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febbraio 06, 2011


Giovedì 3 febbraio 2011, il Parlamento ha deciso che la competenza a giudicare il Premier nella vicenda legata alle escort e ai possibili (ma sì, vai, siam garantisti!) festini privati con bunga-bunga e prostituzioni minorili, è del Tribunale dei Ministri e non della Magistratura ordinaria, il che significa se non un organismo per così dire amico (o vicino, o maggiormente connivente che dir si voglia), quantomeno un biblico allungarsi dei tempi e un ridimensionamento in piccolo della cosa. D'altra parte, si sa, l'Italia è una Repubblica giudiziaria, in cui addirittura c'è una cosa che si chiama Corte Costituzionale - piena, come di consueto di giudici di sinistra - che abroga le leggi approvate dal Parlamento (si pensi un po', per dindirindina!). A parte le consuete considerazioni per cui verrebbe da dire che, certo, i comunisti si sono infiltrati veramente dappertutto (media, editoria, giustizia, burocrazia, etc.) tranne che al governo, quello che emerge dalla situazione di cui sopra è che il Parlamento ha deciso (a maggioranza) che il Premier ha chiamato la Questura di Milano nell'esercizio delle sue funzioni. Cioè, ha esercitato il suo potere e la sua funzione di Presidente del Consiglio per indicare una persona (né congiunta né a quella legata in alcun modo) per l'affidamento e il conseguente rilascio da parte della Questura di una minorenne disturbata, trattenuta per furto e prostituzione minorile - perché, per simili accertati ed effettivi motivi la persona in questione si trovava in Questura. Ne deriva quindi - stando alla tesi di cui sopra - che questi dovrebbero essere i poteri che abitualmente un Presidente del Consiglio utilizza; queste le funzioni che normalmente espleta. A cercar di alleggerire (o ingarbugliare?) la matassa, il corollario a tutto ciò è che detto Premier supponeva - gli era stato riferito, il buon senso farebbe supporre (dal momento che di persona non la conosce: vuoi che in passato avesse assoldato come prostituta una nipote di un capo di Stato estero?) - la minore esser la nipote di Mubarack, indi per cui tutto questo è stato fatto per evitare casi diplomatici internazionali. Già: per evitare casi diplomatici internazionali, il premier ha mandato la sig.na Minetti, una bella ragazza-cyborg di 26 anni, ex sua personale (?) igienista dentale nonché consigliere regionale alle prime armi. E hai detto Henry Kissinger. Comunque sia, la suddetta ha prelevato la minore e l'ha lasciata una volta in strada, affidandola a sua volta all'amica con cui quest'ultima divideva l'appartamento, una escort brasiliana o qualcosa di simile.
Ok, io non vado oltre; non ho nemmeno una gran dimestichezza con cavilli e sottigliezze che simile argomento fa sollevare; mi limito soltanto a notare come dietro a tutto questo il Parlamento abbia (s)ragionato e smesso di fatto di occuparsi dei problemi del paese, posto che l'abbia mai fatto; a considerare quindi il fatto che comunque la si voglia mettere, anche cioè ammettendo la buona fede/dabbenaggine del premier, la cosa è in tutto e per tutto un abuso di potere e non un esercizio dello stesso, dal momento che neppure al Presidente del Consiglio è dato sovvertire l'articolo 3 della Costituzione, che - gioverebbe ricordarlo - parlerebbe di come tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge (foss'anche stata la nipote di Mubarak quella tradotta in Questura, non ci sarebbe stata ragione di interventi da parte di chicchessia); ed infine a riportare le parole di Michele Serra (oddio, un altro comunista!!! Che il signor B. c'avesse ragione?) ieri su Repubblica (idem, maledetti comunisti!):

Dunque. La Camera dei deputati del vostro e mio Paese ha votato, a maggioranza, a favore della seguente tesi: Silvio Berlusconi telefonò alla Questura di Milano perché effettivamente convinto che la minorenne marocchina ivi trattenuta fosse la nipote di Mubarak, e di conseguenza era "preoccupato di tutelare le relazioni internazionali" (sono le parole testuali dell'onorevole Maurizio Paniz, del Pdl).
Le ipotesi interpretative, secondo logicxa, sono due e due soltanto. Prima ipotesi: 315 deputati della Repubblica hanno avallato con il loro voto questa ricostruzione perché convinti che sia vera. Ne consegue che considerano il (loro) presidente del Consiglio uno scemo totale, così sprovvisto di discernimento da poter credere che una delle signorine prezzolate conosciute ad Arcore fosse la nipote di un capo di Stato, e avendolo saputo, per giunta, di averla ugualmente scritturata per i suoi festini. Secondo caso: i 315 deputati hanno sottoscritto questa esilarante storiella sapendo perfettamente che è una balla. Ma preferiscono sottoscrivere il falso piuttosto che ammettere che il (loro) presidente del Consiglio possa finire davanti ai giudici per una malinconica faccenda di prostituzione minorile. Dopo il voto vittorioso, parecchi nella maggioranza ridevano. Di che cosa è difficile dire, visto che con il loro voto hanno certificato di essere o dei sostenitori di un cretino, o dei pubblici mentitori.

3 commenti:

Lypsak ha detto...

E porto sei.

ciofo ha detto...


No, ridevano perche' si sono resi conto che qualunque cosa dicano o facciano 'sto popolo di BABBEI continua a guardarli con lo sguardo della mucca quando passa il treno, e anzi li inWidia di brutto.

utente anonimo ha detto...

No, ridevano perché colui che dovevano giudicare è la stessa persona che gli porta il pastone tutte le sere nella stalla dove li ha allevati e accuditi e, quindi, ancora per qualche tempo la cena è assicurata.

Ferraù