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gennaio 20, 2006

TATIANO SCARPONE, Il WC si racconta. Prima che sia tardi, Edizioni Il Sordo & Il Crudele, € 10,50
Storie di vita vissuta, piccola, quotidiana e banale. Storie a volte crude, a volte disperatamente tenere e commoventi. E chi meglio della tazza di un WC pubblico può raccontarle? Brevi racconti, ficcanti e precisi, che ogni volta partono dalle natiche di chi si siede, interrogandosi poi sulle origini e il perché delle varie situazioni, indugiando anche – per la gioia dei realisti-minimalisti-coprofagi – sulla qualità e la tipologia di ciò che è depositato dalle suddette. Il tutto, condito dalla presenza di un nemico subdolo e perfido: la donna delle pulizie, negazione concretissima e minacciosa di tutto ciò che il WC racchiude e rappresenta. Ma la grande novità sta nella strabiliante abilità dell’autore il quale, lungi dall’essere l’ennesimo idiota con una penna in mano e del tempo da perdere, si scava uno stile tutto suo, personale ed originale, a tratti estremamente poetico ed evocativo (“Lo sciacquone, il mio vomito indotto dall’esterno”; “ah, la memoria che si legge dentro le feci di color marroncino!”; “questa mia nicchia, sapido buen ritiro delle vostre deiezioni”), capace in definitiva di farci parte profonda della (e nella) merda altrui – cosa, questa, assai paradigmatica della realtà italica odierna.

Disponibile anche in edizione deluxe (a tiratura limitata e numerata), simpaticamente profumata in tema.

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