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aprile 13, 2007

GAUDIO, TRYPUDIO & SONORITÀ FESTANTI (IN PRIMIS RVTI DI TESTA, IN SECUNDIS URLA AGGHIACCIANTI E ALL’IMPROMPTU, IN TERTIUM (?) SCOPPY DI RAUDY E BOMBE-CARTA SOTTO I TAVOLI E TRA’ PIEDI); I RECORD-DI-PALESTRA™ OGGI PORTAN NUOVE E BUONE SU

IL CAPO DI PETERPARKER®
Non dirige il Daily Bugle, eppurtuttavia riesce parimenti molestissimo, massimamente in grazia del suo provabilissimo – si badi, non probabile: certo – quanto ostinato pennellarsi le basette in grigio (et silenzio? Ahahah citazione per CorradoGovonofili, che noto or ora, par Fungo) per vieppiù esser simìle e affine al suo idolo J. Jonah Jameson. Amor di verisimiglianza impôn altresì di rivelare come qualmente il tapyno vada ponendo pur la testa in una morsa, avanti il coricarsi, imperocché anche la forma e la guisa cranica giungano all’omologia col vituperoso e incazzosissimo J.J.J., di cui segue anche la foggia del pettinarsi (inenarrabilmente phonandosi) e del vestire, colla camicia piquet-crema a maniche arricciate, la cravatta Regimental a nodo Mezzo-Windsor e le occasionali bretelle.
Idiosincrasie innate pel mondo degli aracnidi, deviatissimi transfert di freudiana derivazione, fraintendimenti di lettura de’ tempi di puerizia e pre-adolescenza – pvr alla onorabilissima etas d’anni quarantatre – fanno il caso che di tutti i supereroi Il capo di PeterParker® voglia eguagliare proprio desso, che supereroe non è, né buono né cattivo.
Dal modello e guida sua suprema discosta sol per sigaro – che palestra nol permette – e pell’odore, ché in scala da uno a dieci, Il Capo di PeterParker® puzza nove, nove e cinque. Ma si sa: il supereroe è di carta, al meglio sa di macero. Vestitevi da Lizard, poi se ne riparla. Sai l’odor-di-bestia™.

CAZZO-DI-CRAVATTA®
Nulla più, su Cazzo-di-Cravatta® che è salumajo 'nsulla Sala, a Piumazzo val di Rischio (prov di GIP), e che si veste a guisa di regio di danari, cioè malissimo e esosissimo, con pezzole versicolore di ermisino e frappe e drappî, colla mosca sotto il labbro e il berretto frigio portato blasé all'indietro, con vezzo e sprezzo dell’altrui. E ‘l borsello Gucci in tracolla, o quel di ugual cafone.
È l’idolo d’un taghero imbolsito ma travestito da omo vero™ ancorché vuoto e colle mèches, che con lui sovente s’accompagna. Del sodale e caporione magnifica le gesta ma ancor più la viril verga, d'estensione abnorme & smisurata, raccontando a’ myseri i binarî aneddotî:
aneddoto a) Prono, tempo addietro rovistava nella borsa, in spogliatojo, a testa china. E il cazzo gli facea cravatta. Onde, Cazzo-di-Cravatta®;
aneddoto b) Nell’amorosa schermaglia, se lasso e svigorito e indifferente decide quantunque di metterlo "a doppio", ripiegato, e d’infilarlo quindi mencio. La lei nemmeno se ne accorge, e gode.
Cazzo-di-Cravatta®. Che non syta neppur tanto, sempre asperso di profumo e unguenti e olî, mentre alza tutti i chili o ti taglia un Canestrato. Stagionato, di Crotone, al Pepe nero.
 

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

cazzo di caravatta è meraviglioso...a guisa di regio di denari..ahahahahaha

www.sentisilvana.splinder.com

ciofo ha detto...


Fantastici tutti! :-D


Ma spero di non incontrati mai, almeno in paletra, senno' chissa' come mi conci! ;_;