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gennaio 28, 2004

Care amiche, cari amici,

eccoci anche quest’oggi, come usualmente (ah sì?) succede da ormai tre mesi, alle prese con una nuova e gustosa ricetta, carica di bontà golosa & appetitosa.
Dopo il segreto per rendere più croccanti le vostre Girelle (che era, se ben ricordate, il farle diventare secche e vinche), e la ricetta del Dingo gioiosamente avvolto nell’Astice, stavolta ci cimenteremo in una nuova impresa: l’analisi culinaria di un celebre menù, che da sempre riempie i manuali di Storia della Cucina (?): il matrimonio Cacini-Zoppy.
Ebbene sì, care amiche massaje, (o altrimenti dette, oggigiorno, kitchen-manager): avrete senz’altro letto dello sfarzo maestoso, del sobrio gusto scintillante, della letizia contagiosa, di questo ormai celebratissimo evento mondano. E certo, non poteva essere altrimenti: il desiato e fausto giorno in cui la Principessa del Favùndi (cav.zza – sta per cavallerizza, amazzone: alto titolo onorifico che si dà a chi sta sui coglioni, con alterigia – Amanda Mayla De Goosens-Zoppy) ebbe a dire il Fatidico Sì al suo Sposo, Germano Reale di derivazione cadetta di un ramo della gloriosa Famiglia Caciny (avv. carp. mur. Tròilo Mecenate Cacini, il cognome del quale, come ben si vede, perde l’uscita in –y, e ciò a causa di complesse situazioni araldico-nobiliari di cadetteria, che adesso non stiamo qui a spiegare), conobbe, e meritamente, i più alti raggiungimenti culinarî almeno da un decennio (o due) a questa parte. Cuochi di tutta Italia – e uno anche di tutto il mondo – si dettero pubblico convegno in questa Lieta Ricorrenza per gareggiare giocosamente in pubblico agone manicarettìzio, il tutto in onore della nuova coppia, testè unita nella chiara benedizione di Imenèo, accorso con gran copia di faci & favelle, portate da Nàiadi pudiche e Spiritelli della Notte arrazzati. Giorni e giorni (e, nei casi più drastici, minutini e secondi) di ferventi preparativi, portarono il culinario stuolo operoso a concepire un siffatto, lussuoso, banchetto nuziale:


Toscano Misto

Tris di primi (Saltagliolini alla crème di Triceratopo; Trefolony al lusco & brusco; Teste d’aglio sbucciate e frammiste a Zuppa Generica)

Sorbetto di Plexiglas

Coglione di Jena al forno con contorno di Mercanzia Rubata

Assaggio di Formaggi & Frutta Esotica (esclusa la banana, per motivi di decenza)

Torta Nuziale con Sorpresa

Coperto & Caffè

Conto Salatissimo


Già dalla nomenclatura delle singole pietanze, care amiche, potreste ammirare la complessità e lo sfarzo nobile di simile apparecchiatura. Ma andiamo ad esaminare nel dettaglio, portata per portata, la composizione e gli ingredienti di tutto questo “Banchetto del cazz, cioè no volevo dire degli Dei”.
E dunque, il luculliano pasto si apre con l’hors-d’oeuvre più raffinato e meno scontato di tutti, che lungi dall’essere – nonostante la fastidiosa ma innegabile omonimia – il classico & banale antipasto Toscano Misto (che tutti peraltro potete ordinare, in una qualsivoglia ma dozzinale Trattoria), consiste in singoli piatti vuoti, caldi, riempiti all’improvviso e con l’urlo (dall’addetto agli antipasti, nel caso in questione opportunamente travestito da samurai e/o kamikaze di Pearl Harbor), di “sbobba beige”, un raffinato composto molle altrimenti detto “pappa di mais”. Il tutto accompagnato da sottili strisce di verdurine rosse e arancioni (vale a dire NON di insalata, erba cipollina, porri, crescione, ecc) che il commensale trova – gioja dell’occhio! – già sul desco imbandito, a guisa di ornamentale decorazione in centro tavola.
Segue l’ormai celeberrimo Tris di Primi, composto per l’occasione da Saltagliolini alla crème di Triceratopo (raffinatissima ricetta ottenuta grazie ad un pool di scienziati compiacente, il quale si è prestato alla clonazione & riesumazione del Triceràtops, dinosauro estintosi milioni di anni fa perché finocchio e orbo, quand’anche non stitico, e la cui preparazione prevedeva la macellazione pesa del peraltro unico animale riportato miracolosamente alla vita, riducendone quindi le carni ad una pappetta insipida (crème) ma perfetta per guarnire come condimento i Saltagliolini, pasta di nuova concezione all’orzo e al silicio, concepita simpaticamente a forma di cazzo, e prima cotta in acqua bollente, poi saltata in padella, giusto per darle la tipica consistenza del raffermo e del riscaldato); Trefolony al lusco & brusco (le classiche pipe rigate al burro, ma servite al buio da un cameriere vestito da Diabolik, che cercherà in tutti modi di darvi a intendere che quelle che vi sta porgendo sono lasagne al forno); e Teste d’aglio sbucciate e frammiste a Zuppa Generica (in cui, ovviamente, la Zuppa Generica è quella composta da cipolle fatte rosolare e quindi sciogliere nel guano – recentemente scoperto poi anche come ottimo composto per la calvizie! – carne macinata, e pezzetti di lego, così per fare simpatia & meraviglia fra gli Invitati).
Quindi, dopo un utile e discreto Sorbetto di Plexiglas (pare che l’Ambasciatore del Siam – sì, Siam-tutti-finocchi, ultimo posto in cui, tra l’altro, sono stati rinvenuti fossili di Triceratopo, chissà perché – abbia assai apprezzato la pietanza in questione, imponendone l’importazione immediata nel di lui paese natio), ecco che si entra definitivamente nella storia con il Coglione di Jena al forno con contorno di Mercanzia Rubata. Il piatto in questione, di – vi avvisiamo – difficilissima preparazione, consta non del prezioso organo genitale del vile cànide omonimo, bensì di una serie di mentecatti molesti provenienti dalla città di Jena (Germania, la stessa dello Sturm und Drang), ficcati a forza in forno e gratinati sapidamente al vin brulé & cipolle acerbe (?). Il gioco sta poi nel ricoprirli con la Mercanzia Rubata (a chi? Ma a loro stessi, ovviamente!) & salsa di macero (preziosa composta ricavata dagli scarti della fermentazione della tequila, vale a dire dalle foglie di agave) in quantità, giusto per nascondere le fattezze (semi-)umane.
Tralasciando, come ovvii fatti & situazioni, gli assaggi di Formaggi & Frutta Esotica, veniamo dunque alla Torta Nuziale con Sorpresa, gioiello culinario pari (almeno) alla Vesuvienne o alle Crostatine del Mulino Bianco all’albicocca. Una serie di strati di mille foglie ricoperti di panna montata, gocce di cioccolato sparse all’interno, crema pasticciera che cola da ogni interstizio, sommità flambée al Grand Marnier: è tutto ciò che non c’era, lì dentro, essendo essa composta invece da un telo bianco agganciato con la forza bruta al pavimento, in corrispondenza delle quattro estremità di quest’ultimo. Sotto, un Orso Impazzito. Cioè, non un orso vero, ma il cameriere normalmente addetto ai dessert, però travestito da Orso. Con tanto di occhiali da sole. Badate bene, non da Grizzly, né da Orso Labiato, né tantomeno da Orso Kodiak: un Orso Impazzito, la razza più rara e preziosa, ancorché in estinzione avanzata (rinchiusi nei manicomi, gli Orsi Impazziti, sono alquanto riottosi a riprodursi – ahahah, passatemi la facile battuta, care amiche!), di questa specie di nobili animali. Il fatto poi, che un invitato burlone (tale Bàlleri Ampelio-Luca II, detto Ampeluca, parente stretto del Festeggiato Maschio, arditamente altrimenti detto, ma solo per l’occasione, “lo Sposo”) avesse proditoriamente ascoso (o ucciso, a suon di giuste nerbate, come merita la servitù) il cameriere preposto a tali servigi, sostituendolo indi con un Orso Impazzito vero (noleggiato a ore dal locale manicomio “Patrick Kluivert: Tutta la pazzia che può servirvi, anche a tranci”), nulla toglie alla brillantezza dello scherzo, che anche se non ebbe seguiti – morirono tutti, uccisi dalle poderose unghiate dell’orso in preda al panico furioso, e per le luci (ecco spiegati gli occhiali da sole, che l’Orso vero rifiutò) e per la bruttezza della sposa, o di quella di sua sorella, nessuno l’ha mai capito – fu assai divertente e servì a sterminare una genìa trista e potenzialmente brutta dentro e fuori, come quella Zoppy-Cacini minacciava di essere.

Alla prossima ricetta, care amiche (di chi? Mie no davvero… io non mi mescolo certo con simile feccia!)


Dott.ssa Livia Sanseverino, nei Merda

1 commento:

ciofo ha detto...


Lypsak... per quell'EVENTO a settembre... secondo me questo menu' ci calza a pennello, dai!!


Specie l'Orso Impazzito, ma anche il sorbetto di plexiglass!


dai dai, STUPIAMOLI!