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luglio 28, 2005

Ancora lui...
DITELO A SCHIFANI


Il noto politico risponde a voi stronzoni. Solo su paperogonfio.blogspot.com


Egr. onorevole Schifani
Mi chiamo M., e sono il presidente di un’associazione culturale giovanile di Montecatini Terme. Ci riuniamo tutti i giovedì, di sera. L’estate anche la domenica, a volte. Sempre di sera. I maligni sostengono che la nostra è un’associazione culturale di destra. Ma non è vero. Siamo contro i comunisti e le sinistre, quello sì. Siamo contro ogni forma di oppressione e dittatura, e fino a prova contraria i comunisti sono maestri, in tutto questo. Siamo contro a quella cultura che ti inculcano a forza, dalla scuola all’università, che ti dice cose non vere e schierate. Questo è vero. Ma siamo aperti a tutti, e siamo un’associazione apolitica. I maligni (sempre i soliti: sinistra giovanile, studenti di sinistra, giovani diessini, ecc) sostengono che la nostra sede è la Torretta, un noto locale notturno di Montecatini. Il fatto che ci abbiano visti lì (quindi se ci hanno visti vuol dire che c’erano anche loro, evidentemente), la sera del giovedì o della domenica li ha autorizzati a pensare in quei termini. Sostengono questo perché così, si potrebbe dire, è più facile sminuirci e screditarci. I luoghi per far cultura, secondo loro, sono ben definiti: un circolo ARCI, una festa dell’unità, una saletta di un centro sociale, un’aula di università.
 Sarebbe facile contestar loro che la nostra sede non è effettivamente quella da loro indicata (bensì si trova ad essere presso la mia abitazione), tuttavia penso non sia neanche il caso di cogliere le loro provocazioni e i loro veleni, che li qualificano nient’altro che per quel che sono. Come al solito, loro mirano a confondere le idee alla gente, spargere illazioni. E poi, a far dibattiti vuoti su temi inutili e del tutto inattuali.
 Gli stessi, vanno inoltre in giro a dire che noi siamo fascisti, figli di papà, che abbiamo i vestiti firmati, la Mini, ecc. Sono tutti argomenti frivoli, di superficie, che vogliono in realtà distogliere l’attenzione dalla sostanza, da quello che realmente conta. Su quello tacciono. Sinceramente ci fanno pena. Sono solo invidiosi del nostro guardare avanti. E del nostro FARE.
 Proprio a questo proposito, volevo ricordarLe che, tra le nostre numerose iniziative, (e ricordiamo qui ad esempio il nostro intervento in occasione del convegno di Forza Italia al palacongressi di Montecatini, nel novembre scorso, o la giornata anticomunista della Valdinievole del 12 dicembre, o la commemorazione mensile dei morti nelle foibe di Tito – e anche lì non è vero che facciamo tutto a seguito della fiction con Massimo D’Apporto), il nostro prossimo incontro verterà su una tematica che a noi tutti sta molto a cuore, vale a dire: “Cultura, quotidiani, magistratura: perché questo monopolio sinistrorso?”. Gradiremmo molto, compatibilmente con i vostri impegni, una presenza da parte Sua e dell’on. Bondi, come parti interessate e illuminanti la questione. L’evento si svolgerebbe alla Torretta, giovedì prossimo, dalle ore 23.30 in poi. Ovviamente sareste nostri (graditissimi) ospiti, anche della relativa festa che si terrà, a seguire, nella villa del nostro buon socio Farinacci (temporaneamente a Santo Domingo), in Versilia.
Restiamo in trepidante attesa di una Vostra gradita risposta. In caso affermativo, Vi chiedo cortesemente di allegare anche un recapito dove poter spedire gli inviti-omaggio (consumazioni illimitate), con ingresso in lista.

Cordialmente

Carissimo M.,
partecipo senz’altro a questo evento, e così farà l’on. Bondi. La faremo contattare privatamente per tutti i particolari. Il paese ha bisogno di gente come Voi.
Un plauso anche dal Presidente del Consiglio. A presto.

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Egr. Onorevole Schifani,
si dice Tiros o Tiras? Mi dicono che lei è un esperto.
Grazie
Manlio Ciapetti

Caro Citrullo,
cosa credi che non ti abbia riconosciuto? Sei Bondi, e sei solo invidioso del mio ruolo. E allora cerchi di rinfacciarmi di quella volta che volevo montare da solo una mensola, alla sede del partito e mi armai di trapano, viti e tiras, e la mensola poi non resse e venne giù, sfasciando una scrivania e una mano al povero Cesarone Previti.
Ma ebbene, invece di mettermi in ridicolo, questa tua sciocca campagna denigratoria mi rafforza, giacché mi offre l’occasione per spiegare: prima di iniziare il lavoro, avevo scoperto che a vendermi il materiale era stato il ferramenta Norcino Dal Bosco (Norcino è il nome), cosa che a te, sprovveduto come sei, non avrebbe certo detto niente. Tuttavia (benedetta differenza fra gli individui – alla faccia dei ridicoli principi ipocritamente egualitari del comunismo!) il cognome m’insospettì e, grazie al redivivo Gianni Pilo, da me all’uopo sguinzagliato, potei constatare che il suddetto Norcino era alla lontana imparentato col nostro acerrimo nemico Dal Bosco, il comunista-statalista-terrorista lanciatore di cavalletti di piazza Navona. Allora, mi diedi a frugare con più decisione fra il materiale che avevamo acquistato, e ad un esame più approfondito, uno dei tiras aveva il microchip di una cimice-spia incorporato! Impossibile fare qualcosa di programmatico, giacché i sottoposti avevano già iniziato a montare tutto. In un attimo, dovevo trovare una soluzione. Pensai, e il resto viene da sé: corsi giù, mandai via i quadri intermedi e finii di montare tutto da solo. Volutamente male, cosicché al primo utilizzo di quella mensola, questa si rompesse rovinosamente, distruggendo così anche il tiras-spia maledetto. È incredibile pensare quali macchinazioni possono arrivare a fare queste meschine sinistre! Certo, mi dispiace per la mano del buon Cesarone, ma il progresso vuole le sue vittime, come dice sempre anche l’amico ministro Biondi. Senza contare che così ha avuto la scusa per non presentarsi a un paio di udienze.
Ciao stupido, e medita sul perché tu sei più in basso di me nel partito.

S.

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Caro Schify,
sono Ricucci. M’hanno beccato, sono nella merda. Maledette toghe rosse. Di’ al capo che ho bisogno di una legge ad hoc (visto? Anche il latino! Son veramente un altro, da quando son stato a S. Marino!)
P.S. Grazie per la Falchi.

Caro lei,
Ricucci chi? Giù al partito non conosciamo nessun Ricucci. Non insista oltre o faccio chiamare le autorità. Sarà di sicuro uno della banda di Prodi, che si fa corrompere e poi vorrebbe salir sul carro, per portarci un po' di merda. Vergogna.

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Su dai, manda la tua domanda allo stronzon... no cioè, all'eminente uomo politico. Ti risponderà (e 'l budello di to' ma' - scusate, ma la rima era obbligata)

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