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settembre 08, 2006

I FIORI CI PARLANO
E ci dicono: GARAGLO' PEEEEEEEEEEEE FFFFFFFF ZZZZZZZZZ TRRR TRRR TRRR FFSSSSSSSSS ZIIIIIIIIIING GHHHHHHHHHH MUUUUU PEM
!

Proprio così, amici: pensavate voi forse che, i fiori, stessero zitti? Eh? Che se ne restassero lì a sentire tutte le vostre baggianate così, come fossero semplici e comunissime piante da innaffiare? Certo che no! I fiori ci parlano, amici, e ci dicono un sacco di cose interessanti, basterebbe stare a sentire compiti e educatamente, amici: io, nonché mago romeno da tre-generazioni-tre, ma anche e soprattutto esperto dei fiori che parlano ve li vado a illustrare, uno per uno (uno) o a volte pure due per due (quattro - ahahahah noi maghi siam degli allegroni), trascrivendo – sapienza del cazzo, così son bòni tutti – la mia sapienza dall’antico libro dei fiori che ci tramandiamo noi maghi di mago in mago in mago in mago ora però basta maghi, il tutto dopo aver preso la Laurea in Pomate ed essersi certificati UNI-EN-ISO9001:2001 – questa sì che è sapienza, cazzo ne volete sapere voi – come maghi sommi e altisonevoli. ANDIAMO A COMINCIARE, AMICI.


Il Cardo Maligno
Il Cardo Maligno fiorisce d’inverno nella piana di Strabuzzone a Upim, a nord dei Monti Bolsissimi. Fiorisce e muore, perché è troppo freddo. Chiaro, amici, che sia un fiore incazzosissimo, poiché già sa in anticipo il suo destino. È detto maligno per il semplice fatto che maledice il prossimo, quello che si trova a passare di lì.
Il messaggio del Cardo Maligno è il seguente:
FFFFFFFFFF DHTTT DHTTT DHTTT PRI-PRI-PRIMMM FREEEEEEEEEEEE ZULZUMZULZUMZUL FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Il che, tradotto dalla lingua dei fiori, significa:
Io mojo, ma anche voi – vedrete – non n’avrete mica per tanto. Stronzi.
(FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII significa Stronzi, lo si sappia & ricordi)

La mitologia classica lo associa al mito di Ismène e Parietòna, che insieme costruirono una stalla per poi vedersela distruggere col fulmine e l’inganno da Pallade Atena. Interrogata, a seguito di copiosi sagrifici umani e libagioni, la dea così rispondeva ai due mortali: “m’andava di farlo. Non rompete tanto il cazzo sennò i prossimi siete voi”.
La mitologia balcanica lo identifica come il fiore di ZORG, la minacciosa e nera divinità della Vendetta, raffigurata sempre col martello in mano e l’espressione iraconda.
La religione cristiana lo raffigura spesso in mano a San Monton di Cirenaica, il quale tenta di rabbonirlo col SS. messaggio evangelico.
Chi ama il Cardo Maligno solitamente è persona piccina e spregevole; il suo colore preferito è il Radio (?), e solitamente ha problemi (serî) alle tybie.



Vedete come i fiori ci parlano, amici?

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