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gennaio 13, 2004

“…allora, ci vediamo domani?”
“No, guarda… domani ci ho la crisi esistenziale, sarà un po’ un problema…”
“allora mercoledì?”
“Il fatto è che devo lavorare…”
lavorare?
“sì, scrivo; faccio lo scrittore free-lance: scrivo per «La Voce dello Stronzo», «Formentera – rivista di Lettesofia e Filoratura», e per «Il Signore dello Schizzo»... o meglio, no, per quella solo saltuariamente, a dire il vero…”
“ah, e chi ne sapeva nulla? Complimenti!”
“Suvvia”, (sminuendosi) “è un lavoro come un altro…”
“dev’essere fantastico, invece… ma come hai fatto ad entrarci?”
Eh, è una storia lunga… nel mio caso, io ho fatto uno scoop, quando ancora ero in redazione, e muovevo i primi passi!”
“Uno scoop?”
“Ho scoperto cosa si celava dietro le infinite ricchezze del neo-proprietario della squadra di Basket di Gessonara Felìttica…”
ehi… cosa? Ho appena fatto l’abbonamento! Dimmi un po’…
“beh, lui originariamente era nient’altro che un misero operaio, catena di montaggio. Un giorno era in macchina con la ragazza; riuscì ad appartarsi – era una delle prime volte che gli capitava – e quando erano lì lì per combinare qualcosa gli si ruppe lo stereo della macchina. Cioè, smise di funzionare, di colpo.”
Uhm, brutta storia, cazzo…
“già… la ragazza si rifiutò di andare oltre; litigarono, e poco tempo dopo si lasciarono. Lui si depresse, e per scarso rendimento finì che lo licenziarono. Allora Fece causa alla casa produttrice della macchina, e grazie all’aiuto di non so quale avvocato, la vinse. Anzi, la stravinse. Tanto che da allora, quella cazzo di fabbrica è sua…”
“ma pensa! Dev’essere fantastico, il tuo lavoro!"

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