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ottobre 05, 2004

Il Dottor Merda riceve, e volentieri pubblica. Può tale appello cadere inascoltato? L'amico Luigi K. Scaramuzzino da Prato, qui, DEVE avere un seguito...


"Gentili Consiglieri e Assessori del comune di Prato; cittadini tutti,

diciamoci la verità: noi pratesi non abbiamo mai goduto di buona fama in Italia. Del resto per lungo tempo non abbiamo goduto di fama alcuna, tant’è vero che fino a quando la ferrovia non ci ha resi una stazione obbligata per spostarsi su e giù per il nostro Bel Paese, parlando della nostra Città fuori dei confini regionali, si doveva dire “Prato in Toscana”.

Questa storica mancanza di attributi tradizionali da accoppiare all’immagine del pratese è terminata, con grande sollievo di tutti, nel corso del secolo scorso, durante il quale, grazie al benessere prodotto dall’esplosione della piccola e piccolissima impresa, il Nostro si è potuto fregiare delle qualifiche di “contadino arricchito”, “fanfarone rumoroso”, “evasore fiscale”, “ignorante superficiale e arrogante”.

Durante le fiere del tessile e le vacanze abbiamo cominciato a farci conoscere anche a livello internazionale come abili guidatori di fuoristrada in centri storici chiusi al traffico, e come impreparati frequentatori di ristoranti di livello ("Cameriere! Questo prosciutto puzza di pesce" "Ma signore, è salmone...")

A noi pratesi tutto questo non ci è mai importato più di tanto. Del pratese si possono dire molte brutte cose, e tante potrebbero essere anche vere, ma non si può certo dire che egli sia altezzoso, o che conservi memoria degli insulti. Non abbiamo un bastone su per il culo come i fiorentini o i senesi, noi. Il pratese non si offende se lo chiamano cenciaiolo: anzi, dei cenci il pratese mena gran vanto.

Ma ecco, crediamo che in questi giorni si stia passando il limite. Uno di noi, un pratese, del tutto tipico nella sua impalpabile pratesità, con la sua bella moglie di Viareggio si è presentato in questi giorni in televisione, al programma Grande Fratello, di fronte a milioni di telespettatori. Nel giro di poche puntate, con i suoi remissivi atteggiamenti e con le sue imbarazzanti dichiarazioni sull’argomento, costui ha fatto capire a chiunque, dentro e fuori la casa, di essere mestamente rassegnato all’eventualità che la sua sposa possa e/o voglia essere scopata da qualcun'altro.

A sua parziale giustificazione l'imbecille in questione dice di far parte di una coppia “aperta”, affermazione che però, visti i componenti della coppia in questione (tristo 40enne + 24enne in fregola) viene recepita come una triste, indifendibile e meschina ammissione pubblica di essere portatore sano di enormi corna.

Non crediamo che a nessuno sfugga la pericolosità del fatto che una simile icona, del tutto negativa e portatrice di valori malsani, possa entrare a far stabilmente parte dell'immaginario collettivo degli italiani: questo marito penitente e remissivo che osserva la moglie annusare altri maschi e non batte ciglio è una mina vagante per la tranquillità delle future vacanze delle famiglie pratesi, le cui madri e mogli e sorelle verranno insidiate d'ora innanzi su tutte le spiagge d'Italia da sciami di gagà, avventurieri e ruffiani, ragionevolmente certi dell'impunità per quanto avranno avuto modo di osservare in televisione.

Siamo forse gli unici che ritengono necessario mettere fine a questo scempio? Gli unici a essere preoccupati per le conseguenze di questa vicenda? Pratesi, facciamo attenzione!
E soprattutto, facciamo qualcosa!

CPP
(Comitato Pratesi Preoccupati)

dott. Luigi K. Scaramuzzino

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