Visite

30,476

maggio 13, 2011


URLO IMMAGINARIO LIBERATORIO

Tanta gente parla come se
proprio
in quello che dice
dovesse trovare un senso
per la propria
esistenza.
Più parlano, più hanno senso e
coscienza d'esistere.
Questo,
ovviamente,
al di là di ogni
significato
di ciò che dicono;
tanto più
che le parole non son altro che
aria
più o
meno
rarefatta - specialmente
le loro.
Ti rovesciano addosso (e temono il silenzio,
chissà perché)
i loro
sproloqui,
le loro
insensatezze,
le loro
inezie,
le loro
elucubrazioni.
Se le passi nello staccio,
non resta niente - ma intanto
le hai dovute stacciare,
e il tempo lo hai perso, dietro a loro.
Per conto mio,
io so soltanto quanto picchia
il sole a Washington,d'estate,
sul Mall;
ma non mi vien neanche da dirlo,
a nessuno di questi qua.

3 commenti:

shadysun ha detto...

diffido delle persone cbe temono il silenzio. la paura del vuoto le rende claustrofobiche per il mondo circostante. o perlomeno per me

utente anonimo ha detto...

Con tutto il fiato sprecato si potrebbe rigonfiare l'atmosfera di Marte.

peppe80 ha detto...

La gente che tu descrivi è quella che chiude gli occhi. Quella che non vuole farsi domande e che, al motto di "La vita è una", appiattisce ogni cosa alla sola sfera materiale, condannando a prescindere ogni tentativo di analisi che vada oltre le solite menate cattoliche del "ringraziare ogni giorno che si è sulla terra". Intendiamoci, io non le condanno. Dico solo che a certe conclusioni bisogna arrivarci con la ragione e con la sofferenza, semmai. Con lo studio, semmai. La gente che parla per sentirsi viva ci arriva per partito preso, di solito spinta da una comunità che impone i suoi diktat. Poi, ognuno fa come crede.