Visite

ottobre 22, 2009

“Ahi l’uomo - fischiettai -
l’uomo che di notte, solo,
nel gelido dicembre,
spinge il cancello e - solo -
rientra nei suoi sospiri..."

Stamani, visto un airone. Un grosso uccello bianco, col collo lungo e le zampe sottili. Penso, fosse un airone. Volava, un campo da lavorare sotto di sé, mentre lo superavo in macchina. Ho pensato a quel che avevo pensato di fare, nella vita. Mi è tornato in mente qualche sera fa, ad una cena con un'amica. La cosa ha dato poi il via ad una serie di eventi, che adesso fan sì che mi ritrovi in mano una vecchia relazione su Giorgio Caproni.
Questa persona comunque ha detto
grazie, speriamo che i sogni si tramutino per voi in realtà. Ma qualcosa avverrà. Lo voglio sperare e ve lo auguro di cuore.
Belle parole, direbbe Vonnegut.
Così, semplicemente.

Chissà dov'è volato quell'airone.
Se era un airone.

1 commento:

Lypsak ha detto...

"Oh che brano delicato", avrei scritto, se prima non avessi letto quell'altro. M... M...