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novembre 15, 2005

II.
Oggi, il giorno successivo al mio licenziamento, il mio capoufficio mi ha detto piuttosto seccamente che non si aspettava li lasciassi così, di punto in bianco. Ovviamente lui non sa niente dei miei progetti, e a me non interessa: tre giorni fa, mentre ero nel parco, su una panchina, un uccello mi ha elargito un regalino fisiologico su una spalla. Io ho ricollegato il tutto all’episodio del matrimonio di qualche mese addietro: circa centocinquanta invitati, tutti sotto un loggiato ad aspettare gli sposi che uscissero dalla chiesa, e un piccione che mi gratifica allo stesso modo. Di tutti – centocinquanta – proprio a me, e sempre sulla stessa spalla, la sinistra. Sì… è destino, e ognuno ha il suo: le CACCHE FINTE DI CARNEVALE sono chiaramente il mio. Ogni cosa spinge in questa direzione. Mai opporsi al destino: questo, lo dice anche il mio capoufficio. No, il mio ex-capoufficio. E mia zia. Mia cugina no, lei mi è diventata curiosamente ostile, da qualche giorno a questa parte.
Felicità.


1 commento:

leta ha detto...

è ammirabile la forza d'animo con la quale accetti il tuo destino...forza dai,sono con te!