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gennaio 27, 2006

L’ANGOLO DELLA COMICITÀ IRRESISTIBILE
(Attenzione! Possibili morti da risa)


Primo numero comico. Rosa Bossi, nota madre di chi ben sanno tutti, rilascia un’intervista-confessione appassionata a “Il Giornale”. Perché proprio a “Il Giornale” non è dato saperlo. Chissà. Sarà fortuna. Queste, comunque, le battute principali:
Sapete che la signora ha una Madonna con Bambino scolpita da Alceo Dossena, nel 1936? Mica un anno a caso, no! “È l'anno in cui nacque Silvio. Mio figlio me lo donò per il mio 80esimo compleanno. «Vedi, mamma, il bambinello che ti porge la rosellina sono io, mentre tu sei la Madonnina», mi disse” (risate, applausi)
Gli italiani detestano il PdC “Forse perché è ricco. Ma cosa si gode della sua sudata ricchezza? Niente, proprio niente. Lo stipendio da premier lo dà in beneficenza, ha abbellito a sue spese Palazzo Chigi... Lavora come un dannato dalla mattina alla sera e in cambio riceve solo insulti. S'è fatto amici tutti gli statisti, oggi l'Italia è rispettata nel mondo. I comunisti lo odiano perché gli ha impedito di prendere il potere. Lo vorrebbero morto o in galera” (slogan anticomunisti, applausi scroscianti, brusii di solidarietà)
“La maestra mi diceva: «L’è pussè bravo lù de mi»” (gaiezza, mormorii di approvazione)
“Vendeva elettrodomestici. Una vigilia di Natale portò sulle spalle un frigorifero Ignis a una signora. Salito al quinto piano, s’accorse d’aver sbagliato scala e dovette rifare il percorso. Tornò a casa tutto stravolto” (tripudio, gente in piedi ad applaudire e a gridare “Bravo!”, “Grande!”, “Viva l’Italia!”, “Viva VERDI!” – urlata da due anziani baffuti e monarchici, con tanto di bandiera savoiastemmata tra le mani e lo spillino “Cavour pensaci Tur!” sulla redingote)

Sipario, e secondo numero. Nuovi artisti sul palco. Stavolta tocca a una bella manciata di vippettini televisivi i quali, da quell’accorato groviglio di lagrime&bontàmielosa che è Verissimo, si esibiscono nel vecchio numero dell’ormai rincoglionito Raimondo Vianello (da lui posto a suo tempo in campo durante quell’esposizione gratuita di minorati mentali che era Pressing): “io voto per il mio presidente!”
Parte (nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e anche nell'imbecillità) l’eterna moglie di quest’ultimo, Sandra Mondaini, la quale, con trasporto mistico & amoroso, dice:
“Io ho dei punti fermi. Mio marito. I miei figli. Il professor Veronesi. E il Signor Berlusconi. Siamo amici, ecco. In trent'anni che ho vissuto a Roma non ho mai voluto conoscere dei politici, perché i politici non mi piacciono. Ma ho avuto la disgrazia di conoscere un signore, di volergli bene: il mio datore di lavoro. Gentile. Divertente. Simpatico. Ottimista. Io mi sono molto affezionata a lui. E' un uomo che bisogna conoscere per poter amare. E io, essendo in un paese libero, lo dico: voglio molto bene a Berlusconi” (rullo di tamburi, rataplàm! Squillo di trombe, perepèèèèèè! Applausi, goduria della platea).
Quindi, Paola Perego ci fa vedere un’intervista, un'intervista “in cui non è il politico che parla, ma l’uomo: il tuo amico, Sandra”. E allora via con gli aneddoti della moglie conquistata “dopo un colpo di fulmine” (quale, la prima – da cui è divorziato, come consiglia e prescrive Santa Madre Chiesa ad ogni buon cristiano – o la seconda?); dei figli che “sanno fare a memoria le divisioni a più cifre e accompagnano i malati a Lourdes” (e non abbaiano nemmeno tanto, pensate voi!); di mamma Rosa (gonfia mèo!), “una donna da combattimento”, che metteva in fuga i nazisti (sì, ma con le scorregge, forse – comunque, tripudio orgasmico della platea, che salta, s’arrabatta, si spella le mani, e grida “Forza Italia alé alé!”).

Gran finale. Poteva mancare? Giunge proprio lui; sale sul palco. Attacca:
“Dicono che sono alla canna del gas e mi aggrediscono. Una volta "l'Unità" ha scritto che ero peggio di Saddam Hussein, e quella sera stessa qualcuno ha cercato di farmi fuori...” (quindici morti d’infarto dal dispiacere, in platea. Emboli che partono. Convulsioni da sdegno condiviso. I più impavidi applaudono a più non posso, per solidarietà. Gente che si sloga le scapole, si rompe le dita. Un tale di Piacenza se lo taglia in preda all’isteria, brandendolo poi come arma contro i giornalisti de “l’Unità”: “L’avrete presto in culo, maledetti comunisti”)

Sipario; chiusura. Per oggi le trasmissioni sono finite.
Date alle fiamme i vostri televisori. Tra un po' ci son quelli col digitale terrestre incorporato, c'è da ricomprarli.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

FONTE (ahahahah) "IL GIORNALE":

[…] Un incontro memorabile con don Massimiliano Pusceddu, volto noto non solo nell'isola, parroco di San Lucifero di Vallermosa, che ogni domenica, alle 14.45, irrompe sugli schermi del satellite su Sardegna 1, ed è il leader carismatico dell'Associazione Apostoli di Maria (50mila aderenti dichiarati in Italia), che riunisce folle oceaniche (ad esempio oggi), per preghiere e guarigioni.

La gag con il presidente del Consiglio, è di quelle che restano. Don Massimiliano, trentenne barbuto e passionale, è uno dei pochi che prendono la parola nel corso della riunione della mattina e lo fa per elogiare il Cavaliere: «Lei è l'unico che ha difeso i valori della famiglia in Italia, il mio movimento l'appoggerà in tutto e per tutto in questa campagna elettorale perché se vince la sinistra sarà la fine morale per questo Paese: matrimoni omosessuali, eutanasia, Far West bioetico. Mi permetta di darle la mia benedizione». Il parroco ha appena finito il suo discorso che Berlusconi ribatte, sfoderando uno dei suoi sorrisi: «Caro don Massimiliano, la ringrazio molto, cercherò di essere all'altezza, e le prometto sin d'ora due mesi e mezzo di astinenza sessuale assoluta, fino al 9 aprile».

Una bella soddisfazione per il religioso, mentre... ecc ecc