di ciò, a suo teNpo, o anche no. Nel frattempo.
Nel frattempo, Nesta Panzone® ha il deretano molto basso e molto largo, la maglietta tirata sulle trippe, le gambone cicciute giacché gioca a pallone, ma a lui invece dei muscoli gli si sviluppano l’epa & l’adipe, ed adotta tosto questa strategia: un motto ciascuna. Laddove c’è femina, mulier, phya, c’è Nesta Panzone®, il quale tenterà l’esordio cor uno scoprir di denti amichevole, un verbo in guisa di funzione fàtica, una faccia che attenderebbe alla simpatia d’un sotto-sforzo-oioi-non-ce-la-faccio-e-sbuffo, ma che in realtà sommuove al vytuperio silenzioso e alla compassione donnesca.
Da uno a dieci puzza otto, otto virgola cinque.
Più che tutto, Nesta Panzone® c’ha i capelli untissimi e lunghetty, frutto susseguente al suo costume d’accompagnarsi sovente cor un malfido nano strepitante di lui più bello et piacente, il quale va blandendolo, mentre questi macina decametri virtuali sulla cyclette od altrove, con la storia che lui è pienamente simigliante a Nesta. Urlarglielo debbe forte, a guisa di checca agitatissima, imperocché tutti l’abbiano ad udire.

“U-gu-ale! GRANDE! UGUALE!!! SEMBRI NESTA! SEI NESTA! GRA-NDE!!!”
E poi dà la stura alla manfrina, tipo:
“Sandro?!”
(Nesta Panzone® non si chiama Sandro)
“VEDI? Vedi che ti sei girato? SEI LUI! GRRRANDE SANDRO NESTA!”1 
Et illo benpensò di seguire il malconsiglio, lasciando ch’allungasser le tricotiche appendici, e vezzosamente pettinandosi tutte le mattine cor un Sarago. Così sarebbe parso ancor di più l’orrido Nesta, e ciò sarebbegli stato certo fortezza & guarentigia colle phyae, presso le quali sarebbe tornato ad approcciarsi tosto. A tutt’oggi è lì che s’agita e briga e prova. Immaginando, sbava.
E questa è la storia di Nesta Panzone®, che Caina certo attende chi a vita lo mise e in giro lo mandò.

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1 Una scena veramente pessima e desolata in sommo grado, che solo il Mangiafagioli dell’Annibale Carracci saprebbe eguagliare. Forse qualche Brugel. Poi, non so.

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