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marzo 20, 2006

ASSOLUTAMENTE FANTASTICO (fonte: Repubblica).

"EGO te baptizo piscem", proclama ridendosi addosso il presidente del Consiglio della settima potenza industriale del mondo, sciatalgico ma saltellante sul palco con un microfono tra le mani, modello Vanna Marchi. Sconcerto, gelo, colpi di gomito increduli nelle prime tre file degli stati generali della Confindustria, nell'immensa sala della Fiera di Vicenza. Si guardano tra loro interrogativi, impallidiscono, non vogliono crederci Montezemolo, Tronchetti, Della Valle, Pininfarina, Monti, Colaninno jr., Abete, Amato, Marzotto, Carraro, Emma Marcegaglia, Calearo.
Neelie Kroes, commissaria europea alla Concorrenza, e Günter Verheugen, commissario per le Imprese e l'industria, si interrogano: "What's piscem?". Persino Tognana, ex vicepresidente con D'Amato, si stropiccia gli occhi.
Ferruccio De Bortoli, sul palco, come annichilito, non muove una ruga e freme. Ma il grosso della platea, dalla decima fila in giù, non meno di mille uomini in gessato e donne strizzate, va in visibilio. "Silviooo Silviooo Silvioo..." intonano i duecentocinquanta personaggi accreditatisi mezz'ora prima dell'arrivo inatteso del premier, che era ufficialmente bloccato dalla sciatalgia provocata a suo dire dallo scontro con una cattivissima sindacalista comunista della Cgil.
Sono le truppe cammellate del presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan e del suo spin doctor Franco Miracco, ex comunistissimo collaboratore precario del Manifesto, assistite all'esterno da una flotta di furgoni materializzatisi dal nulla con manifesti 6x3 di Berlusconi e della Lega. Si riconoscono, i cammellati, per i fumo di Londra da grande magazzino e gli occhiali scuri, nella zona con la migliore acustica, a sinistra del palco.
Il vicepresidente Andrea Pininfarina, che sembra un ufficiale tutto di un pezzo del Piemonte Cavalleria, ancora non si dà pace per il buco nell'organizzazione che ha consentito l'ingresso degli "scherani".
Il "piscem" berlusconiano d'apertura del "sabato bestiale" della Confindustria, nella storiella originale sarebbe per la verità una "carpam" e il vescovo evocato dal premier un parroco di campagna. Ma l'aneddoto d'apertura del presidente del Consiglio della settima potenza industriale del mondo se lo volete testuale, è questo: "Un vescovo del Medioevo mangia una bistecca di venerdì. Gli dicono: vescovo, è peccato. E lui: bistecca, ego te baptizo piscem".
Si guardano interrogativi Verheugen e Kroes. Ma è il seguito che lascia stravolte le prime file e, per la verità, anche le seconde: "Io che sono ministro della Salute ad interim, mi sono battezzato in salute". Mi sono battezzato, come il Vescovo, come il Papa. Mi sono guarito, posso persino questo.
Non sanno, gli astanti allibiti, che il meglio deve ancora venire. Quando l'inappuntabile De Bortoli richiama i minuti concordati per gli interventi, il presidente del Consiglio scatena l'inferno in un'aula che per trentasei ore era stata il tempio dello stile e del politically correct. Citizen Berlusconi, rivolto a De Bortoli, scatta in piedi, gonfia il petto, e con voce roca per l'iracondia incontrollata, declama che i giornali sono un "pericolo per la democrazia" tutti, non solo Repubblica e il Corriere della Sera, ma La Stampa, Il Sole 24 Ore, perfino Il Messaggero, asservito, come lascia intendere, al suo socio traditore Pier Ferdinando Casini. Per non dire della radio della Confindustria, noto organo rivoluzionario, che getta fango quotidiano sull'opera ineguagliabile del suo governo.
"Non credete ai giornali che parlano di declino", urla col petto in fuori. "I giornali sono un pericolo per la democrazia". Comunisti e giornali "vogliono solo andare al potere, considerano il profitto sterco del diavolo". Lui è "stanco, stanco". Non ne può più. Per aiutarlo bisogna "lavorare di più e venire meno in Confindustria". Applausi che sommergono i fischi.
"Silviooo... Silviooo...", dal settore degli infiltrati di cui Pininfarina non si dà pace. Tutto fino a quel momento si era svolto con democratica signorilità. Giulio Tremonti, forzando il suo carattere era stato un signorino educato. Il peggio che aveva detto, col suo solito acuto effetto sonoro, era che "la sinistra in cachemire circola per i casali toscani", come se lui, fiscalista principe, vivesse un una baracca, suscitando l'applauso dei forzati del nord-est, che non indossano cachemire, come l'odiato Bertinotti, ma girano in Maserati e in Porsche Cayenne.
"Il cavaliere inesistente", come era stato soprannominato il Cavaliere nell'assise vicentina dopo aver annunciato il forfait per sciatalgia, s'è materializzato a scompaginare le carte, annunciando di aver aumentato tutto "anche le nascite", forse nel più importante bluff di tutta la sua vita. Colpo di scena a tavolino? O "stato confusionale" come l'ha bollato Andrea Pininfarina col tono dell'ufficiale del Piemonte Cavalleria?
Stato confusionale senza dubbio è stata la generale diagnosi nelle prime file dei Poteri forti, ma anche nelle seconde file degli imprenditori veri, dispersi fra le truppe cammellate, dopo l'assalto a Diego Della Valle, colpevole di aver scosso la testa mentre il Vescovo dei "piscem" snocciolava i suoi dati sull'Italia che va alla grande, che mai ha goduto di questo prestigio internazionale, che ha fatto arricchire tutti con la crescita del valore delle aziende e delle case. "Della Valle, la prego di dare del lei al presidente del Consiglio", gli intima il premier del settimo paese industriale al mondo, rimproverandogli gli "scheletri nell'armadio" che lo inducono a parteggiare per i comunisti, per salvarsi chissà da quali accuse con l'aiuto della "magistratura rossa".
Berlusconi urla e urla, si fa livido, la claque gli grida dietro: "Silvio... Silvio...". Montezemolo continua a sbiancare. Gli sediamo vicino, nel posto lasciato libero da Berlusconi che se ne va tra gli inni da stadio del suo popolo di partito "convocato". Sospira Montezemolo pallido, sconvolto: "Per carità, non mi fate dire, rispettiamo le istituzioni. Tutte le istituzioni, compreso il presidente del Consiglio".
Spunta dalla prima fila Mario Carraro, industriale dei trattori, ex presidente degli industriali veneti, signore assai acuto di una certa età, che ha un nitido ricordo del passato. E recita: "Alcune volte, nel riferire le visite in provincia del federale, si usa la frase: il capo del fascismo. La frase non è appropriata, dato che c'è un solo capo del fascismo". E' una direttiva del Minculpop del 13 settembre 1941. Gli sembra di essere tornato a quei tempi e non si rassegna. Ricorda che non c'era la tivù, ma le veline dell'agenzia Stefani. Il 25 luglio però, appena appresa la notizia delle dimissioni di Mussolini, Mario Morgagni, che aveva inventato l'agenzia del fascismo, si suicidò.
Suicidi, di certo, non ci saranno nei giornali italiani, dopo la performance del premier a Vicenza. Ma una cosa è certa: la Confindustria, per le prossime elezioni, non ha bisogno di fare endorsement. Per Montezemolo l'ha già fatto Berlusconi.


MI SEMBRA IMPOSSIBILE CHE CI SIA GENTE CHE ANCORA NON HA CAPITO, CHE ANCORA NON APRA GLI OCCHI. VERAMENTE, SIETE DEGNISSIMA PARTE DI UNA NAZIONE IL CUI ASPETTO CARATTERIZZANTE È IL PRIMATO (QUESTO - AHIMÈ! - VERO) NEL NUMERO DI CELLULARI POSSEDUTI.

8 commenti:

Paperogonfio ha detto...

ANCORA, AGGIUNGIAMO: Bandita dai teatri dell'opera […] la claque ricompare al seguito di Berlusconi. O almeno, è quanto risulta dalle accuse più o meno esplicite degli imprenditori di Confindustria, dopo il discusso intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri a Vicenza.

Intervento che è stato accompagnato da applausi fragorosi, almeno quanto lo sono stati i fischi che hanno invece sommerso l'imprenditore Diego Della Valle, che aveva tentato di replicare e di tenere testa al premier. Applausi e fischi che di spontaneo avevano poco, ha affermato in seguito Della Valle in un'intervista trasmessa da Sky Tg24, nella quale ha definito il premier "un uomo sull'orlo di una crisi di nervi": "'Al di là delle cose personali che vanno in secondo piano, quel che è stato brutto ieri è stato vedere un'invasione fatta malamente durante un convegno di grande qualità, tra l'altro nel momento in cui Tremonti stava intervenendo in un modo ottimo, eccellente, ben accolto. Io e tutti gli altri, esclusa la claque che lui abitualmente si porta dietro, abbiamo trovato tutto questo un fatto di grande violenza e di mancanza di rispetto".

Ma di claque, affermano il corrispondente dell'Ansa, ha anche parlato senza mezzi termini il vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina, sostenuto dalle testimonianze degli organizzatori del convegno di Vicenza. Alle 12.30, mezzora prima dell'arrivo del premier, affermano gli organizzatori, si sono accreditate 250 persone che non erano comprese nell'elenco iniziale degli invitati. E, quando il premier si è alzato e si è congedato con il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo con una gelida stretta di mano, anche questi 250 si sono alzati e se ne sono andati, affermano le stesse fonti, lasciando vuota una sostanziosa zona del parterre.

Nella serata di domenica la tesi della 'claque' trova spazio anche nel comunicato di replica al premier diffuso da Confindustria, che parla di un convegno "aperto a cittadini, amministratori pubblici e rappresentanti politici, peraltro curiosamente aumentati ieri nella parte finale della mattinata".

Ma nella nota di risposta diffusa dal ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola si respinge sdegnosamente l'accusa. A fischiare Della Valle e Montezemolo, afferma il ministro, è stata proprio la base degli industriali: "A delegittimare i vertici di Confindustria sono stati i tantissimi imprenditori della base che a Vicenza hanno sonoramente contestato proprio quei vertici". […]


W LO STILE DI QUESTO PERSONAGGIO! E W CHI LO SOSTIENE. BRAVI, TUTTI QUANTI!

utente anonimo ha detto...

chi ha visto il convegno di confindustria su sky tg24 ha ben presente la falsità di simili accuse su claque e fischi vari.

sappiamo bene che c'erano esclusivamente persone invitate; che erano circa 5000; che non si poteva accedere all'ultimo minuto, anche in virtù dei molteplici controlli a più livelli sui pass da esibire; non si sapeva invece dell'arrivo di Berlusconi e perciò stesso sembra impensabile organizzare sul pezzo un drappello di fans sfegatati che reagiscono a comando.

alle interviste che andate citando si può benissimo rispondere con molte altre di parere esattamente opposto.

saltate le prime due o tre file della platea, era palese l'attestazione di stima per Berlusconi e la disistima verso un Della Valle furente che imprecava "vergognati" al Cavaliere (ben visibile la scena anche sul maxi schermo piazzato alle spalle del palco).

non era una critica all'imprenditore DDV, ma al DDV politicamente schierato.

chi ancora sostiene la barzelletta sulla claque farebbe bene a guardari e riguardarsi il video della manifestazione.

e magari a confrontarlo col precedente incontro con Prodi...

l'entusiasmo è la miglior riprova di come almeno la base di confindustria stia col Premier e non col Professore.

poi magari non cambia nulla a livello nazionale, ma non si può sempre negare la realtà!!!

Paperogonfio ha detto...

Complimenti, coso... peccato che di claque abbiano parlato proprio gli organizzatori del convegno, il vicepres. Pininfarina e l'ANSA (tutti strumenti CONTRO il premier, davvero. Sempre così, no?). Peccato che gli stessi sostengano anche che dopo l'intervento di Berlusconi (già, a proposito: ti è venuto in mente che l'assenza annunciata e poi smentita per una misteriosa lombo-sciatalgia - che tra l'altro non dimostrava nemmeno di avere, saltando in piedi col microfono in mano in quel modo - sia stata creata proprio ad hoc, prima di uscire zoppicando con enorme affettazione? E che la cosa vada di pari passo con le 250 persone portate lì per creare consenso e entusiasmo facendo un tifo da stadio, urlando "silvio, silvio", a fronte di presenti che fin lì - parole loro, comprese quelle di Tremonti - stavano dibattendo pacatamente e civilmente? e a proposito di questo, come fai a sostienere che i fischi di 250 persone non possano non essere zittiti dagli altri 4000 presenti perché DellaValle possa rispondere? Si zittisce o si aggiunge fuoco all'incendio, nel caso? mah...) quasi tutte quelle 250 persone siano sparite dopo l'intervento del premier. Peccato, davvero. E peccato che tu sostenga che la base di confindustria stia col Premier: come mai allora ha trattato tutti quanti come la peggior feccia di questo paese, accusandoli NEL COMPLESSO di mille e più cose, non ultima quella frase sul fare meno ferie in Confindustria e lavorare di più? Beh, magari lui non se ne è accorto, che la base di Confindustria è con lui. Ti piace questo ducetto? Il suo stile becero e accusatorio? Complimenti, accomodati... lasciati dire che in Italia le cose vanno bene, che chiunque dice di no è un comunista (sono comunisti anche in Confindustria, ora...), che non c'è conflitto di interessi, che le leggi ad personam sono tali solo per le accuse della sinistra (a proposito, non è che ce lo scrivono che sono leggi ad personam! E' chiaro che sono ammantate dietro a formule e sistemazioni particolari! La legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio, quella sul legittimo sospetto, il decreto salva-rete 4 e quella pagliacciata che è stato il digitale terrestre; ma si potrebbe pure continuare). E ricordati: Prodi non è il nuovo che avanza, assolutamente. Né è una manna dal cielo. Anzi, sarebbe un perfetto esempio di onorevole DC alla Zaccagnini (se sai chi era). Però è senz'altro meglio ("turarsi il naso e votare DC", diceva qualcun altro - anche lì, se sai chi è) di chi concepisce la politica e il governo di un paese come uno spettacolo massmediatico in cui mostrarsi sui manifesti annunciando successi dubbi, in cui apparire quando vuole in televisione raccontando barzellette, in cui farsi sostenere fanaticamente dai suoi (molti) giornali, in cui negare e anzi rilanciare accusando delle stesse cose (noi? Voi casomai!) chi quella accusa ha lanciato. Di chi, infine, ha portato al governo (oltre a se stesso, che già è un gran successo) la Lega, che in un paese veramente civile sarebbe fuori dallo spettro politico (cfr. Le Pen, in francia, o i gruppi neonazisti in austria, ecc).

La realtà ti insegna a negarla proprio lui, che ha plagiato un sacco di gente. Tieni sempre a mente il libretto che mandò qualche anno fa a casa di ogni cittadino: "una storia italiana". Quello sarebbe dovuto bastare. Certo, in un paese civile, intelligente, e consapevole.

thomasmore ha detto...

Spero che ti farà piacere la visita di un moralmente inferiore.

Vedi ti voterai prodi alle prossime elezioni. Io voterò berlusconi. La differenza tra me e te è che te vai fiero del tuo candidato, io mi tapperò il naso. Non riesco a votare una coalizione che non ha un programma, che andrà contro al parere espresso dagli italiani i un referendum,... proprio non ce la faccio a votare prodi. Mi tappo il naso e voto berlusconi. E poi io sono uno di centro, un moderato.

Paperogonfio ha detto...

IO VADO FIERO??? Di cosa andrei fiero? Ho detto che vado fiero di Prodi? Sul serio, scherzi? C'è anche poche righe sopra. Ho detto che proprio Prodi è niente più lo Zaccagnini del 2000, ho citato montanelli (almeno lui lo sai chi è?) e il "turarsi il naso", e te mi vieni a dire che vado fiero? Io non vado fiero di nessuno, come mi sembra di aver detto chiaramente, e se fossi onesto lo noteresti, pure. Lo vedi che la vs. strategia è quella che dicevo? "NOOOI? VOI!!!" Puro marketing del cazzo ("non solo non siamo stati assolutamente noi a fare x, ma anzi, siete stati proprio voi che ci accusate" - è la stessa strategia che guidava Craxi prima e Di Lorenzo poi ai tempi di Tangentopoli). Cosa giri la frittata? Il vostro partito-azienda, con annessa gerarchia a piramide e un fanatismo e un'adesione assoluta e cieca al vertice supremo: dal correre a sostegno del premier - poverino! - deriso e perseguitato da tutti, alla beatificazione cui è soggetto (auto-soggetto, se mi si passa il termine) nelle sue tramissioni, nei suoi editoriali, nei suoi tg. Dovresti solo vergognarti. E che cazzo c'entra "moralmente inferiore"? chi te l'ha mai detto? e perché ti avrei detto "moralmente inferiore", poi? Già, ma se hai capito che sono fiero del "mio" (mio?) candidato puoi pure aver capito cosa ti pare... mah, che ti devo dire... diciamo "lunga vita al nostro capo con bandana!".

ale1982 ha detto...

Tu non sai che se dovesse rivincere le elezioni il superministro dell'economia sarebbe Wanna Marchi!ALE

utente anonimo ha detto...

Oltre al numero di cellulari gli italiani sono tra primi anche come indice di motorizzazione (veicoli/persone) che pesano per incidentalità con un costo pari al 2,7% del PIL. Una nazione composta al 90% da idioti che si vantano per le imprese dell'altro 10%.

Paperogonfio ha detto...

PIL che è fermo da un bel po' di anni. nonostante le rassicurazioni governative. Quanto alla motorizzazione, la statistica è leggibile in tanti modi, non ultimo il fatto che la macchina, per l'italiano, diventa un bene primario e irrinunciabile, viste le deficitarie e carentissime strutture dei trasporti. Chissà come mai, ma penso che il traffico automobilistico di Parigi o Londra non sia lo stesso di Roma o Milano. Ah, tra le imprese dell'altro 10% rientra anche il trapianto di capelli?