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febbraio 02, 2007

Non è per la vicenda in sé, gossip (parola del cazzo), speculazioni o quant’altro. È solo per - magari - ricordavi: la prossima volta, nelle urne, pensateci meglio! Certo, questa è solo una piccola cosa, però è un'altra, e altre mille le avete già viste. Inoltre, per mostrare ancora una volta di più com’è certa gente e la sua corte. C’è qualcuno meritevole di razzismo? C’è, c’è…

ROMA - "Chiamala tu, perché se rispondo io alla sua telefonata...". Ore 8,30. Via del Plebiscito 62, primo piano. Mai come questa volta si sente senza protezione. Nessuno lo aveva avvertito di quella lettera. Nessuno, nel suo entourage, sapeva di quella richiesta di pubbliche scuse reclamata da Veronica, la moglie, dalle colonne di Repubblica. Il "mattinale" che tutte le mattine arriva sulla scrivania del Cavaliere stavolta sembra composto di un solo foglio. Per un po' se lo rigira tra le mani, sfoglia i giornali. Legge solo quella pagina. Poi chiama uno alla volta gli "amici di sempre". Per primo Gianni Letta, poi Fedele Confalonieri. E quindi Niccolò Ghedini.
L'avvocato-deputato che segue come un'ombra tutti i suoi casi personal-giuridici. "Chiamala tu, perché se rispondo io alla sua telefonata...: è un colpo basso, non me lo doveva fare. Ma gliela farò pagare" (il bossettino che ha visto troppi film)
Inizia così la convulsa giornata dell'ex premier. Ma a far tremare i muri questa volta non è la politica, è la famiglia. Lo scandalo ormai è esploso e alla fine, per tentare di sedarlo, Berlusconi accetta l'ultimatum della moglie: "Cara Veronica, eccoti le mie scuse".
Eppure per tutta la mattina si tentano altre strade. Viene commissionato un sondaggio (!) per capire la reazione della gente e per calibrare l'eventuale risposta. Nel frattempo il filo del telefono della Villa di Macherio diventa incandescente. Berlusconi non vuole parlare con Veronica. Gli strascichi del litigio avuto appena domenica scorsa non si dissolvono. "Spiegate a vostra madre - aveva detto ai tre figli minori - che non può tirare troppo la corda. Io sono fatto così". Il telefono, allora, lo alza Ghedini. "Lei, signora, ha fatto una cosa gravissima. Ma come le è venuto in mente. Questi sono affari privati, non si mettono sui giornali. Eppoi abbiamo sempre trovato una soluzione, mi pare. Ne stavamo parlando, stavamo trattando ma ora rischia di rovinare tutto. Io lo dico anche nel suo interesse". "Non c'è niente da trattare", taglia corto la signora Berlusconi-Lario.
Questa volta a far da filtro fra la rabbia del "capo" e l'inflessibilità della consorte non c'è nemmeno il solito Gianni Letta. È stato sempre lui, in passato, a misurare (???) le uscite pubbliche di Veronica. Era lui, e non Silvio, a ricevere, magari in serata, la telefonata da Macherio che avvertiva di un'intervista o di una lettera, o di una partecipazione a qualche iniziativa (che bello!).
Stavolta no. Lei non l'ha chiamato e lui non la richiama. Però, davanti al ristrettissimo vertice convocato a Palazzo Grazioli e composto dal Cavaliere, Paolo Bonaiuti e Valentino Valentini, l'ex sottosegretario non riesce a trattenere un giudizio sorpreso: "La lettera è scritta molto bene". Poche parole per far instillare il dubbio in tutti (da sé no? Non ci arriva? O non era una donna coltissima, attrice di teatro (?), ecc ecc). Che ogni verso di quella missiva fosse stata visionata da un avvocato. Che fosse, insomma, il primo passo per una rottura definitiva. Per la separazione e il divorzio. Tutti invitano alla prudenza: "bisogna calcolare ogni mossa".
Il nervosismo cresce. La sensazione che il nucleo berlusconiano sia stato per la prima volta messo in scacco fa aumentare la tensione. Scatta, come prevedibile, la prima parola d'ordine: silenzio. Stiano zitti tutti, a cominciare dalle altre donne coinvolte, come l'onorevole Mara Carfagna e anche le tv del gruppo.
Poi si valutano le varie possibilità: il silenzio, la risposta "privata", l'intervista televisiva, tornare a Milano e parlarle a quattr'occhi. Tutte soluzioni scartate. "Rischiamo di far crescere il caso - allarga le braccia il Cavaliere - dobbiamo intervenire. Ma come? Nel pomeriggio alla Camera si votano pure le mozioni sui Pacs...". Per un momento - racconta chi ha potuto assistere in presa diretta alla turbolenta giornata di Via del Plebiscito - il leader forzista si fa prendere dallo sconforto: "Non c'è via d'uscita".
Allora ci prova Bonaiuti. Prende il telefonino (cazzo, è SUA moglie!) e contatta la signora Veronica: "E ora? Ora che facciamo? Ce lo dica lei perché qui...". "Dovevate pensarci prima", replica irremovibile. Le "scuse pubbliche" diventano l'unica via d'uscita. Una lettera d'amore da diffondere anche alle agenzie. La scrive Berlusconi e poi viene ritoccata dai presenti (ahahah!). L'ultima versione, però, è affidata ancora a Ghedini. Prima di divulgarla c'è il parere tecnico-giuridico. "Ero recalcitrante in privato perché sono giocoso ma anche orgoglioso - scrive "Silvio" - Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto. Siamo insieme da una vita". Ammette il momento di "affanno", ma "finirà nella dolcezza come tutte le storie vere". Però, "la tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore".
[...] Davanti ai giornalisti, invece, neanche una smorfia. In macchina senza un saluto. Di nuovo a Palazzo Grazioli. Giusto il tempo di trasmettere la lettera alle agenzie e poi via da Roma. A Milano. Per non correre altri rischi. "Vado a cenare con mia moglie e miei figli", dice salutando.


(fonte: Repubblica)

5 commenti:

Caterina77 ha detto...

Non male il 90% della gente su un 100% netto... ma potresti fare di meglio... ;P


Ti auguro una buona giornata! :)

Grisson ha detto...

Be almeno qualcuno lo prende a pesci in faccia...

sarebbe meglio se fosse il governo e l'Italia a pretendere le scuse x i 5 anni in cui ha fatto tutto il suo comodo...

Adie

utente anonimo ha detto...

Chissà se per i tre figli avuti da lei aveva fatto telefonare da Bonaiuti, per fissare l'ora e la mise...


Bello sentirsi importanti!

GiorgioC ha detto...

le colpe dei padri non devono ricadere sui figli...mi raccomando!

Avviatura ha detto...

Ma perché voi 'un l'avete visto quando gli hanno chiesto commenti sull'acquisto del maiale per anno nòvo, ah no, è Ronardo (tiènmelo ar cardo, ah, son gviscardo, io). Niente sorrisini, niente battute gvappe&gagarone, ma incupito a bestia; l'amico ha gradito assai pòo la cenciata che gli ha dato la sua gentile signIora e ancora 'un l'ha smaltita. Poco, caro il mio Gargilli Gargiulo della politica, troppo poco: adesso manca l'esternazione del figliolo e poi vedrai che travaso di bile.