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aprile 03, 2007

Adornata di pezzòle colorate e drappi legati per tutto il corpo, gonfia e trasudante di quella cultura con la 'C' e magari anche la 'U' maiuscole, la nota artista totale Eolia Buccianty ci riceve con pose affettatissime e teatrali, volutamente malcelando lo sdegno e il sussiego che – di fronte a cotanto personaggio – certo tutti ci meriteremmo. Non ci offre nemmeno un teino da surgare, laddove lei si presenta con un pretenziosissimo Samovar fumante e una altrettanto esosissima coppa di porcellana armena decorata in oro. Miscela di tè nero Bancha e tè bianco Yin Zhen, il tutto arricchito da petali di rosa canina e cardamomo. Se lo versa e se lo beve. Ma vaffanculo. E comunque.
E comunque è coreografa, lei; che lo si sappia in giro. Ha vinto concorsi in tutta Europa, e uno anche in tutto il mondo. E poi magari è anche pittrice e scultrice, a giudicare dalla sequenza di "cose esteticamente significative" – come le chiama lei – di cui si è circondata nel "
lounge" – sempre come lo chiama lei. Qui ho davanti – m’informa – Rapsodia del riflusso dell’esistere, n. 769/b, riguardo a cui è meglio se taccio perché comunque, per "ARTE SOMMA & SUPREMA – ANCHE A RATE AL 3%", siamo qui per intervistare la signora Eolia Buccianty detta Boria dagli amici (avendone), in versione Danzatrice Aulica e Mystica. Comunque, era uno sbrodolo infelice e pieno di sé. Vai, l'ho detto. E dunque

E dunque parliamo del suo ultimo lavoro, la coreografia-movimentazione dello spazio I rimasti. Rimasti dove, prima di tutto? Guardi, non mi faccia perdere tempo: io percepisco danza in potenziale in quasi tutto quello che mi circonda.
Io son tra le cose che la circondano, al momento. Percepisce danza anche in me? Anche se tiro su col naso o mi gratto il culo?
Percepisco danza in potenziale in quasi tutto quello che mi circonda, ma alcune nature, situazioni, immagini od eventi risuonano con più forza.
Capisco. Quindi io non risuono, suppongo. Né come natura, situazione, immagine od evento. Della cosa me ne incoglie assai. Davvero. Ma allora: cosa ha colpito il suo immaginario, per lo spettacolo I resti, o come si chiama, lì?
I Rimasti. La visione dell’opera del pointilliste sloveno Ankel Fruskel Il natale dei rimasti datata 1909, ha trov…
Cazzo, ma sa che Ankel Fruskel pare una marca di cerali per colazione? È un nome fantastico, Ankel Fruskel. Dica la verità: se l’è inventato lei? Deve ridere tutto il giorno, uno con un nome così. Tipo Arlo Pear, se lo ricorda? Arlo Pear. Ahahahah, che cosa fantastica, Arlo Pear. S'intitolava Un folle trasloco, mi pare. Ahahahahahah. Rida un po’; su, fa bene alla pelle… dicevo. La visione dell’opera del pointilliste sloveno Ankel Fruskel Il natale dei rimasti datata 1909, ha trovato dentro di me una cassa di risonanza, una corrispondenza del sentire e del desiderio del rendere visibile.
Ok non ride, lei. Rendere visibile. In senso assoluto. Bella roba, sì. E cosa intende per cassa di risonanza? È come quando uno beve la Coca-Cola e poi rutta sporgendo e tirando il petto in fuori per far rimbombare di più il rutto? Sa che in redazione abbiamo un grafico bravissimo nel far queste…
la scena ritrae lo stanzone di un ricovero per derelitti nel giorno di Natale. La stanza è quasi completamente vuota ad eccezione di sei figure, I Rimasti, confusi, rassegnati, abbandonati, immersi e desolati nella malinconia, ma carichi di profonde tensioni emozionali.
Insomma, è un po’ come quella demente della Mazzantini quando scrisse e fece andare pei teatri d'Italia quel troïaio di Zorro, recitato ovviamente dal marito per dare un colpo al cerchio e uno alla botte. La tesi di fondo era: i vagabondi e i barboni sono un po’ allezziti sì, ma in realtà sono i più liberi e felici di tutti. Loro non lo sanno e preferirebbero dormire all'Hérmitage, ma fidatevi che è così: io son scrittrice, queste cose le capisco. Soprattutto, poi, c’hanno un fascino poetico che… No. Fruskel decompone la luce come percepita dal nostro sguardo e la trasporta sulla tela avvicinando tra di loro i diversi elementi cromatici che la compongono, dandoci così un’esperienza visiva e sensoriale che il nostro occhio non sarebbe in grado di cogliere. Così il nostro sguardo si insinua nell’immobilità di queste figure raccolte nella loro marcata solitudine e va a scomporre la staticità dell’immagine svelando che ogni personaggio è portatore di precisi cromatismi e come questi interagiscono per ricreare la costante.
Costante, punto? Quale costante? La Costante di Planck, forse, che dice sia una costante fisica il cui valore è equivalente alla quantità d'azione fondamentale ed ha le dimensioni di un'energia per un tempo rispetto al momento angolare? Sa per caso cosa cazzo vuol dire, che io l'ho letto stamani da qualche parte e non c'ho capito una beatissima mazza? Può aiutarmi, lei che è artystona? 

A questo punto vengo messo alla porta. Coll'ausylio del filippino Gailor, che (penso) m'insulta, e della coppia di Carlini (d'antico pedigree, che lo si sappia in giro) Carl-Gustav e Erica-Jong, i quali m'appiccicano anche un par di morsi sulle scarpe, mi ritrovo faccia a faccia con un bel portone di legno presumibilmente massello, senza che abbiamo nemmeno granché da dirci. Non m'hanno reso l'ombrello. Né m'è riuscito di fare il mio numero colle Lingue di Menelicche e gli occhiali Groucho Marx sul culo. Peccato perché sarebbe stato apprezzato. Tornerò a casa, anche se non è mezzanotte, e non piove. Tanto, succedeva già a Beckett. Sapete un cazzo, voi.

3 commenti:

Slasch16 ha detto...

scusa, ma mandarla a lavorare no?

I piatti, le auto, qualcosa insomma.

Lypsak ha detto...

Penso che manderò in culo i miei studi di semiotica dell'immagine (stiantasse) e mi dedicherò alla fenomenologia del PaperoGonfio. Almeno è una cosa che capisco, quando la leggo. O, per lo meno, se anche non capisco, posso fare finta d'aver inteso tutto e sai una sega te chi se n'accorge.

ciofo ha detto...

Ma la rapsodia dell'esistere era una pittura scultura bruttura.. cos'era? o_O


NON PUOI tacere su simili dettagli che impediscono di inquadrare l'orribile contesto nel suo infernale orrore, dai, non si fa'! ^_^