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ottobre 24, 2007

SEBBENE CI SIANO ZONE & PERIODI DELLA MIA VITA (PRATICAMENTE TUTTA, GIORNO PIÙ GIORNO MENO) CHE MAI E POI MAI VORREI AVER VISSUTO, TIPO QUANDO ANDAVO A SUONARE WONDERFUL TONIGHT IN PIAZZA A TABAGISMO MILIZIANO VAL DI SOPRA COL MIO PARENTE PANETTONE® CHE CANTAVA E STRIMPELLAVA, EMULO PROVETTO DI UMBERTO SMAILA E TUTTA QUELLA FOTTUTISSIMA GENÌA (PER TACERE DI QUANDO SALTAVA GLI A CAPO O PERSISTEVA A CANTARE SUGLI A SOLO STRUMENTALI); SEBBENE TUTTO CIÒ, PVRTVTTAVIA (SÌ, PROPRIO PVRTVTTAVIA) STUPIDITÀ MI MÒVE A DAR NOVELLAMENTE LA STURA A


I RICORDI

Mi ricordo, sì mi ricordo, la professoressa Bertelli. Orbene, la professoressa Bertelli – insegnante d’inglese presso il regio istituto delle pie suorine maculate e repubblichine, scalze e senza portafoglio “Aurelio Fierro” eroe d’emigrazione & lagrime – sosteneva d’essersi fatta potenziare l’udito, all’esclusivissimo fine di impedire il loro sporco gioco agli alunni che suggerivano ai compiti o alle interrogazioni. Nonostante fosse alta un metro e un cazzo e avesse capelli color della stoppia degli spaventapasseri, elegantemente raccolti in un taglio a paggio/mocio vileda, tutti la temevano molto, e l’avevano soprannominata PROFOCOP. Quando qualcuno non sapeva la classicissima segaccia nulla, alla lavagna come davanti all’apodittico foglio protocollo bianco piegato in due, la professoressa Bertelli sorrideva serafica ma inesorabile, guardando negli occhi il malcapitato che credendosi fvrbo, aveva ardito suggerire alla stolidissima phya de’ suoi sogni, confidando magari in future ricompense al cambio dell’ora (toccata poppe/dito-nel-culo/masticone rrrapido): “è inutile che ci proviate, vi sento, ho l’udito potenziato”. Non era permesso neanche alzare la testa dal foglio. La professoressa Bertelli era sposata col professor Bertelli, il quale invece insegnava lettere e aveva la voce perennemente fioca e dei meravigliosi denti da cavallo, tantoché teneva le labbra arricciate per farli  vedere meglio. Il professor Bertelli andava in giro con un orridissimo shearling peloso e (ce ne sarà di gente strana, al mondo?) le scarpe coi tacchi. Molto alti. Dopo un po’ di tempo nella stessa scuola entrò la figlia dei due, che insegnava Tedesco, e aveva altre particolarità, tipo i metodi da nazista e l'interrogazione-confessione.
The Bertellis sapevano a memoria tutto lo scibile, dividendoselo.
Comunque la si voglia mettere, poi gli anni son passati veloci come merde che seccano sui binari del tempo (ah, son pöeta!), e adesso (sempre che non sia morta, sepolta & mangiata da’ vermi – si sa: la vita è crudele et inesorabile) la professoressa Bertelli probabilmente avrà fatto installare nella parte esterna della coscia destra una pistola laser (nella sinistra c'è già lo scanner delle inclinazioni di pensiero dell'interlocutore), utile per terminare qual dei riottosissimi alunni moderni osi anche solo pensare di suggerire al compagno in difficoltà il past tense del verbo to bring.

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

Bei periodi quando tussonavi col tuo (nostro) parente Panettone...

Omaidarlingiuueruonderfuuuuultunaaaiiiiit...

ciofo ha detto...

Udito potenziato? per far simili affermazioni era sicuramente una giocatrice (ovvyio in segreto stragiurato et anonymo) del gioco di ruolo Cyberpunk 2020, dove potevi acquistare cose simili per lei e anche Vibrofalli Bontempi per lui, un po' come adesso se dai retta ad Internet, o forse era emula della Donna Byonica, telefilm anni '70 mandato in onda quando ancora non esisteva il monopolio del Berlusca.


ah i ricordi. ^_^