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giugno 13, 2007

A voi (tristi merde) il
DOTTOR HOUSE™
Anteprima Nuova Serie


Nella nuova serie il Dottor House non è più affetto da zoppìa congenita & perniciosa. In una settimana di ferie, una settimana in cui finalmente ha avuto un po’ di tempo per sé, si è guarito con facilità. Certo, in ospedale tutti i pazienti sono morti, senza le diagnosi e le cure del Dr. House, ma non è che si possa sempre salvare capra e cavoli, quindi inutile farsi prendere dai sensi di colpa. Comunque sia, il Dr. House si è portato a casa la fyda lavagnetta, c’ha scarabocchiato su per venti minuti e poi ha avuto l’illuminazione. Si è levato le scarpe, e in una c’era un pruno. E adesso è finalmente guarito. Questo ciò che racconta nel suo studio a Lecchino, dopo essersi ripassato Troïa, in un amplesso furioso & acrobatico, così per festeggiare la ritrovata mobilità degli arti inferiori. A fine di tutto l’ha anche sodomizzata coll’ormai inutile bastone, a simboleggiare l’inizio della sua nuova vita.
Ma nel frattempo nuovi casi si accumulano, nell’orizzonte della sala d’aspetto. Paco, immigrato messicano clandestino, si è tagliato per errore i baffi, e adesso il cruccio è così grande che non parla da una settimana e appassisce dentro. Fruskel, broker finanziario di oscure origini svedesi, ha uno strano problema di addome gonfio e indurito, con un perdurante senso di spossatezza e malumore. Mescal ha una larga bruciatura sull’orecchio sinistro, e nessuno riesce a capirne l’origine. Di tutti, Mescal è quello che preoccupa di più, anche perché continua sommessamente a ripetere "pronto, pronto, pronto”: al riguardo, il Lecchino pensa a una rara malattia della pelle, una forma di corrosione interna che mangia le cellule fino all’epidermide; Troïa pensa solo che fa schifo, e che non lo toccherebbe neanche cor un bacchio e du’ paja di guanti. House, che ha riportato la lavagnetta al suo posto, comincia quindi a buttar giù segni strani, nella solitudine del suo studio, mentre una musica d’atmosfera lo aiuta ad assumere via via un’espressione di concentratissimo quanto fiero cipiglio e intensità pensante. Improvvisamente, la soluzione si appalesa, e la sua espressione tradisce la soddisfazione dell’infettivologo di grandi capacità diagnostiche che affronta la malattia dei suoi pazienti come una sfida e annovera nel suo curriculum tutti quei casi che nessuno vuole. Convoca quindi lo stato maggiore dell’ospedale, tra cui l’Alieno, il suo ieratico quanto terribile superiore, e dà la stura alle rivelazioni:
“Mescal stava stirando, quando improvvisamente è squillato il telefono. Credendo di rispondere, ha sollevato il ferro da stiro e se lo è portato all’orecchio. Ora, dov’è Mescal?”
Lo sconcerto prende campo in sala: Mescal se n’è appena andato, con l’orecchio fasciato; ha detto che doveva tornare a casa, perché aveva un catino pieno di panni da stirare, che da quando la moglie se n’è andata non è più vita questa.
C’è da raggiungerlo, prima che qualcuno telefoni. L’ospedale si mobilita. Un ulteriore dramma può essere evitato, poiché un altro caso è stato risolto brillantemente - come sempre - dal Dr. House.
Sigla.

Ma… SORPRESA! Finisce la sigla e c’è un secondo finale, una coda, che ora va tanto di moda. Nella calma del suo studio, c’è House che si appunta sulla lavagnetta le parole:
pancia gonfia
dura
colorito malsano
spossatezza
Poi, silenzio. Intenso primo piano. House corre fuori dallo studio. Si sporge in sala d’attesa e urla:
“FRUSKEL! DEVI CAÀ! FIBRE! PRUGNE! MELE COTTE! QUANT'È CHE NON CÀÏ?”

4 commenti:

Lypsak ha detto...

Meno male che ricomincia, allora, che 'un vedo l'ora di potermi godere questa affascinante puntata, ma soprattutto il suo seguito, dove si scopre che Fruskel in realtà è pure incinto di una pompa idraulica e se non caga entro due ore la pompa si intasa e il Siena vince il campionato della serie C2 (ma non ci gioca!, direte voi... sì, beh, PER ORA...).

Lypsak ha detto...

No, però per favore, riscrivi, eh.

Paperogonfio ha detto...

Ok, avrei voluto scrivere; ma poi - ahimè - sono morto.

Commosso comunque da cotanta trepidanza, bastevole di farmi sentire lonza leggiera e presta molto (od anche tramezzino al tonno & trifoglio), torno tosto a vergare du' cazzate, di quelle che mi garba a me, che tanto basta trascrivere senza aggiugner particella veruna, che 'l mondo farà pòo caà, mi chiedo in me medesmo, merda di cïuo?

Lypsak ha detto...

"Ahhhhhh", come direbbe lo stuolo di comari che imperversano sulla piazzetta dinanzi a casa mia, "Dill'a me, che so' tutta 'n pruròre!"