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gennaio 28, 2009

I FIORI CI PARLANO
E noi duri, lì, sotto la pioggia (quale pioggia?)
Pensate che fiori / linguaggio dei fiori / olezzo dei fiori / mazzo di fiori / asso di fiori (ahahah) sian sinonimo di molly e svenevolissime effeminatezze frivole & fini a se stesse, e che niente di buono possa derivarvi dal finger tenera et rapitissim'admirazione per un bocciuol di caprifoglio od un germoglio di creosoto, non foss'altro che per ingraziarvi muliebri soggetti peraltro assai più inclini al farselo svstar nel Trappolone® che non a prestar occhio & udito a' vostri vani laï ipopoetici, tanto più che saran finti & tecchi come Giuda e anche voialtri a null'altro mirerete che alla Crepa® (vanamente, certo: usualmente la danno poi sempre al Bruschini, che è uno che gira aggressivo in M3 coi pneumatici del settantadue/novantuno e c'hai i capelli sempre unti e' bracci gonfi)?

Fate bene. Queste ingrate & capziosissime creature, speciose e toto coelo (dico: toto coelo!) pien di boria & supponenza, non si mèrtano altro che 'l vostro più profondo disprezzo & menefrego, per non dire sinecura: provate a colmare d'attenzioni e caldo ammòre un conchyno di basilico, messo in luce piena sulla lignea soglia di tacita finestrina, il tutto con costanti abluzioni et innaffî. Dopo un po', marcirà. Sarà stato caldo, o magari freddo; o magari troppa acqua. Provate, a far lo stesso col Kalanchoe, che dice sia vieppiù resistente. S'ammoscia e mòre, tosto. Magari c'era poca aria, o quella che c'era puzzava, o forse era ancora troppo freddo, o forse il giorno innanzi v'ha fatto visita uno che gli è stato sui coglioni. Prendetevi, su, prendetevi dunque una bella Stella di Natale, rossa & gaja: il giorno dopo un fiore è già marrone. Il giorno dopo ancora, un altro; poi ancora via così. E quindi avrete in capo a poco una bella piantina coi fiorellini color merda, tutta tutta per voialtri. Tempo tre giorni, sarà anche avvizzita. O prendete allora il Cymbidium, l'Euphorbia tirucalle, la Crassula, la Billbergia: cambiategli pvr la terra, favellate con desse in maniêr cortesi. N'avrete gran mercede, sì.  Le piante grasse, sopravvivono anche nel deserto, coi phantom che bombardano intelligenti gli ospedali et altri bersagli mylitari: vi seccheranno anche quelle, inesorabili. Lo Spathyphyllum , in bagno: non muore nemmeno a cazzotti. Infìdo & cheto vi comincerà a ingiallire, per poi spaparanzarsi allargato e moscio su un immaginaria estensione oblunga che non coincide in niente col di lui vaso, le foglie che si staccano a ogni lavaggio di mani (o culo, dipende un po' da voi e la vostra igiene). Quando v'ingiallirà anche il Lucky Bambù Ritorto, che solitamente vive anche se lo mettete in varechina, vedrete,  certo, vedrete che a' fiori comincerete a parlargli voi. E direte loro: “perché? PPPerchééé? PPPPPPPEEEEEERCCCHHHHHHHHHHHHHHHÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ?". O anche:

"STRONZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII"

Che loro (anche da morti, i fiori VIGILANO, e vi rubano ossigeno per anidride carbonica, la notte) capiranno:

"FFFFFFFFFFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII"


3 commenti:

ciofo ha detto...


eeeeh mi sa che qui abbiamo il Pollice Verde uguale all'Incredibile Hulk (questa e' una battutona ma non tutti la capiranno).

Lypsak ha detto...

Tutto ciò mi fa pensare al fatto che mi son morti i miei due amatissimi bonsai. dopo agonia tremenda mia & loro, peraltro.

Ora m'incazzo.

utente anonimo ha detto...

Mah, a me l'anno scorso la stella di Natale è campata fino a Luglio.

Si vede che non le sapete addestrare alla sopravvivenza queste piante. Basta con le coccole! Insegnate loro che là fuori il mondo è un gran brutto posto e che la vita è orribile ed otterrete organismi vegetali che sanno badare a loro stessi senza chiedervi niente. Basta con le mollezze e con questa educazione femminile (per dirla con il mai abbastanza rimpianto Vescovo Scatizzi).

Ferraù