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novembre 28, 2007

I RICORDI

Mi ricordo, sì mi ricordo il mio poliedrico farmacista, che aveva la faccia a castoro però più stretta in cima e larga in fondo, alle ganasce, come Bill di Indovina Chi? (maledettissimo Indovina Chi?, io prendevo sempre Eric, che era quello coi capelli gialli la faccia tonda e il cappello blé da marinajo però più tondeggiante ed irreale, e alla fine nessuno voleva più giocare con me perché mi facevano la prima domanda – al massimo due – e vincevano: “è Eric?”, e io “sì”, o anche al limite “ha il cappello”, “sì”, “è Eric”, sì”; e poi mi chiedevo come cazzo facessero a indovinare subitissimo così, maledetti loro… a me mi piaceva Eric di Indovina Chi?, oh, c’aveva il suo bel magnetismo, con quel faccione tondo e i suoi capelli gialli; era il mio idolo – d’altra parte chi cazzo avrei dovuto prendere, Herman? Clara? Charles, con quei baffoni gialli alla Rude Barbaro del Nord? Eric tutta la vita checcazzo; anzi, a ripensarci ora mi nomino solennemente Presidente del Club Virtuosi Amici di Eric di Indovina Chi? – chi si vuol iscrivere s’aggreghi, ovviamente dietro comprovata e distesamente spiegata & dimostrata ammirazione smisurata del personaggio), del quale – Bill – peraltro aveva anche il pizzetto.
Ora, il mio Poliedrico Farmacista non aveva particolarità veruna, non fosse che sapeva tutto, era dappertutto, aveva abilità in tutto: se in palestra, nello spogliatojo c’era lui, vestito con una fasciante tutina da spinning nera variegata in bordeaux, pronto a’ ludi ginnasiali, col corpo a pera castorizia in bella mostra; se aprivi il giornale la domenica mattina, c’era la sua foto in quanto vincitore d’un concorso di modellini navali, mentre stringeva fiero fiero la sua creazione (l'esatta riproduzione della Nave da Cargo del XVIII sec. "Grongo III", con tanto di bandiera Bungaresca e cannoni in marzapane); se capitavi in farmacia per comprare gli Zigulì al Barbacane (ah, gli Zigulì al Barbacane!) con un fumetto sottobraccio, lui ti intratteneva con una sottile disquisizione sugli albi più vecchi di Corto Maltese, e com’erano stati ristampati ottimamente nell’edizione dell’Espresso, il tutto mentre ti faceva lo scontrino, ecco a lei son cinquecento lire se ce l’ha in foglio preferisco. Tutto poteva, tutto sapeva, il mio poliedrico farmacista. Se andavi in giro, lo trovavi. Era anche abile giocatore di bocce, e a un certo punto snellì anche, si vedeva bene dal camice bianco, perché andava anche in mountain bike.
Facile sapesse a menadito anche le odi del Parini – ahahahahaahahahoioi, il Parini ahahahah, è inutile, via: ogni volta che mi vien da ripensare al Parini – chissà perché – rido.
Ahahahahahahah, il Parini, "Quando Orion dal cielo / declinando imperversa / e pioggia e nevi e gelo / sopra la terra ottenebrata versa, / me spinto ne la iniqua / stagione, infermo il piede, / tra il fango e tra l'obliqua / furia de' carri la città gir vede; / e per avverso sasso / mal fra gli altri sorgente / o per lubrìco passo / lungo il cammino stramazzar sovente" - ahahahahah il Parini, "In vano in van la chioma / deforme di canizie, / e l'anima già doma / dai casi, e fatto rigido / il senno dall'età / si crederà che scudo / sien contro ad occhi fulgidi / a mobil seno a nudo / braccio e all'altre terribili / arme della beltà" - ahahahahoioi il Parini, no via non ce la faccio più, oioi.

1 commento:

elisir76 ha detto...

sei un genio del male, ti amo, peccato ti piaccian i gheis