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ottobre 16, 2004

ECCEZIONALE!!! UN MANIPOLO DI IDIOT CIOÈ NO, VOLEVO DIRE FINI SCIENZATI DELL’ECONOMIA, RICERCATORI (SÌ, MA DI COSPICUE DOSI DI MINCHIA NEL GIRARROSTO) PRESSO LE PIÙ PRESTIGIOSE UNIVERSITÀ MONDIALI (TIPO LA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE, NEL MASSACHUTTES – O ANCHE QUELLA DI PASTASCIUTTA AL PESTO, CON SPOLVERATA AI TARTUFI, IL TUTTO INNAFFIATO DI UN BUON VIN BRULÉ E POI GANASCINO E VIA AL MOTEL “DA GYUNIPIERO – TE LO PONGO E TE LO PONGO NEL BUO NERO” DI FRISIA) SALVANO IL MONDO. AH, BENE! CI VOLEVATE, NUOVI MESSIA! ADESSO TUTTO TORNERÀ AL SUO POSTO, E L’UOMO TORNERÀ A RESPIRARE ALL’UNISONO CON LA NATURA E SENTIRSI PARTECIPE DEL TUTTO, SECONDO LA LEZIONE DELLA MISTICA NEOPLATONICA, ERA ANCHE ORA D’ALTRA PARTE, MENO MALE SONO ARRIVATI LORO. VI FA UNA SEGA L'UNIVERSO, E LA MATERIA.

DRAGHI!

"...È come una gara tra topi, dicono, ma il formaggio alla fine non ha il sapore che ci si aspettava. I ricercatori hanno iniziato ad analizzare le indagini nelle quali si chiede alla gente quanto sia felice, trovando un risultato importante: i soldi spesi per case da sogno, grandi automobili o altri beni di lusso, non aumentano la felicità. “Se usiamo gli aumenti di reddito, come fa la maggior parte di noi, per comprare ville o grandi auto, non saremo molto più felici di prima”, ha scritto Robert H. Frank, professore di economia alla Cornell University, in una recente pubblicazione. In ogni caso, la media dei redditi, negli ultimi cinquant’anni, è più che triplicata mentre quella della soddisfazione è rimasta stabile. “Significa che se il reddito influisce sulla felicità, è quello relativo e non quello assoluto quello che conta”. In altre parole, avere molti soldi rende le persone più felici, ma solo fino a quando la gente che le circonda non inizia a guadagnare. Così come si cerca di avere sempre più denaro, ma dopo un po’ la soddisfazione è sempre inferiore rispetto all’inizio. “C’è sempre qualcuno che ha una casa più grande della tua, una macchina più potente o un bene più prezioso. Diventa, insomma, una continua corsa a ostacoli”, dice Louise Brooks, che gestisce un patrimonio immobiliare a Long Island. “Pensi sempre di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, fino a quando arrivi alla mia età e ti rendi conto che è irrilevante”, aggiunge Brooks, 61 anni. Per lavoro lei incontra persone ricchissime: “Ci sono gli infelici e quelli che stanno bene, come nelle altre classi sociali”. La logica funziona anche con i Paesi, sottolinea il ricercatore Ed Diener. I Paesi poveri che diventano ricchi guadagnano molto anche in felicità e soddisfazione: questo perché riescono a soddisfare senza difficoltà i bisogni primari. Ma dopo aver raggiunto un buon reddito (oltre gli 8 mila euro l’anno) la loro felicità cresce in modo più lento. Case e auto, concordano i ricercatori, non danno molto nel lungo periodo, mentre – ora lo dicono anche gli economisti – la stabilità in famiglia, una relazione fissa e la salute rendono molto più felici, così come prendersi più tempo per se stessi o per i propri cari. La ricetta? “Cambiare le politiche sociali: più ferie, meno inquinamento e meno stress al lavoro”. Ma l’economia tradizionale non è troppo d’accordo."

1 commento:

ciofo ha detto...

Boiadeh, e se un'lo dicevano loro si stava freschi!! O_O