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febbraio 09, 2009

Personaggio (quantomeno) moralmente ributtante oltremodo, capace di salaci gaffes e pseudo-ingenue scempiaggini poi puntualmente smentite puntando il dito verso certa stampa prevenuta & sovversiva, il nostro caro Presidente del Consiglio, dopo essersi già eretto a improvvido difensore – tra le mille altre cose assolutamente simpatiche che ha avuto modo di fare e dire – della famiglia (è divorziato), adesso sta provando le sue indiscutibili capacità con bestialità quali “eluana (dacché nella sventura siam tutti stretti e biechi: e allora vai coi ciccio & tore, il piccolo tommy, eluana, appunto, e chissà quanti – ahimè – ne dimentico) può ancora partorire” e via discorrendo, il tutto a difendere genericamente LA VITA. Che poi tale vita stia andando avanti in simili termini da anni DICIASSETTE, di cui gli ultimi tre con la certezza dell'irreversibilità di condizioni; che poi la questione possa essere un tantino più spinosa (nonché “privata”) rispetto a una banale riduzione basata sull'adagio (quanti danni avrà fatto, questo adagio, nei secoli?) "dio lo vuole, ergo è giusto x e sbagliato y", poco conta: si tratta di una cosa urgente e prioritaria per l'interesse del paese, tanto più che in questo modo si distrae il popolo-bue da una crisi economica per fronteggiare la quale non si sa bene che pesci pigliare, e si rinsalda l'utilissima alleanza coi quei potentissimi vegliardi sommamente ridicoli che si vestono da donna (l'idea della donna secondo loro) e van predicando su temi quali la famiglia, il diritto alla vita, la povertà (altrui) e via discorrendo (chiediamoci: ma cattolico è per forza sinonimo di ottuso, o retrogado?). Se poi, per far ciò, si deve passar sopra all'enorme e dignitoso dramma di una famiglia, al dolore di un padre, pace; non sarà certo il pelo sullo stomaco che gli manca, specie se si inseguon fini tutti propri. Mal incolga infine a chi ostile osa mostrarsi: costui sarà un filosovietico, esattamente al pari della Costituzione Italiana, la quale – orrore! – osa proporre una separazione di poteri di stampo chiaramente staliniano e per ciò andrà abolita. Non si può? Andranno nelle piazze, e sarà un plebiscito, un grandioso atto di libertà teso a scrollarsi finalmente di dosso quella sinistra che guarda nostalgica al passato e insabbia le foibe (altra nettissima priorità, ristabilire la verità sulle foibe). Quindi, rimarrà solo lui, lui e i suoi, l'uomo forte e i suoi tirapiedi, e la fase due del processo potrà finalmente prendere il via: sopprimere la libertà di stampa (inutile), esautorare le associazioni di stampo partitico (dannose), vietare ogni forma di dissenso (inutile e pericoloso). Indi (forse), spezzeremo le reni all'Albania, e ci riprenderemo un posto al sole. Il tutto, mentre si guarda Guida al Campionato o Il Grande Fratello.
Su tutti questi argomenti, per
La posta di PaperoGonfio®, ci scrive l'amico Daniele Serafini, del quale volentieri pubblichiamo i seguenti pensieri:


“Non ho mai aperto un mio blog perché sono pigro. Non ho mai aperto un mio blog perché non penso che le mie opinioni possano interessare gli altri. Non ho mai aperto un mio blog perché, fondamentalmente, scrivere non è l’attività che mi riesce meglio.
Stavolta però non riesco a stare zitto, per questo motivo chiedo ospitalità all’amico Papero Gonfio assumendomi totalmente la responsabilità per questo scritto.

La vicenda di Eluana Englaro di questi giorni mette a confronto due parti; da un lato abbiamo il Sig. Englaro (non lo chiamerò Beppino, come fanno certi organi di informazione, perché il rispetto si dimostra anche non prendendosi troppe confidenze con le persone che non si conoscono), che da 17 anni porta avanti la lotta per far rispettare le volontà di sua figlia.
Dall’altra parte abbiamo il Governo (con buona parte della classe politica italiana di maggioranza e di opposizione) e la Chiesa Cattolica, ovvero istituzioni che già in passato hanno dimostrato di saper piegare le leggi a proprio esclusivo vantaggio per i più svariati motivi (vantaggi esclusivamente personali, vantaggi in termini di popolarità, vantaggi in termini economici o di potere sulla società).

Non ci sono dubbi su quale sia la parte che preferisco e non entrerò nel merito della questione, ognuno deve farsi una propria opinione.

Quello che mi preme far sapere, almeno stavolta, è che raramente mi sono sentito orgoglioso di essere italiano, dal momento che siamo capaci solo di essere forti coi deboli ed ossequiosi coi forti, di invocare a gran voce il rispetto delle leggi e delle regole, solo a patto che siano gli altri a farlo, visto che ognuno di noi ha sempre un buon motivo per aggirarle, convinti poi di essere nel giusto.
Il Sig. Englaro ci ha dato in questi anni dimostrazione che esiste un modo diverso di porsi nei confronti degli altri, l’unico modo che dovrebbe essere concesso ai cittadini della Repubblica Italiana, ovvero il ricorso alla legge ed il rispetto delle istituzioni, il tutto con una dignità ed una pacatezza che penso di non aver mai visto in vita mia, dal momento che nel nostro paese vige la legge di chi grida più forte.

Non sono sicuro di come finirà questa vicenda, ma di una cosa sono certo: Sig. Englaro, sono orgoglioso di essere Suo concittadino.


Daniele Serafini


P.S. Quando avevo appena terminato di scrivere queste righe, ho sentito (direttamente dalla voce del Presidente del Consiglio) affermare che in queste ore qualcuno vuole semplicemente “liberarsi di una scomodità”. Oltre allo scarso rispetto delle leggi e al gridare per affermare le proprie tesi, dimenticavo che siamo anche capaci di aggredire gli altri con accuse di ogni tipo, solamente per far prevalere la propria parte.”

2 commenti:

Paperogonfio ha detto...

10.02, Il Giornale: "L'hanno uccisa!"

10.02, Libero: "Sei contento, Napolitano?"


che schifo che siete...

Lypsak ha detto...

Ma vaffanculo, va'.

Vaffanculo Vaffanculo Vaffanculo, tutte con la maiuscola.


E mentre i media fanno "guarda, guarda l'uccellino, vai, guarda quassù!", nel frattempo dietro alle nostre spalle fanno passare una quantità di mostruosità. Ma noi non lo sappiamo.


Il giorno che al Berlusca riprende un infarto, lasciamolo lì senza toccarlo, poiché, se gli è venuto, evidentemente Dio lo vuole. E se vuole che si salvi, ci penserà la mano divina direttamente, noi non dobbiamo far nulla. Torna, no?


Per ulteriori spunti date un'occhiatina al sito dell'Orso:

http://www.grrriiz.it/dopo-il-peggio-si-scava/trackback/