Visite

dicembre 17, 2010


AMO ET ODIO

...ce l'avevano in tanti accanto al profilo, tempo fa, sui blog. Il popolo dei blogghettari, internauti, originaloni e quant'altro ama di queste cose settoriali e apodittiche al tempo stesso.
Indi per cui, essendo io uno dei summentovati, sol più stupido & frustrato, magari più patetico, chi sono per esimermi?


amo
Niente, son arido.

odio
(ma l'odio non sarebbe un sentimento totalizzante, qualcosa che ottunde et assorbe tutto il resto, impedendo di veder le cose quali in realtà sono? Se io dico odio questa cosa, in realtà non faccio altro che vedere questa cosa e nient'altro, facendoci confluire tutta la mia attenzione ed energia e di fatto compiendo un'azione esattamente contraria a quella che dovrebbe scaturire dal mio io nel momento in cui sto avendo davanti una cosa che spiace, nuoce o comunque dà noia: dandogli tutta l'attenzione che invece non dovrebbe meritare. Tutto giusto, ma è uguale, cazzo, quindi:)
odio
Odio quando sto parlando con - poniamo - x; sto dicendo: sai y? ha fatto questo, questo e quest'altro. Oppure: son stato lì, ho visto questo, questo e quest'altro. Arriva - poniamo - z. Non c'entra nulla con quello che viene detto, sente a malapena una parola, ma comincia insistentemente a intromettersi, perorarando: chi? cosa? chi è questo? che ha fatto? cos'è? come mai?
Solitamente a questa gente impazziscono orgasmicamente tutti i ricettori sensoriali quando captano le incaute parole: è morto. Salvatevi a quel punto dall'entrante e pernicioso flusso di domande, inserimenti molesti e via così.
Odio quando stiamo parlando - poniamo, ancora - io e x. X vede z, che conosce, proprio mentre stiamo dicendo qualcosa. X sgrana gli occhi e urla qualcosa tipo ooooooooo ciaooooooooo, e si corrono incontro e cominciano a ciaccolare, ridere, eccetera e tu resti lì, magari stavi pure dicendo qualcosa d'interessante. Z non se ne va e i due si estraniano in una posticcia conversazione che non c'entra nulla, piena di complicità spesso forzate o comunque fuori luogo. Solitamente z pare un buzzurro modaiolo arrogante plastione e festaiolo (idem al femminile).
Odio fare un lungo discorso a un qualsivoglia interlocutore, tipo anche davanti a me, poi quello mi guarda e fa: "eh?".
Odio quando corri e ti sembra d'averci qualcosa nella scarpa che ti male. Ti fermi sistemi la scarpa, fai due passi senza correre. Tutto ok. Riparti. La scarpa ovviamente ti rifà male. Ti fermi, la levi la scuoti, tiri il calzino, la rimetti, dici: aaah, ora sì. Riparti. La scarpa ti fa male esattamente come prima.
Odio quando - poniamo (ancora?) - x ti racconta i suoi mille aneddoti di vita, e a te non te ne frega un cazzo, o magari stai solo cercando di fare qualcos'altro, che ti sembra infinitamente più importante, utile e interessante. E poi, in definitiva, non te ne frega un cazzo di scipiti e triti aneddoti sconclusionati, che cominciano con ai tempi d'oro, ai miei tempi, quando ero a Cancun (potrebbe anche esser Peccioli, fa lo stesso), e via così.
Idem per quando - cioè, odio quando: - qualcuno sia x, y, z o macì o maciò, si lamenta. Oh, cazzo, come non sopporto le lamentele a vuoto, continue, lagnose, bubanti, compatìtemi, e io di qui e io di là, povero me povero me, povero me. Ecce homo, miserere, cazzi vari.
Odio quando ti tocca interessarti di cose di cui non ti interessa un cazzo, come ad esempio di un qualche articolo di cronaca locale su una retata o su una polemichetta di un piccolo comune per una viabilità o due strade scassate o una pista ciclabile. Sai che l'Iran c'ha l'atomica, o che Obama ha perso le mid-term, e devi anche far finta col tuo capo che t'interessi questa roba.
Odio una netta inflessione dialettale, qualunque essa sia. Per tacer del dialetto vero e proprio.
Odio quando - poniamo - x ti offre una cosa. Tu dici: no, grazie..., x te la offre di nuovo. Tu ancora: no, davvero, no. Ma che mi ci vuole, dice x, dai. No, no, non importa, no... Davvero? Sì, davvero (cazzo). E poi di solito x procede. E ti porta/offre/dà quella cosa.
Odio la neve, gesùssignore, quanto la odio, la neve.
Tutto sommato odio proprio un sacco di cose. Son veramente un essere spregevole, date anche le premesse.
Bah, mal per chi mi conosce, e vaffanculo.
OH, MA BUON NATALE, EH?
Già, ma quanto odio anche il Natale...

Nessun commento: