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novembre 23, 2005

IX.
Mio dio mio dio, in che impresa mi sono imbarcato? Le complicazioni stanno spuntando come funghi su un terreno pieno di castagni in una settimana d’autunno: adesso è spuntato fuori il misterioso Albo degli Scherzi di Carnevale (AL.S.CAR), presso cui ogni gestore di negozi deve essere rigidamente registrato. Ecco come funziona, me l’hanno spiegato gli organi competenti: dopo la registrazione, per la quale è necessario pagare e compilare molti moduli, tra cui il famigerato P-37/bis appunto, il nuovo affiliato riceve un tesserino magnetico viola verde e rosa (oggettino assai fine, e vieppiù decorativo), e un blocco di moduli, il 34/a. Quest’ultimo dovrà mensilmente esser compilato dal gestore, con tutti i dati all’uopo occorrenti: quantità di scherzi venduti (il 34/a è cumulativo, e vale per tutti gli scherzi; in altre parole, non esiste più un modulo diverso per ciascuna categoria – 34/a per le cacche, 34/b per le maschere di gomma, eccetera), orari di punta nell’affluenza della clientela, e addirittura suggerimenti da parte del venditore circa possibili migliorie agli scherzi già esistenti (non più però di un suggerimento per modulo – sono molto severi al riguardo, pare). Il giorno 4 di ogni mese, il 34/a dovrà essere tassativamente consegnato presso l’Ufficio Suggerimenti Scherzi di Carnevale (U.S.S.C.), il quale ha carattere regionale. Possono però accedervi solo i gestori di negozi di scherzi di carnevale, tramite la presentazione di un documento di identità e la solenne ostensione del tesserino magnetico viola-verde-rosa, che sarà strisciato e conservato dall’incaricato di turno, il quale lo riconsegnerà poi nel momento in cui il venditore lascerà l’edificio, onde evitare possibili smarrimenti e complicazioni generiche. Le posizioni nell’ALSCAR – c’è anche una graduatoria, con tanto di punti – variano ovviamente in base al numero di scherzi venduti, ma soprattutto in base alla percentuale di suggerimenti e migliorie accettate. Si narra di tale Manlio Proaskinevic (di padre presumibilmente Croato, ma non è certo se questo sia il suo vero nome o un nome d’arte) come di colui che sta al vertice assoluto, in quanto inventore vero e proprio delle cacche finte e di molti altri scherzi. Pare che abbia 259 punti, e che adesso si sia ritirato dall’attività, per condurre una tranquilla ed agiatissima vita di allevatore di trote fario in un ameno ma misterioso sito delle Highlands scozzesi. Voci di corridoio però sostengono che ogni trimestre egli dia sue notizie, inviando all’USSC (solo a lui è permesso l’invio; tutti gli altri sono tenuti a consegnare i moduli di persona, cosa che spiega peraltro come mai tutti i negozi di scherzi di carnevale italiani siano chiusi, il 4 di ogni mese) uno o addirittura due 34/a compilati solo nella parte dei suggerimenti. Esistono – li ho visti io, personalmente – anche gestori di negozi che hanno incorniciato ed attaccato la sua foto, nel retrobottega o comunque nel magazzino.
Io, al momento, cominciando ex-novo l’attività, avrei 10 punti, gentile omaggio dell’USSC.
Devo procurarmi subito una foto di Manlio Proaskinevic, e iniziare la scalata.
In fondo mi chiamo Manlio anch’io. Destino?


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