Conoscevo un tizio, una volta, che andava a scuola. Non gli piaceva per niente, e andava malissimo in tutte le materie o quasi. Non solo: a metà lezione, ogni tanto si alzava e si metteva davanti alla finestra, a guardar fuori. La professoressa lo richiamava, ma lui non la registrava nemmeno. In classe non prestava attenzione; non era né maleducato né troppo indisciplinato: però niente lo interessava, della scuola. Odiava i libri, odiava studiare, odiava la campanella; non gli fregava niente di Carlo Magno o di chi ha inventato la lampadina.
Cosa successe? Dopo un anno o due così, i genitori lo tolsero da scuola, e lo mandarono a lavorare. È diventato un bravissimo meccanico. Si appassionò al lavoro da subito, ed ora ha la sua officina. È più o meno felice, penso. Vive nel suo mondo. Continua a non saper chi sia Carlo Magno o chi abbia inventato la lampadina.
Ne conosco un altro. Io. Io odio andare a lavorare. Odio dovermi alzare la mattina, andare dove vado, fare cose di cui non m’importa assolutamente niente; esser serio quanto e quando si deve, intrecciar rapporti umano-sociali con persone che non mi riguarderebbero; impegnarmi su cose a cui non mi sognerei nemmeno minimamente di interessarmi, far finta anzi che queste siano proprio come mie, eccetera, eccetera. Lo trovo terribilmente stupido.
A scuola, mi piaceva tanto: mi piacevano i libri, i corsi; mi piaceva studiare, mi piaceva sapere in cosa consistesse il Dolce Stil Novo o chi aveva retto il governo dopo la caduta di Crispi.
Cosa successe? Non lo so. Sto ancora aspettando che arrivi qualcuno, mi tolga dal lavoro e mi metta da qualche altra parte. Lo sto aspettando da cinque anni, sei. Non ricordo in cosa consista il Dolce Stil Novo o chi abbia retto il governo dopo la caduta di Crispi. Né so qualcosa dal Mondo del Lavoro: scadenze, fornitori, fatture, eccetera.
Ogni tanto guardo la finestra, fuori.
Ogni giorno è peggio. Uno non sa più quello che vorrebbe, nemmeno. O quello che è.
Un'operetta vana & inconcludente - Odio il 90% delle persone che conosco. E anche di quelle che non conosco, senz'altro.
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febbraio 13, 2007
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7 commenti:
ecco perchè abbiamo bisogno che ritorni la monarchia e l'istruzione non sia più obbligatoria per tutti !
:-)
amo questo blog di merda !
Il Grande G. mi ha appena chiamata "figliola", ma non in modo benevolo, ti cito la frase completa: "Oh, però qui mi manca della roba eh, figliola!". Della serie che non mi sforzo neanche di chiamarti per nome.
Ivece stamane mi ha chiamato "Benedetta Alessandra":
"MABBENEDETTALESSANDRA! Lo vedi che questo fasse nun è arrivato!"
Io volevo fare la ballerina...
Nooo Papero no mi andare in crisi!!!!!!!!!!!!!
Adie
ah, come ti capisco.....
io esco per la luca pesce editore (vedi www.lermellino.it e il sito della rivista underground press) una casa editrice microscopica... ma almeno non mi fanno pagare niente...
e te che pubblichi? prosa, saggistica, poesia, tomistica?
Ma la soluzione è così semplice...
Licenziati.
bellissimo, io idem, tutto uguale. fuggiamo insieme verso un luogo a caso..fuori dall'italia, che so..edimburgo, campAGNA INGLESE..
Ho fatto il test che mi hai mandato:
prima mi è venuto STUPIDO, poi, non contenta, l'ho rifatto, cambiando il colore preferito dal blu al bianco e l'elemento naturale dal cielo estivo al ghiacciaio e m'è venuto SFIGATO! Stupido e sfigato, come se non lo sapessi anche da sola...
MUUUUUUUU!!!!!!!!! (FLONS)
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