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novembre 29, 2005

XIV.
Arrivati i cataloghi. Li ho strappati dalle mani di mia cugina – in un certo senso anticipandola, giacché lei voleva strappare loro. Tra l’altro, sto iniziando a capire le ragioni del suo astio. Ho ritrovato per caso i diari di sua madre, nonché mia zia, e li sto alacremente compulsando. Notizie bomba. Appena avrò finito ne darò conto.
Intanto, alcune informazioni importanti dai cataloghi di scherzi. Ho appreso che sono quattro le compagnie principali, per l’Europa: la Bardous Jokes inc. per l’Inghilterra, la Helmotz-Swanstuck Entertainment Group (HSE) per l’Austria, Les Salaces Salopes Salées per la Francia, e la nostra Carnasciali Gioiosi srl. In realtà ogni paese, tranne la Germania – popolo evidentemente poco propenso agli scherzi, per propria intrinseca natura – ne ha uno, ma questi sono i principali, e tra l’altro in dura lotta fra loro. Non mancano infatti nel catalogo dell’uno, polemici riferimenti agli altri, con toni estremamente esasperati. E tutti, poi, rivendicano come appartenente alla loro storia l’aneddoto più famoso relativo alle cacche finte: nel 1940, mentre la Luftwaffe bombardava Londra, Winston Churchill parlava alla radio, incitando il popolo inglese alla resistenza. Tutti dovevano stringere i denti, e tener duro. Pochi sanno però che la stessa cosa egli doveva fare con i parlamentari inglesi. Per questi ultimi, però, ci voleva ben altro che un appello quotidiano alla radio, ed ecco allora il colpo di genio: il Grande Statista ordinò ad una compagnia di scherzi di carnevale (e qui siamo al punto controverso: QUALE? Ognuna di loro si autoindica come la prescelta) un migliaio circa di cacche finte, che poi a turno faceva mettere dal suo segretario sulla sedia di questo o quest’altro parlamentare, così, per fare allegria. In questo modo risollevò il morale della classe dirigente inglese, guidando la Nazione alla Vittoria. Tutti ridevano, allorquando un parlamentare si sedeva e rialzandosi trovava sotto il suo sedere una cacca finta.
(A questo proposito, però, mi corre l’obbligo di riportare anche un’altra versione della vicenda, così come la racconta il catalogo della HSE. Secondo questi, il premier ordinò loro (sic!) le cacche in questione solo per screditare l’opposizione. Difatti, pare che egli incaricasse i suoi più fidati collaboratori di metterle soltanto sulle sedie dei membri di quest’ultima, per poi, durante le sedute, tacciarli di codardia e scarso senso della Nazione: “Voi, anacronistici e codardi Tories, non sapete pensare che al Vostro esclusivo bene!”, tuonava il grande statista, “e non appena la Nostra Grande e Amata Isola ha bisogno di Voi, Voi che fate? Ve la fate sotto!”
Pare che subito dopo questo discorso invitasse tutti ad alzarsi in piedi, e facesse controllare dal vicino di posto la sedia dell’altro. Immancabilmente le sedie dei Tories recavano, nel centro, una cacca, chiaro simbolo della loro codardia – si noti che le sedie della Parliament House britannica erano molto profonde e morbide, ragion per cui non era detto affatto che uno sentisse la cacca sotto di sé non appena si sedeva.
Comunque fosse, in questo modo il Grande Ministro rinsaldò la sua posizione – traballante prima di allora – riuscendo al tempo stesso a screditare l’opposizione agli occhi di tutti i membri del parlamento e soprattutto della regina che, come tutti sanno, non poteva sopportare l’idea di un suo suddito non coraggioso).

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