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ottobre 11, 2005

"ESPLODE" LA MODA DEL MOMENTO: IL NANOGENO INVADE MILANO
Milano, Galleria Vittorio Emanuele – La scena è di quelle che non si dimenticano. Un cordone di nani da giardino, lungo tutta la galleria, prima s’incendia, poi scoppia. Fino all’ultimo, che esplode col suo ripieno e i suoi profumi. È la grande novità del momento: nani che saltano in aria. Nuovo glam, trend lanciatissimo. Dopo le varie performance presso case private, il misterioso artista-attentatore allarga i suoi orizzonti. Qualche settimana fa ha toccato la storica cornice di Castel Gandolfo, a Roma; stavolta si è concesso l’esame della città della moda, inserendosi di prepotenza nel suo salotto. Ricordi Media Store, Bernasconi, Prada, Andrew’s Tie, Vismara: tutti in fila a guardare. Ammirati, i Brand. Lungo i corridoi della “strada di vetro” più amata dai milanesi, ogni nano mostra i segni del faticoso e originale restyling a cui si è sottoposto questo misterioso artista-attentatore. Sono più di cento, i nani, tutti diversi l’uno dall’altro, sia nelle sembianze che nell’abbigliamento. Truccati dal visagista delle dive, vestiti di carta di riso, griffati, a forma di Ringhio Gattuso: tutto abbraccia e tutto comprende, il genio di questo anonimo autore, emulo forse di Christo. E gli outing si sprecano: "è provocazione pura? È arte? È un gesto di protesta?"

Sono le 11.30, quando lo spettacolo ha inizio. Il salotto buono, a Milano, si è svegliato già adornato. Si sa, l’artista lavora di notte. E i turisti, gli uomini d’affari, chi passa di lì: tutti si chiedono il perché di quelle strane presenze silenziose. Poi, la performance. S’incendia il primo; scoppia. Poi il secondo, in rapida successione. Solito copione: prima la fiammata, poi il botto. Innocui, entrambi. Finché il domino di incendi-esplosioni arriva all’ultimo nano, all’ingresso della galleria Vittorio Emanuele II, lato Piazza del Duomo, proprio di fronte ad un ingresso della metropolitana. E l’effetto si fa ancor di più teatrale. Sì, perché oltre alla fiammata e allo scoppio, qui ci scappa anche il ripieno. È merda, di quella vera, e si spande a pioggia sulla gente che si stava appassionando all’evento. Just be here, sembra suggerire l’artista. È trendy, tremendamente trendy, sembra sancire il delirio collettivo di popolo che ne è conseguito.
A questo punto si cerca solo una griffe che faccia suo l’happening. Voci di corridoio danno prima fra tutte

la Replay che, con la sua rivoluzionaria shitty-style collection, pare abbia letteralmente bruciato D&G e Richmond. Riserbo assoluto sull’estetica della nuova linea, ma noi di Cosmo siamo in grado di anticiparvi che presenterà ditate e/o macchie di merda (o pseudo-merda) a risaltare per tutto il tessuto, un lino stropicciato di sicura presa visiva. Un minuscolo nano da giardino, pare addirittura in terracotta o in ceramica, costituirà il logo della linea. La presentazione ufficiale è prevista per il mese di novembre. Ovviamente, ci saremo. 

Nell’attesa, gustatevi il claim, in grande Cosmo-esclusiva:
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Tutto si corrompe, tutto va al culo. Perché masticare?

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