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novembre 20, 2003

Le curiose recensioni del DOTTOR MERDA

Carmelo Carmelo, “Nel fango i vili / intanto al suol conficco”, vita e opere di Maurizio Nichetti, ed. Del cazzo e Della merda, pag. 673, Euretti 27.

L’intento dello studioso sarebbe quello di raccogliere in un’unica e monumentale (pare che il libro sia il frutto di tre anni di intensi ma fervidi studi, e che sia pure costato parecchio in termini di salute, all’autore, diventato nel frattempo zoppo e sordo da un occhio, quello destro), silloge i testi sacri e profani del presunto poeta del Trecento, di origine vicentina. Peccato che poi alla terza pagina il Carmelo si renda conto che Maurizio Nichetti non è un poeta del Trecento, bensì un risibile presentatore di spettacolini televisivi, peraltro nemmeno attuali, e quindi le restanti 670 pagine sono piene di imprecazioni, sagrati e maledizioni di ogni genere, ché tanto ormai il contratto con l’editore era stato fatto, e il libro aveva da andare in stampa comunque.


Giorgione Cicciomessere, Cannello Insaziabile, ed. Menedaiunpezzetto, pag. 377, europodi 17.

Cannello Insaziabile è il nuovo, turgido, eroe del picaresco, “un eroe tutto di un pezzo / che s’infila dappertutto / ma su tutto in culo a te”. Così si presenta ai lettori il protagonista di questo romanzo, che l’autore Giorgione Cicciomessere, (all’anagrafe Claudiomiro Vincenzo Aristide) è pure riuscito a piazzare, sottoforma di fiction televisiva, alla nota emittente TELEDANNO (tutte nei denti a mazzetti)™, spacciandosi per regista. Purtroppo alcune cose vanno perse, nel passaggio sullo schermo: primo fra tutte, l’appassionante eloquio in ottonari (come si può notare dalla cit. poco sopra – resta inteso che se non l’avete notato da soli siete degli emeriti stronzi) di Cannello Insaziabile, al quale peraltro, gli altri personaggi rispondono ciascuno a suo modo: Analmente pronta, in endecasillabi sciolti; Sonda Anale in novenari composti da tre trisillabi iterati; Squeeze in esametri, parlando ovviamente in latino, e via e via. L’opera è una cazzata colossale ma epica; resta da vederne l’uso che ne farà la TV. Si attendono sviluppi. Il regista ha inoltre lo sconveniente vizio di cacarsi addosso durante le riprese, ma non vuole che si dica.


Il Maestro Mazza, Tamburi bucati, ed. Raudo Pinolo, pag. 19, Euroidi 14.

Dopo squilli di tromba, fanfare e annunci, giunge finalmente in libreria l’attesissima autobiografia del Maestro Mazza, la quale però fa mostra fin da subito di noiosi e antipatici inconvenienti: scritta con un carattere corpo 3, spaziatura 0,5, si rivela di difficilissima lettura per chi non sia dotato di telescopio satellitare KLONDIKE 500/X9 (tra l’altro, venduto a parte in libreria – 350 euri secchi – e misteriosamente sponsor principale del libro, tanto da comparire nella copertina, al posto della faccia dell’autore, che però si rifà mostrandoci il culo il quarta di copertina), o quantomeno di un falco col dono della parola, o – come nel mio caso – di uno schiavo Apache che sappia leggere il dialetto ravennate (tali sono le origini dell’autore). La caratterizzazione tipografica in questione pare sia stata espressamente voluta dal Maestro Mazza in persona, che per la sua naturale ed innata cattiveria cerca in ogni modo di vessare pesantemente il prossimo suo come e più di se stesso. La cosa, tra l’altro, si accorderebbe a meraviglia con i numerosi e interessantissimi aneddoti profusi a pioggia nel libro, tra i quali ci piace ricordare quello di un Mazza scolaretto che molesta con uno stecco tre orsi in gabbia nello zoo di Roma, incalzandoli finché quelli non si danno al panico più completo e si sbranano l’un l’altro, traumatizzando gli astanti; e quello soprattutto di un Mazza ormai vecchio, ma non certo stanco, che costringe i suoi allievi di pianoforte a mettere la lingua sui tasti, per poi schiacciargliela improvvisamente col coperchio dello strumento, mentre ride di gusto e scorreggia tutta la melodia di “Io ti saluto, vado in Abissinia”. Da leggere.

1 commento:

ciofo ha detto...


Ho un nuovo mito nella mia vita: Maestro Mazza!! Ma dimmi la verita', non e' che sotto le spoglie del Maestro si cela invece l'esecrabile-adorabile Gargilli Gargiulo?


Visto l'orrido dubbio forse irrisolvibile forse e' meglio se ripiego su Cannello Insaziabile come Modello di Vita!