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marzo 29, 2006

DELL'ARTE DELLA GAFFE 

In Cina mangiavano i bambini, cioè no, li bollivano. Insomma, prima li bollivano poi li mangiavano. Vuoi che li mangiassero crudi? E anche in russia facevano lo stesso, però li guarnivano con la panna acida e le uova di storione, che son le loro specialità.
E quelli che gli avanzavano ci concimavano i campi, che poi vien del riso bello alto e rigoglioso che non v’immaginate nemmeno, ché ai cinesi il riso gli garba tanto.

Attenzione quindi a chi votate, il 9 aprile, son verità storiche queste, fatti veri certificati da documenti (contro cui, dalla Cina, ha protestato solo un funzionario, di sicuro maoista nostalgico), mica le solite illazioni prive di fondamento e grondanti pregiudizi!
La rivelazione giunge, clamorosa, da una fuga di notizie (chiaramente qualcuno dei molti dissidenti tra i suoi alleati, una coalizione che non sta assolutamente insieme, senza programma e con un fantoccio dietro a cui stanno soltanto odio e sinistra) trapelata dall’interno di una delle molte società di Prodi (che adesso - secondo me - dice pure che sono pazzo, utilizzando la stessa tecnica in voga nei paesi comunisti, dove gli oppositori politici erano bollati come pazzi e venivano rinchiusi nelle case di cura), che il professore pseudo-capo delle sinistre avrebbe creato grazie ai condoni resigli possibili dalle nostre leggi e coi soldi sottratti allo stato in occasione del loro ultimo mandato, quello in cui hanno lasciato in eredità delle situazioni drammatiche, come il famoso buco, quello che fa sì che oggi sulle spalle di ogni cittadino ci siano 40 milioni di euro di debito, e che ci ha impedito di ridurre il debito pubblico sotto il 100%, attuare la crescita vertiginosa del PIL (che comunque, nonostante tutto, non è dello 0%, ma dello 0,1% - toh, alla faccia delle sinistre e dei magistrati politicamente schierati e che io manderei molto volentieri a cuba, così vedrebberero dal vivo un regime comunista, non fosse che certo ne approfitterebbero solo per fare turismo sessuale), e fare le liberalizzazioni, che comunque non erano un impegno del governo, perché i cinque punti del Contratto con gli italiani non le comprendevano.
Nonostante la stampa e la televisione chiaramente di proprietà esclusiva della sinistra (il 90% dei giornali e dei giornalisti italiani stanno a sinistra: il Corriere della Sera e la gazzetta ufficiale del Pci, l'Unità, oggi hanno lo stesso titolo. E poi dicono che appaio sempre in tv. In realtà, non mi permettono di andarci se non unicamente negli scontri diretti con Prodi. E' da 15 giorni che non vado in tv e, pur di essere presente, sono costretto ad andare a trasmissioni faziose, con conduttori faziosissimi), la notizia adesso giungerà, apportatrice finalmente di verità e luce contro la tenebra comunista-illuminista-totalitarista, ovunque: dalla Finlandia – paese peraltro buono solo per i surgelati, l'aringa affumicata, la renna marinata e il pesce baltico con polenta; volete mettere col culatello? – alla Turchia e all’Ungheria – paese di impalatori da sette generazioni il primo; posto buono per qualche indirizzo aùm-aùm che di sicuro vi darà il suo premier, il secondo – passando finanche dall’Arabia Saudita, nazione in cui bisogna rifiutare qualsiasi cibo che non sia riso in bianco sennò ci si intossica, e soprattutto da quei quattro beduini di Al-Qaeda, espressione di una civiltà inferiore e ferma al 1400 come quella islamica.
Per far sì che tutto questo poi giunga mediaticamente anche dove può restare più difficile e impervio, regaleremo infine una televisione alla striscia di Gaza (ce l’aveva chiesto Arafat, e noi gli daremo Striscia la Notizia), una all’Albania (che ci servirà anche per promuovere le loro magnifiche coste, così gli italiani andranno là in vacanza), una all’Estuania, e una alla Nègria, laggiù insomma, da quelle parti lì (a proposito, la sapete quelle del negro che cerca una pensione a Rimini?). Abbiamo già fatto domanda in proposito al “Consiglio Superiore” dell’ONU.
E ora scusateci che ci squilla il cellulare; tanto sarà di sicuro il Chavez, dal Venezuela, che vorrà riparlare con Aida Yespica, come l’altra volta.

Ah no, era una delle mie molte ex francesi di quando studiavo alla Sorbona – pagandomela però cantando sulle navi da crociera, d’estate; le poverette non si sono ancora fatte una ragione del mio flirt (premeditato e mirato) con la Taria Halonen, per l’Agenzia Europea per l’Alimentazione.
Ah, le donne, le donne! Ci vorrebbe Schroeder (altro che quel Kapò di Schulz!); gliel’ho detto anche l’ultima volta: “Gerhard, tu che hai avuto quattro mogli, cosa ci puoi dire delle donne?”

1 commento:

ironica ha detto...

A leggerle così, tutte insieme, oltre allo sdegno sale l'angoscia. E la vergogna, e lo sgomento e la pressione. Cacciare quest'uomo è una questione di salute pubblica.