Visite

aprile 11, 2007

Anche se Pasqua è passata, ciò non significa che i RECORD-DI-PALESTRA™ abbiano a cessare. Perché mai? Così smaltite l’òvo, la colomba e anche il Porcello-al-Forno che i più avranno certo diluviato intero, sì da aver non pochi problemi al ricaàrlo, che il porcello – si sa – è assai tetragono al digerimento e scomposyzione gastrica.


Il soggetto di oggi è: IL-MOSTRO-CHE-CORRE®


Eddunque, Il-Mostro-Che-Corre® è bel donnino d’aggraziatissimo (o anche no) sesso femminile, d’anni presumibilmente molti (chissà: forse quarantatre?), a zodyaco del Tapis-roulant ascendente Sforzo. Suo nome completo è Il-Mostro-Che-Corre-E-Suda®, all’anagrafe Berenice Capotorto, indomita professoressa presso il Regio Ystituto “Gerry Palomba III” (martire nella guerra di Lybia) di Segromigno Piano (prov. di CIOCK), colla mansione d’insegnar agli alvnni a leggere, scrivere e far di conto in vista d’una futura carriera di guappi e/o sciacquette di malaffare nelle organizzazioni malavitose locali, tra cui lo Scornio e Brink-a-Bar.
Carattere precipuo del Mostro-Che-Corre® è quello di porre la propria piacevol persona sur un tapis-roulant qualunque, e farlo suo per settanta minuti d’infelicissima corsa e mulinamento di braccina, ripetendo il tutto a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi giorno, Natale e Festa del Ringraziamento comprese. Indi, passati i settanta minuti, lo (la) attende lo spinning più furioso ed estremo. Costume inveterato del Mostro-Che-Corre®, è altresì quel di porre un asciugamano (o pezzòla larga) a coprire a guisa di tovaglia l’intero blocco dei comandi del tapis-roulant, tirandosi nel contempo la maglia – solitamente un risibile drappo nero sformato e yndispettito dalle continue pratiche fisiche a cui lo sottopone chi l’indossa, seguito da un par di fuseaux parimenti neri e sotto il ginocchio – proprio sotto le mammelle, a mostrar un cardio-frequenzimetro a fascia dalla dubbia utilità e una interessantissima pancia sudata. Già, poiché Il-mostro-che-corre® ha un invidiabilissimo fisichino a tronco di quercia, e se non corresse ogni giorno settanta minuti e ci stai largo più una sapidissima ora di spinning più le altre volte che dove vai la vedi a correre per la strada, sai te che bel corpicino avrebbe. Meno male corre & svda. Già, perché: particolare ad assommar orror su tragoedia, Il-Mostro-Che-Corre® svda tantissimo.
Vieppiù, Il-Mostro-Che-Corre® è assai gioviale ed espansiva, e laddove ci sarà movimento e gaïezza et libagione – chessò: i festeggiamenti d’un qualche mentecatto, il quale pensa bene di portare una bella tegamata di Mvscoli Frytti e Pynoli (mantecato al miele di ràgia) nell’andron della palestra, sì che gli stolti partecipino della sua gioja pélla rycorrenza in questione (ad esempio San Zenobi, se uno è devoto, oppure il genetliaco di Mr. Universo, o il raggiungimento del 2% di massa grassa) – dicevo; dove c’è festa et allegria, il Mostro-Che-Corre® c’è, e ciaccola e ciarla, spensierata e agile, giacché come i porci in brago, lei in palestra. I risultati si vedono, a guiderdon di tanto sforzo.
Vàcci alle due, alle tre, alle sette e mezzo; il sabato, il mercoledì, il giovedì: Il-Mostro-Che-Corre-E-Suda® sarà lì. T’attende e corre; suda e parla, il bel personalino in bella mostra, felice che appena finito lì l’attenda una di quelle biciclettine del menga, péllo spinningato duro. Poi, prendi la macchina e torna a casa. Incrocerai Il-Mostro-Che-Corre®, lanciato in annosyssima pugna podistica, la maglia sempre a metà tronco, i capelli sciolti dietro, legati solo da un laccino in singola ciocca fin sullo stronzoliere, a sua turno inguaïnato nei fuseaux, alla foggia subacquea però senza la maschera.


Ah,i bei momenti! Ah, Il-Mostro-Che-Corre®! Ahi, la vita!

6 commenti:

utente anonimo ha detto...

Il mostro che corre e puzza... è per questo motivo che gli altri non riescono a correre altrettanto!

lozoccoletto ha detto...

se sei il Sardelli, sei in pessima forma


se non sei il Sardelli, allora sei patetico

Paperogonfio ha detto...

Vô cospargèmmi il capo di cenere e raudy-pinolo innescati, laddove cor un braccin di monco (quel che mi resta dell'arto dopo il fiero accidente sull'apyno del Trebbia alla curva di Fuscellone, su per Castrone Val di Minchio provincia di Gàttide) vô percuotèmmi le terga col gatto ènnapuntùto: giacché spacciommi (od alcun per me, ché io nol ricordo) pel divin Sardelli, od ebbi tal vaghissima quanto vanagloriosa pretesa. In ciò fui peccator sommissimo e - ormai redento da cotanto tizio, ancorché sotto risibilissime spoglie zoccoliformi (ahi, le mysteriose vie del signore!) - mi dolgo in acerbissimo grado, vituperando me medesmo & la mia malcreanza. Indi per cui, a vieppiù mondarmi l'anima dall'immondissimo germe di alterïgia, tracotanza et boria, cyto il Pöeta, colui che tutto puòle, colui che cor un verso o due ci paga anche l'Irap. E dunque:


"Non son colui, non son colui che credi;

No: sono 'l budello di to' madre, però vestito da pyrata.

Onde 'l nome tuo tosto t'appalesa:

Zoccoletto, qual ti sei, e ciò ti basti

a rimembrare i tuo' natalî. Toh!"

stradainverno ha detto...

miiii a pasquetta ho iniziato anch'io il programma mostro-che-corre!!!! help!!!!!

coprofilo ha detto...

questa è arte !

mi sembra di vedere il cassonetto_dellAmore che corre e suda.... !!!

che bello poterne schiacciare qualcuna in retro con un autosnodato !! ah i sogni !


un incrocio tra Laurito e BeppeGrilloSUdato...

il top !


:-)

ciofo ha detto...

oggi ero incaxxato x motivi miei, leggo un paio di post e mi metto a ridere come un deficiente :-D


Non importa se sei il Sardelli o no, continua cosi' B-)



PS: la pRoesia mi ha fatto schiantare.